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Geoportale UrbisMap: passato, presente e futuro

UrbisMap non si ferma mai!

Dall’ultimo aggiornamento abbiamo continuato a lavorare per migliorare sempre di più il nostro Geoportale, caricando con costanza nuovi strumenti urbanistici e affinando la user experience.

Facciamo insieme un breve sunto degli aggiornamenti più salienti:

  • Mappa nazionale del dissesto idrogeologico ISPRA, che fornisce il quadro di riferimento sulla pericolosità per frane e alluvioni di tutto il territorio nazionale e gli indicatori di rischio relativi a popolazione, famiglie, imprese, beni culturali e immobili;
  • Mappa delle cabine primarie, fondamentale per l’individuazione delle cabine di alta tensione, alle quali aziende e privati che vogliono dar vita ad una Comunità Energetica Rinnovabile (CER), potranno allacciarsi;
  • Carta Geologica: offre un quadro generale delle informazioni geologiche di una determinata area, molto utile in fase di programmazione territoriale, soprattutto per la la prevenzione e riduzione del dissesto idrogeologico;
  • Carta della Natura: utilizzata per le valutazioni ambientali, individuazione delle reti ecologiche, pianificazione e analisi degli scenari di un territorio;
  • Sistemi Catastali – Origini degli assi: mappe che forniscono una rappresentazione delle origini catastali. Le origini catastali, basate sulla proiezione Cassini-Soldner, sono quei punti di riferimento sui quali si basa il sistema catastale italiano. Questi centri di riferimento, identificati da una coppia di coordinate x e y, variano nel territorio italiano e sono in tutto 849 (31 di grande estensione e 818 di piccola estensione). Servono per ricostruire tutte le informazioni catastali di una determinata area geografica;
  • Comune Affiliato: con questa dicitura viene indicato un Comune che beneficia dei servizi di UrbisMap, certificando anche la bontà dei dati caricati sul Geoportale;
  • Catasto delle Frane di alta quota nelle Alpi: la raccolta di informazioni sulle frane che avvengono negli ambienti alpini di alta quota, è uno dei primi elementi conoscitivi da acquisire per poter definire eventuali scenari di pericolosità e rischio;
  • Punti Fiduciali: abbiamo caricato sul Geoportale UrbisMap i punti fiduciali di tutto il territorio nazionale, ovvero i punti di riferimento utilizzati come appoggio per ogni rilievo topografico di aggiornamento catastale. Questi punti ti permetteranno di realizzare i tuoi rilievi in modo corretto.

È stato fatto inoltre un grandissimo lavoro di implementazione dati, che ha portato al caricamento di numerosissimi strumenti urbanistici aggiornati a livello nazionale, tra PRG, PUC, PAI, Piano di Classificazione Acustica e alcune mappature di usi civici (Sardegna).

Tutte le novità appena descritte sono disponibili con la versione Freemium di UrbisMap. Per cui, per visualizzarle e consultarle, ricordati di accedere al tuo account UrbisMap! 

Non ne hai ancora uno? Registrarsi è gratuito e semplicissimo, basterà solo un indirizzo e-mail! In più, per i nuovi iscritti che stanno accedendo al Geoportale per la prima volta, abbiamo pensato ad una breve guida introduttiva che ti accompagnerà nella consultazione e nell’utilizzo di tutti gli strumenti a tua disposizione! Cosa aspetti? Iscriviti subito!

Quasi un anno di UrbisMap Premium: nuove funzioni in arrivo sul Geoportale!

Parliamo ora delle novità legate al nostro amato Pacchetto Premium che tra un mese spegnerà la sua prima candelina. 

Dopo il lancio del Pacchetto a maggio 2023, abbiamo costantemente lavorato per migliorare un prodotto che già così è stato apprezzato tantissimo! 

Fra le novità, DISPONIBILI DA OGGI, vi presentiamo:

  • SEGNALIBRI: è un’estensione del nostro “strumento misura” e ti permette di disegnare su mappa, salvare i disegni che crei, personalizzarli come preferisci tramite colori identificativi, titoli, caselle di testo o note, e stamparli. Puoi trovare tutti i disegni salvati nella sezione “i tuoi segnalibri”, che funzionerà appunto come raccoglitore di tutti i tuoi lavori;
  • SLIDER WMS CATASTO: strumento che consente di regolare il grado di trasparenza da applicare al layer del catasto;
  • IMMAGINI GEOREFERENZIATE SCARICABILI: come sappiamo, la georeferenziazione è definita come attribuzione di coordinate geografiche ad un elemento grafico, quindi consente ad una mappa priva di informazione geografica, di essere posizionata correttamente sulla superficie terrestre. Su UrbisMap è ora possibile esportare le immagini georeferenziate di ciò che si sta visualizzando sulla schermata, utilizzando tutti i piani e i layers presenti sul nostro Geoportale. Grazie a questa nuova funzione puoi esportare le immagini georeferenziate di uno o più tematismi (PUC, PAI, ecc) di una determinata porzione di territorio. Puoi inoltre importare e visualizzare queste stesse immagini sui sistemi gis, nei quali verranno collocate spazialmente nella posizione corretta. 

Le nuove funzioni introdotte nel nostro Geoportale rappresentano un passo avanti significativo nel soddisfare le esigenze dei nostri utenti in modo più efficiente ed efficace.

Dall’introduzione di strumenti di personalizzazione avanzati alla semplificazione dei processi, ci impegniamo costantemente a migliorare l’esperienza dei nostri utenti e a soddisfare le loro esigenze in continua evoluzione.

Siamo curiosi ed entusiasti di vedere come queste nuove implementazioni contribuiranno a rendere UrbisMap Premium ancora più utile, coinvolgente e soddisfacente.

Continueremo ad ascoltare e fare tesoro dei feedback che ci date e a migliorare costantemente il nostro servizio per offrire soluzioni sempre più innovative e all’avanguardia che semplifichino ogni giorno il lavoro dei nostri clienti! 

Non sei ancora un utente Premium? Acquista subito il Pacchetto e inizia a semplificare il tuo lavoro!

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Le 6 Zone Climatiche d’Italia: cosa sono e il loro ruolo in fase di progettazione edilizia

Il territorio italiano è suddiviso in 6 zone climatiche per la quale è possibile immaginare le medesime condizioni climatiche o comunque molto simili.

Questa classificazione, introdotta dal DPR n.412 del 26 agosto 1993, tiene conto del clima ed è calcolata sulla base dei gradi-giorno (GG), ovvero la somma per i vari giorni dell’anno della differenza tra temperatura dell’ambiente interno (convenzionalmente fissata a 20°C) e quella media esterna giornaliera.

Più alto sarà il risultato ottenuto e più rigido sarà il clima in quella zona.

Sostanzialmente, vengono definiti, zona per zona, quanti gradi sono necessari per ogni giorno per riuscire a riscaldare un’abitazione.

Per classificare le fasce climatiche vengono utilizzate le lettere dell’alfabeto dalla A (zone con il clima più caldo, alla F (zone più fredde).

Ogni comune, quindi, verrà assegnato ad un’area climatica, per la quale vigono specifici criteri e tempistiche per l’utilizzo e l’installazione degli impianti termici di riscaldamento.

Questa suddivisione viene usata per stabilire i requisiti di isolamento termico degli edifici e gli standard di efficienza energetica.

Vediamo insieme quali sono le zone climatiche italiane:

  • Zona Climatica A: comprende le regioni italiane più calde, con gradi-giorno inferiori a 600;
  • Zona Climatica B: comuni con gradi-giorno compresi tra  600 e 900;
  • Zona Climatica C: gradi-giorno compresi tra 900 e 1400;
  • Zona Climatica D: gradi-giorno compresi tra 1400 e 2100;
  • Zona Climatica E: gradi-giorno tra 2100 e 3000;
  • Zona Climatica F: gradi giorno superiori a 3000, comprende le aree più fredde d’Italia.

La normativa sul clima in Italia

La normativa italiana in materia di clima prevede disposizioni specifiche per ogni zona climatica ed è incentrata sulla riduzione dei consumi energetici e sull’incremento dell’efficienza energetica, in linea con gli obiettivi europei verso la carbon neutrality.

Il fine è dunque quello di adeguare gli edifici alle condizioni climatiche, riducendo le emissioni di CO2 e il consumo energetico.

La classificazione in zone climatiche è utile soprattutto per stabilire la durata del periodo di riscaldamento, definito dall’art.4 del DPR 74/2013 per ogni comune, che avrà una maggiore o una minore durata.

Le zone climatiche e la progettazione edilizia

In fase di progettazione edilizia è necessario tenere conto di numerosi fattori climatici e ambientali, al fine di costruire un immobile che sia in linea con le normative climatiche vigenti ed efficiente dal punto di vista del consumo energetico e della sostenibilità.

Oltre a tener conto di fattori come umidità dell’aria, temperatura e livello delle precipitazioni, durante una progettazione edilizia verranno valutate anche caratteristiche microclimatiche come possibili ombreggiamenti, presenza di bacini d’acqua, boschi e zone verdi. 

Inoltre, particolarmente importante in fase di progettazione edilizia è il numero di gradi giorno di quella determinata località, dai quali dipenderanno il fabbisogno energetico per il riscaldamento e i requisiti prestazionali per l’isolamento termico. 

UrbisMap: mappa delle zone climatiche

Rispettare i criteri imposti dalle zone climatiche rappresenta già un passo in direzione di una maggiore efficienza energetica e per risparmiare sulla bolletta. Un ulteriore passo avanti è decidere di utilizzare fonti di energia rinnovabile, come il fotovoltaico e l’eolico. 

Per aiutarti in quest’ operazione, UrbisMap ha pubblicato sul Geoportale la mappa delle zone climatiche, accessibile a tutti coloro che possiedono un account Freemium gratuito. 

Come consultare la mappa?

  1. Vai su urbismap.com
  2. Accedi al tuo account; non ne hai ancora uno? Registrati subito, farlo è veloce e semplicissimo, ma soprattutto GRATUITO!
  3. Vai nella terza tab, quella dedicata ai layers, e sotto la voce “Seleziona il piano da applicare alla mappa” ricerca “zone climatiche” e con un semplice clic verrà applicato il layer sovrapposto alla mappa di sfondo
  4. Interroga e clicca sul punto geografico di tuo interesse
  5. Consulta nella tab dati (la seconda) tutte le informazioni relative alla zona climatica in cui ricade quel determinato punto

Vuoi installare un impianto fotovoltaico? UrbisMap ti aiuta anche in questo caso! Sul Geoportale infatti, oltre alla mappa delle zone climatiche, puoi consultare la mappa dei “siti non idonei all’installazione degli impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili”, che ti guiderà ad avviare le procedure per dare vita alla tua scelta green.

Che aspetti? Consulta subito il nostro Geoportale!

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UrbisMap: caricati più di 100 nuovi dati urbanistici sul Geoportale!

Il nuovo anno è iniziato da pochi mesi e in un batter d’occhio siamo già arrivati a Marzo!

Il tempo è volato, ma le novità sono già tante: è stato fatto un grande lavoro di aggiornamento dati urbanistici sul Geoportale, abbiamo ripreso il nostro amato UrbisMap Tour con le prime tappe in Sardegna e la previsione di nuove date oltre Isola nei prossimi mesi e abbiamo attivato la prima convenzione con l’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Cagliari.

Tra la fine del 2023 e i primi mesi di questo 2024 sono stati caricati sul nostro webgis più di 100 nuovi dati, aggiornati a livello nazionale. 

Molti dei piani urbanistici, soprattutto PUC e PRG, pubblicati negli ultimi mesi, riguardano la Sardegna (per esempio con Triei, Terralba, Carloforte…), la Campania (Procida, Bosco Reale, Caserta…), la Liguria (Ceriale, Beverino, Alta Val Tidone…) la Sicilia (Messina, Agrigento, Modica..) e il Lazio (Alatri, Orte…).

Delle significative implementazioni a livello nazionale legate ai layers sono state sicuramente:

  • Mappa nazionale del dissesto idrogeologico ISPRA, che fornisce il quadro di riferimento sulla pericolosità per frane e alluvioni di tutto il territorio nazionale e gli indicatori di rischio relativi a popolazione, famiglie, imprese, beni culturali e immobili.
  • Mappa delle cabine primarie, fondamentale per individuare le cabine di alta tensione alle quali aziende e privati che vogliono dar vita ad una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) potranno allacciarsi. 
  • Carta Geologica, che offre un quadro generale delle informazioni geologiche di una determinata area, molto utile in fase di programmazione territoriale, soprattutto per la prevenzione e riduzione del dissesto idrogeologico.
  • Carta della Natura, utilizzata per le valutazioni ambientali, individuazione delle reti ecologiche, pianificazione e analisi degli scenari di un territorio.

Tra i dati urbanistici pubblicati recentemente ricordiamo anche:

-Il Piano di Classificazione Acustica di Triei, Esterzili, Tula e Ceriale

-La variante del PAI di Olbia (2023)

-La variante del reticolo idrografico e fasce di strahler di Sant’Antioco

-La variante al PAI (piena) di Sant’Antioco

A livello regionale, sono stati implementati numerosi e importanti strumenti urbanistici della Calabria, nello specifico il PAI (piena, frana e erosione costiera) e la vincolistica che ricade sui territori della regione.

Sono stati caricati inoltre gli usi civici di ben due comuni: Pattada e Cabras (Sardegna).

Come ti avevamo già raccontato in questo precedente articolo, gli usi civici possono risultare spesso complessi, soprattutto la loro esatta collocazione rispetto al territorio.

Negli ultimi anni, soprattutto in Sardegna, i terreni ad uso civico sono stati al centro di numerosi dibattiti e di riforme legislative, mirate a garantire una migliore e maggiore gestione di tali risorse.

Avere a disposizione una loro mappatura è dunque un bene preziosissimo che semplifica non pochi processi urbanistici.

Cogliamo anche l’occasione per ricordarti che, fra i tanti servizi dedicati alla Pubblica Amministrazione, UrbisMap offre, per i Comuni che lo richiedono, il servizio di ricerca e mappatura dei terreni ad uso civico.

Lavori per una Pubblica Amministrazione e vuoi ricevere maggiori informazioni sul nostro servizio legato agli usi civici? Contattaci tramite e-mail: info@urbismap.com

Come consultare i nuovi dati urbanistici pubblicati sul Geoportale

dati urbanistici, mappa dissesto idrogeologico

Tutte le novità appena descritte sono disponibili con la versione Freemium di UrbisMap. Per cui, per visualizzarle e consultarle, ricordati di accedere al tuo account UrbisMap.

Non ne hai ancora uno? Registrarsi è gratuito e semplicissimo, basterà solo un indirizzo e-mail, cosa aspetti?

Dopo aver effettuato l’accesso troverai tutti gli aggiornamenti tra la seconda e la terza tab, ovvero la tab dati e la tab layers.

Qui potrai effettuare la tua ricerca tramite l’apposita barra, filtrando per territorio regionale (ad esempio inserendo la parola chiave “Sardegna” o “Liguria”) oppure inserendo direttamente il nome del piano specifico (ad esempio “carta geologica”). Cliccando su uno dei risultati ottenuti con la ricerca il piano verrà visualizzato sulla mappa

In alternativa, puoi ricercare i dati interrogando direttamente la mappa, cliccando sul punto geografico di tuo interesse e visualizzare nell’area di dialogo a destra, e all’interno della tab dati, le informazioni urbanistiche riguardanti quel punto.

L’obiettivo principale di queste pubblicazioni è quello di implementare sempre più dati per offrire un sistema unico e completo a cittadini, tecnici, liberi professionisti ed enti pubblici, su cui consultare piani urbanistici, normative e vincoli di tutto il territorio nazionale. 

Vuoi avere accesso a più strumenti? Passa a UrbisMap Premium!

Con l’abbonamento a Premium, disponibile nella versione da 12 o 24 mesi, tecnici e liberi professionisti che operano nel settore dell’edilizia, dell’urbanistica, delle energie rinnovabili e dell’immobiliare, hanno accesso a strumenti avanzati e dedicati pensati per semplificare tantissimi processi legati alla loro professione.

Scopri e acquista UrbisMap Premium!

Se invece vuoi ricevere informazioni più specifiche riguardo i nuovi dati pubblicati sul Geoportale, scrivici utilizzando il form sottostante!

Digitalizzazione della PA: archivi comunali digitali

Gli Enti, e in generale tutta la PA, risentono della gestione cartacea tradizionale della documentazione degli archivi, che occupano molto spazio fisico e non sempre vengono conservati in strutture idonee.

Il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione è una priorità a livello nazionale, nonché una delle missioni principali del PNRR.

Nel 2020, con il Superbonus 110%, si è verificato un boom di richieste di accesso agli atti pervenute presso gli uffici tecnici comunali, molti dei quali impreparati a gestire l’enorme mole di lavoro; per poter avviare l’iter previsto dal superbonus è necessario verificare, infatti, la regolarità edilizia e urbanistica dell’intervento.

 Questo ha fatto emergere la difficoltà nel ricercare le varie pratiche e le tempistiche annesse. 

Gli archivi delle pratiche edilizie storiche cartacee, costituiscono infatti, un grosso ostacolo nella gestione quotidiana dell’ufficio che risulta essere molto onerosa sia in termini ambientali, sia procedimentali, di condivisione, di archiviazione e sicurezza, oltre a comportare tempi di consultazione elevati, rischi di perdita o smarrimento e degradabilità della materia.

La digitalizzazione delle pratiche edilizie diventa dunque necessaria oltre che prioritaria e uno tra i primi interventi ai quali dedicarsi per l’efficientamento dei servizi comunali. Questo processo garantisce la validità legale, la leggibilità dei documenti informatici nel corso del tempo, la riduzione dei costi di gestione e mantenimento, l’accessibilità e la fruibilità dei documenti anche da remoto.

Il lungo processo di digitalizzazione

Approfondiamo insieme il complicato processo di digitalizzazione di un archivio comunale, tutte le fasi preliminari e il ruolo fondamentale dell’archivista.

Partiamo col dire che i Comuni hanno l’obbligo annuale di conservare, ordinare e inventariare i propri archivi, suddividendoli in: archivio corrente, archivio di deposito e archivio storico, assegnando ad ogni pratica una posizione.

 Questo ovviamente implica delle spese economiche e di personale dedicato, non sempre facile da trovare.

La digitalizzazione dei documenti dell’archivio deve essere un processo ben strutturato che consenta di riprodurre il più fedelmente possibile in digitale, tutte le informazioni che descrivono e contestualizzano ogni pratica.

Per poter procedere alla digitalizzazione è necessario e obbligatorio che l’archivio sia riordinato e schedato, ed è qui che entra in gioco il ruolo dell’archivista, fondamentale in questa fase.

Il riordino dell’archivio

Il compito di riordinare l’archivio cartaceo spetta all’archivista ed è suddiviso in diversi step:

  • Il primo è quello del sopralluogo, durante il quale l’archivista deve verificare lo stato dell’archivio 
  • Redazione del progetto, che dovrà essere presentato e approvato dalla Soprintendenza archivistica, e comprende: una fase di schedatura di tutti i documenti presenti nell’archivio, che permette di scoprire le pratiche di ogni faldone, di conoscere tutto ciò che è effettivamente contenuto all’interno dei documenti e di riordinarli per come sono stati prodotti dall’Ente; il riordino prima virtuale e poi fisico di tutta la documentazione; fase di etichettatura, nella quale viene attribuito ad ogni faldone un numero identificativo, che verrà poi riportato anche nel file digitale dell’archivio
  • Possiamo ora procedere con la fase effettiva di digitalizzazione, durante la quale le pratiche, già riordinate, vengono scansionate e metadatate, in modo tale da accertare la validità della scansione
  • Una volta terminata la scansione, tutta la documentazione dovrà essere restituita all’Ente di appartenenza, con preliminare autorizzazione e avviso alla Soprintendenza. 

Il processo di digitalizzazione implica l’impiego di risorse economiche, di personale dedicato e strumentazione. Gli Enti, però, non sempre dispongono di tutti i mezzi necessari,  per questo motivo possono decidere di affidare il servizio ad aziende esterne autorizzate, che si occuperanno, previa richiesta di autorizzazione allo spostamento temporaneo, di riordinare, scansionare e digitalizzare i loro archivi.

UrbisMap fa parte di queste aziende e, grazie a personale dedicato e altamente qualificato, aiuta le aziende nel processo di transizione digitale offrendo loro il servizio di scansione degli archivi comunali.

Il servizio di UrbisMap

UrbisMap, tra i tanti servizi studiati per la Pubblica Amministrazione, offre la possibilità di digitalizzare gli archivi comunali.

 Vediamo, passo passo, com’è strutturato il nostro servizio!

Prima di tutto, una volta ricevuta l’autorizzazione dalla Soprintendenza, affinché l’archivio risulti schedato e riordinato, si trasferirà la documentazione presso la sede di UrbisMap. Queste fasi, in alternativa, possono essere realizzate anche in loco, per poi procedere con la digitalizzazione.

Tutte le attività saranno gestite dal personale archivistico della nostra azienda, che si occuperà di presentare il progetto alla Soprintendenza seguendo tutte le fasi precedentemente descritte.

Le pratiche verranno successivamente scansionate nel nostro ufficio dedicato e metadatate, per poi essere restituite al Comune di appartenenza.

Ad ultimo, le pratiche, verranno digitalizzate, archiviate e georeferenziate dai nostri tecnici che si occuperanno di inserire tutti i dati della pratica sul nostro Geoportale, creare il fascicolo del fabbricato sul webgis, inserendo le coordinate dell’immobile all’interno della pratica su mappa tramite, per esempio, dati catastali.

Questa pratica, già georeferenziata, verrà resa poi disponibile e scaricabile da tutti coloro autorizzati alla consultazione di quella determinata banca dati.

Quindi, perchè digitalizzare?

I vantaggi della digitalizzazione, come abbiamo visto, sono molteplici, tra i principali ricordiamo quindi:

-Facilità nel trovare e ricercare le pratiche

-Preservare il deterioramento della carta e la sua conservazione

-Archivio sempre riordinato

-Eliminare le difficoltà di trattamento e di gestione della carta e il costo economico annesso.

I fondi PNRR

Per incentivare la Pubblica Amministrazione a partecipare attivamente al processo di trasformazione digitale, il PNRR ha attivato diverse Misure e riservato fondi mirati al raggiungimento di questo obiettivo. 

Come è emerso dal webinar “PA digitale 2026: guida pratica per superare con successo i controlli formali previsti dagli Avvisi PNRR”, organizzato dal Dipartimento della transizione digitale insieme ad ANCI, i risparmi sui contributi PNRR per la digitalizzazione dei comuni possono essere utilizzati senza vincolo di destinazione. 

Per le Misure contenute nella Missione 1, infatti, viene applicata l’erogazione dei fondi per obiettivi (sistema c.d. sistema “lump sum”) e non anche attraverso la progettazione puntuale della spesa. 

Se quindi un comune ha ricevuto dei fondi destinati alla digitalizzazione ma non li ha spesi tutti, le eventuali eccedenze possono essere impiegate acquistando ulteriori servizi mirati alla stessa finalità.

Un modo utile di sfruttare questi fondi è proprio quello di dedicarli alla scansione e digitalizzazione degli archivi: intervento che richiede tempo e  investimenti economici ma che ripaga immediatamente e quotidianamente!

Il tuo Comune ha richiesto o ricevuto i fondi PNRR per la transizione digitale? Richiedi maggiori informazioni sul nostro servizio scansioni!

UrbisMap Premium: l’ingrediente segreto per un progetto edilizio senza intoppi

Sviluppare un progetto edilizio è un processo a volte lungo e complicato in quanto implica l’utilizzo di numerose risorse e strumenti.

Per organizzare il flusso di lavoro e gestire al meglio ciascun aspetto, il processo di progettazione edilizia viene generalmente suddiviso in 3 fasi principali, vediamole insieme:

  • Progetto di fattibilità tecnica ed economica (ex progetto preliminare)
  • Progetto definitivo
  • Progetto esecutivo

Progetto di fattibilità tecnica ed economica (PFTE)

Rappresenta un primo livello di progettazione ed è mirato a definire gli obiettivi e le caratteristiche generali dell’intervento da realizzare, attraverso l’individuazione e l’analisi di tutte le possibili soluzioni progettuali alternative, come ad esempio la localizzazione dell’intervento per le opere di nuova costruzione.

Il PFTE individua dunque gli impatti economici-sociali-ambientali dell’opera e, tra più soluzioni, quella che presenta il miglior rapporto tra costi e benefici per la collettività, in relazione alle specifiche esigenze da soddisfare e prestazioni da fornire.

Progetto definitivo

Il secondo step è quello del progetto definitivo, che viene impostato sulla base del progetto preliminare già approvato.

In questa fase vengono realizzati gli elaborati grafici e descrittivi oltre ai calcoli economici relativi ad essi. Qui sono contenuti tutti gli elementi utili ai fini dei necessari titoli abilitativi e dell’accertamento di conformità urbanistica.

Il progetto definitivo deve essere strutturato in maniera puntuale e precisa per evitare poi eventuali incongruenze tecniche e di costo nella fase di progettazione esecutiva.

Progetto esecutivo

In questa fase vengono definiti, in conformità al progetto definitivo, tutti i particolari architettonici, impiantistici e strutturali degli interventi da realizzare e i relativi costi.

Il progetto esecutivo deve essere sviluppato in modo tale da permettere che ogni elemento sia identificabile in forma, tipologia, qualità, dimensione e prezzo. 

Il processo edilizio è quindi una sequenza organizzata di fasi operative che, partendo dall’individuazione delle esigenze dell’utente, arriva al loro soddisfacimento in termini edilizi.

Quelli appena elencati sono i 3 livelli dell’iter progettuale standard. adesso ti proponiamo invece, come abbiamo fatto pochi giorni fa anche sui nostri canali social, una lista di consigli per semplificare e organizzare al meglio il tuo lavoro di progettazione.

Quattro consigli per un progetto edilizio senza intoppi (o quasi)

Ecco le4 cose da fare per una progettazione di ristrutturazione edilizia senza intoppi”:

  1. Prima di tutto è fondamentale conoscere il contesto e quindi piani, norme e vincoli che ricadono nella zona di intervento, ad esempio un vincolo paesaggistico o un vincolo idrogeologico. In questa prima fase è anche  necessario reperire tutta la documentazione cartacea e digitale pregressa, dal cliente o tramite accesso agli atti presso l’Ente.
  2. Il secondo step va dedicato alla verifica di questa documentazione: in questo modo saremo in grado di valutare la fattibilità o non fattibilità dell’intervento e di presentare un progetto formalmente corretto che, a seconda dei vincoli su cui ricade, avrà bisogno di una o più autorizzazioni.
  3. La terza fase è quella del sopralluogo e del rilievo che permetterà di identificare le caratteristiche e le qualità dell’immobile, trasformate poi in forma grafica in modo da documentare: lo stato di conservazione dell’opera, le tipologie di materiali utilizzati, i diversi tempi di realizzazione delle parti e eventuali trasformazioni rispetto al progetto originale. Verranno dunque confrontati, grazie alla fase di rilievo, il progetto originale con le misurazioni appena effettuate; se non ci sono incongruenze si può procedere con la “stesura” del nuovo progetto, in caso contrario saranno prima necessarie delle sanatorie
  4. Siamo arrivati all’ultima fase: la realizzazione grafica del progetto. Abbiamo raccolto tutti gli strumenti necessari per non avere intoppi improvvisi, ora non ci resta che sviluppare il nostro progetto che ovviamente dovrà basarsi sulle analisi precedenti e tutti i piani e regolamenti in vigore, oltre che cercare di soddisfare le esigenze del nostro cliente. 

E se ti dicessimo che puoi semplificare ancora di più tutte queste fasi grazie ad un unico strumento

UrbisMap Premium

UrbisMap ha sviluppato per te il Pacchetto Premium che risponde proprio a queste esigenze!

Premium è stato pensato per semplificare tantissimi aspetti del lavoro di tecnici e liberi professionisti che operano nel campo dell’urbanistica, edilizia, immobiliare e delle energie rinnovabili.

Come? Attraverso strumenti avanzati ed esclusivi che ti aiuteranno ogni giorno in tante attività legate alla tua professione. 

Ma vediamo come UrbisMap Premium può semplificare  le fasi che ti abbiamo appena elencato!

Grazie al nostro webgis non avrai più l’obbligo di recarti fisicamente presso i vari uffici degli Enti per reperire tutta la documentazione preliminare. Di conseguenza il primo step, quello dedicato alla ricerca di tutti i dati catastali, normativi e territoriali che definiscono le modalità di esecuzione della progettazione edilizia, verrà completato con pochi semplici clic: geolocalizzandoti nel punto di tuo interesse, avrai tutti i dati disponibili all’interno del Geoportale e li potrai ottenere e consultare in pochissimo tempo.

Puoi ora dedicarti in tutta tranquillità alla seconda fase, quella del controllo formale di tutta la documentazione raccolta, alla quale potrai accedere tramite Geoportale in qualsiasi momento e da qualsiasi dispositivo.

Attraverso l’ausilio dello strumento misura potrai svolgere da remoto buona parte della terza fase, dedicata al sopralluogo. Infatti, grazie a questo strumento potrai effettuare rilievi e misurazioni su terreni e fabbricati comodamente da casa tua o dal tuo ufficio. Nello specifico potrai:

misurare la distanza tra due punti, ad esempio per valutare la distanza di sicurezza di un terreno o di un fabbricato da fiumi, laghi oppure da specifici vincoli paesaggistici;

misurare la lunghezza di un perimetro di una specifica particella catastale insieme alla sua area, attività molto utile per valutare preliminarmente la dimensione del terreno e quindi la sua trasformabilità;

-l’area di una circonferenza e la lunghezza del suo raggio.

In più, grazie allo strumento layout di stampa puoi creare, salvare e scaricare, in formato dwg o pdf, estratti di mappa in scala di una specifica porzione di territorio con piani urbanistici selezionati.

Potremmo quindi aggiungere un quinto step alle “4 cose da fare per una progettazione di ristrutturazione edilizia senza intoppi”: abbonarsi a UrbisMap Premium! 

La nuova lista sarà:

  1. Ricerca di piani, norme e vincoli che ricadono nella zona di intervento
  2. Verifica della documentazione ricercata
  3. Sopralluogo e rilievo
  4. Realizzazione grafica del progetto
  5. Scegliere il Pacchetto Premium per semplificare tutte le fasi precedenti 

Questa è la nostra “ricetta” per avere meno intoppi possibili durante una progettazione o un intervento edilizio e per rendere questo processo il più semplice possibile grazie a un piccolo ingrediente segreto: UrbisMap Premium! E tu, aggiungeresti altri step? 

Scopri tutti i servizi del Pacchetto e diventa utente Premium!

Vuoi ricevere maggiori informazioni o hai bisogno di assistenza? Contattaci utilizzando il form sottostante!

PNRR: Dal 2019 ad oggi, facciamo il punto della situazione

Ormai lo sapete bene: il PNRR è un tema a noi molto caro!

Ve ne abbiamo parlato in tanti articoli del nostro blog e ad oggi, ci sembrava doveroso fare il punto della situazione per capire dove siamo arrivati, quali sono le misure in atto e le novità sul Piano.

Un piccolo passo indietro: lo scenario italiano pre pandemia e PNRR

La pandemia di Covid-19, come ben sappiamo, ha colpito l’economia italiana più di altri Paesi europei. Questo fattore è andato a incidere su un Paese già fragile dal punto di vista economico, sociale e ambientale. Basti pensare che tra il 1999 e il 2019, il Pil in Italia è cresciuto del 7,9%, tra il 2005 e il 2019 il numero di persone sotto la soglia di povertà assoluta è salito dal 3,3% al 7,7%, fino a raggiungere il 9,4% nel 2020. 

L’Italia inoltre, risulta essere particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici e all’aumento delle ondate di calore e delle siccità.

Riportando le stime dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), nel 2017 ben il 12,6% della popolazione viveva in aree considerate e classificate ad elevata pericolosità di frana o a rischio alluvioni, dato già peggiorato rispetto al 2015. 

Insomma, lo scenario non era dei migliori già nel periodo pre pandemico e una delle cause è stata sicuramente l’incapacità di cogliere le molteplici opportunità legate alla rivoluzione digitale.

Evince dunque che l’Italia debba necessariamente modernizzare la sua Pubblica Amministrazione, rafforzare il suo sistema produttivo e agire maggiormente verso il contrasto alla povertà, all’esclusione sociale e alle disuguaglianze. 

La risposta alla pandemia

Abbiamo visto la situazione presente prima del 2019, ma qual è stata la risposta alla crisi pandemica?

L’Unione Europea ha risposto alla pandemia da covid-19 con il Next Generation EU (NGEU), un programma molto ambizioso che prevede investimenti e riforme mirate a favorire e accelerare la transizione ecologica e digitale, migliorare la formazione dei lavoratori, raggiungere una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale.

Per l’Italia il NGEU è sicuramente una grandissima opportunità di riforme, investimenti, sviluppo e riscatto. Il nostro Paese, inoltre, è il primo beneficiario dei due principali strumenti del NGEU:

  • il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) che ha una durata di 6 anni, dal 2021 al 2026, e una dimensione di 672,5 miliardi di euro, di cui 312,5 milioni in sovvenzioni e 360 miliardi in prestiti a tassi agevolati;
  • il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU).

Il Dispositivo RRF ha richiesto agli Stati membri di presentare un pacchetto di investimenti e riforme che devono includere sei grandi aree di intervento:

  • transizione verde
  • trasformazione digitale
  • crescita intelligente, sostenibile e inclusiva
  • coesione sociale e territoriale
  • salute e resilienza economica, sociale e istituzionale
  • politiche per le nuove generazioni, l’infanzia e i giovani

Ed è qui che nasce il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)

Articolato in 6 Missioni e 16 Componenti, il PNRR ha come obiettivo l’ammodernamento del Paese, riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana e avviare il Paese ad una transizione ecologica e digitale.

Vediamo insieme quali sono le Missioni che lo compongono:

M1. “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo”

M2.  “Rivoluzione verde e transizione ecologica”

M3. “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”

M4. “Istruzione e ricerca”

M5.  “Inclusione e coesione”

M6. “Salute”

La transizione ecologica, come indicato dall’Agenda 2030 dell’ONU, è alla base del nuovo modello di sviluppo italiano ed europeo e arriva direttamente dall’European Green Deal, che segna come obiettivo Europeo il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 e la riduzione delle emissioni serra del 55% entro il 2030.

Secondo le direttive del NGEU ben il 37% della spesa per investimenti e riforme dei PNRR deve sostenere gli obiettivi climatici, in modo tale da ridurre le emissioni inquinanti, prevenire e contrastare il dissesto del territorio, minimizzare l’impatto delle attività produttive sull’ambiente in modo da lasciare un’Italia più verde con un’economia più sostenibile alle generazioni future.  

Alla transizione digitale, invece, deve essere dedicato almeno il 20%

È previsto inoltre che, grazie al PNRR, nel 2026 il Pil sarà più alto del 3,6% rispetto ad uno scenario senza il Piano. 

Gli ultimi aggiornamenti

Possiamo affermare che molti obiettivi preposti dal 2020 ad oggi sono stati raggiunti, ma sono ancora tanti quelli da realizzare e la strada è ancora lunga.

Fra i “successi” ricordiamo per esempio l’attivazione della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) della Missione 1.3.1 del PNRR, che ha permesso lo scambio semplificato di informazioni tra Enti e Pubblica Amministrazione, favorendo l’interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi dati pubbliche. 

Recentemente è stata approvata una nuova proroga che riguarda proprio la Misura 1.3.1: tutti i Comuni finanziati hanno ancora circa 90 giorni a disposizione per scegliere le software house con cui avviare il processo di interoperabilità con la nuova PDND. Anche UrbisMap, da sempre sostenitore del processo di digitalizzazione della PA, ha sviluppato le proprie API. Il servizio, come spieghiamo in questo vecchio articolo, consiste nello sviluppo, pubblicazione e mantenimento degli e-service sulla PDND, che danno accesso ai dati presenti sul Geoportale.

Il nuovo PNRR

Ora il valore del Piano è pari a 194,4 miliardi di euro di cui 122,6 miliardi in prestiti e 71,8 miliardi in sovvenzioni e copre 66 riforme e 150 investimenti

A fine 2023 la Commissione Europea ha approvato il nuovo PNRR italiano, nel quale è stato incluso un nuovo capitolo dedicato all’iniziativa REPowerEU.

Per trovare i fondi necessari a attuare gli investimenti per questo capitolo, il Governo ha proposto di definanziare ben 9 investimenti dal PNRR da coprire con altre fonti di finanziamento come i fondi europei e nazionali delle politiche di coesione.

Sempre a fine 2023, il Governo ha richiesto a Bruxelles la quinta rata di finanziamenti, nella quale sono stati inseriti 52 obiettivi dal valore complessivo di 10,6 miliardi di euro.

Sono stati messi in conto importanti investimenti nei comparti dell’agricoltura per aumentare l’efficienza dei sistemi di irrigazione e per favorire la produzione di energia verde, nel settore dei trasporti pubblici con interventi come l’elettrificazione della linea ferroviaria del Mezzogiorno, nel settore culturale, sanitario, della Pubblica Amministrazione con interventi per la transizione digitale, e dell’Università, con l’assegnazione di borse di studio e il finanziamento di progetti di ricerca. Sono previsti significativi traguardi in tema di digitalizzazione, con particolare riferimento al Ministero della difesa, della giustizia, al Consiglio di Stato, all’Inps e all’Inail. 

Per quanto riguarda le riforme si può affermare che sono stati raggiunti importanti obiettivi, come la piena operatività del sistema nazionale di e-procurement per l’acquisizione di beni, servizi e informazioni per via telematica, riorganizzazione del sistema scolastico e l’entrata in vigore delle misure dedicate alla concorrenza e al quadro legislativo degli appalti pubblici.

Lultima relazione sullo stato di attuazione del PNRR della Corte dei Conti presenta i dati relativi al primo semestre 2023. Risultano conseguiti tutti i 28 obiettivi del periodo di tempo preso in analisi, portando al 34% il livello complessivo di attuazione del Piano. 

A Gennaio 2024 a Palazzo Chigi si è tenuta la Cabina di regia PNRR, con lo scopo di effettuare una verifica dello stato di attuazione del Piano ed è stata fatta una prima analisi sul conseguimento dei 39 traguardi della sesta rata, pari a 9,1 miliardi di euro, e i 74 traguardi della settima rata pari a 19,67 miliardi di euro.

Secondo il ministro degli affari europei e del PNRR Raffaele Fitto, però, alcuni interventi del PNRR da qui al 30 giugno 2026, non possono essere realizzati, come emerge dalla relazione semestrale della Corte dei Conti sullo stato di attuazione del Piano, infatti,  oltre la metà delle misure è ancora in una fase iniziale dei progetti.

 A rallentare la realizzazione del Piano contribuisce sicuramente la precarietà del personale pubblico dedicato, al momento, inoltre, non è stata fornita una descrizione dettagliata degli interventi che si intendono realizzare con il Piano, ma solo una lista degli obiettivi generali del nuovo PNRR.

Alcuni progetti, come già anticipato, sono stati dunque modificati in quanto considerati irrealizzabili o non ammissibili e rischiavano di non essere attuati nei tempi prefissati. I finanziamenti per questi progetti verranno quindi presi da altri programmi europei e nazionali in quanto il PNRR ha invece, secondo la Meloni, tempi “molto più stringenti”.

Decarbonizzazione: aziende green entro il 2050

L’emergenza climatica è di certo un tema prioritario delle agende politiche nazionali e internazionali. Una delle chiavi individuate per ridurre i gas serra è la decarbonizzazione energetica.

Quello dell’energia, infatti, risulta essere tra i principali comparti responsabili, secondo i dati dell’Unione Europea (2019), delle emissioni di CO2 contando il 77,01% del totale. Al secondo posto abbiamo l’agricoltura, con il 10,55%, seguito dal 9,10% dei processi industriali e uso dei prodotti, all’ultimo posto invece troviamo il trattamento dei rifiuti che totalizza il 3,32%.

Ma cosa si intende per decarbonizzazione?

Il termine decarbonizzazione indica il processo di riduzione del carbonio e prevede:

  • abbandono delle fonti fossili;
  • maggiore efficienza dei consumi;
  • completo approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili come l’eolico, il fotovoltaico e le biomasse.

L’obiettivo, molto ambizioso, è quello di raggiungere la carbon neutrality entro il 2050.

Un processo lungo e macchinoso

Il 12 dicembre 2015, alla Conferenza di Parigi sul clima, è stato sottoscritto l’Accordo sui cambiamenti climatici: un trattato internazionale giuridicamente vincolante sul cambiamento climatico, che delinea un percorso per la decarbonizzazione, con l’obiettivo di mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto dei 2°C e di raggiungere il traguardo delle emissioni zero entro il 2050.

L’Accordo di Parigi è entrato in vigore il 4 novembre 2016 con la ratifica da parte di almeno 55 Paesi, tra questi sono presenti tutti i Paesi dell’UE.

L’impegno dell’Italia

Molti Paesi, tra i quali l’Italia, hanno inserito nei propri piani di ripresa dalla pandemia globale da Covid-19 una particolare attenzione alla transizione verde.

Il nostro Paese ha un obiettivo green molto importante: ridurre del 55% le emissioni inquinanti entro il 2030 per raggiungere la totale carbon neutrality entro il 2050, come secondo gli accordi del Green Deal.

Per raggiungere i risultati prefissati c’è bisogno dell’impegno da parte di tutti: dallo Stato (per quanto riguarda i finanziamenti), al contesto domestico e ancora a quello aziendale.

Le imprese sono state chiamate a ridurre le proprie emissioni, dirette e indirette, non solo in vista della tutela dell’ambiente, ma anche come scelta strategica di business a lungo termine.

Molte aziende hanno già adottato delle “soluzioni green” nei loro processi produttivi, come la digitalizzazione di molti sistemi e l’installazione e l’impiego di pannelli fotovoltaici.

Il regolamento del NGEU (Next Generation European Union) prevede che un minimo del 37% della spesa per investimenti e riforme programmata nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) debba sostenere gli obiettivi climatici.

Tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 sono state apportate delle modifiche significative al PNRR legate al nuovo capitolo REPowerEU, che vertono a misure di aiuto per le imprese (PMI). Il PNRR, nel quale si parla di progressiva decarbonizzazione di tutti i settori, rappresenta un’ottima occasione per accelerare e raggiungere la transizione ecologica.

Gli investimenti del Piano sono suddivisi in 6 missioni e ben 2 di queste sono focalizzate sul tema della decarbonizzazione e sull’impiego di fonti energetiche rinnovabili.

Vediamo quali sono:

  • Missione 2, in particola la Componente 2 (M2C2), “Rivoluzione verde e transizione energetica”: si occupa della transizione energetica e della mobilità sostenibile. Trovano spazio nella Missione anche i temi della sicurezza del territorio, con interventi di prevenzione e di ripristino a fronte dei significativi rischi idrogeologici, della salvaguardia delle aree verdi e della biodiversità;
  • Missione 3 “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”: dedicata sempre alla decarbonizzazione e alla riduzione delle emissioni attraverso il potenziamento della rete ferroviaria per ridurre drasticamente la percentuale del traffico che, ad oggi, vede il 90% dei passeggeri muoversi su strada, e la digitalizzazione dei sistemi logistici.

La decarbonizzazione attraverso l’elettrificazione: una delle strade possibili

Esistono diverse strategie per avviare il percorso di decarbonizzazione, una delle possibili strade passa sicuramente attraverso l’elettrificazione.

Elettrificare i settori che risultano essere i maggiori produttori di emissioni di gas serra è dunque un passo fondamentale da compiere.

Attenzione però: l’obiettivo dell’elettrificazione, per far si che porti alla decarbonizzazione, è importante che avvenga attraverso l’investimento nella produzione di energia pulita, e quindi attraverso l’impiego di fonti energetiche rinnovabili come il solare, l’idroelettrico, l’eolico e il geotermico.

Passare semplicemente all’ elettrificazione infatti, non risolverebbe il problema delle emissioni gas serra, ma lo sposterebbe solamente dagli utenti ai produttori.

Possiamo dire quindi che la sostituzione dei combustibili fossili con l’elettricità a zero emissioni può accelerare e favorire il processo di decarbonizzazione, ma anche dell’efficienza energetica e della digitalizzazione (in particolar modo delle Pubbliche Amministrazioni), altra missione prioritaria del PNRR.

Quello della decarbonizzazione è dunque un processo lungo, macchinoso e ambizioso ed è fondamentale che tutti, soprattutto le imprese, abbiano un ruolo attivo nel perseguire tale obiettivo, definendo delle strategie concrete per raggiungerlo. Per le aziende, la decarbonizzazione rappresenta senza dubbio una sfida, perché richiede l’implementazione di nuove tecnologie, processi e materiali, ma è anche un’ottima opportunità in quanto significa efficientamento e maggiore responsabilità nell’utilizzo delle risorse. In questo contesto, i fondi del PNRR destinati alle imprese nell’ambito della Missione 2 rappresentano un grande slancio per il mercato italiano per rafforzare e trasformare il Paese con interventi mirati. 

UrbisMap: il servizio di Esternalizzazione SUAPE

L’istituzione del SUAPE ha avuto un ruolo cardine all’interno della digitalizzazione delle Pubbliche Amministrazioni.

Nel 2017 il servizio è stato introdotto anche in Sardegna e questo ha permesso di riunire, all’interno di un unico portale telematico, tutti i procedimenti amministrativi legati all’edilizia e alla produttività.

Con il SUAPE, quindi, chi vuole avviare o sviluppare un’attività in Sardegna, oppure tutti coloro che devono realizzare un intervento edilizio, hanno finalmente un unico strumento per interagire con i vari Enti e interlocutori.

Ora, il cittadino può presentare per via telematica la propria pratica al SUAPE senza limiti di orario e senza l’obbligo di recarsi fisicamente in un ufficio.

Quali sono i vantaggi del SUAPE?

  • Semplificazione: avere un unico portale di riferimento permette al cittadino di non doversi rivolgere a mille uffici e mille tecnici, e all’Ente di avere tutte le pratiche raccolte digitalmente nel medesimo strumento. In poche parole, tecnici, cittadini e Pubblica Amministrazione parlano finalmente la stessa lingua, semplificando gran parte del lavoro di entrambe le parti;
  • riduzione dei tempi: tutte le procedure vengono presentate per via telematica e vengono inoltrate automaticamente all’Ente di riferimento, che si ritroverà una sorta di “scrivania elettronica” pronta da lavorare. Al termine della procedura, il cittadino ottiene una ricevuta automatica che attesta la presentazione e la presa in carico della pratica da parte del sistema;
  • trasparenza: tutte le pratiche vengono raccolte, registrate e firmate digitalmente, questo fa sì che i dati siano sempre consultabili sia dal cittadino che dall’Ente e che vengano conservati sotto forma di storico all’interno del portale;
  • universalità: finalmente tutte le pratiche vengono inviate con la stessa procedura da parte di tutti i cittadini, creando così una modalità universale di presentazione della richiesta. Al contempo, anche gli Enti riceveranno le pratiche in maniera predefinita e uguale per tutti.

Per poter inviare la pratica è necessario compilare la DUA (Dichiarazione Unica Abilitativa) e la modulistica necessaria; una volta spedita, la pratica verrà poi inoltrata all’Ente di competenza.

Ad oggi la gestione delle pratiche è in mano a Comuni e Unioni di Comuni che possono decidere di affidarsi ad aziende esterne che si occupano di svolgere e offrire quel determinato servizio per l’Ente.

Perchè delegare?

Gli Enti, spesso scarni di personale ma soprattutto di tempo, hanno reso il servizio altalenante, portando così all’esternalizzazione del SUAPE.

È qui che entra in gioco UrbisMap!

Il servizio di UrbisMap

Sostituendoci di fatto all’organigramma della PA, il nostro servizio garantisce la gestione, il supporto e la verifica formale delle pratiche SUAPE tramite personale altamente qualificato e performante.

Vediamo sinteticamente in cosa consiste il nostro servizio:

  • Set-up iniziale del Portale SUAPE comunale, con la predisposizione e il caricamento dei nuovi modelli su carta intestata;
  • Accesso accreditato dei nostri operatori allo sportello comunale e ai propri servizi di protocollazione;
  • Attivazione del servizio, con assistenza telefonica al pubblico 5 giorni alla settimana e, se richiesto, Front Office settimanale presso gli uffici dell’Ente;
  • Verifica formale, soccorso istruttorio, avvio dei procedimenti, indizione conferenze e rilascio dei provvedimenti;
  • Pre-istruttoria urbanistica tramite il Geoportale UrbisMap, in base alle dichiarazioni indicate nella modulistica sulla presenza di vincoli paesaggistici e idrogeologici;
  • Assistenza agli Enti terzi per una maggiore comprensione dei procedimenti in corso, velocizzando così il rilascio dei pareri.

I vantaggi di affidare l’esternalizzazione SUAPE a UrbisMap

UrbisMap garantisce ai cittadini un servizio puntuale e dedicato, inoltre consente alle Unioni e ai singoli Comuni di alleggerire la propria mole di lavoro, prendendo in carico le pratiche presentate dal cittadino tramite lo sportello regionale, sottoponendole a verifica formale e presentandole poi al tecnico di competenza.

Ma perchè scegliere proprio UrbisMap?

Grazie all’ausilio del Geoportale UrbisMap, i nostri tecnici effettuano un controllo diretto delle pratiche sul nostro webgis, che viene messo anche a disposizione degli Enti. Questo cruciale passaggio permette di velocizzare il processo istruttorio e la verifica sulla veridicità delle autocertificazioni pervenute sul portale. Al tempo stesso il Geoportale è disponibile anche ai cittadini, sarà dunque più semplice anche per loro ricercare e individuare norme e regolamenti edilizi che li guideranno ad una corretta compilazione delle pratiche da presentare.

In sostanza, UrbisMap funziona da ponte che unisce tecnici, Pubblica Amministrazione e cittadini, che hanno finalmente a loro disposizione uno strumento unico ma soprattutto unificatore.

Se lavori per un Ente pubblico, un Comune o un Unione di Comuni, e vuoi avere maggiori informazioni sul servizio di esternalizzazione SUAPE di UrbisMap, puoi scriverci tramite il form sottostante. Ti risponderemo in brevissimo tempo per fornirti tutti i dettagli, anche economici, sul servizio.

UrbisMap: salutiamo il 2023, accogliamo il 2024!

Il 2024 bussa ormai alla porta: concludiamo il capitolo di un anno ricco di sfide, successi e crescita, ripercorrendo il viaggio che è stato il 2023 per la nostra azienda.

Come sempre, facciamo insieme un riassunto di quelli che sono stati i momenti chiave dell’anno che sta per finire per UrbisMap.

Da Gennaio sono cambiate tante cose: è stato un anno dedicato allo sviluppo della nostra azienda tra eventi e duro lavoro per migliorare tutti quegli aspetti che rendono unico il Geoportale UrbisMap!

Urbis Tour

urbis tour

Un grandissimo trampolino di lancio per noi è stato l’avvio dell’ “Urbis Tour” che ci ha permesso di incontrare tecnici, liberi professionisti e Pubblica Amministrazione e soprattutto di poterci confrontare con loro.

Ma in cosa consiste?

Sono, essenzialmente, delle giornate, organizzate in tutta la Sardegna e dedicate alla formazione, durante le quali presentiamo e formiamo i partecipanti sul funzionamento di tutte le versioni di UrbisMap: Freemium, Premium e Premium PA.

La nostra prima tappa è stata Olbia verso fine Settembre, per poi spostarci in altre località della Sardegna come a Monserrato, per un evento formativo dedicato ai Geologi e siamo stati invitati a Cagliari presso la sede degli Architetti per un altro evento dedicato al loro Ordine. 

Una tappa d’eccezione è stata Genova, in cui siamo atterrati in occasione della 40esima Assemblea ANCI, alla quale abbiamo fieramente partecipato in qualità di unico espositore tech sardo.

Durante l’Assemblea, abbiamo potuto presentare UrbisMap a livello nazionale e il nostro focus principale è stata la Pubblica Amministrazione. Entrambi sono stati motivi di grande orgoglio per la nostra azienda.

Piccolo grande spoiler: il tour continuerà anche nel 2024, quindi se non abbiamo ancora tenuto un evento nel tuo Comune ma ti piacerebbe organizzarne o richiederne uno, scrivici, siamo sempre a disposizione!

UrbisMap’s Academy

urbismap's academy

Un’altra grande new entry è stata la UrbisMap’s Academy! 

Premessa: non siamo una scuola di formazione, ma ci piace, e pensiamo che sia importante, investire nei talenti e trasmettere il nostro sapere a nuove persone. Per questo motivo, a novembre, abbiamo ideato e lanciato il nostro primo corso di formazione per diventare tecnico GIS.

Il corso, rivolto ad ingegneri, architetti, geometri, geologi e periti, ma anche appassionati della materia e studenti, è mirato a fornire le basi, immediatamente pratiche, per realizzare e gestire sistemi informativi territoriali, che serviranno nella professione di tecnico GIS in ambito urbanistico, edilizio, ambientale e tecnologico.

Passiamo alle novità tecniche!

Iniziamo col botto: UrbisMap Premium

Come ben sai, nel 2023 abbiamo lanciato il nostro, ma anche vostro, amato Pacchetto Premium, il servizio in abbonamento dedicato a tecnici e liberi professionisti.

Grazie ai suoi strumenti avanzati, UrbisMap Premium semplifica ogni giorno il lavoro di architetti, ingegneri, geometri, geologi, periti e non solo!

È stata la novità sicuramente più apprezzata e per questo vi ringraziamo con tutto il cuore: è una soddisfazione immensa per noi ricevere i vostri feedback e i vostri consigli su come migliorare un prodotto, che già così com’è, state amando!

Già da adesso, ma ancora di più nel 2024, stiamo lavorando e continueremo a lavorare e a migliorare le funzioni del Pacchetto Premium, apportando numerose migliorie anche grazie ai vostri preziosi consigli.

Insomma, Premium è l’alleato ideale se lavori nel settore dell’edilizia, dell’immobiliare e delle energie rinnovabili, quindi se non l’hai ancora acquistato, cosa stai aspettando? Per l’anno nuovo, regalati un lavoro più semplice e veloce, acquista subito!

Cos’è cambiato all’interno del Geoportale?

Se utilizzi spesso UrbisMap, ti sarai sicuramente accorto che sono cambiate un po’ di cose.

Grazie al lavoro dei nostri tecnici abbiamo potuto migliorare l’interfaccia del Geoportale, rendendola più leggibile, chiara e funzionale. È stato possibile, inoltre, affinare i servizi già in essere per la Pubblica Amministrazione, migliorare la qualità dei dati presenti su UrbisMap.com, aggiungerne di nuovi e potenziare il back e il front-end di tutto il sistema.

I buoni propositi per il 2024!

Cosa ci aspettiamo dal 2024? Se le aspettative sono alte, le ambizioni lo sono ancora di più!

Fieri di quello che abbiamo raggiunto nel 2023, per il nuovo anno abbiamo come obiettivo una crescita a 360 gradi, che vedrà protagoniste tantissime novità legate a tutti gli aspetti di UrbisMap

Sicuramente presenteremo un Pacchetto Premium aggiornato, migliorato e ancora più performante, proprio imperdibile insomma! (Ti ho già detto che per il nuovo anno sarebbe proprio un bel regalo? Dagli un’occhiata dai!

L’Urbis Tour, come già annunciato, non si fermerà..anzi: prevediamo di portare UrbisMap in maggiori posti possibili! Per il momento abbiamo già in programma alcune date in Sardegna, ma speriamo di riuscire a organizzare qualche tappa in Italia, accrescendo la presenza di UrbisMap a livello Nazionale

Anche l’ Academy prevede interessanti novità: il corso per tecnico GIS è stato un successo e, perchè no, potrebbe ripetersi anche nel 2024! Quindi, se sei interessato, contattaci subito e scrivici quale argomento ti piacerebbe affrontare nei nostri corsi!

Il super recap di fine anno è terminato, giuro, grazie per essere arrivato fino alla fine di questa lettura! Ti vogliamo ringraziare anche per l’anno trascorso insieme e per la fedeltà riposta.

Approfittiamo di questo momento per augurarti sinceramente delle serene e felici feste, tieniti pronto: le novità del 2024 sono vicinissime!

A presto, UrbisMap Staff.


UrbisMap verso gli studenti

Studi Architettura, Ingegneria, Geologia, Urbanistica o in un istituto tecnico superiore? UrbisMap è ciò che fa per te!

Il Geoportale UrbisMap, come vi abbiamo sempre raccontato, è l’alleato perfetto per semplificare il lavoro di tecnici, liberi professionisti e Pubblica Amministrazione, ma può essere utile anche agli studenti? Decisamente si!

Avere accesso a tutti i dati territoriali è essenziale per molti percorsi di studio. Già a partire dalle scuole superiori, come nel caso di istituti tecnici per geometri, subentra spesso il bisogno di consultare dati quali piani urbanistici, normative, vincoli e catasto per materie come estimo, progettazione e topografia.

Allo stesso modo, durante il loro percorso universitario, gli studenti delle Facoltà di Architettura, Urbanistica, Ingegneria e Geologia, devono ricercare strumenti urbanistici, dati catastali e normativi per la preparazione di molti esami come progettazione, pianificazione territoriale, estimo, valutazione ambientale e progettazione dei sistemi informativi territoriali, dati non sempre facili da reperire.

Devi preparare un esame di estimo e ti serve conoscere in quale zona omogenea ricade un piano di lottizzazione? UrbisMap! Stai frequentando un laboratorio di pianificazione urbanistica e vuoi sapere quali vincoli paesaggistici ricadono su una determinata porzione di terreno? URBISMAP!

Grazie al nostro Geoportale i dati sono accessibili a tutti in maniera GRATUITA e su un unico sito web, in questo modo preparare esami e progetti sarà molto più semplice!

geoportale urbismap

Come consultare i dati?

Per visualizzare i dati in maniera completa, il primo passo è iscriversi al Geoportale: è totalmente gratuito!

Dopo aver effettuato l’iscrizione si potrà interrogare la mappa con un semplice clic, su tutto il territorio nazionale. Consultando la mappa si otterranno:

  • tutti gli strumenti urbanistici del punto cliccato;
  • i dati catastali (foglio, mappale e subalterno) del punto cliccato;
  • le norme tecniche di attuazione (NTA);
  • i vincoli decretati a livello nazionale, regionale, comunale e ministeriale.

Una volta visualizzati, i dati saranno scaricabili e stampabili tramite il report di destinazione urbanistica, nel quale lo studente si ritroverà il riepilogo di tutti i dati catastali, urbanistici e normativi del punto cliccato o ricercato sulla mappa.

Con UrbisMap eviterai il continuo zapping tra i vari siti web: un unico portale per tutti i dati che cerchi, ecco la nostra proposta, semplice, veloce ed efficace!

UrbisMap non semplifica solo il tuo futuro lavoro di tecnico o libero professionista, ma anche il tuo percorso da studente, scegli l’alleato giusto, non te ne pentirai!

Vuoi saperne di più?

Come già accennato in questo precedente articolo, da fine Settembre abbiamo iniziato un tour con varie tappe in tutta la Sardegna, nelle quali spieghiamo cos’è UrbisMap e il funzionamento del Geoportale in tutte le sue versioni.

Uno degli ultimi incontri, che ha avuto luogo presso la Cittadella Universitaria di Monserrato e dedicato principalmente ai Geologi, ha visto la partecipazione proprio degli studenti della Facoltà di Geologia.

Durante la giornata di formazione abbiamo avuto la possibilità di presentare gli strumenti e i vantaggi di UrbisMap, e di poterci confrontare con i partecipanti riguardo i bisogni e le esigenze che riscontrano quotidianamente nella loro professione o durante il loro percorso di studi.

Sono in programma altre tappe del tour, il nostro obiettivo e la nostra speranza sono quello di vedere partecipare sempre più studenti oltre che persone già professioniste del settore.

Ricorda: UrbisMap è per tutti, anche per i futuri tecnici!

Vuoi ricevere aggiornamenti su UrbisMap e sui prossimi eventi in programma?