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Sardegna: aggiornato il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni

Qualche mese fa in Sardegna è stato deliberato l’aggiornamento intermedio del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA), ai sensi dell’art.42 delle NTA del Piano di Assetto Idrogeologico.

Il PGRA è lo strumento di pianificazione del territorio finalizzato a ridurre le conseguenze negative causate dalle alluvioni sulle persone, sull’ambiente, sul sistema socio-economico e sul patrimonio culturale. Il Piano si integra al resto della pianificazione vigente che mitiga il rischio idrogeologico, quindi il PAI e il PSFF.

Rispetto alla prima versione del Piano, approvata con Delibera n.2 del 15/03/2016, l’aggiornamento appena attuato approva gli studi per gli Scenari di intervento strategico e coordinato per il Rio Palmas, Rio Mannu di Fluminimaggiore, Fiume Tirso, Fluminimannu di Pabillonis, Rio Mogoro, Fiume Temo, Rio San Giovanni, Riu di San Teodoro, Rio di Siniscola, Riu Foddeddu, Riu Pelau e Riu Cixerri, e lo studio per gli Scenari di intervento strategico e coordinato per il Flumini Mannu

Su UrbisMap, da qualche settimana, è possibile consultare l’aggiornamento del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni della Sardegna, visualizzarlo su mappa e consultare la relativa normativa regionale. Come per qualsiasi altro piano, basta cliccare sul punto geografico d’interesse per conoscerne piani e normative. Dopo la visualizzazione su mappa è poi possibile scaricare e stampare il report di destinazione urbanistica (se non sai come fare leggi questo vecchio articolo).

Invece, per poter visualizzare e scaricare le relazioni e le tavole di ogni Scenario del PGRA accedi a questa pagina web dedicata.

PGRA-C_Sardegna_Villasimius_urbismap

Allo stesso modo degli Scenari 2019, è stato recentemente pubblicato e reso interrogabile su mappa l’aggiornamento del PGRA della Sardegna con l’inondazione costiera, contenente la mappatura della pericolosità di inondazione da eventi meteo-marini.

Lo studio, svolto per determinare i perimetri delle zone di pericolosità da inondazione costiera, tiene conto anche di eventi meteo-marini a basso tempo di ritorno, mappando così le aree di pericolosità per i tempi di ritorno di 2, 20 e 100 anni.