I sistemi cloud per la digitalizzazione delle PA

Riprendiamo a parlare del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, strumento introdotto dall’Unione Europea e opportunità di crescita per l’Italia. Come sappiamo uno degli assi strategici è quello della digitalizzazione e innovazione, che ha come obiettivo principale la trasformazione della Pubblica Amministrazione, al fine di renderla più semplice per cittadini e imprese, riducendo i tempi e i costi, contribuendo alla creazione di nuovi posti di lavoro e fornire nuovi servizi più efficienti in termini di di contenutistrumenti di fruizione e di sicurezza.

Nel nostro articolo vi abbiamo già parlato delle risorse del PNRR messe a disposizione dal Governo e consultabili attraverso il portale Italia Domani . Il Dipartimento per la trasformazione digitale sta promuovendo in modo particolare il completo passaggio al cloud delle infrastrutture e dei servizi digitali locali, in coerenza con gli obiettivi della Strategia Cloud Italia, che prevede la migrazione per il 75 % delle PA italiane verso il cloud di dati e servizi digitali secondo criteri di classificazione precisi.

I benefici dei sistemi cloud

Con la pandemia da Covid 2019 le tecnologie digitali, e in particolare il Cloud, hanno assunto un ruolo strategico nell’operatività degli enti pubblici e privati, dando una forte spinta al cambiamento di mentalità e cultura. Diversi aspetti hanno messo in difficoltà le amministrazioni: il lavoro in smart working, la digitalizzazione dei servizi , l’utilizzo di sistemi di archiviazione obsoleti e di difficile accessibilità, l’aumento del flusso di informazioni nel quotidiano e la gestione non ottimizzata di dati e documenti.

Con l’implementazione dei sistemi Cloud è possibile la migrazione dei dataset e delle applicazioni necessarie alla PA verso un’infrastruttura accessibile da remoto; in questo modo i servizi vengono erogati via internet con collegamento tramite browser senza l’acquisto di software e installazioni.

Sono tanti i benefici: flessibilità, in quanto viene garantita l’accessibilità ai dati e alle applicazioni delle PA in qualsiasi momento e da qualsiasi dispositivo; adattabilità dei servizi in base alle esigenze degli utenti; personalizzazione degli applicativi; affidabilità grazie alla loro facilità di aggiornamento e manutenzione; scalabilità che consente di aumentarne la potenza in base al numero di utenze attive.

Altri vantaggi importanti sono l’assenza di costi relativi all’hardware, non essendo più necessario acquistare server e sistemi di archiviazione costosi e ingombranti, e la sicurezza dei dati, poiché si garantisce che tutti i dati e i servizi residenti su un cloud siano protetti da attacchi o violazioni che riguardano la disponibilità, l’integrità e la riservatezza. Inoltre, consentono di avere un piano di Disaster Recovery che, in caso di danneggiamento dei sistemi, utilizza delle soluzioni avanzate di backup online per ripristinare i file aziendali e recuperare informazioni importanti. Se un documento cartaceo viene perso, invece, non si può mai tornare indietro e recuperarlo.

Infine, aumenta la collaborazione e semplificazione del lavoro tra uffici e settori dell’Ente, in quanto tutti utilizzando lo stesso sistema di archiviazione, attraverso le stesse procedure di archiviazione, salvataggio e consultazione.

Urbismap e le opportunità del PNRR

Se parliamo di sistemi cloud è perché Urbismap nasce proprio così! Sin dall’inizio abbiamo sviluppato un sistema informativo territoriale che fosse di facile utilizzo, accessibile, sicuro e sempre aggiornato. Il nostro Geoportale è, infatti, una piattaforma in cloud che consente la consultazione da parte della Pubblica Amministrazione, dei cittadini e liberi professionisti dei dati territoriali, urbanistici, catastali e normativi, da qualsiasi dispositivo e in qualsiasi momento del giorno e della notte.

Proprio per questo vogliamo collaborare alla missione del PNRR dedicata alla transizione al digitale, dando il giusto supporto alla trasformazione digitale delle Pubbliche Amministrazioni locali con l’obiettivo di facilitare e attuare il completo passaggio al cloud delle infrastrutture e dei servizi digitali.

Attraverso la piattaforma PA digitale 2026 è stato pubblicato l’avviso “Abilitazione al cloud per le PA Locali” destinato ai Comuni, il quale gli consente di accedere al finanziamento dedicato alla migrazione verso il cloud di tutte le infrastrutture comunali, con scadenza il 22 luglio 2022. Nel bando, vengono presentati i requisiti di accesso, le modalità di partecipazione, gli interventi finanziabili e le classi di servizi oggetto della migrazione, come Urbanistica ed Edilizia (Pianificazione,Toponomastica e Pratiche SUE).

La struttura dell’offerta si basa sulla dimensione del comune e sulla tipologia di migrazione che il comune andrà a selezionare. A seconda della fascia di appartenenza, quindi, ogni comune potrà finanziare un numero di servizi minimi e massimo e l’importo del finanziamento dipenderà dalla modalità di migrazione, trasferimento in infrastrutture cloud o aggiornamento in sicurezza in cloud e dal numero di servizi richiesti. I comuni dovranno presentare un piano di migrazione per poi valutare il fornitore e completare la migrazione.

Ma come stanno rispondendo le Città e i Comuni a queste opportunità? Quali sono le loro richieste e le sfide da affrontare? Vittorio Colao, Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, all’apertura dei bandi che finanziano la digitalizzazione dei comuni italiani previste dal PNRR ha ribadito :

“I Comuni sono le istituzioni più vicine alle esigenze dei cittadini, e proprio per questo motivo devono essere considerate il punto di partenza per una vera trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione”

In questi giorni, poi, si è tenuto l’Evento “Il Paese che riparte“, organizzato dalla società FORUM PA, per discutere sull’attuazione degli investimenti e delle riforme del PNRR. Numerosi sono stati gli incontri dove si son messi al centro del confronto persone, competenze e tecnologie. In particolare, è stato sottolineato come le Città Metropolitane e i comuni italiani stanno rispondendo alle sfide principali della trasformazione digitale per assicurare l’autonomia tecnologica del Paese, garantire il controllo sui dati e aumentare la resilienza dei servizi digitali.

Tanti sono i vantaggi descritti durante l’evento, ma anche le urgenze e necessità riportate dagli Enti locali, ad esempio la richiesta di personale tecnico e amministrativo competente, il rafforzamento dei rapporti con i fornitori delle infrastrutture informatiche e il giusto coordinamento tra Città metropolitane e i piccoli comuni limitrofi.

Noi di Urbismap siamo pronti a contribuire a questa rivoluzione digitale e dare il giusto supporto agli Enti della PA che vogliono farne parte. Se lavori in un Ente Pubblico e vuoi avere informazioni più specifiche sui nostri servizi in cloud e digitali non esitare a contattarci.

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    La dematerializzazione per le aziende private

    Continuiamo a parlare di dematerializzazione, ma questa volta lo facciamo focalizzandoci su quanto questo servizio possa essere estremamente utile, oltre che per la Pubblica Amministrazione, anche per aziende private e liberi professionisti.

    La dematerializzazione, all’interno di in un’organizzazione privata, al giorno d’oggi non è più un’utopia ma un reale processo tecnico che permette non solo la digitalizzazione dei flussi documentali, ma in generale la semplificazione dei flussi di lavoro. Questo porta a ridurre, o quasi ad eliminare, la produzione di carta, a gestire documenti e informazioni sia in entrata che in uscita con sistemi informatici, organizzando e automatizzando i flussi di lavoro, generando semplificazione dei processi e alte prestazioni aziendali.

    La gestione dei documenti cartacei è molto onerosa: non solo a livello ambientale, ma anche in termini procedimentali, di condivisione, archiviazione e sicurezza, oltre a mantenere di per sé tempi di consultazione elevati, rischi di perdita o smarrimento e degradabilità della materia.

    L’utilizzo del solo supporto cartaceo, quindi, impone per i lavoratori, sia pubblici che privati, l’utilizzo di un’importante quantità di ore che con il solo supporto informatico verrebbero almeno dimezzate. Le aziende italiane, già da qualche anno, hanno percepito la necessità d’adeguamento digitale, migliorando e velocizzando la gestione documentale interna, soprattutto nei settori in cui tale gestione risulta al centro delle attività lavorativa, ad esempio nel settore tecnico, immobiliare, giuridico e notarile.

    dematerializzazione enti privati

    I vantaggi della dematerializzazione

    Primo importante vantaggio della dematerializzazione è la diminuzione dei costi relativi alla gestione documentale cartacea, dato non solo dal costo della carta, ma anche dal costo del personale dedicato alla gestione e all’archiviazione, quindi alle risorse umane che devono occuparsi di attività non direttamente produttive e spesso inutili.

    Altro vantaggio è l’accesso e la consultazione semplificata dei documenti, da qualsiasi computer o dispositivo elettronico connesso alla rete aziendale da parte dei dipendenti autorizzati all’accesso.

    Ulteriore aspetto vantaggioso è la semplificazione nella ricerca di testi o parole specifiche all’interno di un documento digitale, rispetto al processo di consultazione cartacea. Infatti, il processo di scansione memorizza, tramite riconoscimento ottico dei caratteri, i testi che poi possono essere trovati tramite ricerca avanzata.

    Dematerializzazione: esempi concreti

    Ora analizziamo nel concreto alcune realtà private e aziendali dove si riscontrano quotidianamente criticità legate alla gestione cartacea dei documenti, e vediamo come il servizio di dematerializzazione di Urbismap può migliorare e velocizzare alcuni processi interni.

    Per esempio, negli uffici tecnici le pratiche edilizie sono costituite da una considerevole quantità di documenti di diversa tipologia e formato e devono essere consultate da professionisti diversi. Con la dematerializzazione si ha la possibilità di creare un archivio digitale accessibile a tutti, con le pratiche suddivise per anno, per cliente e per tipologia di lavori svolti. Inoltre, grazie alla georeferenziate su mappa, è possibile conoscerne la posizione geografica, accompagnata dalla propria documentazione. In questo modo i professionisti hanno immediato accesso a tutte le informazioni e documenti della pratica, oltre alle altre informazioni restituite da Urbismap, catastali, urbanistiche e normative.

    Negli ultimi anni la trasformazione digitale si è introdotta anche nel settore immobiliare, fornendo supporto agli agenti nella valutazione e promozione degli immobili, nella gestione delle trattative, nella chiusura dei contratti, rendendo quindi i processi più moderni ed efficienti.

    Uno dei principali problemi che si riscontro nelle agenzie immobiliari, a tal proposito, è l’utilizzo di gestionali poco efficienti, ancora fortemente legati alla documentazione cartacea conservata in archivio e contenente l’intero fascicolo degli immobili o terreni in gestione. All’interno del fascicolo cartaceo sono solitamente presenti gli atti legati alla compravendita o alla locazione, atti di provenienza, elaborati di progetto, visure catastali e altre certificazioni. La loro consultazione manuale diviene macchinosa, disordinata e rallentata, rispetto alla semplicità di consultazione offerta da un gestionale digitale.

    Con Urbismap tutto questo viene ottimizzato e semplificato: dematerializzando la documentazione legata agli immobili, si ottiene una gestione digitalizzata, ordinata e precisa, con la documentazione associata, suddivisa per anno, oppure per agente immobiliare o tipo di trattativa. In questo modo, come avevamo già parlato nel nostro articolo, pubblicato qualche mese fa, l’agente può lavorare in modo veloce e semplice, ottenendo una visione d’insieme, sulle proprietà gestite, completa ed esaustiva, oltre che a portata di click.

    Allo stesso modo, le grandi società immobiliari, come le holding, gestiscono portafogli immobiliari di grandissimo valore, comprendenti il più delle volte hotel, ville, palazzi, uffici commerciali, per i quali si ha la necessità di sistemi informatizzati che migliorino e semplifichino la loro gestione, ad esempio i contratti di locazione e le manutenzioni. Con l’utilizzo di Urbismap le società possono gestire il patrimonio tramite un unico sistema digitale e in cloud, sul quale consultare in tempo reale le informazioni collegate alle proprietà, individuando anche eventuali criticità, migliorare i processi interni e focalizzarsi sulle esigenze dei clienti.

    Un altro importante settore da considerare in questo contesto è quello notarile. I notai hanno la necessità di organizzare tutta la documentazione relativa agli atti e ai contratti di compravendita in archivi nel modo più semplice e efficiente possibile. Il nostro sistema in cloud permette di poter gestire, all’interno di un unico archivio digitale, tutte le pratiche prese in carico dagli studi notarili, suddividerle per anno e per cliente, georeferenziate su mappa in modo da poter consultare facilmente tutte le informazioni relative gli atti di compravendita, come rendite catastali o regolarità urbanistiche.

    In conclusione, il servizio di dematerializzazione di Urbismap non si presta solo alle Pubbliche amministrazioni, ma oggi abbiamo visto quanto possa essere estremamente utile alle realtà aziendali e private, con necessità di digitalizzare i propri archivi per migliorare e velocizzare processi e consultazione dei dati.

    I casi presentati in questo articolo sono solo alcuni esempi di come i nostri servizi possano generare dei benefici notevoli e aumentare la produttività all’interno delle società private o in generale dei liberi professionisti.

    Ti abbiamo incuriosito? Vuoi saperne di più? Se sei un tecnico, un libero professionista o lavori in una società privata e vuoi avere altre informazioni sui nostri servizi scrivici tramite il form sottostante.

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      La Dematerializzazione e la consultazione delle pratiche edilizie su UrbisMap

      Il processo di dematerializzazione in Urbismap

      Oggi continuiamo a parlare del nostro servizio di dematerializzazione, già presentato in questo vecchio articolo, che come abbiamo già detto permette di convertire in digitale tutta la documentazione presente negli archivi dell’Ente pubblico o privato, in particolare le pratiche edilizie, e georeferenziarle su mappa così da renderle disponibili alla consultazione tramite il Geoportale UrbisMap, con funzionalità avanzate di ricerca ed estrazione dei dati.

      Nei nostri uffici vengono svolti una serie di processi che permettono la completa dematerializzazione dei documenti. La prima fase è caratterizzata dall’acquisizione delle pratiche dall’Ente. Ci occupiamo di verificarle, smistarle e riordinarle, essendo in formato cartaceo e spesso suddivise per annualità e, in accordo con l’Ente, a seconda delle necessità, vengono definite in fase di preventivo tutti i dettagli del servizio, dalla riorganizzazione dell’archivio cartaceo con individuazione dei documenti da digitalizzare, sino alla tipologia di documento da scansionare, archiviare e georeferenziare.

      Successivamente, avviene la fase della scansione, in cui i nostri operatori selezionano i singoli documenti da digitalizzare, come concordato, per poi passare alla vera e propria conversione dei file in digitale. Successivamente avviene l’archivizione, dove tutti i file ottenuti vengono accuratamente archiviati su server cloud certificati seguendo una precisa nomenclatura concordata con l’Ente che garantisce l’immediata ricerca e consultazione dei documenti online. In conclusione, il database prodotto viene poi importato su Urbismap, tramite processo di georeferenziazione delle pratiche edilizie, da cui sarà possibile ricercare, consultare e scaricare tutta la documentazione prodotta per singola pratica.

      Con questa operazione viene costruito il fascicolo del fabbricato, ovvero lo storico documentale del fabbricato stesso in termini di titoli edilizi. In questo modo tutte le pratiche sono posizionate su mappa e sono disponibili online con un solo clic!

      utente ufficio dematerializzazione

      Dalla consultazione cartacea a quella digitale

      Come avviene la consultazione delle pratiche? Il procedimento è molto semplice e qui te lo spieghiamo step by step.

      Nella tab Scansioni dell’area di dialogo del Geoportale, è ricercare tutte le pratiche dell’Ente, scegliere di visualizzarle su mappa, consultarle e scaricarle in locale. Il sistema consente di velocizzare tanti servizi comunali, tra cui le richieste di accesso agli atti.

      Una volta effettutato l’accesso sul nostro Geoportale Urbismap, cliccando sulla tab Scansioni apparirà la maschera di ricerca in cui possiamo filtrare per una serie di informazioni associate alla pratica: numero e anno della pratica o della concessione, l’anagrafica del richiedente e il codice fiscale, i dati censuari o il periodo storico con date di inizio e fine ricerca.

      Dopo aver cliccato su “cerca” il sistema restituirà l’elenco delle pratiche corrispondenti, oppure cliccando su “mappa“, sarà possibile visualizzare le stesse sulla mappa a sinistra dell’area di dialogo. Per effettuare una nuova ricerca è necessario cliccare sul bottone reset ed eliminare i dati della ricerca appena compiuta.

      Dall’elenco pratiche restituito dalla ricerca, appariranno una serie di informazioni di sintesi associate alla pratica e due bottoni. Cliccando sul bottone a forma di “marker” il sistema posizionerà il puntatore sul punto della mappa in cui è stata georeferenziata la pratica. Invece, cliccando sul bottone “+” apparirà il popup contenente tutte le informazioni di dettaglio della pratica selezionata, in cui saranno disponibili tutti i dati relativi a quella pratica e cliccando su download il sistema scaricherà una cartella zippata, contenente tutti i file associati alla pratica stessa.

      Il procedimento risulta abbastanza semplice: in questo modo, tramite ricerca o clic sul fabbricato, si possono consultare tutte le informazioni urbanistiche, catastali e quelle relative alle pratiche edilizie digitalizzate e georeferenziate avendo accesso così al cosiddetto fascicolo storico del fabbricato.

      PNRR: in arrivo i bandi che incentiveranno la digitalizzazione della PA

      Ad oggi sono diversi gli Enti che hanno richiesto il servizio di dematerializzazione di Urbismap e l’utilizzo dello strumento Scansioni. Tra questi abbiamo i Comuni di Assemini e Sant’Antioco, con cui stiamo procedendo alla dematerializzazione dell’archivio comunale, contenente le pratiche edilizie, suddivise per tipologia e per annualità. Il servizio è estremamente utile e consente agli Enti di rendere smart i loro archivi e i settori che necessitano della documentazione archiviata al loro interno.

      La dematerializzazione è uno degli aspetti principali nel processo di digitalizzazione delle PA promosso dal PNRR e noi di Urbismap vi abbiamo già presentato nel nostro articolo tutte le iniziative proposte dal Governo in merito. Seguendone le linee guida, abbiamo l’obiettivo di supportare e accompagnare Comuni ed Enti nel percorso di innovazione digitale, dalla fase di accesso ai finanziamenti a quello dell’implementazione dei servizi digitali.

      I bandi dedicati ai processi di Dematerializzazione degli archivi non sono ancora stati pubblicati, ma vi terremo aggiornati non appena sarà possibile con le modalità di accesso ai Bandi del PNRR, sui progetti e sulle linee guida dettate dal Ministero. Nel frattempo, se lavori per una Pubblica Amministrazione e vuoi richiederci informazioni sui nostri servizi, utilizza il form sottostante.

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        La sicurezza nella dematerializzazione

        Come sappiamo uno dei servizi di Urbismap è la dematerializzazione dei documenti cartacei con cui viene convertita in digitale tutta la documentazione presente negli archivi dell’Ente pubblico o privato, in particolare le pratiche edilizie e la loro georeferenziazione su mappa. Questo processo ha come obiettivo la creazione di un flusso di documenti digitali aventi pieno valore giuridico, che vada prima ad affiancare e poi, sul lungo periodo, a sostituire la normale documentazione cartacea negli archivi di qualunque attività pubblica o privata.

        Un servizio realizzato principalmente per la Pubblica Amministrazione, sviluppato mettendo al centro dell’attenzione l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione in tutti i processi, proprio come viene citato nel CAD (Codice dell’amministrazione digitale), precisamente nell’art. 42 che espone:

        “Le pubbliche amministrazioni valutano in termini di rapporto tra costi e benefici il recupero su supporto informatico dei documenti e degli atti cartacei dei quali sia obbligatoria o opportuna la conservazione e provvedono alla predisposizione dei conseguenti piani di sostituzione degli archivi cartacei con archivi informatici […]”.

        Idem per le aziende private, la dematerializzazione strettamente collegata alla reingegnerizzazione dei processi in ottica digitale, va ad ottimizzare i flussi informativi, velocizzare le operazioni, ridurre gli errori e affrontare criticità più o meno previste.

        Come si gestisce un documento informatico?

        Tramite le linee guida Agid che rappresentano uno dei più importanti punti di riferimento per la Pubblica Amministrazione, ma anche per i privati per la gestione del documento informatico in tutte le sue fasi, dalla creazione fino alla conservazione.  Le indicazioni contenute nelle Linee guida sono non soltanto utili, ma obbligatorie per tutte le pubbliche amministrazioni e i privati, ove non diversamente previsto, che effettuano attività di conservazione.

        In particolare i documenti ottenuti tramite processo di dematerializzazione devono garantire la cosiddetta conservazione digitale, garantendo l’accessibilità, la leggibilità, l’autenticità e la reperibilità dei documenti e dei fascicoli informatici con i metadati ad essi associati.  

        Questo per certificare che le copie per immagine su supporto informatico di documenti originali formati in origine su supporto analogico siano conformi agli originali da cui sono tratte, in quanto realizzate con procedimenti conformi nel rispetto della legislazione.

        agid dematerializzazione

        Cybersecurity e Dematerializzazione

        Per assicurare l’integrità e la riservatezza dei sistemi informativi ed informatici della pubblica amministrazione e dei privati un ruolo fondamentale è costituito dalla cybersecurity che permette di avere un approccio strutturato per la protezione delle singole informazioni.

        Nel processo di dematerializzazione le PA sono obbligate al rispetto delle misure di sicurezza ICT e perciò le linee guida Agid individuano innanzitutto delle figure che garantiscono la corretta conservazione e gestione documentale, quali il coordinatore della gestione documentale e, dove nominato, il responsabile della conservazione.

        Questi, acquisito il parere del responsabile della protezione dei dati personali predispongono il piano di sicurezza del sistema di gestione informatica dei documenti, che garantisce, come si è detto, la disponibilità, l’integrità, la riservatezza delle informazioni e definisce le opportune misure tecniche e organizzative che siano in grado di garantire un livello di sicurezza adeguato rispetto al rischio di violazione della normativa in materia di protezione dei dati personali, tenendo conto anche della tipologia di dati trattati.

        Il piano di sicurezza si basa sull’analisi dei rischi a cui sono esposti i dati e i documenti trattati e sulle direttive strategiche stabilite dal vertice dell’Amministrazione, definendo le politiche generali di sicurezza adottate, le modalità di accesso al servizio di protocollo, di gestione documentale ed archivistico e gli interventi operativi adottati a livello organizzativo, procedurale e tecnico e in caso di violazione dei dati personali, secondo quanto previsto dalle apposite disposizioni del GDPR, REG UE 679/2016

        Cos’é il GDPR e perché si utilizza

        Il GDPR (General Data Protection Regulation), è il regolamento generale europeo sulla protezione dei dati che disciplina il modo in cui le aziende e le altre organizzazioni trattano i dati personali. E’ da evidenziare che tutti i servizi devono essere sempre organizzati nel rispetto dei principi e dei requisiti previsti in materia di sicurezza dei dati e dei sistemi dal GDPR, non a caso anche le linee guida AGID rinviano alla medesima disciplina in diversi punti.

        Ad esempio viene stabilito l’obbligo di adozione delle suddette misure da parte del titolare del trattamento o del responsabile del trattamento e per l’individuazione di tali figure si rinvia alla disciplina di cui al GDPR , in particolare all’art. 28 del Regolamento UE 679/2016, che  stabilisce i requisiti soggettivi del responsabile del trattamento. In particolare si afferma:

        “Qualora un trattamento debba essere effettuato per conto del titolare del trattamento, quest’ultimo ricorre unicamente a responsabili del trattamento che presentino garanzie sufficienti per mettere in atto misure tecniche e organizzative adeguate in modo tale che il trattamento soddisfi i requisiti del presente regolamento e garantisca la tutela dei diritti dell’interessato.”

        Vengono anche citati gli articoli 32-33-34 del Regolamento UE 679/2016 sulla sicurezza del trattamento, che indicano che il titolare e il responsabile del trattamento mettono in atto misure tecniche e organizzative per garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio, documentano qualsiasi violazione dei dati personali, comprese le circostanze a essa relative, le sue conseguenze e i provvedimenti adottati per porvi rimedio; inoltre vengono definite la procedura di notifica di una violazione dei dati personali all’autorità di controllo e quella di comunicazione di una violazione dei dati personali all’interessato.

        In conclusione

        Il nostro servizio di dematerializzazione tiene conto delle linee guida Agid per la digitalizzazione e conservazione dei documenti informatici. Come abbiamo spiegato le Pubbliche Amministrazioni sono obbligate a seguire queste linee guida e noi siamo in grado di supportarle in tutto il processo e accompagnarle al compimento dell’obiettivo di digitalizzazione. Il tutto nel massimo rispetto della legislazione.

        Continueremo ad affrontare il tema della dematerializzazione e tutti gli argomenti ad essa collegati. Nel frattempo, se lavori per una Pubblica Amministrazione e vuoi richiederci informazioni sul nostro servizio di dematerializzazione o su tutti i nostri altri servizi, utilizza il form sottostante.

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          Urbismap e AREA: l’azienda regionale è sempre più smart

          Servizio di gestione del patrimonio immobiliare: l’esempio di AREA

          AREA, ovvero l’Azienda Regionale per l’Edilizia Abitativa, istituita nel 2006, è l’Ente della Regione Sardegna che risponde alla domanda abitativa di soggetti in condizioni economiche e sociali disagiate.

          In poche parole, è l’azienda che si occupa di attuare interventi di edilizia residenziale da assegnare con canoni di locazione agevolati, promuovere la conservazione e il recupero del patrimonio edilizio esistente, gestire il patrimonio pubblico proprietà, anche in termini manutentivi, proporre interventi edilizi e urbanistici anche più complessi, come nuovi piani di rigenerazione urbana.

          Le proprietà di AREA sono oggi in quasi tutta l’Isola, arrivando a coprire 327 comuni su 377, con un grado di copertura territoriale che sfiora il 90%.

          Esigenze e necessità: cos’abbiamo fatto per AREA

          Dalla premessa si può intuire quali siano le esigenze dell’Agenzia regionale in termini di gestione del proprio patrimonio immobiliare. Infatti, seppur suddivisi per territori di competenza, l’Ente si trova a dover gestire una grande quantità di immobili, distinti in terreni, fabbricati residenziali, fabbricati pubblici e commerciali. Gestione complessa se non sostenuta da software e sistemi digitali.

          Da questa esigenza entra in gioco UrbisMap, ed il servizio disponibile sul Geoportale di gestione del patrimonio immobiliare (ne abbiamo recentemente parlato sui nostri social).

          Dopo un briefing iniziale con il servizio territoriale di Carbonia, ascoltate le esigenze, verificati e riordinati i documenti a disposizione, il primo step è stato quello di mappare su sistema gis tutte le proprietà dell’Ente, distinte per tipologia, destinazione d’uso e destinazione urbanistica.

          Il secondo step ha visto l’importazione delle mappe prodotte, e delle informazioni ad esse associate, su UrbisMap. Qui, tramite elaborazioni specifiche e personalizzate, è ora possibile consultare le mappe per conoscere tutte le informazioni di dettaglio provenienti dai dati in ingresso.

          urbismap e area: servizio gestione patrimonio

          Per quanto riguarda i terreni, intersecando il dato prodotto con il PUC di Carbonia, è ora possibile visualizzare su UrbisMap, per ogni particella di proprietà dell’Ente, la superfice ricadente in una specifica zona urbanistica. Questo consente ad AREA di poter valutare più velocemente l’indice di trasformabilità del singolo terreno ed il suo valore di mercato.

          Per quanto riguarda i fabbricati, la mappatura mediante apposite tematizzazioni, consente di identificare con chiarezza la distribuzione degli stessi sul territorio, distinti per proprietà totale di AREA, per proprietà parziale e per destinazione d’uso (alloggio, autorimessa, negozio, etc).

          L’importazione su Urbismap, alle proprietà in termini di mappa, ha interessato anche le altre informazioni ad esse associate, come ad esempio la descrizione del fabbricato, il codice UI del singolo alloggio, l’indirizzo e i dati catastali, la superficie dell’immobile, lo stato delle proprietà (venduto, locato, sfitto, etc) e i dati relativi ai contratti di locazione in essere con la corrispondente anagrafica dei locatari e delle manutenzioni.

          Il tutto, è stato reso privato su Urbismap, ovvero la consultazione del dato importato, sia su mappa che sotto forma di attributo, è disponibile solo ed esclusivamente agli operatori dell’Ente. In questo modo si garantisce l’operatività dell’Azienda, ma al tempo stesso si conserva la riservatezza del dato in termini di privacy.

          urbismap e area: servizio gestione patrimonio

          In sintesi, quali sono i vantaggi per AREA?

          A lavoro fatto, possiamo dire con fermezza che il servizio personalizzato di UrbisMap per la gestione del patrimonio immobiliare, consente all’Azienda regionale un più pratico e semplice controllo di tutte le proprietà dislocate sul territorio, consentendo facilità di lettura del dato ed immediata estrazione dello stesso.

          Il maggior controllo sulle proprietà dell’Ente, determina conseguentemente un miglior servizio offerto a cittadini e imprese, per immediatezza e puntualità, in caso di trattative d’acquisto, manutenzioni, contratti di locazione, ma anche per interventi di nuova edificazione.

          Il servizio, se associato a quello di dematerializzazione delle banche dati cartacee dell’Ente, consentirebbe accesso immediato a tutta la documentazione tecnica (edilizia e urbanistica) riguardante gli immobili. Questo faciliterebbe ulteriormente l’espletamento di attività quali richieste di accesso agli atti e istruttorie edilizie in capo all’Ente.

          Lavori per una Pubblica Amministrazione e vuoi avere maggiori informazioni su UrbisMap e il servizio di gestione del Patrimonio immobiliare? Scrivici utilizzando il form sottostante, oppure via e-mail a urbismap@gmail.com. Ti risponderemo nel più breve tempo possibile 🙂

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            Facciamo il punto su PA e PNRR: fatto, da fare e in progress

            Il primo trimestre del 2022 sta per terminare, abbiamo visto nel nostro precedente articolo come con l’arrivo dei fondi PNRR siano stati emanati i primi bandi e avvisi pubblici per la realizzazione di opere legate sia alla digitalizzazione della PA che all’istruzione, ricerca e rivoluzione ecologica.

            È giusto e doveroso fare il punto su quanto è stato fatto e quanto c’è ancora da fare sul tanto chiacchierato PNRR, per capire meglio i prossimi bandi. Questa volta, però, ci focalizzeremo sulle linee dedicate alla Pubblica Amministrazione, linee che Urbismap segue attentamente dati i servizi che abbiamo deciso, da qualche anno, di offrire agli Enti pubblici e che con gli stessi principi del Piano permettono di velocizzare e semplificare la macchina burocratica.

            Il nostro obiettivo principale, all’uscita di tutti i bandi, sarà quello di accompagnare Comuni ed Enti per comprendere insieme, e poi progettare, come poter accedere a tali finanziamenti attraverso nuovi e vecchi servizi forniti da Urbismap.

            Iniziative PA Digitale: facciamo il punto

            Sono 10 le iniziative presenti nel PNRR per la PA digitale. Ora cerchiamo di vedere nello specifico quali sono quelle già attive, quali sono in prossima partenza e quali in rampa di lancio previste nei prossimi mesi o nel prossimo anno.

            INIZIATIVE IN CORSO
            – Adozione PAGO PA e APP IO da parte delle PA: le due piattaforme integrate consentono alla Pubblica Amministrazione di dialogare più velocemente con i cittadini tramite l’invio di avvisi e l’accesso ai nuovi strumenti di pagamento digitale.


            – Adozione identità digitale per le PA: ovvero lo SPID, che consente di accedere a tutta una serie di servizi legati della Pubblica Amministrazione. Un servizio che permette di bypassare attese e lunghe code agli sportelli degli Enti pubblici. Tali servizi, PAGO PA + SPID, in un futuro non troppo lontano vorremmo fossero integrati a Urbismap per la richiesta degli accessi agli atti semi automatizzata da parte del cittadino verso quelle amministrazioni che sceglieranno di aderire al nostro servizio di Dematerializzazione delle banche dati cartacee.


            – Mobility as a service: mira a integrare una pluralità di servizi legati al trasporto (per esempio: e-bike, autobus, car sharing) attraverso piattaforme che forniscono all’utenza finale la possibilità di pianificare dei viaggi/spostamenti e i relativi pagamenti.


            Digitalizzazione grandi amministrazioni centrali: ha l’obiettivo di portare a termine diversi interventi “verticali” per ridisegnare e digitalizzare le grandi amministrazioni centrali, a partire da quelli fondamentali per la semplificazione dell’erogazione di servizi al cittadino e con più impatto in termini di efficienza dell’apparato pubblico.

            PROSSIME INIZIATIVE PRONTE ALLA PARTENZA

            Nel prossimo trimestre sono diverse le iniziative che andranno a completamento di questo primo percorso di cambiamento nella Pubblica Amministrazione. Per il mese di Aprile 2022 partiranno gli avvisi per la Migrazione in Cloud di PA locali e scuole e l’Erogazione di servizi pubblici digitali (user experience).

            Quali sono gli obiettivi di questi progetti? Per la migrazione in cloud si parla di un investimento che si aggira intorno al miliardo di euro con l’obiettivo di migrare le applicazioni e i database della Pubblica Amministrazione verso infrastrutture cloud, sicure e certificate, le quali garantiscono una più veloce accessibilità ai servizi e agli atti.

            Urbismap nasce in cloud, evitando così inutili costi e innumerevoli limitazioni che l’Ente è costretto ad accettare ogni volta che accede ai propri servizi desktop. Al tempo stesso, il servizio di Dematerializzazione degli archivi è strutturato sullo stesso sistema in cloud, consentendoci di rendere disponibile la mole di dati appartenente all’Ente, da noi digitalizzata, dopo pochi e semplici clic. Un servizio molto apprezzato dai Comuni, ma ancora di più dai cittadini, i quali dimezzano il tempo di attesa per l’acquisizione di atti e documenti pubblici o privati.

            Per Erogazione Servizi Pubblici digitali (user experience) si intende una linea guida per la creazione di modelli standard volti alla realizzazione dei servizi digitali della Pubblica Amministrazione. Detto così sembra incomprensibile, ma in sintesi cerca di dare un nuovo volto ai servizi pubblici, che siano uguali e riconoscibili per tutti e che siano facili e intuitivi da utilizzare, a prescindere dalla piattaforma in cui sono collocati o da chi li sviluppi.

            Anche Urbismap, per quanto sia un servizio privato rivolto alla PA, cercherà di integrare il più possibile queste linee guida all’interno della sua piattaforma. Il motivo è semplicissimo: lavoriamo per la Pubblica Amministrazione e il nostro obiettivo è sempre quello di facilitare, in ogni modo possibile, il lavoro degli operatori pubblici, soddisfando l’esigenza del libero professionista e del cittadino.

            Come ultima fase del trimestre, da luglio 2022 le PA potranno aderire alla sperimentazione della piattaforma PDND. La PDND (Piattaforma Digitale Nazionale Dati) consentirà l’interoperabilità dei sistemi informativi di banche e gestori di servizi pubblici. Questo comporta un servizio semplice, veloce e fruibile per i cittadini e permetterà alle istituzioni di erogare servizi in modo più veloce ed efficace.

            Guarda qui una schematizzazione delle attività del PNRR

            Accedi al PNRR con Urbismap

            Tramite le nostre piattaforme, vi abbiamo raccontato più e più volte il lavoro di digitalizzazione e semplificazione che ogni giorno facciamo, e che abbiamo intenzione di fare nei prossimi mesi, o forse anni.

            Ad oggi non conosciamo ancora, nel dettaglio, le modalità di partecipazione ai bandi di finanziamento del PNRR. Ciò che già sappiamo è che usciranno a breve e che i nostri servizi già si sposano abbastanza bene con le linee guida generali del Piano stesso.

            L’obiettivo sarà quindi, per i prossimi mesi, studiare e analizzare tutte le possibilità economiche date dai finanziamento in uscita, ed accompagnare nuovi e vecchi clienti ad usufruire di tali somme, con progetti e servizi all’avanguardia e tecnologicamente performanti.

            Vi terremo costantemente aggiornati su tutti i Bandi del PNRR in prossima uscita, sui progetti e sulle linee guida che verranno dettate dal Ministero. Nel frattempo, se lavori per una Pubblica Amministrazione e vuoi richiederci informazioni sui nostri servizi, utilizza il form sottostante.

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              PTPR Lazio: approvato con deliberazione del consiglio un nuovo aggiornamento

              Avevamo già pubblicato tempo fa un articolo dove parlavamo dei diversi piani paesaggistici regionali presenti su Urbismap. Oggi siamo qui per aggiornarvi, in particolare, sul PTPR Piano Paesaggistico Regionale Lazio.

              Torniamo a parlare del lavoro che facciamo e che più ci contraddistingue, ovvero la ricerca e pubblicazione dei dati territoriali a livello nazionale. Cerchiamo sempre di rimane aggiornati su modifiche e nuove pubblicazioni, perché la pubblicazione dei Piani urbanistici, su tutto il territorio italiano, rimane sempre il nostro miglior lavoro.

              Il nuovo piano disciplina l’uso dell’intero territorio laziale, salvaguardando i vincoli del paesaggio e fornendo certezze agli enti locali, agli operatori del settore e ai cittadini con efficacia solo nelle zone vincolate, riconosciute come beni paesaggistici, del patrimonio naturale e culturale secondo gli articoli 134 del D.lvo 42/2002

              “Con l’approvazione del nuovo PTPR abbiamo raggiunto un grande traguardo. Sono stati superati i precedenti contrasti istituzionali attraverso la sottoscrizione di un accordo con il ministero della Cultura che ha permesso di contemperare le richieste ministeriali con le proposte dell’Amministrazione regionale: un positivo risultato che consentirà al Lazio di avere finalmente un efficace strumento di salvaguardia e pianificazione. Il Piano Territoriale, pertanto, è frutto della concertazione con il ministero e della collaborazione con gli enti locali e gli operatori del settore, mentre i suoi principi fondanti sono la semplificazione e la certezza delle norme per assicurare una maggiore trasparenza e una corretta gestione del territorio”

              Massimiliano Valeriani, assessore Politiche Abitative, Urbanistica, Ciclo dei rifiuti e impianti di trattamento, Smaltimento e Recupero della Regione Lazio

              Il testo approvato dal Consiglio regionale prevede che non vengano ricompresi tra i beni paesaggistici diffusi (come fasce costiere, lacuali, corsi d’acqua, tutelati per legge ai sensi dell’articolo 142 del Codice) le zone ‘territoriali omogenee’ come il centro storico e la cosiddetta ‘città consolidata, così come quelle ricomprese nei piani pluriennali di attuazione; in questo modo, per l’approvazione degli strumenti urbanistici e delle varianti sarà necessario il parere paesaggistico solo se ricadenti in aree vincolate.

              Inoltre, non serve l’autorizzazione paesaggistica per interventi di demolizione e ripristino a seguito di ‘repressione degli abusi edilizi’; è prevista la deroga per le opere pubbliche anche se non inserite negli strumenti urbanistici; è recepito il nuovo articolo sulle disposizioni speciali per i territori colpiti da eventi calamitosi ed, infine, è prevista la riformulazione per la procedura riguardante l’errata perimetrazione dei vincoli

              Il piano territoriale riconosce la multifunzionalità nelle aree agricole e per le altre identità paesaggistiche viene garantita una chiarezza e semplificazione amministrativa. Per le coste marine e dei laghi è stato introdotto l’indice di edificabilità territoriale e sono state consentite le strutture connesse agli stabilimenti balneari e le deroghe per le opere pubbliche.

              PTPR Lazio su Urbismap: come visualizzarlo

              Accedendo a UrbisMap, dopo aver effettuato il Login (o la registrazione gratuita, se ancora non fossi iscritto), potrai ricercare e visualizzare le informazioni dei Piani regionali in pochi semplici passi.

              Il primissimo è cliccare sul punto geografico di tuo interesse. Dopo il clic, si aprirà l’area di dialogo a destra e all’interno della tab “dati” verranno elencate tutte le informazioni urbanistiche che su quel punto si intersecano. Tra queste, sui territorio di Lombardia, Lazio, Piemonte, Toscana e Puglia, oltre che Sardegna, è disponibile l’informazione dettata dal Piano Regionale, compresi gli eventuali vincoli che esso comporta.

              Oltre che la lettura delle informazioni, dalla tab dati è possibile accendere e spegnere il layer del Piano regionale sopra la mappa di sfondo. Cliccando sulla freccia accanto al nome del Piano, sulla mappa verrà visualizzato il piano stesso, e nel caso del PTPR il layer andrà a ricoprire tutto il territorio regionale. Sempre tramite la tab dati, si potrà accedere alle norme a corredo del Piano. Per farlo, basterò cliccare sull’icona a destra del nome.

              Infine, nota di grande importanza, si è scelto di suddividere i Piani regionali per tavole tematiche, le quali possono essere selezionate dal menù a tendina presente sotto il nome del PTPR. Dalla selezione, il layer visualizzato sopra la mappa di sfondo cambierà, così come gli attributi restituiti nell’area di dialogo. In quest’ultimi, altra nota di estremo valore, si sono rese pubbliche le schede, in formato pdf, degli ambiti di paesaggio dei rispettivi piani.

              Visualizzazione smart di tavole e norme regionali

              L’obiettivo principale di queste pubblicazioni, come dichiarato più volte, è quello di offrire un sistema unico a cittadini, tecnici, liberi professionisti ed enti pubblici, su cui consultare piani urbanistici, normative e vincoli, senza alcuna distinzione territoriale. Il tecnico che opera su più territori regionali, grazie ad un unico sistema, ottiene velocità di ricerca e di consultazione del dato, senza l’intoppo di dover passare da un sito istituzionale all’altro.

              Presto comunicheremo la pubblicazione di nuovi dati, non solo a livello regionale, ma anche a livello comunale e metropolitano. Ti consigliamo, quindi, di continuare a seguire il Blog per conoscere periodicamente gli aggiornamenti dei dati presenti su Urbismap.

              Se, invece, lavori per una Pubblica Amministrazione e vuoi pubblicare gratuitamente i dati del tuo territorio comunale, scrivici tramite il form sottostante.

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                Rigenerazione urbana: arrivano i fondi per i comuni, 300 milioni di euro

                È un anno molto ricco quello che abbiamo appena cominciato, con la Legge di Bilancio 2022 ci sono tante novità all’orizzonte. Torniamo a parlare di Rigenerazione Urbana, argomento che abbiamo trattato precedentemente in un post sui nostri social, e che ora ha in serbo per noi gustose novità.

                Nella Legge di Bilancio 2022 vengono assegnati 300 milioni di euro ai comuni per progetti di rigenerazione urbana, riduzione della marginalizzazione e del degrado sociale e miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale.

                Chi può richiedere i contributi?

                I contributi per la rigenerazione urbana potranno essere richiesti:

                – dai Comuni sotto i 15.000 abitanti che, in forma associata, hanno una popolazione di oltre 15.000 abitanti, nel limite massimo di 5.000.000 di euro (la domanda deve essere presentata dal comune capofila);

                – dai Comuni che non risultano beneficiari del bando dell’aprile 2021, nel limite massimo della differenza tra gli importi previsti dall’articolo 2, comma 2, del DPCM 21 gennaio 2021 e le risorse attribuite dal Bando di aprile, cioè:
                a) 5.000.000 di euro per i comuni con popolazione da 15.000 a 49.999 abitanti;
                b) 10.000.000 di euro per i comuni con popolazione da 50.000 a 100.000 abitanti;
                c) 20.000.000 di euro per i comuni con popolazione superiore o uguale a 100.001 abitanti e per i comuni capoluogo di provincia o sede di città metropolitana.

                Le richieste di contributo dovranno riguardare singole opere pubbliche o insiemi coordinati di interventi pubblici relativi a:
                 
                – manutenzione per il riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti pubbliche per finalità di interesse pubblico, anche compresa la demolizione di opere abusive realizzate da privati in assenza o totale difformità dal permesso di costruire e la sistemazione delle pertinenti aree;
                 
                – miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale, anche mediante interventi di ristrutturazione edilizia di immobili pubblici, con particolare riferimento allo sviluppo dei servizi sociali e culturali, educativi e didattici, ovvero alla promozione delle attività culturali e sportive;
                 
                – mobilità sostenibile.

                rigenerazione urbana

                Requisiti e scadenze

                Nella richiesta vanno indicati anche il quadro economico dell’opera, il cronoprogramma dei lavori, il codice unico di progetto (CUP), eventuali forme di finanziamento concesse da altri soggetti sulla stessa opera e, nel caso di comuni in forma associata, l’elenco di comuni che fanno parte della forma associativa.

                Le richieste di contributo dovranno essere inviate al Ministero dell’Interno entro il 31 marzo 2022.

                L’ammontare del contributo attribuito a ciascun comune sarà determinato dal Ministero dell’Interno entro il 30 giugno 2022.

                Qualora le richieste dovessero superare il plafond disponibile (300 milioni di euro per l’anno 2022), sarà data la precedenza i Comuni che presentano un valore più elevato dell’indice di vulnerabilità sociale e materiale (IVSM); nel caso di forme associate, sarà calcolata la media semplice dell’IVSM dei singoli Comuni.

                I Comuni beneficiari dei contributi dovranno, pena la revoca, affidare i lavori entro 15 mesi per le opere fino a 2.500.000 euro ed entro 20 mesi per le opere oltre 2.500.000 euro.

                E non è tutto

                Si creerà un Fondo di Fondi, con una dotazione iniziale di 772 milioni di euro provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per sostenere iniziative nei settori della rigenerazione urbana (e non solo). È l’obiettivo dell’accordo di finanziamento sottoscritto dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).

                Il Fondo dei Fondi interverrà a favore di imprese che proporranno programmi di investimento sostenibilitransizione verde e trasformazione digitale. Il supporto ai progetti partirà nel secondo trimestre del 2022 e l’implementazione del Fondo di Fondi avverrà in linea con la tempistica e le milestone previste nel PNRR.

                Per la rigenerazione urbana sono previsti 272 milioni di euro a supporto delle priorità strategiche condivise con il Ministero dell’Interno: i finanziamenti necessari ai promotori privati, anche attraverso strutture in PPP, per sviluppare investimenti tesi al miglioramento delle aree urbane degradate, per la rigenerazione e rivitalizzazione economica, con particolare attenzione alla creazione di nuovi servizi alla persona e alla riqualificazione dell’accessibilità e delle infrastrutture, permettendo la trasformazione di territori vulnerabili in città intelligenti e sostenibili.

                Dare attuazione ai progetti di investimento su rigenerazione urbana inseriti nel PNRR e rispettare la tabella di marcia è la priorità alla quale lavora la nostra Amministrazione. La collaborazione con Bei sul PNRR offre all’Italia un supporto prezioso per non mancare gli obiettivi di attuazione.

                Alessandro Rivera (Direttore Generale del Tesoro)

                Superbonus: nuove regole per gli immobili nella legge di bilancio 2022

                Si chiude la partita per il Superbonus 110%. Finalmente è arrivato il sì tanto atteso da parte della Camera dei Deputati alla Legge di Bilancio 2022 con un bottino di voti non indifferente: 414 voti favorevoli, 47 contrari e 1 solo astenuto.

                La nuova Legge di Bilancio prevede un vasto programma finanziario da mettere a punto durante tutto il 2022 con uno stanziamento di fondi superiore a 32 miliari di euro.

                Le principali novità per condomini e unifamiliari

                Spetterà fino al 31 dicembre 2022 il superbonus 110% sulle abitazioni unifamiliari, a condizione che al 30 giugno 2022 siano stati effettuati i lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo. Eliminati il tetto Isee di 25.000 euro e la scadenza del 30 settembre 2021 per la presentazione della Cilas, ipotizzati nel ddl di Bilancio.
                 
                Per i condòmini e per gli immobili da 2 a 4 unità posseduti da un unico proprietario, il superbonus sarà del 110% ancora per due anni (fino al 2023) e poi scenderà al 70% nel 2024 e al 65% nel 2025. Il bonus varrà per gli interventi effettuati sulle parti comuni condominiali, per quelli realizzati dalle persone fisiche sulle singole unità immobiliari del condominio o dell’edificio dell’unico proprietario.

                Iacp e cooperative

                Per gli interventi effettuati dagli Iacp (ed enti con le stesse finalità sociali) su immobili, di proprietà o gestiti per conto dei comuni, adibiti a edilizia residenziale pubblica, ovvero dalle cooperative di abitazione a proprietà indivisa su immobili assegnati in godimento ai propri soci, la detrazione è confermata al 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023, purché, al 30 giugno 2023, siano stati eseguiti lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo

                superbonus legge bilancio

                Inoltre

                Per i lavori di riduzione del rischio sismico nei Comuni dei crateri sismici, il superbonus spetterà nella misura del 110% fino al 31 dicembre 2025.

                Confermate le agevolazioni per le colonnine per la ricarica per le auto elettriche installate nelle aree condominiali: bonus del 110% con tetto di spesa di 1.500 euro (per colonnina) per gli edifici plurifamiliari o i condomìni che installino massimo 8 colonnine; 1.200 euro se si installano più di 8 colonnine. Chi sceglie la detrazione Irpef, avrà il rimborso in 4 anni (non più 5).

                Parallelamente alle detrazioni, sono estese le opzioni di sconto in fattura e cessione del credito

                Novità superbonus anche per gli interventi di superamento delle barriere architettoniche: oltre al bonus 110% come intervento trainato, è prevista una detrazione del 75% per chi installa ascensori e montacarichi nelle abitazioni unifamiliari (con tetto di spesa di 50mila euro) e in condominio (con tetto di spesa di 40mila euro per ciascuna unità nei condomìni fino a 8 unità, e di 30mila euro nei condomìni oltre le 9 unità).

                Sono stati reinseriti i prezzari DEI tra quelli validi per l’attestazione della congruità delle spese nei per i lavori agevolati con bonus diversi dal superbonus. Viene così corretto il problema creato dal Decreto Antifrodi, evidenziato dall’Agenzia delle Entrate e segnalato da imprese e professionisti che aveva disorientato gli addetti ai lavori. Nel testo definitivo della Legge di Bilancio, i prezzari DEI valgono per le asseverazioni di congruità delle spese emesse in qualsiasi data.
                 
                La Legge di Bilancio 2022 contiene anche la conversione in legge del DL 157/2021 Antifrodi e conferma le misure di controllo messe in atto dall’Agenzia delle Entrate e il recupero delle detrazioni non dovute (e relative sanzioni) entro il quinto anno successivo a quello della violazione.

                Guarda il testo completo della Legge di Bilancio 2022 pubblicata sulla gazzetta ufficiale

                PNRR, rivoluzione digitale della Pubblica Amministrazione dal 2022

                La parola d’ordine che usiamo da ormai un po di tempo è Semplificazione. Una parola che se inserita nel giusto contesto porta dei grossi risultati, per esempio all’interno della Pubblica Amministrazione. Grazie infatti ai fondi del PNRR, dal 2022 arriverà il “cassetto digitale degli atti”, uno strumento centralizzato dove trovare documenti e notifiche anche a valore legale.

                Tramite la piattaforma PagoPA si potrà accedere a questo nuovo servizio del cassetto digitale che in questo momento per rendere l’idea potremo definire come una sorta di archivio condiviso dove si conserveranno atti e documenti.

                Una vera rivoluzione

                Entriamo nello specifico e capiamo le sue reali funzionalità. Il nuovo strumento permetterà di conservare in modalità digitale le ricevute di pagamento, le notifiche, le lettere ricevute e le risposte date alle amministrazioni pubbliche. La piattaforma farà da interfaccia tra i cittadini o le imprese e la Pubblica amministrazione e consentirà di archiviare tutto in modo molto meno ingombrante. Il piano nazionale di ripresa e resilienza punta a trasformare la pubblica amministrazione abbattendo l’inutile burocrazia, ma soprattutto le tante scartoffie. Sparisce così la necessità di conservare tanti documenti e tanta corrispondenza con la pubblica amministrazione. Tutti i vari pagamenti, le varie notifiche: tutto quell’archivio che noi dobbiamo conservare per evitare di essere in difetto nel futuro… svanisce e diventa digitale.

                Il 2021 è stato un anno di svolta per la pubblica amministrazione digitale. Abbiamo dimostrato che i servizi pubblici possono funzionare bene come quelli privati. Si comincia a formare una coscienza digitale del settore pubblico e PagoPA sta cambiando il sistema e portando le amministrazioni a pensare i servizi direttamente in digitale e a misura di cittadino

                Giuseppe Virgone (CEO PagoPA)

                Dunque un solo cassetto al quale potranno accedere sia la pubblica amministrazione che il cittadino e dove sarà conservato tutto senza possibilità che qualcosa vada perduto. Ma il vantaggio è che così eviteremo di perdere tanto, tanto tempo in code inutili.

                Se ci pensiamo bene perdiamo tantissimo tempo del nostro anno lavorativo in assurde code per chiedere documenti ad un ramo della Pubblica Amministrazione per poi presentare i medesimi documenti ad un altro ramo della Pubblica Amministrazione. Col cassetto digitale tutto questo sparisce. In quest’unico cassetto c’è tutto e di conseguenza diventa molto più facile interagire con la macchina burocratica.

                Scortoffie pnrr

                Transizione digitale

                La transazione digitale del nostro paese è appena cominciata e come detto in un precedente articolo legato al PNRR, per digitalizzare tutto il sistema si deve partire dallo sviluppo delle reti a banda larga. Proprio la scorsa settimana durante l’incontro del comitato interministeriale per la transizione digitale sono state illustrate le prossime iniziative relative ai singoli piani previsti dalla Strategia per la banda ultra larga (PDF).

                Sul fronte del Piano Italia a 1giga è in corso di finalizzazione il bando per garantire almeno 1Gbit/s in download e 200 Mbit/s in upload, che verrà lanciato agli inizi del 2022.

                Nel corso dell’incontro è stata rivista la modalità di erogazione dei fondi del PNRR ad amministrazioni locali e scuole. Ogni ente, in base a tipologia e dimensione, potrà infatti accedere a specifiche misure attraverso soluzioni standard, ciascuna con un valore economico predefinito. Per semplificare l’accesso ai fondi del PNRR le amministrazioni potranno – con un’unica candidatura – accedere a soluzioni multimisura che includono, per esempio, sia finanziamenti per la migrazione al cloud che per il miglioramento dei siti web. I contributi saranno riconosciuti sulla base del raggiungimento di specifici obiettivi predefiniti.

                Conclusione

                Continueremo sempre a ripeterci e a dire che la transazione digitale / digitalizzazione non può che essere un beneficio per tutti, e sono proprio le istituzioni attraverso piani come il PNRR che devono dare l’esempio e spingere affinché le Pubbliche Amministrazioni si rinnovino e contribuiscano a diffondere questo nuovo approccio digitale. Non è facile ma è più che evidente come si stia spingendo fortemente per far si che possa accadere.

                Tu cosa ne pensi? Credi, come noi, che il digitale salverà il mondo? Lascia un commento sotto il post e se vuoi avere maggiori informazioni sul nostro servizio di dematerializzazione scrivici utilizzando il form contatti sottostante, ti risponderemo in breve tempo.

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