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Tutti gli strumenti di UrbisMap Premium

Da qualche giorno abbiamo lanciato l’arrivo del nuovo UrbisMap Premium, il servizio in abbonamento dedicato ai tecnici e liberi professionisti che si occupano di edilizia, urbanistica, immobiliare ed energie rinnovabili. In questo articolo descriveremo il pacchetto nel dettaglio, quindi tutti gli strumenti avanzati che lo compongono e che saranno disponibili dal 16 maggio su UrbisMap.

La ricerca e il wms catastale

Fino ad oggi su UrbisMap, per gli utenti privati, è stato possibile ottenere le informazioni catastali di un punto geografico solo dopo aver interrogato la mappa. Con il clic su un terreno o un fabbricato, all’interno della tab dati dell’area di dialogo, appaiono i dati catastali in real-time, ovvero sezione, foglio e particella letti in tempo reale dai sistemi dell’Agenzia delle Entrate.

Con il Pacchetto Premium lo strumento, già così utilissimo, si amplia rendendo disponibile la ricerca delle particelle catastali tramite dati censuari. In questo modo, senza prima conoscere la posizione su mappa della particella di proprio interesse, ma avendo in possesso i dati censuari, quindi foglio e mappale, sarà possibile visualizzare su mappa la particella stessa, quindi la sua posizione geografica e il suo perimetro.

La particella sarà visibile su mappa grazie alla seconda integrazione legata al catasto del Pacchetto Premium, ovvero la disponibilità del wms della cartografia catastale dell’Agenzia delle Entrate. Questo strumento di visualizzazione sarà disponibile anche senza prima dover ricercare una particella, quindi in modalità layer su cui saranno visibili tutti i fogli e le particelle catastali del territorio che si starà in quel momento visualizzando, in sovrapposizione alla mappa satellitare di sfondo.

Layout di stampa

Il Layout di Stampa, per chi conosce e utilizza UrbisMap da diverso tempo, è forse lo strumento più atteso. Infatti, gli utenti più affezionati si ricorderanno della vecchia versione del Geoportale in cui era disponibile lo strumento che permetteva, in pochi clic, di stampare o salvare in pdf estratti di mappa in scala, come fossero tavole di inquadramento.

Finalmente lo strumento sarà nuovamente disponibile, in una nuova veste grafica e con più funzionalità. In pochi clic, consentirà non solo di creare e stampare in pdf layout personalizzati contenenti gli estratti di mappa in scala della porzione di territorio selezionata, ma anche di scaricare sul proprio computer tavole di inquadramento, in formato dwg editabili su Autocad, contenenti i riquadri con gli estratti di mappa in scala, i titoli e lo spazio dedicato al cartiglio. Infine, sarà possibile salvare i layout sul proprio account premium, così da poterli recuperare ed editare in un secondo momento.

Redigere i layout è semplicissimo: interrogando la mappa sul punto geografico di proprio interesse, si attiverà nell’area di dialogo lo strumento layout di stampa. Cliccandoci sopra si accede all’editor in cui si personalizza il layout, in particolare: la dimensione e l’orientamento del foglio, il numero di riquadri, i layer urbanistici, il titolo e la scala di stampa.

Strumento misura avanzato

Tra le novità di UrbisMap che saranno disponibili agli utenti Premium dal 16 maggio, vi è lo strumento misura avanzato. Rispetto al precedente, con il quale era possibile misurare solo la distanza tra due punti, permetterà di:

  • misurare la distanza tra due punti, ad esempio la distanza di un terreno o di un fabbricato dal letto di un fiume o da specifici vincoli paesaggistici;
  • misurare la lunghezza di un perimetro di una particella catastale o di una più ampia porzione di territorio, insieme alla sua area in metri quadrati;
  • misurare l’area di una circonferenza e la lunghezza del suo raggio.

Attivare lo strumento è semplicissimo: posizionato in alto a destra della mappa, sotto i pulsanti di zoom e geolocalizzazione, in base all’occorrenza permette di disegnare sulla mappa una linea, un perimetro o una circonferenza. Una volta selezionato il singolo strumento, ad esempio la linea, si può procedere a disegnare la stessa sulla mappa, nella zona di proprio interesse. Al dopo clic finale, sovrapposto alla linea, apparirà la misura desiderata.

Wms ortofoto regionali

Con il Pacchetto Premium sarà possibile personalizzare la visualizzazione della mappa di UrbisMap sostituendo l’attuale foto di sfondo satellitare, con una delle ortofoto regionali in alta risoluzione, attualmente disponibili tramite wms.

Le ortofoto regionali, saranno sia attuali che storiche, quest’ultime molto utili nei casi in cui si progetta in presenza di vincoli paesaggistici, oppure nei casi di accertamento di conformità e sanatoria edilizia. Le foto saranno selezionabili dall’area di dialogo, nella tab layer, da cui si potrà prima scegliere la regione di proprio interesse, poi l’ortofoto attuale o storica.

A questo strumento, per tipologia, si affianca quello già citato del wms catasto, il quale consente di sovrapporre alla mappa di sfondo non il layer urbanistico di proprio interesse, bensì la cartografia catastale indicante i numeri e le perimetrazioni di fogli e mappali su tutto il territorio nazionale.

Come ottenere il Pacchetto UrbisMap Premium?

Il Pacchetto Premium di UrbisMap e tutti i suoi strumenti saranno attivi dal 16 maggio. Da lunedì 8 al 15 maggio, potrà essere acquistato in pre-order ad un prezzo scontatissimo rispetto a quello di listino.

Accedendo alla pagina dedicata al Pacchetto Premium, potrai conoscere i costi dei pacchetti per 12 e 24 mesi, le modalità di pagamento e ulteriori specifiche, oltre a poterti iscrivere alla lista esclusiva dedicata al pre-order. L’iscrizione ti darà accesso a comunicazioni e offerte in anteprima, dall’8 e fino al 15 maggio, per non perdere tutto ciò che sarà legato al Pacchetto Premium di UrbisMap.

Non sarà possibile accedere ad una demo gratuita, almeno non in questa prima fase di lancio, per questo motivo speriamo di essere stati esaustivi nella spiegazione di tutti gli strumenti. Puoi comunque iniziare a usare UrbisMap e scoprire le sue funzioni gratuite per comprendere meglio le funzionalità.

Se si hanno dubbi, rimaniamo sempre disponibili a fornire tutte le informazioni necessarie: puoi scriverci utilizzando questo form contatti.

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    UrbisMap Premium: il nuovo servizio per tecnici e liberi professionisti

    Finalmente possiamo dirlo: è nato UrbisMap Premium, il servizio in abbonamento dedicato a chi opera nel settore dell’edilizia, dell’immobiliare e delle energie rinnovabili. Ingegneri, tecnici, architetti e i liberi professionisti del settore potranno utilizzare gli strumenti avanzati di UrbisMap resi disponibili sul Geoportale.

    Se stai leggendo questo articolo probabilmente già conosci UrbisMap, lo strumento nato per semplificare il lavoro di tecnici e liberi professionisti che permette di consultare, in modo semplice e veloce, tutti i piani urbanistici, paesaggistici, i dati catastali, i vincoli e le normative a livello nazionale, tramite un’unica interfaccia facile da utilizzare, gratuita e accessibile da qualsiasi dispositivo.

    In questi mesi abbiamo lavorato per poter definire e creare un servizio ancora più completo e di qualità per gli utenti che da anni utilizzano il Geoportale, rivolgendoci in particolare ai liberi professionisti dell’edilizia, dell’immobiliare e delle energie rinnovabili, che da tempo ci chiedono l’accesso a servizi e strumenti avanzati che migliorino i processi legati alle proprie attività professionali.

    Sono tanti gli strumenti, rispetto a quelli disponibili sulla versione gratuita del Geoportale, che potrete utilizzare acquistando l’abbonamento di UrbisMap Premium. Servizi che velocizzeranno alcune attività preliminari di studio e analisi da parte del tecnico libero professionista e che precedono le fasi di progettazione vera e propria. Attività che si presentano simili nel settore degli investimenti e di compravendita immobiliare, ma anche durante le fasi di ricerca di nuovi terreni idonei ad ospitare impianti fotovoltaici o campi eolici da parte di società del settore energia.

    In questo articolo vi presentiamo gli strumenti avanzati del Pacchetto Premium e sveleremo la data di lancio del servizio e le offerte a voi riservate.

    Gli strumenti di UrbisMap Premium

    Acquistando l’abbonamento Premium, per 12 o 24 mesi, avrai accesso a tutti gli strumenti avanzati del Geoportale che tecnici e liberi professionisti ci hanno sempre richiesto: ricerca catastale avanzata, layout di stampa, uno strumento misura avanzato, visualizzare la cartografia catastale tramite wms e le orto foto satellitari in alta risoluzione disponibili per la maggior parte delle regioni italiane. Inoltre, avrai sempre a disposizione l’assistenza tecnica dedicata da parte dello staff di UrbisMap.

    Uno degli strumenti principali del pacchetto è la ricerca catastale avanzata, la quale consente di effettuare ricerche catastali su tutto il territorio nazionale tramite dati censuari (sezione, foglio e particella). Dopo aver effettuato la ricerca verrà mostrata la particella in mappa, con sovrapposizione della cartografia catastale aggiornata in tempo reale.

    Il Layout di Stampa, in pochi clic permette di creare, salvare e scaricare layout personalizzati con gli estratti di mappa in scala di una specifica sezione di territorio e i piani urbanistici in sovrapposizione, con la possibilità di scegliere il formato (dwg o pdf), la scala, la dimensione del foglio e i layer in sovrapposizione.

    Passiamo poi allo strumento misura il quale consente di calcolare la lunghezza tra due punti, conoscere l’area e il perimetro di un poligono, così come l’area e il raggio di una circonferenza. Lo strumento consente di interrogare, in maniera più efficace, la mappa di UrbisMap, riducendo i tempi di alcune attività legate alla professione, come durante i rilievi e i sopralluoghi sul territorio.

    Il WMS Catasto è il servizio che permette di visualizzare su mappa la cartografia catastale di tutto il territorio nazionale, sovrapposta alla mappa di sfondo. Gli utenti avranno accesso ai dati catastali di tutta Italia, oltre che tramite ricerca avanzata per foglio e mappale, anche tramite visualizzazione cartografica.

    Ultimo, ma non per importanza, è la visualizzazione delle orto foto satellitari, attuali e storiche, in alta risoluzione della maggior parte delle regioni italiane. Una volta selezionata l’orto foto, questa sostituirà la mappa di sfondo base, sulla quale verranno sovrapposti i vari layer urbanistici.

    Come acquistare UrbisMap Premium?

    Il Pacchetto Premium con tutti i suoi strumenti sarà attivo dal 16 maggio. Una settimana prima potrà essere acquistato in pre-order ad un prezzo scontatissimo rispetto a quello di listino. Prezzo di listino che rimarrà tale per un po’ di tempo!

    Accedendo alla pagina dedicata al Pacchetto Premium, oltre a poter conoscere ulteriori dettagli sul servizio e il costo in pre-order dei pacchetti per 12 e 24 mesi, potrai iscriverti alla lista dedicata al pre-order. L’iscrizione alla lista ti darà accesso a comunicazioni e offerte in anteprima, dall’8 e fino al 15 maggio, per non perdere tutto ciò che sarà legato al lancio del nuovo servizio di UrbisMap.

    Accedi alla pagina dedicata al Pacchetto Premium scopri quanto costa e iscriviti alla lista! Sarà anche la pagina in cui potrai acquistare il pacchetto in fase di pre-order: www.urbismap.it/urbismap-premium-lp

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      PNRR e interoperabilità tra Pubbliche Amministrazioni

      Prosegue la strategia di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione promossa dal Dipartimento della Funzione Pubblica e AGID, per cui tra gli obiettivi principali dettati dal Piano triennale per l’informatica emerge la necessità di rendere sempre più accessibili i dati pubblici, ovvero renderli fruibili e condivisibili tra amministrazioni per le più disparate finalità.

      Il piano triennale mette quindi in evidenza le azioni strategiche da perseguire per la Pubblica Amministrazione, tra cui l’utilizzo e la valorizzazione degli open data, dati che oggi vogliono essere gestiti e conservati secondo i principi dell’interoperabilità, allo scopo di incentivare lo sviluppo economico e la semplificazione dei processi pubblici.

      Per concretizzare questa strategia, il PNRR ha previsto l’attivazione della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) progetto condotto dal Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri e da PagoPA S.p.A. con cui sono state attivate le misure di finanziamento rivolte ai Comuni per lo sviluppo dell’interoperabilità dei propri sistemi informativi.

      Piattaforma nazionale PDND e interoperabilità

      La Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) è lo strumento attraverso il quale si perseguiranno le attività di valorizzare il capitale informativo pubblico, semplificando i processi di consultazione dei dati tra Enti e riducendo la richiesta degli stessi da parte di imprese e cittadini. Gli Enti che aderiranno alla piattaforma potranno finalmente comunicare tra loro in modo semplice, veloce e sicuro, semplificando i rapporti tra loro e con i privati.

      La piattaforma nasce con un duplice scopo: favorire l’utilizzo del patrimonio informativo di proprietà degli Enti pubblici e consentirne la consultazione da parte dei soggetti con diritto ad accedervi. Per farlo, la PDND promuove l’interoperabilità dei sistemi informativi già in dote agli Enti, come ad esempio UrbisMap, e dei gestori di servizi pubblici.

      La PDND funziona tramite interfacce digitali chiamate API (application programming interface), ovvero “punti di accesso” che connettono le banche dati e i software delle amministrazioni con la piattaforma. Ogni Comune può aderire alla PDND e pubblicare le proprie API per attivare l’interoperabilità dei propri sistemi informatici con la Piattaforma nazionale, grazie alla quale avranno accesso alle informazioni e ai dati resi disponibili dagli altri Enti.

      L’adesione alla Piattaforma Digitale Nazionale Dati verrà resa obbligatoria entro il 30 settembre 2023, concretizzando così la strategia di digitalizzazione dettata dal piano, per cui è fondamentale per i Comuni approfittare oggi delle misure di finanziamento messe a disposizione dal PNRR per lo sviluppo delle API che connettano i software e i gestionali dell’Ente con la piattaforma nazionale.

      Le API di UrbisMap e il nostro progetto di interoperabilità

      UrbisMap, da sempre promotore delle iniziative del PNRR, aderisce attivamente alla misura Misura 1.3.1 “Piattaforma Digitale Nazionale Dati” rivolta ai Comuni dal PNRR, progettando le API di interoperabilità che consentono agli Enti, con attivo un abbonamento avanzato del Geoportale, di connettersi alla nuova Piattaforma nazionale.

      La Misura, studiata a fine 2022 anche per i Comuni, consente a questi ultimi di candidarsi per l’ottenimento di un contributo economico volto allo sviluppo delle proprie API da integrare al PDND. La dimensione del contributo varia in base alla dimensione del Comune in termini di popolazione, ovvero più un Comune sarà popolato più avrà diritto ad un contributo che copra, in tutto o in parte, lo sviluppo di più API. I Comuni sono quindi stati divisi in 7 fasce:

      • Fasce 1 e 2: Comuni fino a 2.500 abitanti e abitanti compresi tra 2.501 e 5.000, è previsto il contributo per l’erogazione di 1 API;
      • Fascia 3: Comuni con abitanti compresi tra 5.001 e 20.000, è previsto il contributo per l’erogazione di 2 API;
      • Fascia 4: Comuni con abitanti compresi tra 20.001 e 50.000, è previsto il contributo per l’erogazione di 3 API;
      • Fascia 5: Comuni con abitanti compresi tra 50.001 e 100.000, è previsto il contributo per l’erogazione di 4 API;
      • Fascia 6: Comuni con abitanti compresi tra 100.001 e 250.000, è previsto il contributo per l’erogazione di 5 API;
      • Fascia 7: Comuni con abitanti maggiore di 250.000, è previsto il contributo per l’erogazione di 6 API.

      UrbisMap sta già sviluppando le proprie API le quali consentiranno agli Enti di rendere interoperabili i dati presenti sul Geoportale con il PDND, quindi:

      • API Catasto: consentirà di cercare e consultare i dati catastali dell’Ente;
      • API Piani Urbanistici: consentirà di cercare, sulla base dei loro attributi, le informazioni urbanistiche legate ad uno o più piani comunali;
      • API Normativa: consentirà di ricercare intere norme o singoli articoli di un piano sulla base degli attributi specifici di quest’ultimo.

      L’Ente interessato può contattarci già da ora, per conoscere tutti i dettagli del servizio offerto da UrbisMap, e al contempo procedere alla candidatura per la richiesta del contributo sull’apposita sezione del sito dedicato alla Misura 1.3.1 del PNRR, cliccando sul bottone “candidati” entro le 23:59 del 19 Maggio 2023. Se l’esito della candidatura sarà positivo, il Dipartimento della funzione pubblica comunicherà l’ammissione al Comune, che potrà quindi procedere ad affidare il servizio e avviare le attività del progetto di interoperabilità.

      C’è tempo sino al prossimo 19 maggio, contattaci utilizzando il form sottostante per conoscere il progetto di interoperabilità di UrbisMap e avere tutte le informazioni necessarie a inviare la candidatura in tempo per il contributo del PNRR.

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        UrbisMap 2022: recap e buoni propositi

        Se per UrbisMap il 2020 fu faticoso, il 2021 costruttivo, il 2022 vogliamo definirlo stabilizzante, ovvero l’anno in cui le fondamenta create negli anni precedenti, sul prodotto, sui servizi e con il team di lavoro, hanno assunto solidità e stabilità. Come ogni anno, con questo articolo, vogliamo condividere con voi gioie e dolori dell’anno che sta per concludersi, insieme all’elenco dei buoni propositi per l’anno che verrà.

        Il 2022, grazie soprattutto al trasferimento nel nuovo ufficio avvenuto a gennaio e condiviso con i team di Sarden, Piano Casa Sardegna e Semu Studio, è stato meno frenetico degli anni precedenti, per cui è stato possibile affinare i servizi già in essere per la Pubblica Amministrazione, migliorare la qualità dei dati presenti sul Geoportale e potenziare il back-end di tutto il sistema. Lo stato di “non urgenza” ha permesso anche al team di lavoro di crescere e consolidarsi, contando oggi oltre 20 persone tra i vari comparti.

        UrbisMap e Pubbliche Amministrazioni

        Il 2022 non abbiamo solo consolidato prodotto e servizi, ma anche il rapporto di fiducia che ci lega, ormai da qualche anno, alle Pubbliche Amministrazioni della Sardegna e che utilizzano UrbisMap come Geoportale e applicativo webgis. Il servizio base rimane senza dubbio il più apprezzato, insieme a quello di digitalizzazione e pubblicazione dei piani urbanistici comunali che altrimenti, in autonomia, non riuscirebbero a mettere a disposizione di tecnici e cittadini.

        Sempre più essenziali, per chi già li ha in dote, i servizi di dematerializzazione delle banche dati cartacee e quello di esternalizzazione dello sportello SUAPE. Entrambe, consentono agli Enti di semplificare nettamente processi e procedimenti che per vari motivi, tra cui l’assenza o scarsa presenza di personale, risultano lenti e inefficienti.

        Il 2022 è stato anche l’anno della personalizzazione di servizi già in dote alle Amministrazioni, ad esempio quelli dedicati al settore finanziario comunale, per cui abbiamo sviluppato diverse implementazioni, di cui abbiamo parlato in questa pagina del sito.

        Anche quest’anno, quindi, possiamo sentirci abbastanza soddisfatti per quanto concerne la commercializzazione dei prodotti agli Enti locali. Certo è che abbiamo già stilato diversi obiettivi per il nuovo anno, primo fra tutti l’utilizzo avanzato di UrbisMap da parte delle Pubbliche Amministrazioni non sarde.

        Dati e aggiornamenti significativi

        Anche quest’anno abbiamo ampliato la quantità di dati disponibili su UrbisMap, sia a livello comunale che regionale e nazionale. In particolare, abbiamo di recente reso disponibili i Piani Nazionali di classificazione sismica e di classificazione climatica, molto utili in fase di progettazione edilizia e per la redazione della relazione energetica di un edificio, come abbiamo già spiegato in questo articolo.

        In termini di strumenti e applicativi, invece, nel 2022 abbiamo finalmente reso disponibile a tecnici e cittadini il layer catasto, le label norme e i numeri civici su tutto il territorio nazionale. Per quanto riguarda il catasto, però, sarà il 2023 a regalarvi nuove e importantissime novità, che non vediamo l’ora di annunciarvi!

        Abbiamo, inoltre, migliorato la leggibilità e la consultazione del dato urbanistico all’interno della tab dati, ovvero è migliorata l’elencazione di norme, vincoli e metadati che indicano lo stato del piano, evidenziando il caso in cui lo stesso risulti “vigente” o “non vigente” (ad esempio per il PAI della regione Sardegna, nei casi in cui è stato sostituito dalle relative varianti comunali).

        Piano nazionale di classificazione sismica

        Obiettivi 2023: servizi extra privati, nuovi dati e user experience

        Uno degli obiettivi dello scorso anno, o meglio uno dei buoni propositi che stilammo per il 2022, era quello di smettere di “navigare a vista” ed iniziare a programmare e calendarizzare la crescita di UrbisMap, così da poter offrire ai nostri utenti un servizio sempre più efficiente e a più persone possibili. Oggi, a fine anno, pensiamo di aver centrato l’obiettivo.

        Lo stato di “non urgenza” del 2022, ci ha infatti permesso di ragionare e programmare preliminarmente tutte le attività che vorremmo svolgere nel corso del nuovo anno, con l’elencazione di tutti gli obiettivi legati alle attività di ricerca, sviluppo e commerciali. La programmazione, comprende la costruzione definitiva di nuovi servizi avanzati rivolti non solo all’utente della Pubblica Amministrazione, ma anche e soprattutto ai liberi professionisti, quali geometri, ingegneri e architetti.

        Tra il primo e il secondo trimestre del 2023 lanceremo un’importante restyling graficofunzionale di tutto UrbisMap, comprendente quindi la rivisitazione di gran parte dell’attuale user experience del Geoportale. Questa attività consentirà all’utente di utilizzare lo strumento in maniera iper semplificata, sia da desktop che da mobile, e velocizzare la consultazione del dato urbanistico ricercato.

        Dal restyling seguiranno nuovi lanci e nuove features, oltre che il popolamento e l’aggregazione di nuovi dati per le regioni d’Italia oltre la Sardegna. Ovviamente, vi aggiorneremo costantemente su tutto, così da poter testare i nuovi strumenti e consultare i nuovi dati appena verranno pubblicati.

        In calendario abbiamo anche un’importante attività legata alla produzione e pubblicazione di nuove mappe a livello regionale extra isolano, attività che porteremo avanti grazie all’ampliamento del comparto Gis (se ti volessi candidare siamo sempre alla ricerca di nuovi talenti, scrivici).

        Per ora, dovremmo averti aggiornato su tutto, e speriamo di averti un po’ incuriosito sulla nuova versione di UrbisMap che vedremmo nella prima metà del 2023. Ultima nota, ma non per importanza, vogliamo augurarti Buone Feste, che possano essere ricche di riposo, buon cibo e affetti.

        A presto, UrbisMap Staff.

        Urbismap: pubblicati i piani nazionali di zone sismiche e climatiche

        Negli ultimi anni stiamo assistendo a forti e preoccupanti cambiamenti climatici che stanno destabilizzando la struttura dei nostri territori, non solo nazionali, ma mondiali. Questo da il via ad una concatenazione di episodi naturalistici importanti, come alluvioni o terremoti, che scombussolano l’assetto ambientale a cui eravamo abituati. Mettiamo dentro questo prospetto una guerra tra potenze mondiali che sono in grado di influire sulla nostra quotidianità (es: nella distribuzione del gas) e capiamo che siamo di fronte a delle importanti problematiche sociali, ambientali e climatiche che non possono più essere tralasciate.

        Sono di questi giorni le notizie che riportano una serie di terremoti nella nostra penisola e, per ridurre gli effetti sul patrimonio pubblico e privato, lo Stato già da tempo si è concentrato sulla classificazione di tutto il territorio in termini di pericolosità sismica, ovvero differenziando tutto lo stivale per zone sismiche in base all’intensità con cui il fenomeno si potrebbe presentare, definite in base allo studio degli avvenimenti passati e da cui derivano norme e regolamenti per la costruzione o l’adeguamento degli edifici, pubblici e privati.

        Recentemente è stato aggiornato il piano delle zone sismiche, in cui si suddivide il territorio nazionale in quattro zone: si va dalla zona uno che ha la probabilità più alta che capiti un forte terremoto, sino alla zona quattro dove la probabilità che capiti un terremoto è molto bassa. Rispetto al passato viene ora eliminata la dicitura di territorio “non-classificato” e a ciascuna zona viene attribuito un valore d’azione sismica, di cui si deve tener conto in fase di progettazione e realizzazione delle nuove costruzioni, o durante il recupero del patrimonio esistente.

        Le novità introdotte con l’aggiornamento sono state pienamente recepite e ulteriormente affinate, grazie anche agli studi svolti dai centri di competenza (Ingv, Reluis, Eucentre). Il piano è stato recentemente pubblicato sul nostro Geoportale Urbismap, dal quale interrogando la mappa si ottiene in risposta tutta l’informativa urbanistica locale e nazionale, tra cui la classificazione sismica, accompagnata da tutte le norme, i vincoli e le regole speciali introdotte dall’aggiornamento.

        Zone climatiche nazionali

        Come detto in precedenza, siamo in un periodo di transizione dove dobbiamo fare i conti con quanto accade nel mondo. Da questa considerazione generale deriva la recente decisione del Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani di ridurre il consumo di gas nella penisola rimodulando il calendario d’utilizzo dei sistemi di riscaldamento, in luoghi pubblici e privati, regione per regione, ovvero spostando di 15 giorni l’accensione rispetto ai precedenti standard e anticipando di una settimana lo spegnimento.

        Il piano ministeriale prevede anche l’abbassamento di un grado centigrado per tutti gli edifici, che dovrà quindi settarsi a diciassette gradi per quelli ad uso produttivo e a diciannove per le restanti costruzioni, abitazioni incluse, fatta eccezione per ospedali, asili nido e scuole materne, case di riposo e piscine.

        Tutto questo è stato attuato usufruendo della classificazione climatica di tutto il territorio nazionale, data dal D.P.R. n.412 del 26/08/1993, allegato A, e le sue successive modifiche, in cui si stabilisce la classificazione climatica di oltre 8000 comuni italiani in relazione alla loro temperatura media durante l’anno. Temperature che devono necessariamente essere prese in considerazione per la definizione dei calendari legati al riscaldamento degli edifici, ma anche per la classificazione energetica degli stessi.

        Le zone climatiche italiane sono sei e vengono classificate in ordine crescente di rigidità: A (<600 GG), B (600 – 900 GG), C (901 – 1400 GG), D (1401 – 2100 GG), E (2101 – 3000 GG), F ( >3000 GG), dove per GG si intende “gradi giorno” ovvero la somma della differenza (solo quella positiva) tra la temperatura interna decretata da ogni Paese (fissata a 20°C) e la temperatura media esterna. Tanto è più alto il valore, tanto più rigido risulta il clima dello specifico territorio.

        Partendo, da questa classificazione delle zone climatiche, considerando le condizioni ambientali attuali, specifiche per ogni zona d’Italia, il Ministro della transizione ecologica ha potuto stabilire il nuovo calendario sull’utilizzo del riscaldamento, in vigore dallo scorso 22 ottobre.

        Perché consultare il piano delle zone climatiche su Urbismap?

        Urbismap da la possibilità a tutti di consultare su mappa il piano delle zone climatiche. Quest’ultimo suddivide il territorio nazionale nelle 6 zone e all’interrogazione di uno specifico territorio è possibile conoscere la specifica classificazione climatica e i GG (gradi giorno), con cui un tecnico potrà redigere le relazioni termiche necessarie per la costruzione di nuovi edifici o la ristrutturazione del patrimonio esistente, rendendo quest’ultimi più efficaci da punto di vista energetico.

        Nuovi piani anche in Sardegna: pubblicate le mappe delle aree non idonee all’installazione di impianti a fonti energetiche rinnovabili

        L’ulteriore piano appena pubblicato su Urbismap riguarda solo la regione Sardegna e individua le aree e i siti non idonei all’installazione d’impianti a fonti rinnovabili. Il piano, definito dall’Assessorato all’Industria, in collaborazione con gli Assessori della difesa dell’ambiente e degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica tramite Deliberazione n.59/90 del 27/11/2020, detta le linee guida per l’autorizzazione di specifici impianti alimentati da fonti rinnovabili, come fotovoltaico ed eolico.

        Il piano ha certamente come obiettivo la tutela ambientale e del paesaggio regionale, oltre che della biodiversità e del patrimonio storico e culturale, ma vuole anche perseguire gli obiettivi energetici previsti entro il 2030 con cui la regione, attraverso l’installazione di impianti di generazione da fonte rinnovabile, produrrà circa 2-3 TWh di energia elettrica ulteriore rispetto a quella esistente.

        Nell’ottica di fornire un quadro di riferimento il più possibile completo, su Urbismap è stato pubblicato oltre al layer del piano, che permette di visualizzare su mappa le aree e i siti classificati come non idonei all’installazione di impianti a fonti rinnovabili, anche le tavole, le tabelle e gli allegati della deliberazione, con tutti i riferimenti che consentono la più adeguata classificazione dell’area.

        Le disposizioni si applicano alle seguenti tipologie di impianto, da cui derivano ulteriori classi, per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile:

        • Impianto fotovoltaico al suolo e solare termodinamico;
        • Impianto eolico;
        • Impianto di generazione elettrica da biomasse, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas;
        • Impianto idroelettrico;
        • Impianto geotermoelettrico.

        Il riconoscimento di non idoneità di una specifica area o sito ad accogliere una tipologia d’impianto dipende anche dalle caratteristiche dimensionali dell’impianto stesso da realizzare, oltre che dall’esistenza di specifici vincoli riportati nelle restanti normative vigenti, regionali e comunali, sia per quanto riguarda aree e siti sensibili, sia per elementi presenti nel territorio (es: reti stradali o ferroviarie, aeroporti, condotte idriche, etc etc).

        Come visualizzare i nuovi piani su Urbismap

        Il procedimento per visualizzare i nuovi piani sul Geoportale è molto semplice. Tutti i piani di cui abbiamo parlato, nazionali e non, sono consultabili da qualsiasi utente interrogando la mappa su un punto di proprio interesse. Una volta entrati su Urbismap.com, possiamo cliccare sul punto geografico e visualizzare nell’area di dialogo le informazioni urbanistiche connesse al punto, quindi anche i nuovi piani pubblicati. Oppure, possiamo visualizzare il piano senza dover necessariamente interrogare la mappa, andando prima sulla tab layer e selezionando il piano specifico al quale siamo interessati, ad esempio “classificazione sismica” o “zone climatiche” o ancora “aree non idonee fonti rinnovabili”.

        Vuoi avere informazioni più specifiche su Urbismap o i Piani appena pubblicati? Scrivici, puoi farlo compilando il form sottostante.

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          Il servizio di mappatura degli usi civici comunali

          Tra i vari servizi che Urbismap offre alla Pubblica Amministrazione, e di cui non vi abbiamo mai parlato, c’è quello di mappatura degli usi civici comunali, ovvero di quei terreni, boschi e fiumi su cui gravano diritti reali perpetui di godimento che spettano alla collettività, istituiti con Reggio Decreto e Legge n.1766 del 1927.

          In Sardegna, le funzioni amministrative in materia di usi civici, compreso l’accertamento dei terreni gravati da uso civico, sono esercitate dall’Assessorato regionale dell’agricoltura, la riforma agro – pastorale e dall’ARGEA, che oltre al Regio Decreto e alla Legge n.1766 fanno riferimento alla Legge regionale n.12 del 14 marzo 1994.

          L’uso civico, a oggi, costituisce vincolo paesaggistico per cui, nei terreni in cui grava lo stesso, non è possibile l’edificazione e come tale, in caso di richieste di costruzione, è sempre necessaria l’autorizzazione paesaggistica.

          Il problema per i Comuni, però, non è tanto la gestione di queste aree, ma ancor prima la loro reale ubicazione in relazione alle mappe d’impianto catastali sulle quali vennero posizionati in origine tali vincoli.

          Ma Urbismap, cosa può fare per i Comuni per quanto riguarda gli usi civici? Vediamo nel dettaglio il servizio offerto

          Status quo degli usi civici

          Come anticipato, l’originaria ubicazione degli usi civici comunali venne redatta sulle mappe d’impianto catastali, ovvero si decretò che sul Foglio x Mappale x della mappa d’impianto, di n metri quadrati, fosse posizionato il vincolo ad uso civico. Nel tempo però, la gestione dei terreni ad uso civico in quanto tali venne meno, e le mappe d’impianto subirono non poche modifiche date da frazionamenti, fusioni e altre modifiche catastali per cui le Amministrazioni persero il controllo sulla reale ubicazione e dimensione di tali terreni.

          L’individuazione puntuale delle terre ad uso civico sull’attuale catasto diviene, quindi, non poco complessa. Motivo per cui, sempre più spesso, le Amministrazioni si affidano a professionisti e servizi esterni per l’accertamento di tali terreni, la loro attuale ubicazione e consistenza.

          Urbismap - mappatura terre usi civici comunalie

          Individuazione puntuale e mappatura degli usi civici sul catasto comunale attuale

          Negli ultimi decenni, le Amministrazioni, in primis le regioni e gli assessorati di competenza, hanno dato nuovo lustro e valorizzazione delle terre ad uso civico, istituendo bandi e finanziamenti destinati alle Amministrazioni comunali per il loro recupero. Il problema, però, stava a monte, ovvero nell’individuazione puntuale di tali vincoli sull’attuale territorio comunale, quindi sul catasto odierno.

          Per poter eseguire un’esatta mappatura delle terre destinate ad uso civico, infatti, è necessario effettuare ricerche mirate, di tipo storico, giuridico e catastale, per cui non sempre le amministrazioni comunali hanno tempo e competenze per poterle effettuare.

          Nasce così il servizio di mappatura delle terre destinate ad uso civico offerto da Urbismap.

          Il servizio è caratterizzato dall’esecuzione iniziale di diverse attività:

          • Ricerca e acquisizione delle mappe di impianto catastali comunali, presso il catasto e l’archivio di stato, e l’inventario delle terre decretate con Regio Decreto;
          • Le determinazioni e i decreti istituiti dalla Regione di riferimento;
          • Acquisizione dell’attuale catasto comunale e importazione su sistema webgis Urbismap;
          • Digitalizzazione, importazione e georeferenziazione delle mappe di impianto su sistema webgis UrbisMap, sovrapposte al catasto attuale precedentemente importato.

          La sovrapposizione del catasto storico a quello attuale è possibile grazie ad alcuni punti e perimetri che nel tempo rimangono, più o meno, invariati. Successivamente, e dopo aver georeferenziato le mappe, si inizia ad individuare la posizione delle terre gravate da uso civico sull’attuale catasto comunale.

          A questo punto, si possono avere diverse casistiche:

          • La particella identificata nella mappa d’impianto presenta la medesima geometria nella mappa catastale attuale;
          • La particella identificata nella mappa d’impianto è il risultato della somma di più particelle identificate nella mappa catastale attuale;
          • La somma delle particelle identificate non coincide perfettamente con i perimetri risultanti dalla mappa storica. In questo caso, il vincolo ricade solo su alcune porzioni di mappali che per essere identificate si tiene conto della posizione assunta sui mappali adiacenti, della georeferenziazione e della superficie dichiarata in inventario dalla Regione.

          Nell’ultimo caso, quindi, capita che delle attuali particelle catastali l’uso civico non ricada totalmente sulla sua superficie, per cui, grazie alla nostra attività di ricognizione, mappatura e georeferenziazione è possibile individuare la posizione esatta del vincolo sulla singola particella catastale.

          Consegna delle nuove mappe e del nuovo elenco delle terre ad uso civico

          Il servizio di Urbismap per le terre ad uso civico si conclude con la realizzazione della mappa completa e aggiornata degli attuali terreni gravati dall’uso civico, la sua pubblicazione sul webgis Urbismap, accompagnata da una relazione tecnico-descrittiva e una tabella su file Excel in cui si riporta il confronto tra i dati catastali attuali, quelli storici e quelli presenti nell’inventario prodotto dalla Regione di competenza.

          La pubblicazione della mappa su Urbismap, disponibile e accessibile a tutti, non solo alla Pubblica Amministrazione di riferimento, permette una miglior comprensione e individuazione del vincolo sulla totalità del territorio comunale, una maggior gestione e rispetto dello stesso, e una migliore programmazione per il recupero e la valorizzazione di tali terreni.

          Un esempio, è il lavoro eseguito da Urbismap per gli usi civici del Comune di Villasimius, come si vede dall’immagine sopra.

          Lavori per una Pubblica Amministrazione e vuoi avere maggiori informazioni sul servizio di UrbisMap dedicato agli usi civici? Scrivici utilizzando il form sottostante, oppure via e-mail a info@urbismap.com

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            Il Gis a supporto della rigenerazione urbana

            Negli ultimi anni si è diffuso sempre più il concetto di rigenerazione urbana, un nuovo modo di intendere e concepire le città al fine di renderle più smart, efficienti, abitabili e sostenibili.

            La rigenerazione urbana è un vero e proprio processo che avviene attraverso un insieme di azioni volte al recupero e alla riqualificazione di uno spazio urbano, in cui si cerca di limitare il consumo di territorio a tutela della sostenibilità ambientale, migliorando la qualità della vita del cittadino, del decoro urbano e del tessuto sociale.

            Qualche mese fa, in questo articolo, abbiamo parlato di tutte le opportunità offerte dal governo, in particolare degli investimenti previsti dal PNRR anche in ambito di rigenerazione urbana, dedicati alla costruzione e ristrutturazione di edifici pubblici, alla demolizione di quelli abusivi, alla promozione di attività culturali e sportive nelle aree riqualificate, ma anche alla sostenibilità e creazione delle aree verdi urbane.

            Investimenti destinati non solo alle grandi aree metropolitane, ma accessibili anche a realtà comunali di piccole dimensioni. Accedervi non è semplice e la concorrenza è tanta. Senz’altro, pensiamo che gli Enti che già utilizzano strumenti e servizi digitali, che semplificano alcuni dei processi valutativi e progettuali, come i sistemi GIS, sia un passo avanti agli altri.

            Quindi, come può il GIS, meglio ancora se in cloud, aiutare i Comuni nella progettazione ed esecuzione degli interventi di rigenerazione urbana?

            Il digitale per la rigenerazione urbana

            Gli Enti pubblici hanno il fondamentale ruolo di coordinare e gestire, oltre che progettare e pianificare, gli interventi di rigenerazione urbana. Per farlo hanno bisogno di strumenti digitali che semplificano tutte le sue fasi. Tra questi, troviamo sicuramente i sistemi GIS (Geographic information system), che come il buon wikipedia ci insegna, altro non sono che: sistemi informativi geografici che consentono l’acquisizione, registrazione, analisi, visualizzazione, restituzione, condivisione e presentazione di informazioni derivanti da dati geografici.

            I sistemi GIS sono, quindi, in grado di fornire dati preziosi sia per chi governa città e territori, sia per chi progetta e costruisce negli stessi luoghi. Infatti, permettono di mappare quartieri, zone, aree e ottenere informazioni utili per organizzare infrastrutture, viabilità, centri abitati, migliorando il controllo del territorio e i flussi di lavoro per la gestione delle pratiche di pianificazione.

            Tutto il mondo della progettazione, da diversi anni, è orientato verso una maggiore attenzione nei confronti della trasformazione del territorio, attraverso l’utilizzo di sistemi informatici come i sistemi GIS, o la loro integrazione con il sistema BIM (Building Information Modeling), il quale consente di migliorare tutta la gestione dei dati di progettazione e costruzione, ottimizzando i processi di pianificazione, realizzazione e gestione delle opere architettoniche.

            In questo modo è possibile valorizzare il dato informativo come elemento centrale del processo di pianificazione, unendo tramite i sistemi GIS le informazioni relative ad un edificio o un’infrastruttura con gli aspetti che caratterizzano il territorio dove è collocato.

            Il sistema GIS di Urbismap

            La digitalizzazione va a favore della rigenerazione urbana e Urbismap, in qualità di sistema GIS, fa parte di questo processo di trasformazione e innovazione. Come raccontato pù volte, infatti, Urbismap nasce come Sistema Informativo Territoriale in cloud che aiuta le Pubbliche Amministrazioni, i Tecnici e i privati Cittadini a consultare, velocemente e in ogni momento, piani urbanistici, dati catastali, vincoli e normative di tutto il territorio nazionale.

            Trasformato e arricchito di nuovi strumenti negli anni, Urbismap resta comunque lo strumento GIS che facilita, velocizza e migliora il controllo e la pianificazione del territorio in termini urbanistici, normativi, edilizi, ambientali e di gestione delle risorse pubbliche.

            Ripensare un intero quartiere o un’infrastruttura sono operazioni complesse, per cui l’utilizzo di un Geoportale come Urbismap può supportare, concretamente, gli attori coinvolti nelle scelte di sviluppo, di progettazione, di realizzazione e di gestione. Infatti, per sua natura, permette la pubblicazione e consultazione di una mole importante di dati, associati alle informazioni geografiche del territorio d’interesse progettuale.

            Inoltre, essendo in cloud e accessibile a tutti, anche al tecnico e al cittadino, facilita la collaborazione tra Pubblica Amministrazione e progettisti, integrandosi perfettamente con i sistemi di progettazione e ottenendo così un’attività di pianificazione condivisa tra chi progetta le opere, chi le realizza e chi, poi, le gestisce. In questo senso, il fulcro di tutto il sistema, è la condivisione e l’accessibilità del dato.

            Il PNRR ha dettato le linee progettuali per gli interventi di rigenerazione urbana, agli Enti resta l’onere di progettare e promuovere tali interventi, utilizzando anche sistemi come quelli di cui vi abbiamo appena raccontato, i quali garantiscono in maggior modo trasparenza, semplificazione, operatività e attuazione di ciò che si è progettato.

            Se lavori per un Ente Pubblico e vuoi avere informazioni più specifiche sul GIS di Urbismap scrivici, compilando il form sottostante.

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              I sistemi cloud per la digitalizzazione delle PA

              Riprendiamo a parlare del PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, strumento introdotto dall’Unione Europea e opportunità di crescita per l’Italia. Come sappiamo uno degli assi strategici è quello della digitalizzazione e innovazione, che ha come obiettivo principale la trasformazione della Pubblica Amministrazione, al fine di renderla più semplice per cittadini e imprese, riducendo i tempi e i costi, contribuendo alla creazione di nuovi posti di lavoro e fornire nuovi servizi più efficienti in termini di di contenutistrumenti di fruizione e di sicurezza.

              Nel nostro articolo vi abbiamo già parlato delle risorse del PNRR messe a disposizione dal Governo e consultabili attraverso il portale Italia Domani . Il Dipartimento per la trasformazione digitale sta promuovendo in modo particolare il completo passaggio al cloud delle infrastrutture e dei servizi digitali locali, in coerenza con gli obiettivi della Strategia Cloud Italia, che prevede la migrazione per il 75 % delle PA italiane verso il cloud di dati e servizi digitali secondo criteri di classificazione precisi.

              I benefici dei sistemi cloud

              Con la pandemia da Covid 2019 le tecnologie digitali, e in particolare il Cloud, hanno assunto un ruolo strategico nell’operatività degli enti pubblici e privati, dando una forte spinta al cambiamento di mentalità e cultura. Diversi aspetti hanno messo in difficoltà le amministrazioni: il lavoro in smart working, la digitalizzazione dei servizi , l’utilizzo di sistemi di archiviazione obsoleti e di difficile accessibilità, l’aumento del flusso di informazioni nel quotidiano e la gestione non ottimizzata di dati e documenti.

              Con l’implementazione dei sistemi Cloud è possibile la migrazione dei dataset e delle applicazioni necessarie alla PA verso un’infrastruttura accessibile da remoto; in questo modo i servizi vengono erogati via internet con collegamento tramite browser senza l’acquisto di software e installazioni.

              Sono tanti i benefici: flessibilità, in quanto viene garantita l’accessibilità ai dati e alle applicazioni delle PA in qualsiasi momento e da qualsiasi dispositivo; adattabilità dei servizi in base alle esigenze degli utenti; personalizzazione degli applicativi; affidabilità grazie alla loro facilità di aggiornamento e manutenzione; scalabilità che consente di aumentarne la potenza in base al numero di utenze attive.

              Altri vantaggi importanti sono l’assenza di costi relativi all’hardware, non essendo più necessario acquistare server e sistemi di archiviazione costosi e ingombranti, e la sicurezza dei dati, poiché si garantisce che tutti i dati e i servizi residenti su un cloud siano protetti da attacchi o violazioni che riguardano la disponibilità, l’integrità e la riservatezza. Inoltre, consentono di avere un piano di Disaster Recovery che, in caso di danneggiamento dei sistemi, utilizza delle soluzioni avanzate di backup online per ripristinare i file aziendali e recuperare informazioni importanti. Se un documento cartaceo viene perso, invece, non si può mai tornare indietro e recuperarlo.

              Infine, aumenta la collaborazione e semplificazione del lavoro tra uffici e settori dell’Ente, in quanto tutti utilizzando lo stesso sistema di archiviazione, attraverso le stesse procedure di archiviazione, salvataggio e consultazione.

              Urbismap e le opportunità del PNRR

              Se parliamo di sistemi cloud è perché Urbismap nasce proprio così! Sin dall’inizio abbiamo sviluppato un sistema informativo territoriale che fosse di facile utilizzo, accessibile, sicuro e sempre aggiornato. Il nostro Geoportale è, infatti, una piattaforma in cloud che consente la consultazione da parte della Pubblica Amministrazione, dei cittadini e liberi professionisti dei dati territoriali, urbanistici, catastali e normativi, da qualsiasi dispositivo e in qualsiasi momento del giorno e della notte.

              Proprio per questo vogliamo collaborare alla missione del PNRR dedicata alla transizione al digitale, dando il giusto supporto alla trasformazione digitale delle Pubbliche Amministrazioni locali con l’obiettivo di facilitare e attuare il completo passaggio al cloud delle infrastrutture e dei servizi digitali.

              Attraverso la piattaforma PA digitale 2026 è stato pubblicato l’avviso “Abilitazione al cloud per le PA Locali” destinato ai Comuni, il quale gli consente di accedere al finanziamento dedicato alla migrazione verso il cloud di tutte le infrastrutture comunali, con scadenza il 22 luglio 2022. Nel bando, vengono presentati i requisiti di accesso, le modalità di partecipazione, gli interventi finanziabili e le classi di servizi oggetto della migrazione, come Urbanistica ed Edilizia (Pianificazione,Toponomastica e Pratiche SUE).

              La struttura dell’offerta si basa sulla dimensione del comune e sulla tipologia di migrazione che il comune andrà a selezionare. A seconda della fascia di appartenenza, quindi, ogni comune potrà finanziare un numero di servizi minimi e massimo e l’importo del finanziamento dipenderà dalla modalità di migrazione, trasferimento in infrastrutture cloud o aggiornamento in sicurezza in cloud e dal numero di servizi richiesti. I comuni dovranno presentare un piano di migrazione per poi valutare il fornitore e completare la migrazione.

              Ma come stanno rispondendo le Città e i Comuni a queste opportunità? Quali sono le loro richieste e le sfide da affrontare? Vittorio Colao, Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, all’apertura dei bandi che finanziano la digitalizzazione dei comuni italiani previste dal PNRR ha ribadito :

              “I Comuni sono le istituzioni più vicine alle esigenze dei cittadini, e proprio per questo motivo devono essere considerate il punto di partenza per una vera trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione”

              In questi giorni, poi, si è tenuto l’Evento “Il Paese che riparte“, organizzato dalla società FORUM PA, per discutere sull’attuazione degli investimenti e delle riforme del PNRR. Numerosi sono stati gli incontri dove si son messi al centro del confronto persone, competenze e tecnologie. In particolare, è stato sottolineato come le Città Metropolitane e i comuni italiani stanno rispondendo alle sfide principali della trasformazione digitale per assicurare l’autonomia tecnologica del Paese, garantire il controllo sui dati e aumentare la resilienza dei servizi digitali.

              Tanti sono i vantaggi descritti durante l’evento, ma anche le urgenze e necessità riportate dagli Enti locali, ad esempio la richiesta di personale tecnico e amministrativo competente, il rafforzamento dei rapporti con i fornitori delle infrastrutture informatiche e il giusto coordinamento tra Città metropolitane e i piccoli comuni limitrofi.

              Noi di Urbismap siamo pronti a contribuire a questa rivoluzione digitale e dare il giusto supporto agli Enti della PA che vogliono farne parte. Se lavori in un Ente Pubblico e vuoi avere informazioni più specifiche sui nostri servizi in cloud e digitali non esitare a contattarci.

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                La dematerializzazione per le aziende private

                Continuiamo a parlare di dematerializzazione, ma questa volta lo facciamo focalizzandoci su quanto questo servizio possa essere estremamente utile, oltre che per la Pubblica Amministrazione, anche per aziende private e liberi professionisti.

                La dematerializzazione, all’interno di in un’organizzazione privata, al giorno d’oggi non è più un’utopia ma un reale processo tecnico che permette non solo la digitalizzazione dei flussi documentali, ma in generale la semplificazione dei flussi di lavoro. Questo porta a ridurre, o quasi ad eliminare, la produzione di carta, a gestire documenti e informazioni sia in entrata che in uscita con sistemi informatici, organizzando e automatizzando i flussi di lavoro, generando semplificazione dei processi e alte prestazioni aziendali.

                La gestione dei documenti cartacei è molto onerosa: non solo a livello ambientale, ma anche in termini procedimentali, di condivisione, archiviazione e sicurezza, oltre a mantenere di per sé tempi di consultazione elevati, rischi di perdita o smarrimento e degradabilità della materia.

                L’utilizzo del solo supporto cartaceo, quindi, impone per i lavoratori, sia pubblici che privati, l’utilizzo di un’importante quantità di ore che con il solo supporto informatico verrebbero almeno dimezzate. Le aziende italiane, già da qualche anno, hanno percepito la necessità d’adeguamento digitale, migliorando e velocizzando la gestione documentale interna, soprattutto nei settori in cui tale gestione risulta al centro delle attività lavorativa, ad esempio nel settore tecnico, immobiliare, giuridico e notarile.

                dematerializzazione enti privati

                I vantaggi della dematerializzazione

                Primo importante vantaggio della dematerializzazione è la diminuzione dei costi relativi alla gestione documentale cartacea, dato non solo dal costo della carta, ma anche dal costo del personale dedicato alla gestione e all’archiviazione, quindi alle risorse umane che devono occuparsi di attività non direttamente produttive e spesso inutili.

                Altro vantaggio è l’accesso e la consultazione semplificata dei documenti, da qualsiasi computer o dispositivo elettronico connesso alla rete aziendale da parte dei dipendenti autorizzati all’accesso.

                Ulteriore aspetto vantaggioso è la semplificazione nella ricerca di testi o parole specifiche all’interno di un documento digitale, rispetto al processo di consultazione cartacea. Infatti, il processo di scansione memorizza, tramite riconoscimento ottico dei caratteri, i testi che poi possono essere trovati tramite ricerca avanzata.

                Dematerializzazione: esempi concreti

                Ora analizziamo nel concreto alcune realtà private e aziendali dove si riscontrano quotidianamente criticità legate alla gestione cartacea dei documenti, e vediamo come il servizio di dematerializzazione di Urbismap può migliorare e velocizzare alcuni processi interni.

                Per esempio, negli uffici tecnici le pratiche edilizie sono costituite da una considerevole quantità di documenti di diversa tipologia e formato e devono essere consultate da professionisti diversi. Con la dematerializzazione si ha la possibilità di creare un archivio digitale accessibile a tutti, con le pratiche suddivise per anno, per cliente e per tipologia di lavori svolti. Inoltre, grazie alla georeferenziate su mappa, è possibile conoscerne la posizione geografica, accompagnata dalla propria documentazione. In questo modo i professionisti hanno immediato accesso a tutte le informazioni e documenti della pratica, oltre alle altre informazioni restituite da Urbismap, catastali, urbanistiche e normative.

                Negli ultimi anni la trasformazione digitale si è introdotta anche nel settore immobiliare, fornendo supporto agli agenti nella valutazione e promozione degli immobili, nella gestione delle trattative, nella chiusura dei contratti, rendendo quindi i processi più moderni ed efficienti.

                Uno dei principali problemi che si riscontro nelle agenzie immobiliari, a tal proposito, è l’utilizzo di gestionali poco efficienti, ancora fortemente legati alla documentazione cartacea conservata in archivio e contenente l’intero fascicolo degli immobili o terreni in gestione. All’interno del fascicolo cartaceo sono solitamente presenti gli atti legati alla compravendita o alla locazione, atti di provenienza, elaborati di progetto, visure catastali e altre certificazioni. La loro consultazione manuale diviene macchinosa, disordinata e rallentata, rispetto alla semplicità di consultazione offerta da un gestionale digitale.

                Con Urbismap tutto questo viene ottimizzato e semplificato: dematerializzando la documentazione legata agli immobili, si ottiene una gestione digitalizzata, ordinata e precisa, con la documentazione associata, suddivisa per anno, oppure per agente immobiliare o tipo di trattativa. In questo modo, come avevamo già parlato nel nostro articolo, pubblicato qualche mese fa, l’agente può lavorare in modo veloce e semplice, ottenendo una visione d’insieme, sulle proprietà gestite, completa ed esaustiva, oltre che a portata di click.

                Allo stesso modo, le grandi società immobiliari, come le holding, gestiscono portafogli immobiliari di grandissimo valore, comprendenti il più delle volte hotel, ville, palazzi, uffici commerciali, per i quali si ha la necessità di sistemi informatizzati che migliorino e semplifichino la loro gestione, ad esempio i contratti di locazione e le manutenzioni. Con l’utilizzo di Urbismap le società possono gestire il patrimonio tramite un unico sistema digitale e in cloud, sul quale consultare in tempo reale le informazioni collegate alle proprietà, individuando anche eventuali criticità, migliorare i processi interni e focalizzarsi sulle esigenze dei clienti.

                Un altro importante settore da considerare in questo contesto è quello notarile. I notai hanno la necessità di organizzare tutta la documentazione relativa agli atti e ai contratti di compravendita in archivi nel modo più semplice e efficiente possibile. Il nostro sistema in cloud permette di poter gestire, all’interno di un unico archivio digitale, tutte le pratiche prese in carico dagli studi notarili, suddividerle per anno e per cliente, georeferenziate su mappa in modo da poter consultare facilmente tutte le informazioni relative gli atti di compravendita, come rendite catastali o regolarità urbanistiche.

                In conclusione, il servizio di dematerializzazione di Urbismap non si presta solo alle Pubbliche amministrazioni, ma oggi abbiamo visto quanto possa essere estremamente utile alle realtà aziendali e private, con necessità di digitalizzare i propri archivi per migliorare e velocizzare processi e consultazione dei dati.

                I casi presentati in questo articolo sono solo alcuni esempi di come i nostri servizi possano generare dei benefici notevoli e aumentare la produttività all’interno delle società private o in generale dei liberi professionisti.

                Ti abbiamo incuriosito? Vuoi saperne di più? Se sei un tecnico, un libero professionista o lavori in una società privata e vuoi avere altre informazioni sui nostri servizi scrivici tramite il form sottostante.

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                  La Dematerializzazione e la consultazione delle pratiche edilizie su UrbisMap

                  Il processo di dematerializzazione in Urbismap

                  Oggi continuiamo a parlare del nostro servizio di dematerializzazione, già presentato in questo vecchio articolo, che come abbiamo già detto permette di convertire in digitale tutta la documentazione presente negli archivi dell’Ente pubblico o privato, in particolare le pratiche edilizie, e georeferenziarle su mappa così da renderle disponibili alla consultazione tramite il Geoportale UrbisMap, con funzionalità avanzate di ricerca ed estrazione dei dati.

                  Nei nostri uffici vengono svolti una serie di processi che permettono la completa dematerializzazione dei documenti. La prima fase è caratterizzata dall’acquisizione delle pratiche dall’Ente. Ci occupiamo di verificarle, smistarle e riordinarle, essendo in formato cartaceo e spesso suddivise per annualità e, in accordo con l’Ente, a seconda delle necessità, vengono definite in fase di preventivo tutti i dettagli del servizio, dalla riorganizzazione dell’archivio cartaceo con individuazione dei documenti da digitalizzare, sino alla tipologia di documento da scansionare, archiviare e georeferenziare.

                  Successivamente, avviene la fase della scansione, in cui i nostri operatori selezionano i singoli documenti da digitalizzare, come concordato, per poi passare alla vera e propria conversione dei file in digitale. Successivamente avviene l’archivizione, dove tutti i file ottenuti vengono accuratamente archiviati su server cloud certificati seguendo una precisa nomenclatura concordata con l’Ente che garantisce l’immediata ricerca e consultazione dei documenti online. In conclusione, il database prodotto viene poi importato su Urbismap, tramite processo di georeferenziazione delle pratiche edilizie, da cui sarà possibile ricercare, consultare e scaricare tutta la documentazione prodotta per singola pratica.

                  Con questa operazione viene costruito il fascicolo del fabbricato, ovvero lo storico documentale del fabbricato stesso in termini di titoli edilizi. In questo modo tutte le pratiche sono posizionate su mappa e sono disponibili online con un solo clic!

                  utente ufficio dematerializzazione

                  Dalla consultazione cartacea a quella digitale

                  Come avviene la consultazione delle pratiche? Il procedimento è molto semplice e qui te lo spieghiamo step by step.

                  Nella tab Scansioni dell’area di dialogo del Geoportale, è ricercare tutte le pratiche dell’Ente, scegliere di visualizzarle su mappa, consultarle e scaricarle in locale. Il sistema consente di velocizzare tanti servizi comunali, tra cui le richieste di accesso agli atti.

                  Una volta effettutato l’accesso sul nostro Geoportale Urbismap, cliccando sulla tab Scansioni apparirà la maschera di ricerca in cui possiamo filtrare per una serie di informazioni associate alla pratica: numero e anno della pratica o della concessione, l’anagrafica del richiedente e il codice fiscale, i dati censuari o il periodo storico con date di inizio e fine ricerca.

                  Dopo aver cliccato su “cerca” il sistema restituirà l’elenco delle pratiche corrispondenti, oppure cliccando su “mappa“, sarà possibile visualizzare le stesse sulla mappa a sinistra dell’area di dialogo. Per effettuare una nuova ricerca è necessario cliccare sul bottone reset ed eliminare i dati della ricerca appena compiuta.

                  Dall’elenco pratiche restituito dalla ricerca, appariranno una serie di informazioni di sintesi associate alla pratica e due bottoni. Cliccando sul bottone a forma di “marker” il sistema posizionerà il puntatore sul punto della mappa in cui è stata georeferenziata la pratica. Invece, cliccando sul bottone “+” apparirà il popup contenente tutte le informazioni di dettaglio della pratica selezionata, in cui saranno disponibili tutti i dati relativi a quella pratica e cliccando su download il sistema scaricherà una cartella zippata, contenente tutti i file associati alla pratica stessa.

                  Il procedimento risulta abbastanza semplice: in questo modo, tramite ricerca o clic sul fabbricato, si possono consultare tutte le informazioni urbanistiche, catastali e quelle relative alle pratiche edilizie digitalizzate e georeferenziate avendo accesso così al cosiddetto fascicolo storico del fabbricato.

                  PNRR: in arrivo i bandi che incentiveranno la digitalizzazione della PA

                  Ad oggi sono diversi gli Enti che hanno richiesto il servizio di dematerializzazione di Urbismap e l’utilizzo dello strumento Scansioni. Tra questi abbiamo i Comuni di Assemini e Sant’Antioco, con cui stiamo procedendo alla dematerializzazione dell’archivio comunale, contenente le pratiche edilizie, suddivise per tipologia e per annualità. Il servizio è estremamente utile e consente agli Enti di rendere smart i loro archivi e i settori che necessitano della documentazione archiviata al loro interno.

                  La dematerializzazione è uno degli aspetti principali nel processo di digitalizzazione delle PA promosso dal PNRR e noi di Urbismap vi abbiamo già presentato nel nostro articolo tutte le iniziative proposte dal Governo in merito. Seguendone le linee guida, abbiamo l’obiettivo di supportare e accompagnare Comuni ed Enti nel percorso di innovazione digitale, dalla fase di accesso ai finanziamenti a quello dell’implementazione dei servizi digitali.

                  I bandi dedicati ai processi di Dematerializzazione degli archivi non sono ancora stati pubblicati, ma vi terremo aggiornati non appena sarà possibile con le modalità di accesso ai Bandi del PNRR, sui progetti e sulle linee guida dettate dal Ministero. Nel frattempo, se lavori per una Pubblica Amministrazione e vuoi richiederci informazioni sui nostri servizi, utilizza il form sottostante.

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