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Il servizio di mappatura degli usi civici comunali

Tra i vari servizi che Urbismap offre alla Pubblica Amministrazione, e di cui non vi abbiamo mai parlato, c’è quello di mappatura degli usi civici comunali, ovvero di quei terreni, boschi e fiumi su cui gravano diritti reali perpetui di godimento che spettano alla collettività, istituiti con Reggio Decreto e Legge n.1766 del 1927.

In Sardegna, le funzioni amministrative in materia di usi civici, compreso l’accertamento dei terreni gravati da uso civico, sono esercitate dall’Assessorato regionale dell’agricoltura, la riforma agro – pastorale e dall’ARGEA, che oltre al Regio Decreto e alla Legge n.1766 fanno riferimento alla Legge regionale n.12 del 14 marzo 1994.

L’uso civico, a oggi, costituisce vincolo paesaggistico per cui, nei terreni in cui grava lo stesso, non è possibile l’edificazione e come tale, in caso di richieste di costruzione, è sempre necessaria l’autorizzazione paesaggistica.

Il problema per i Comuni, però, non è tanto la gestione di queste aree, ma ancor prima la loro reale ubicazione in relazione alle mappe d’impianto catastali sulle quali vennero posizionati in origine tali vincoli.

Ma Urbismap, cosa può fare per i Comuni per quanto riguarda gli usi civici? Vediamo nel dettaglio il servizio offerto

Status quo degli usi civici

Come anticipato, l’originaria ubicazione degli usi civici comunali venne redatta sulle mappe d’impianto catastali, ovvero si decretò che sul Foglio x Mappale x della mappa d’impianto, di n metri quadrati, fosse posizionato il vincolo ad uso civico. Nel tempo però, la gestione dei terreni ad uso civico in quanto tali venne meno, e le mappe d’impianto subirono non poche modifiche date da frazionamenti, fusioni e altre modifiche catastali per cui le Amministrazioni persero il controllo sulla reale ubicazione e dimensione di tali terreni.

L’individuazione puntuale delle terre ad uso civico sull’attuale catasto diviene, quindi, non poco complessa. Motivo per cui, sempre più spesso, le Amministrazioni si affidano a professionisti e servizi esterni per l’accertamento di tali terreni, la loro attuale ubicazione e consistenza.

Urbismap - mappatura terre usi civici comunalie

Individuazione puntuale e mappatura degli usi civici sul catasto comunale attuale

Negli ultimi decenni, le Amministrazioni, in primis le regioni e gli assessorati di competenza, hanno dato nuovo lustro e valorizzazione delle terre ad uso civico, istituendo bandi e finanziamenti destinati alle Amministrazioni comunali per il loro recupero. Il problema, però, stava a monte, ovvero nell’individuazione puntuale di tali vincoli sull’attuale territorio comunale, quindi sul catasto odierno.

Per poter eseguire un’esatta mappatura delle terre destinate ad uso civico, infatti, è necessario effettuare ricerche mirate, di tipo storico, giuridico e catastale, per cui non sempre le amministrazioni comunali hanno tempo e competenze per poterle effettuare.

Nasce così il servizio di mappatura delle terre destinate ad uso civico offerto da Urbismap.

Il servizio è caratterizzato dall’esecuzione iniziale di diverse attività:

  • Ricerca e acquisizione delle mappe di impianto catastali comunali, presso il catasto e l’archivio di stato, e l’inventario delle terre decretate con Regio Decreto;
  • Le determinazioni e i decreti istituiti dalla Regione di riferimento;
  • Acquisizione dell’attuale catasto comunale e importazione su sistema webgis Urbismap;
  • Digitalizzazione, importazione e georeferenziazione delle mappe di impianto su sistema webgis UrbisMap, sovrapposte al catasto attuale precedentemente importato.

La sovrapposizione del catasto storico a quello attuale è possibile grazie ad alcuni punti e perimetri che nel tempo rimangono, più o meno, invariati. Successivamente, e dopo aver georeferenziato le mappe, si inizia ad individuare la posizione delle terre gravate da uso civico sull’attuale catasto comunale.

A questo punto, si possono avere diverse casistiche:

  • La particella identificata nella mappa d’impianto presenta la medesima geometria nella mappa catastale attuale;
  • La particella identificata nella mappa d’impianto è il risultato della somma di più particelle identificate nella mappa catastale attuale;
  • La somma delle particelle identificate non coincide perfettamente con i perimetri risultanti dalla mappa storica. In questo caso, il vincolo ricade solo su alcune porzioni di mappali che per essere identificate si tiene conto della posizione assunta sui mappali adiacenti, della georeferenziazione e della superficie dichiarata in inventario dalla Regione.

Nell’ultimo caso, quindi, capita che delle attuali particelle catastali l’uso civico non ricada totalmente sulla sua superficie, per cui, grazie alla nostra attività di ricognizione, mappatura e georeferenziazione è possibile individuare la posizione esatta del vincolo sulla singola particella catastale.

Consegna delle nuove mappe e del nuovo elenco delle terre ad uso civico

Il servizio di Urbismap per le terre ad uso civico si conclude con la realizzazione della mappa completa e aggiornata degli attuali terreni gravati dall’uso civico, la sua pubblicazione sul webgis Urbismap, accompagnata da una relazione tecnico-descrittiva e una tabella su file Excel in cui si riporta il confronto tra i dati catastali attuali, quelli storici e quelli presenti nell’inventario prodotto dalla Regione di competenza.

La pubblicazione della mappa su Urbismap, disponibile e accessibile a tutti, non solo alla Pubblica Amministrazione di riferimento, permette una miglior comprensione e individuazione del vincolo sulla totalità del territorio comunale, una maggior gestione e rispetto dello stesso, e una migliore programmazione per il recupero e la valorizzazione di tali terreni.

Un esempio, è il lavoro eseguito da Urbismap per gli usi civici del Comune di Villasimius, come si vede dall’immagine sopra.

Lavori per una Pubblica Amministrazione e vuoi avere maggiori informazioni sul servizio di UrbisMap dedicato agli usi civici? Scrivici utilizzando il form sottostante, oppure via e-mail a info@urbismap.com

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    La dematerializzazione per le aziende private

    Continuiamo a parlare di dematerializzazione, ma questa volta lo facciamo focalizzandoci su quanto questo servizio possa essere estremamente utile, oltre che per la Pubblica Amministrazione, anche per aziende private e liberi professionisti.

    La dematerializzazione, all’interno di in un’organizzazione privata, al giorno d’oggi non è più un’utopia ma un reale processo tecnico che permette non solo la digitalizzazione dei flussi documentali, ma in generale la semplificazione dei flussi di lavoro. Questo porta a ridurre, o quasi ad eliminare, la produzione di carta, a gestire documenti e informazioni sia in entrata che in uscita con sistemi informatici, organizzando e automatizzando i flussi di lavoro, generando semplificazione dei processi e alte prestazioni aziendali.

    La gestione dei documenti cartacei è molto onerosa: non solo a livello ambientale, ma anche in termini procedimentali, di condivisione, archiviazione e sicurezza, oltre a mantenere di per sé tempi di consultazione elevati, rischi di perdita o smarrimento e degradabilità della materia.

    L’utilizzo del solo supporto cartaceo, quindi, impone per i lavoratori, sia pubblici che privati, l’utilizzo di un’importante quantità di ore che con il solo supporto informatico verrebbero almeno dimezzate. Le aziende italiane, già da qualche anno, hanno percepito la necessità d’adeguamento digitale, migliorando e velocizzando la gestione documentale interna, soprattutto nei settori in cui tale gestione risulta al centro delle attività lavorativa, ad esempio nel settore tecnico, immobiliare, giuridico e notarile.

    dematerializzazione enti privati

    I vantaggi della dematerializzazione

    Primo importante vantaggio della dematerializzazione è la diminuzione dei costi relativi alla gestione documentale cartacea, dato non solo dal costo della carta, ma anche dal costo del personale dedicato alla gestione e all’archiviazione, quindi alle risorse umane che devono occuparsi di attività non direttamente produttive e spesso inutili.

    Altro vantaggio è l’accesso e la consultazione semplificata dei documenti, da qualsiasi computer o dispositivo elettronico connesso alla rete aziendale da parte dei dipendenti autorizzati all’accesso.

    Ulteriore aspetto vantaggioso è la semplificazione nella ricerca di testi o parole specifiche all’interno di un documento digitale, rispetto al processo di consultazione cartacea. Infatti, il processo di scansione memorizza, tramite riconoscimento ottico dei caratteri, i testi che poi possono essere trovati tramite ricerca avanzata.

    Dematerializzazione: esempi concreti

    Ora analizziamo nel concreto alcune realtà private e aziendali dove si riscontrano quotidianamente criticità legate alla gestione cartacea dei documenti, e vediamo come il servizio di dematerializzazione di Urbismap può migliorare e velocizzare alcuni processi interni.

    Per esempio, negli uffici tecnici le pratiche edilizie sono costituite da una considerevole quantità di documenti di diversa tipologia e formato e devono essere consultate da professionisti diversi. Con la dematerializzazione si ha la possibilità di creare un archivio digitale accessibile a tutti, con le pratiche suddivise per anno, per cliente e per tipologia di lavori svolti. Inoltre, grazie alla georeferenziate su mappa, è possibile conoscerne la posizione geografica, accompagnata dalla propria documentazione. In questo modo i professionisti hanno immediato accesso a tutte le informazioni e documenti della pratica, oltre alle altre informazioni restituite da Urbismap, catastali, urbanistiche e normative.

    Negli ultimi anni la trasformazione digitale si è introdotta anche nel settore immobiliare, fornendo supporto agli agenti nella valutazione e promozione degli immobili, nella gestione delle trattative, nella chiusura dei contratti, rendendo quindi i processi più moderni ed efficienti.

    Uno dei principali problemi che si riscontro nelle agenzie immobiliari, a tal proposito, è l’utilizzo di gestionali poco efficienti, ancora fortemente legati alla documentazione cartacea conservata in archivio e contenente l’intero fascicolo degli immobili o terreni in gestione. All’interno del fascicolo cartaceo sono solitamente presenti gli atti legati alla compravendita o alla locazione, atti di provenienza, elaborati di progetto, visure catastali e altre certificazioni. La loro consultazione manuale diviene macchinosa, disordinata e rallentata, rispetto alla semplicità di consultazione offerta da un gestionale digitale.

    Con Urbismap tutto questo viene ottimizzato e semplificato: dematerializzando la documentazione legata agli immobili, si ottiene una gestione digitalizzata, ordinata e precisa, con la documentazione associata, suddivisa per anno, oppure per agente immobiliare o tipo di trattativa. In questo modo, come avevamo già parlato nel nostro articolo, pubblicato qualche mese fa, l’agente può lavorare in modo veloce e semplice, ottenendo una visione d’insieme, sulle proprietà gestite, completa ed esaustiva, oltre che a portata di click.

    Allo stesso modo, le grandi società immobiliari, come le holding, gestiscono portafogli immobiliari di grandissimo valore, comprendenti il più delle volte hotel, ville, palazzi, uffici commerciali, per i quali si ha la necessità di sistemi informatizzati che migliorino e semplifichino la loro gestione, ad esempio i contratti di locazione e le manutenzioni. Con l’utilizzo di Urbismap le società possono gestire il patrimonio tramite un unico sistema digitale e in cloud, sul quale consultare in tempo reale le informazioni collegate alle proprietà, individuando anche eventuali criticità, migliorare i processi interni e focalizzarsi sulle esigenze dei clienti.

    Un altro importante settore da considerare in questo contesto è quello notarile. I notai hanno la necessità di organizzare tutta la documentazione relativa agli atti e ai contratti di compravendita in archivi nel modo più semplice e efficiente possibile. Il nostro sistema in cloud permette di poter gestire, all’interno di un unico archivio digitale, tutte le pratiche prese in carico dagli studi notarili, suddividerle per anno e per cliente, georeferenziate su mappa in modo da poter consultare facilmente tutte le informazioni relative gli atti di compravendita, come rendite catastali o regolarità urbanistiche.

    In conclusione, il servizio di dematerializzazione di Urbismap non si presta solo alle Pubbliche amministrazioni, ma oggi abbiamo visto quanto possa essere estremamente utile alle realtà aziendali e private, con necessità di digitalizzare i propri archivi per migliorare e velocizzare processi e consultazione dei dati.

    I casi presentati in questo articolo sono solo alcuni esempi di come i nostri servizi possano generare dei benefici notevoli e aumentare la produttività all’interno delle società private o in generale dei liberi professionisti.

    Ti abbiamo incuriosito? Vuoi saperne di più? Se sei un tecnico, un libero professionista o lavori in una società privata e vuoi avere altre informazioni sui nostri servizi scrivici tramite il form sottostante.

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      La sicurezza nella dematerializzazione

      Come sappiamo uno dei servizi di Urbismap è la dematerializzazione dei documenti cartacei con cui viene convertita in digitale tutta la documentazione presente negli archivi dell’Ente pubblico o privato, in particolare le pratiche edilizie e la loro georeferenziazione su mappa. Questo processo ha come obiettivo la creazione di un flusso di documenti digitali aventi pieno valore giuridico, che vada prima ad affiancare e poi, sul lungo periodo, a sostituire la normale documentazione cartacea negli archivi di qualunque attività pubblica o privata.

      Un servizio realizzato principalmente per la Pubblica Amministrazione, sviluppato mettendo al centro dell’attenzione l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione in tutti i processi, proprio come viene citato nel CAD (Codice dell’amministrazione digitale), precisamente nell’art. 42 che espone:

      “Le pubbliche amministrazioni valutano in termini di rapporto tra costi e benefici il recupero su supporto informatico dei documenti e degli atti cartacei dei quali sia obbligatoria o opportuna la conservazione e provvedono alla predisposizione dei conseguenti piani di sostituzione degli archivi cartacei con archivi informatici […]”.

      Idem per le aziende private, la dematerializzazione strettamente collegata alla reingegnerizzazione dei processi in ottica digitale, va ad ottimizzare i flussi informativi, velocizzare le operazioni, ridurre gli errori e affrontare criticità più o meno previste.

      Come si gestisce un documento informatico?

      Tramite le linee guida Agid che rappresentano uno dei più importanti punti di riferimento per la Pubblica Amministrazione, ma anche per i privati per la gestione del documento informatico in tutte le sue fasi, dalla creazione fino alla conservazione.  Le indicazioni contenute nelle Linee guida sono non soltanto utili, ma obbligatorie per tutte le pubbliche amministrazioni e i privati, ove non diversamente previsto, che effettuano attività di conservazione.

      In particolare i documenti ottenuti tramite processo di dematerializzazione devono garantire la cosiddetta conservazione digitale, garantendo l’accessibilità, la leggibilità, l’autenticità e la reperibilità dei documenti e dei fascicoli informatici con i metadati ad essi associati.  

      Questo per certificare che le copie per immagine su supporto informatico di documenti originali formati in origine su supporto analogico siano conformi agli originali da cui sono tratte, in quanto realizzate con procedimenti conformi nel rispetto della legislazione.

      agid dematerializzazione

      Cybersecurity e Dematerializzazione

      Per assicurare l’integrità e la riservatezza dei sistemi informativi ed informatici della pubblica amministrazione e dei privati un ruolo fondamentale è costituito dalla cybersecurity che permette di avere un approccio strutturato per la protezione delle singole informazioni.

      Nel processo di dematerializzazione le PA sono obbligate al rispetto delle misure di sicurezza ICT e perciò le linee guida Agid individuano innanzitutto delle figure che garantiscono la corretta conservazione e gestione documentale, quali il coordinatore della gestione documentale e, dove nominato, il responsabile della conservazione.

      Questi, acquisito il parere del responsabile della protezione dei dati personali predispongono il piano di sicurezza del sistema di gestione informatica dei documenti, che garantisce, come si è detto, la disponibilità, l’integrità, la riservatezza delle informazioni e definisce le opportune misure tecniche e organizzative che siano in grado di garantire un livello di sicurezza adeguato rispetto al rischio di violazione della normativa in materia di protezione dei dati personali, tenendo conto anche della tipologia di dati trattati.

      Il piano di sicurezza si basa sull’analisi dei rischi a cui sono esposti i dati e i documenti trattati e sulle direttive strategiche stabilite dal vertice dell’Amministrazione, definendo le politiche generali di sicurezza adottate, le modalità di accesso al servizio di protocollo, di gestione documentale ed archivistico e gli interventi operativi adottati a livello organizzativo, procedurale e tecnico e in caso di violazione dei dati personali, secondo quanto previsto dalle apposite disposizioni del GDPR, REG UE 679/2016

      Cos’é il GDPR e perché si utilizza

      Il GDPR (General Data Protection Regulation), è il regolamento generale europeo sulla protezione dei dati che disciplina il modo in cui le aziende e le altre organizzazioni trattano i dati personali. E’ da evidenziare che tutti i servizi devono essere sempre organizzati nel rispetto dei principi e dei requisiti previsti in materia di sicurezza dei dati e dei sistemi dal GDPR, non a caso anche le linee guida AGID rinviano alla medesima disciplina in diversi punti.

      Ad esempio viene stabilito l’obbligo di adozione delle suddette misure da parte del titolare del trattamento o del responsabile del trattamento e per l’individuazione di tali figure si rinvia alla disciplina di cui al GDPR , in particolare all’art. 28 del Regolamento UE 679/2016, che  stabilisce i requisiti soggettivi del responsabile del trattamento. In particolare si afferma:

      “Qualora un trattamento debba essere effettuato per conto del titolare del trattamento, quest’ultimo ricorre unicamente a responsabili del trattamento che presentino garanzie sufficienti per mettere in atto misure tecniche e organizzative adeguate in modo tale che il trattamento soddisfi i requisiti del presente regolamento e garantisca la tutela dei diritti dell’interessato.”

      Vengono anche citati gli articoli 32-33-34 del Regolamento UE 679/2016 sulla sicurezza del trattamento, che indicano che il titolare e il responsabile del trattamento mettono in atto misure tecniche e organizzative per garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio, documentano qualsiasi violazione dei dati personali, comprese le circostanze a essa relative, le sue conseguenze e i provvedimenti adottati per porvi rimedio; inoltre vengono definite la procedura di notifica di una violazione dei dati personali all’autorità di controllo e quella di comunicazione di una violazione dei dati personali all’interessato.

      In conclusione

      Il nostro servizio di dematerializzazione tiene conto delle linee guida Agid per la digitalizzazione e conservazione dei documenti informatici. Come abbiamo spiegato le Pubbliche Amministrazioni sono obbligate a seguire queste linee guida e noi siamo in grado di supportarle in tutto il processo e accompagnarle al compimento dell’obiettivo di digitalizzazione. Il tutto nel massimo rispetto della legislazione.

      Continueremo ad affrontare il tema della dematerializzazione e tutti gli argomenti ad essa collegati. Nel frattempo, se lavori per una Pubblica Amministrazione e vuoi richiederci informazioni sul nostro servizio di dematerializzazione o su tutti i nostri altri servizi, utilizza il form sottostante.

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        Urbismap, nuovi strumenti: catasto, norme e numeri civici

        È da un po’ di tempo che non parliamo degli strumenti disponibili a tecnici e cittadini su Urbismap. Oggi ne vedremmo alcuni nel dettaglio, che come sempre sono stati aggiunti per semplificare la consultazione dei dati territoriali tramite il nostro Geoportale.

        Come già sapete, Urbismap nasce per rendere facile la vita a tecnici, liberi professionisti e cittadini, rendendo disponibili alla consultazione i dati territoriali italiani, quali piani urbanistici comunali, piani paesaggistici regionali, piani attuativi, piani particolareggiati, norme tecniche di attuazione, ma anche catasto e toponomastica.

        Nel tempo abbiamo ampliato la mole di dati disponibili sul Geoportale, e recentemente abbiamo aggiunto nuovi strumenti che consentono a tutti di visualizzare su mappa, con estrema semplicità, anche la cartografia catastale, le etichette delle norme urbanistiche e i numeri civici. Vediamo nel dettaglio il loro funzionamento.

        Cartografia catastale: fogli e particelle con un clic su Urbismap

        Da sempre, su Urbismap, come risposta al clic su mappa, è possibile visualizzare l’informazione catastale, quindi sezione, foglio e particella del punto interrogato. Informazione disponibile, all’interno dell’area di dialogo, nella tab dati, agli iscritti al Geoportale. Precisiamo “agli iscritti” della versione gratuita, in quanto la lettura del dato catastale non è disponibile se non si è registrati. Per questo motivo, se non foste ancora registrati o loggati, nella tab dati vi apparirà il messaggio “registrati o accedi per conoscere i dati catastali“.

        Una volta registrati e dopo aver effettuato il login, è ora possibile visualizzare l’informazione catastale all’interno della tab dati. In risposta al clic, infatti, nell’area di dialogo, apparirà l’informazione sotto la voce “dati catastali in real time“, ovvero comune, sezione, foglio e particella (immagine 1).

        Oltre a questo, recentemente abbiamo esteso la funzione catastale rendendo disponibile in mappa la cartografia corrispondente a tutto il territorio comunale interrogato. La funzione è disponibile sotto forma di layer, e come tutti gli altri è possibile accenderlo o spegnerlo a piacimento. Una volta selezionato, cliccando sulla freccia accanto al nome del layer, in questo caso “catasto Assemini“, sulla mappa apparirà la cartografia catastale comunale, sovrapposta alla mappa di sfondo, con i relativi numeri di fogli e particelle in evidenza (immagine 2).

        Lo strumento non è ancora disponibile per tutti i comuni d’Italia, ma spoiler: presto lo sarà 🙂

        Label norme: le etichette ora disponibili in mappa

        Seguendo sempre lo stesso principio di semplificazione, il secondo strumento che abbiamo recentemente aggiunto è quello denominato label norme. Disponibile all’interno dell’area di dialogo, nella tab dati, consente di accendere e spegnere in mappa le etichette relative alle norme dal piano visualizzato in quel momento.

        Lo strumento, quindi, serve ad avere una panoramica generale ed immediata della pianificazione comunale che si sta consultando, restituendo a video tutte le norme che compongono il piano senza dover necessariamente interrogare la mappa con il clic.

        Guardando le immagini sotto riportate è più chiaro: dopo aver selezionato il piano che si desidera consultare, in questo caso il Puc di Assemini, cliccando sullo strumento “label norme“, sopra lo stesso piano appariranno tutte le norme e destinazioni urbanistiche dettate dal piano stesso (A1, A2, B1, B2, etc), fornendo così una panoramica chiara e precisa di tutto l’assetto urbanistico comunale.

        Lo strumento è valido anche per gli altri Piani disponibili nella tab dati: nella seconda immagine, infatti, si riporta l’esempio del Piano di Assetto Idrogeologico di Assemini, per cui su mappa sono disponibili le norme dettate dal Piano, ovvero le “zone” di pericolosità idraulica (Hi1, Hi2, Hi3, Hi4), con la corrispondente perimetrazione.

        Numeri civici con un clic

        Ultimo, ma non per importanza, il nuovo strumento che consente di accendere e spegnere sulla mappa di Urbismap i numeri civici di tutto il territorio nazionale. Posizionato anche questo all’interno della tab dati, subito sopra lo strumento label norme, se acceso rende immediatamente disponibili i numeri civici di tutti i comuni d’Italia, semplificando così la ricerca di uno specifico fabbricato lungo una strada urbana o extra urbana.

        Come gli altri strumenti, anche questo può essere “acceso” solo all’occorrenza, così da non disturbare la vista all’utente rendendo la mappa troppo caotica e carica di informazioni.

        I numeri civici sono costantemente aggiornati e vengono letti in real time da open street map. Lo strumento si affianca a quello da sempre presente con la barra di ricerca, la quale consente di ricercare e selezionare su mappa uno specifico punto tramite indirizzo e numero civico. Se la ricerca non dovesse andare a buon fine, ma conosciamo via e numero civico, utilizzando lo strumento numeri civici sarà più semplice individuare il fabbricato di proprio interesse lungo la via, già disponibile dalla mappa di sfondo.

        Novità e aggiornamenti: stiamo arrivando!

        In questo articolo dello scorso dicembre, in cui vi parlammo del lavoro fatto e di quello che vorremmo fare nel 2022, vi anticipammo alcune novità di Urbismap, tra cui gli strumenti appena elencati. Abbiamo però in serbo tante altre novità, dedicate sia agli utenti privati che agli utenti della Pubblica Amministrazione, oltre ai bandi del PNRR (trovi un primo articolo qui), che non tarderemo a “spoilerarvi”.

        Continuate a seguirci e a leggere il blog di Urbismap, così da rimanere sempre aggiornati sullo sviluppo del nostro Geoportale. Infine, ricordate che siamo sempre disponibili a rispondere a qualsiasi dubbio abbiate, che sia su un singolo strumento o sui servizi offerti a Enti pubblici e aziende. Per farlo potete utilizzare il form sottostante.

        A presto, Urbismap staff 😉

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          Facciamo il punto su PA e PNRR: fatto, da fare e in progress

          Il primo trimestre del 2022 sta per terminare, abbiamo visto nel nostro precedente articolo come con l’arrivo dei fondi PNRR siano stati emanati i primi bandi e avvisi pubblici per la realizzazione di opere legate sia alla digitalizzazione della PA che all’istruzione, ricerca e rivoluzione ecologica.

          È giusto e doveroso fare il punto su quanto è stato fatto e quanto c’è ancora da fare sul tanto chiacchierato PNRR, per capire meglio i prossimi bandi. Questa volta, però, ci focalizzeremo sulle linee dedicate alla Pubblica Amministrazione, linee che Urbismap segue attentamente dati i servizi che abbiamo deciso, da qualche anno, di offrire agli Enti pubblici e che con gli stessi principi del Piano permettono di velocizzare e semplificare la macchina burocratica.

          Il nostro obiettivo principale, all’uscita di tutti i bandi, sarà quello di accompagnare Comuni ed Enti per comprendere insieme, e poi progettare, come poter accedere a tali finanziamenti attraverso nuovi e vecchi servizi forniti da Urbismap.

          Iniziative PA Digitale: facciamo il punto

          Sono 10 le iniziative presenti nel PNRR per la PA digitale. Ora cerchiamo di vedere nello specifico quali sono quelle già attive, quali sono in prossima partenza e quali in rampa di lancio previste nei prossimi mesi o nel prossimo anno.

          INIZIATIVE IN CORSO
          – Adozione PAGO PA e APP IO da parte delle PA: le due piattaforme integrate consentono alla Pubblica Amministrazione di dialogare più velocemente con i cittadini tramite l’invio di avvisi e l’accesso ai nuovi strumenti di pagamento digitale.


          – Adozione identità digitale per le PA: ovvero lo SPID, che consente di accedere a tutta una serie di servizi legati della Pubblica Amministrazione. Un servizio che permette di bypassare attese e lunghe code agli sportelli degli Enti pubblici. Tali servizi, PAGO PA + SPID, in un futuro non troppo lontano vorremmo fossero integrati a Urbismap per la richiesta degli accessi agli atti semi automatizzata da parte del cittadino verso quelle amministrazioni che sceglieranno di aderire al nostro servizio di Dematerializzazione delle banche dati cartacee.


          – Mobility as a service: mira a integrare una pluralità di servizi legati al trasporto (per esempio: e-bike, autobus, car sharing) attraverso piattaforme che forniscono all’utenza finale la possibilità di pianificare dei viaggi/spostamenti e i relativi pagamenti.


          Digitalizzazione grandi amministrazioni centrali: ha l’obiettivo di portare a termine diversi interventi “verticali” per ridisegnare e digitalizzare le grandi amministrazioni centrali, a partire da quelli fondamentali per la semplificazione dell’erogazione di servizi al cittadino e con più impatto in termini di efficienza dell’apparato pubblico.

          PROSSIME INIZIATIVE PRONTE ALLA PARTENZA

          Nel prossimo trimestre sono diverse le iniziative che andranno a completamento di questo primo percorso di cambiamento nella Pubblica Amministrazione. Per il mese di Aprile 2022 partiranno gli avvisi per la Migrazione in Cloud di PA locali e scuole e l’Erogazione di servizi pubblici digitali (user experience).

          Quali sono gli obiettivi di questi progetti? Per la migrazione in cloud si parla di un investimento che si aggira intorno al miliardo di euro con l’obiettivo di migrare le applicazioni e i database della Pubblica Amministrazione verso infrastrutture cloud, sicure e certificate, le quali garantiscono una più veloce accessibilità ai servizi e agli atti.

          Urbismap nasce in cloud, evitando così inutili costi e innumerevoli limitazioni che l’Ente è costretto ad accettare ogni volta che accede ai propri servizi desktop. Al tempo stesso, il servizio di Dematerializzazione degli archivi è strutturato sullo stesso sistema in cloud, consentendoci di rendere disponibile la mole di dati appartenente all’Ente, da noi digitalizzata, dopo pochi e semplici clic. Un servizio molto apprezzato dai Comuni, ma ancora di più dai cittadini, i quali dimezzano il tempo di attesa per l’acquisizione di atti e documenti pubblici o privati.

          Per Erogazione Servizi Pubblici digitali (user experience) si intende una linea guida per la creazione di modelli standard volti alla realizzazione dei servizi digitali della Pubblica Amministrazione. Detto così sembra incomprensibile, ma in sintesi cerca di dare un nuovo volto ai servizi pubblici, che siano uguali e riconoscibili per tutti e che siano facili e intuitivi da utilizzare, a prescindere dalla piattaforma in cui sono collocati o da chi li sviluppi.

          Anche Urbismap, per quanto sia un servizio privato rivolto alla PA, cercherà di integrare il più possibile queste linee guida all’interno della sua piattaforma. Il motivo è semplicissimo: lavoriamo per la Pubblica Amministrazione e il nostro obiettivo è sempre quello di facilitare, in ogni modo possibile, il lavoro degli operatori pubblici, soddisfando l’esigenza del libero professionista e del cittadino.

          Come ultima fase del trimestre, da luglio 2022 le PA potranno aderire alla sperimentazione della piattaforma PDND. La PDND (Piattaforma Digitale Nazionale Dati) consentirà l’interoperabilità dei sistemi informativi di banche e gestori di servizi pubblici. Questo comporta un servizio semplice, veloce e fruibile per i cittadini e permetterà alle istituzioni di erogare servizi in modo più veloce ed efficace.

          Guarda qui una schematizzazione delle attività del PNRR

          Accedi al PNRR con Urbismap

          Tramite le nostre piattaforme, vi abbiamo raccontato più e più volte il lavoro di digitalizzazione e semplificazione che ogni giorno facciamo, e che abbiamo intenzione di fare nei prossimi mesi, o forse anni.

          Ad oggi non conosciamo ancora, nel dettaglio, le modalità di partecipazione ai bandi di finanziamento del PNRR. Ciò che già sappiamo è che usciranno a breve e che i nostri servizi già si sposano abbastanza bene con le linee guida generali del Piano stesso.

          L’obiettivo sarà quindi, per i prossimi mesi, studiare e analizzare tutte le possibilità economiche date dai finanziamento in uscita, ed accompagnare nuovi e vecchi clienti ad usufruire di tali somme, con progetti e servizi all’avanguardia e tecnologicamente performanti.

          Vi terremo costantemente aggiornati su tutti i Bandi del PNRR in prossima uscita, sui progetti e sulle linee guida che verranno dettate dal Ministero. Nel frattempo, se lavori per una Pubblica Amministrazione e vuoi richiederci informazioni sui nostri servizi, utilizza il form sottostante.

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            PTPR Lazio: approvato con deliberazione del consiglio un nuovo aggiornamento

            Avevamo già pubblicato tempo fa un articolo dove parlavamo dei diversi piani paesaggistici regionali presenti su Urbismap. Oggi siamo qui per aggiornarvi, in particolare, sul PTPR Piano Paesaggistico Regionale Lazio.

            Torniamo a parlare del lavoro che facciamo e che più ci contraddistingue, ovvero la ricerca e pubblicazione dei dati territoriali a livello nazionale. Cerchiamo sempre di rimane aggiornati su modifiche e nuove pubblicazioni, perché la pubblicazione dei Piani urbanistici, su tutto il territorio italiano, rimane sempre il nostro miglior lavoro.

            Il nuovo piano disciplina l’uso dell’intero territorio laziale, salvaguardando i vincoli del paesaggio e fornendo certezze agli enti locali, agli operatori del settore e ai cittadini con efficacia solo nelle zone vincolate, riconosciute come beni paesaggistici, del patrimonio naturale e culturale secondo gli articoli 134 del D.lvo 42/2002

            “Con l’approvazione del nuovo PTPR abbiamo raggiunto un grande traguardo. Sono stati superati i precedenti contrasti istituzionali attraverso la sottoscrizione di un accordo con il ministero della Cultura che ha permesso di contemperare le richieste ministeriali con le proposte dell’Amministrazione regionale: un positivo risultato che consentirà al Lazio di avere finalmente un efficace strumento di salvaguardia e pianificazione. Il Piano Territoriale, pertanto, è frutto della concertazione con il ministero e della collaborazione con gli enti locali e gli operatori del settore, mentre i suoi principi fondanti sono la semplificazione e la certezza delle norme per assicurare una maggiore trasparenza e una corretta gestione del territorio”

            Massimiliano Valeriani, assessore Politiche Abitative, Urbanistica, Ciclo dei rifiuti e impianti di trattamento, Smaltimento e Recupero della Regione Lazio

            Il testo approvato dal Consiglio regionale prevede che non vengano ricompresi tra i beni paesaggistici diffusi (come fasce costiere, lacuali, corsi d’acqua, tutelati per legge ai sensi dell’articolo 142 del Codice) le zone ‘territoriali omogenee’ come il centro storico e la cosiddetta ‘città consolidata, così come quelle ricomprese nei piani pluriennali di attuazione; in questo modo, per l’approvazione degli strumenti urbanistici e delle varianti sarà necessario il parere paesaggistico solo se ricadenti in aree vincolate.

            Inoltre, non serve l’autorizzazione paesaggistica per interventi di demolizione e ripristino a seguito di ‘repressione degli abusi edilizi’; è prevista la deroga per le opere pubbliche anche se non inserite negli strumenti urbanistici; è recepito il nuovo articolo sulle disposizioni speciali per i territori colpiti da eventi calamitosi ed, infine, è prevista la riformulazione per la procedura riguardante l’errata perimetrazione dei vincoli

            Il piano territoriale riconosce la multifunzionalità nelle aree agricole e per le altre identità paesaggistiche viene garantita una chiarezza e semplificazione amministrativa. Per le coste marine e dei laghi è stato introdotto l’indice di edificabilità territoriale e sono state consentite le strutture connesse agli stabilimenti balneari e le deroghe per le opere pubbliche.

            PTPR Lazio su Urbismap: come visualizzarlo

            Accedendo a UrbisMap, dopo aver effettuato il Login (o la registrazione gratuita, se ancora non fossi iscritto), potrai ricercare e visualizzare le informazioni dei Piani regionali in pochi semplici passi.

            Il primissimo è cliccare sul punto geografico di tuo interesse. Dopo il clic, si aprirà l’area di dialogo a destra e all’interno della tab “dati” verranno elencate tutte le informazioni urbanistiche che su quel punto si intersecano. Tra queste, sui territorio di Lombardia, Lazio, Piemonte, Toscana e Puglia, oltre che Sardegna, è disponibile l’informazione dettata dal Piano Regionale, compresi gli eventuali vincoli che esso comporta.

            Oltre che la lettura delle informazioni, dalla tab dati è possibile accendere e spegnere il layer del Piano regionale sopra la mappa di sfondo. Cliccando sulla freccia accanto al nome del Piano, sulla mappa verrà visualizzato il piano stesso, e nel caso del PTPR il layer andrà a ricoprire tutto il territorio regionale. Sempre tramite la tab dati, si potrà accedere alle norme a corredo del Piano. Per farlo, basterò cliccare sull’icona a destra del nome.

            Infine, nota di grande importanza, si è scelto di suddividere i Piani regionali per tavole tematiche, le quali possono essere selezionate dal menù a tendina presente sotto il nome del PTPR. Dalla selezione, il layer visualizzato sopra la mappa di sfondo cambierà, così come gli attributi restituiti nell’area di dialogo. In quest’ultimi, altra nota di estremo valore, si sono rese pubbliche le schede, in formato pdf, degli ambiti di paesaggio dei rispettivi piani.

            Visualizzazione smart di tavole e norme regionali

            L’obiettivo principale di queste pubblicazioni, come dichiarato più volte, è quello di offrire un sistema unico a cittadini, tecnici, liberi professionisti ed enti pubblici, su cui consultare piani urbanistici, normative e vincoli, senza alcuna distinzione territoriale. Il tecnico che opera su più territori regionali, grazie ad un unico sistema, ottiene velocità di ricerca e di consultazione del dato, senza l’intoppo di dover passare da un sito istituzionale all’altro.

            Presto comunicheremo la pubblicazione di nuovi dati, non solo a livello regionale, ma anche a livello comunale e metropolitano. Ti consigliamo, quindi, di continuare a seguire il Blog per conoscere periodicamente gli aggiornamenti dei dati presenti su Urbismap.

            Se, invece, lavori per una Pubblica Amministrazione e vuoi pubblicare gratuitamente i dati del tuo territorio comunale, scrivici tramite il form sottostante.

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              Pubblicati su Urbismap i PPR di Lazio, Lombardia, Toscana, Puglia e Piemonte

              Negli ultimi mesi abbiamo parlato poco del lavoro che facciamo e che più ci contraddistingue, ovvero la ricerca e pubblicazione dei dati territoriali a livello nazionale. Ciò non significa che abbiamo smesso di farlo, anzi! La pubblicazione dei Piani urbanistici, su tutto il territorio italiano, rimane sempre il nostro miglior lavoro.

              Da qualche settimana, su Urbismap, sono finalmente disponibili i PPR Piani Paesaggistici Regionali di Lazio, Lombardia, Toscana, Puglia e Piemonte. Un tassello importante che si aggiunge alla mappatura dei dati presenti sul Geoportale, resi gratuitamente disponibili ai suoi utilizzatori, e che si somma alle informazioni comunali già presenti per alcune aree metropolitane della penisola.

              Nel dettaglio, i Piani regionali attualmente disponibili su UrbisMap, da nord a sud, sono:

              • Piano Paesaggistico Regionale del Piemonte;
              • Piano Territoriale Regionale della Lombardia;
              • Piano di indirizzo territoriale con valenza di piano paesaggistico – Toscana;
              • Piano Paesistico Territoriale Regionale – Lazio
              • Piano Paesaggistico Regionale della Sardegna;
              • Piano Paesaggistico Territoriale Puglia – PPTR.

              PPR su Urbismap: quali sono e come visualizzarli

              Accedendo a UrbisMap, e dopo aver effettuato il Login (o la registrazione gratuita, se ancora non fossi iscritto), potrai ricercare e visualizzare le informazioni dei piani regionali in pochi semplici passi.

              Il primissimo è cliccare sul punto geografico di tuo interesse. Dopo il clic, si aprirà l’area di dialogo a destra e all’interno della tab “dati” verranno elencate tutte le informazioni urbanistiche che su quel punto si intersecano. Tra queste, sui territorio di Lombardia, Lazio, Piemonte, Toscana e Puglia, oltre che Sardegna, è disponibile l’informazione dettata dal Piano Regionale, compresi gli eventuali vincoli che esso comporta.

              Oltre che la lettura delle informazioni, dalla tab dati è possibile accendere e spegnere il layer del Piano sopra la mappa di sfondo. Cliccando sulla freccia accanto al nome del Piano, sulla mappa verrà visualizzato il piano stesso, e nel caso del PPR il layer andrà a ricoprire tutto il territorio regionale. Sempre tramite la tab dati, si potrà accedere alle norme a corredo del Piano. Per farlo, basterò cliccare sull’icona a destra del nome per accedere alla pagina dedicata.

              Infine, nota di grande importanza, si è scelto di suddividere i Piani regionali per tavole tematiche, le quali possono essere selezionate dal menù a tendina presente sotto il nome del PPR. Dalla selezione, il layer visualizzato sopra la mappa di sfondo cambierà, così come gli attributi restituiti nell’area di dialogo. In quest’ultimi, altra nota di estremo valore, si sono rese pubbliche le schede, in formato pdf, degli ambiti di paesaggio dei rispettivi piani.

              Visualizzazione smart di tavole e norme regionali

              L’obiettivo principale di queste pubblicazioni, come dichiarato più volte, è quello di offrire un sistema unico a cittadini, tecnici, liberi professionisti ed enti pubblici, su cui consultare piani urbanistici, normative e vincoli, senza alcuna distinzione territoriale. Il tecnico che opera su più territori regionali, grazie ad un unico sistema, ottiene velocità di ricerca e di consultazione del dato, senza l’intoppo di dover passare da un sito istituzionale all’altro.

              Presto comunicheremo la pubblicazione di nuovi dati, non solo a livello regionale, ma anche a livello comunale e metropolitano. Ti consigliamo, quindi, di continuare a seguire il Blog per conoscere periodicamente gli aggiornamenti dei dati presenti su Urbismap.

              Se, invece, lavori per una Pubblica Amministrazione e vuoi pubblicare gratuitamente i dati del tuo territorio comunali, scrivici tramite il form sottostante.

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                Mappe storiche della Sardegna: disponibili su Urbismap per la Pubblica Amministrazione

                Qualche giorno fa, per la Pubblica Amministrazione, è stata implementata su Urbismap la possibilità di visualizzare le mappe storiche realizzate sul territorio della Sardegna dal 1940 ad oggi.

                Le mappe storiche altro non sono che il mosaico delle foto aree realizzate dal 1940 a oggi, sopra il territorio regionale, che offrono la possibilità di eseguire un’attenta analisi storica e urbanistica, compiendo misurazioni puntuali e precise in base alle scale di realizzazione, sull’area di nostro interesse.

                Per gli Enti pubblici, soprattutto per gli uffici tecnici comunali, ma anche per chi si occupa di salvaguardia ambientale e tutela paesaggistica, sono informazioni “visive” di estrema importanza in fase di istruttoria urbanistica, paesaggistica ed edilizia. Grazie alle foto aeree storiche, infatti, è possibile verificare le reali origini morfologiche degli assetti urbani, così come le evoluzioni nel tempo degli stessi e delle aree limitrofe.

                In particolare, in caso di accertamenti di conformità urbanistico-edilizia, le ortofoto consentono di analizzare lo stato dei luoghi prima e dopo l’intervento ritenuto e dichiarato abusivo.

                Mappe storiche su Urbismap: come visualizzarle?

                Attualmente disponibili solo per le Pubbliche Amministrazioni, a cui già offriamo il servizio di webgis, le ortofoto storiche della Sardegna sono visualizzabili come wms, ovvero possono essere selezionate come mappa di sfondo in sostituzione alla più generica mappa satellitare.

                Per poterle selezionare e visualizzare, in sostituzione della classica mappa di sfondo, una delle ortofoto disponibili, basterà accedere alla tab “layere scegliere il wms di proprio interesse, dal 1940 a oggi. Dopo la selezione, la mappa di sfondo verrà sostituita con le immagini satellitari scelte, in alta risoluzione.

                Dopo la selezione si potrà utilizzare il Geoportale come di consueto, cliccando la mappa sull’area di proprio interesse, oppure effettuando una ricerca specifica tramite il servizio catastale.

                Layer off: come visualizzare solo le ortofoto su Urbismap.

                Insieme alle mappe storiche della Sardegna, abbiamo portato in produzione anche la possibilità di “spegnere” qualsiasi layer sovrapposto alla mappa di sfondo. In questo modo, se l’informazione “visiva” che si vuole ottenere è solo di mera consultazione dell’ortofoto storica, lo si può fare senza dover necessariamente visualizzare in sovrapposizione l’urbanistica comunale o regionale.

                Anche questo strumento risulta particolarmente utile in fase di istruttoria urbanistica, paesaggistica ed edilizia. Infatti, la visualizzazione delle mappe non sarà così “disturbata” da altre informazioni territoriali.

                Per disattivare la visualizzazione di qualsiasi layer, basta accedere alla tab “layer” e cliccare sulla voce “Disattiva Layer“. Dopo la selezione, sulla mappa non verranno più visualizzati i piani urbanistici, comunali e regionali, ma solo la mappa di sfondo. Per riattivare la visualizzazione basterà deselezionare, sempre dalla tab “layer”, la voce “Disattiva Layer”.

                Ortofoto per gli utenti privati: quando?

                Presto! Stiamo infatti lavorando per creare pacchetti dedicati alle utenze private di Urbismap, rivolgendoli in particolare ai liberi professionisti quali ingegneri, architetti, geometri, periti, notai e agenti immobiliari.

                I pacchetti offriranno un ventaglio di strumenti aggiuntivi, rispetto a quelli attualmente disponibili nella versione standard di Urbismap, che li aiuteranno a migliorare, semplificare e velocizzare molti processi legati alle proprie attività professionali.

                I tempi sono ancora acerbi per parlarvene nel dettaglio, ma tra non molto vi descriveremo tutto ciò che riguarda i nuovi pacchetti dedicati ai liberi professionisti. State connessi 😉

                SuperBonus 110%: UrbisMap e altri informazioni utili per i tecnici

                Partiamo dal capire, brevemente, cos’è il SuperBonus 110%, la nuova agevolazione fiscale prevista dal Decreto Rilancio, che incentiva la riqualificazione energetica degli edifici esistenti e che nelle ultime settimane ha investito tecnici e privati, per poterne capire le modalità di accesso, progettuali e operative.

                Il SuperBonus eleva al 110% l’aliquota di detrazione delle spese sostenute dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, per specifici interventi in ambito di efficienza energetica, antisismici, di installazione di impianti fotovoltaici o delle infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici negli edifici.

                Privati, condomini o cooperative di abitazione, possono richiedere l’agevolazione fiscale per l’esecuzione di specifici interventi di risparmio energetico detti trainanti (coibentazione delle superfici, sostituzione dell’impianto di riscaldamento, condizionamento o acqua calda sanitaria) che possono essere accompagnati da altri interventi detti trainati (riqualificazione energetica, sostituzione di infissi, schermature solari, etc.).

                I vantaggi? Nel corso dei 5 anni successivi all’intervento, il proprietario potrà recuperare il 110%, appunto, di ciò che ha speso, sotto forma di detrazione fiscale, sconto in fattura e cessione del credito d’imposta maturato. Quindi, eseguendo un intervento da 100.000 €, si andranno a recuperare 110.000 €.

                Ma dal punto di vista urbanistico, è sempre possibile accedere al Bonus?

                Ovviamente no!

                Ora vediamo quali sono i casi di esclusione, ma soprattutto quale documentazione si presenta necessaria per una verifica puntuale sull’immobile e la fattibilità di esecuzione dell’intervento.

                In prima battuta, capiamo quali sono gli immobili ammessi all’agevolazione fiscale:

                • condomini residenziali;
                • unità unifamiliari;
                • unità residenziali che, seppur ricadenti in contesti pluri-immobiliari, sono funzionalmente indipendenti e con almeno un accesso autonomo dall’esterno;

                Tutti devono essere edifici esistenti, ovvero realizzati prima dell’entrata in vigore del D.Lgs. 192/05 e che per cronologia non risultano più “nuove costruzioni”, le quali per normativa già rispettano i requisiti in materia di risparmio energetico.

                Inoltre, l’edificio deve essere dotato di impianto di riscaldamento. Questo significa che immobili al grezzo in fase di completamento, che si presentano ancora senza impianti, non potranno accedere al SuperBonus.

                Per gli immobili vincolati o ricadenti in zone a vincolo paesaggistico, invece, gli interventi trainati possono sostituire quelli trainanti per ottenere il 110%.

                E in presenza di abusi?

                In presenza di una mancata conformità urbanistico-edilizia la risposta a “posso accedere comunque al SuperBonus?” ce la da l’art. 49, comma 1 del DPR n. 380/2001:

                gli interventi abusivi realizzati in assenza di titolo o in contrasto con lo stesso, ovvero sulla base di un titolo successivamente annullato, non beneficiano delle agevolazioni fiscali previste dalle norme vigenti, né di contributi o altre provvidenze dello Stato o di enti pubblici. Il contrasto deve riguardare violazioni di altezza, distacchi, cubatura o superficie coperta che eccedano per singola unità immobiliare il due per cento delle misure prescritte, ovvero il mancato rispetto delle destinazioni e degli allineamenti indicati nel programma di fabbricazione, nel piano regolatore generale e nei piani particolareggiati di esecuzione“.

                Ciò significa che in caso di abusi, il proprietario, con la collaborazione di un tecnico abilitato (bravo!), dovrà prima procedere a sanare gli stessi e, successivamente, potrà inoltrare la richiesta di realizzazione del nuovo intervento.

                Per i tecnici all’ascolto: documenti obbligatori e strumenti utili

                Il tecnico, dopo un’attenta consulenza con il proprio cliente in cui si definiscono le modalità di fruizione del SuperBonus, dovrà produrre i seguenti documenti:

                • Attestato di Prestazione Energetica dello stato attuale dell’immobile;
                • Simulazione Energetica post intervento;
                • Computo metrico;
                • Elaborati grafici per la presentazione della pratica in Comune;
                • Relazioni tecniche ed eventuali asseverazioni.

                Il problema iniziale sta sempre nel riuscire a recuperare tutta la documentazione tecnica richiesta dal tipo di intervento: tramite il proprietario o accesso agli atti, dobbiamo prima conoscere vita, morte e miracoli dell’immobile, per cui avere tra le mani la documentazione tecnica che attesti lo stato attuale dell’opera (visura catastale, progetto edilizio, titolarità sull’immobile, concessione edilizia, etc.). Per aiutarci abbiamo a disposizione qualche strumento online, primo fra tutti UrbisMap!

                Il Geoportale, in una primissima fase di analisi del progetto, vi sarà estremamente utile per individuare geograficamente l’immobile o il condominio, determinare in quale zona urbanistica ricade, per cui gli eventuali vincoli gravanti sull’area. Inoltre, da poco tempo, è anche possibile acquistare da UrbisMap la visura, attuale o storia, del fabbricato. Gli step da seguire per l’acquisto sono pochi e li trovate nel dettaglio in quest’ultimo articolo.

                Altri strumenti utili sono siti e blog di settore in cui, dettagliatamente, si raccontano le evoluzioni del SuperBonus 110%, come su Piano Casa Sardegna.

                Se avete dubbi o domande, su UrbisMap o sul SuperBonus, scriveteci utilizzando il form sottostante.

                A presto con altre buone news 🙂

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                  Le Pubbliche Amministrazioni sono davvero “sempre più smart”?

                  Oltre alle Città intelligenti, anche le Pubbliche Amministrazioni vengono giudicate sempre più smart. Ma per far sì che la prima affermazione sia vera, bisogna prima confermare la seconda! Ovvero, quando una Pubblica Amministrazione può definirsi Intelligente?

                  Una PA intelligente è quella che riesce a migliorare la vita dei suoi cittadini (compresi i suoi dipendenti), grazie a processi di digitalizzazione e semplificazione interni.

                  Smorzare la macchina burocratica, adottando nuovi strumenti digitali e innovativi, implica, oltre alla semplificazione dei processi, una migliore percezione sulla qualità dei servizi offerti, efficienza e una più ragguardevole vicinanza con il pubblico.

                  Certo, adeguare le Pubbliche Amministrazioni all’innovazione digitale e tecnologica, ha un costo, ma gli investimenti in IT consentono, a lungo termine, di ottenere elevati risparmi nelle casse della PA, oltre che un notevole taglio a costi, sprechi e procedure superflue.

                  Solo dopo aver affrontato un attento piano di sviluppo digitale e tecnologico, che verrà poi trasmesso al resto della Città con strumenti rivolti ai cittadini, le Pubbliche Amministrazioni potranno considerarsi smart. Solo dopo, quindi, che le azioni di tale piano si saranno trasformate in benessere diffuso, semplificazione e una più ampia e costante comunicazione tra le parti.

                  Stato dell’arte in Italia delle PA in campo digitale

                  Anche in Italia, seppur in ritardo rispetto ad alcuni Paesi Europei, il Governo ha intrapreso la strada della digitalizzazione, adottando nuovi strumenti e aumentando gli investimenti in campo IT, soprattutto con l’istituzione dell’AgID, l’Agenzia per l’Italia Digitale.

                  L’AgID ha il compito di contribuire alla diffusione dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, favorendo l’innovazione e la crescita economica del Paese, quindi la sua trasformazione digitale

                  digitalizzazione-PA-urbismap

                  Dal 2012 l’AgID, anno della sua istituzione, supporta la semplificazione delle PA, istruendole a nuovi processi digitali, oltre che elaborare indirizzi, regole tecniche e linee guida in materia di omogeneità dei linguaggi, delle procedure e degli standard, vigilare sulla qualità dei servizi, sulla razionalizzazione della spesa informatica e promuovere le iniziative di alfabetizzazione digitale.

                  Dalla sua istituzione sono stati resi disponibili strumenti che migliorano il rapporto amministrazione-cittadino. Agevolano l’operato dei funzionari e diminuiscono il peso della burocrazia ai cittadini grazie alla tecnologia.

                  Vediamo insieme i 10 strumenti della Smart PA

                  • ANPR: l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente è la banca dati nazionale nella quale confluiscono progressivamente le anagrafi comunali. Un sistema centralizzato, efficiente e aggiornato;
                  • PagoPA: un sistema di pagamenti elettronici realizzato per rendere più semplice, sicuro e trasparente qualsiasi pagamento verso la Pubblica Amministrazione;
                  • SPID: è il Sistema Pubblico di Identità Digitale che garantisce a tutti i cittadini e le imprese un accesso unico, sicuro e protetto ai servizi digitali della Pubblica Amministrazione.
                  • CIE: Ormai la quasi totalità dei comuni italiani consente di erogare la Carta d’Identità Elettronica, documento digitale che sostituisce la vecchia versione in cartaceo;
                  • Open source: i software commissionati dalle PA devono essere resi disponibile in open source;
                  • Cloud: soluzioni condivise e piattaforme cloud migliorano la gestione e l’archiviazione dei dati della PA, rispetto ad altre architetture che costringano ad organizzare, gestire e proteggere server e locali proprietari;
                  • Servizi digitali: l’integrazione degli strumenti come SPID, pagoPA e ANPR consente ai Comuni di attivare una serie di servizi digitali per il cittadino, come il pagamento online di multe e TARI, la richiesta e il rilascio di un permesso Ztl, oppure l’iscrizione del proprio figlio all’asilo comunale, senza più doversi recare allo sportello;
                  • Design: omologare i propri servizi agli standard indicati dal Team per la Trasformazione Digitale della PA è un modo per imparare a parlare tutti la stessa lingua. La parcellizzazione delle interfacce grafiche non aiuta certo alla comprensione, mentre l’uso di standard condivisi può diventare elemento facilitante nel rapporto cittadino-PA;
                  • IO: è un canale unico a disposizione di tutte le Pubbliche Amministrazioni per veicolare i propri servizi e raggiungere i cittadini direttamente nello smartphone attraverso un’app intuitiva e semplice da utilizzare;
                  • Open Data: i comuni devono pubblicare i propri dati, un dovere dettato dalla trasparenza di cui la PA deve nutrire i propri processi. Rendendo tutto facilmente accessibile si offre un valore aggiunto al sistema, offrendo un servizio ai professionisti che necessitano di reperire quelle informazioni in breve tempo per poter svolgere adeguatamente il proprio lavoro. Concetto magnificamente espresso in UrbisMap!

                  In conclusione, una PA più è smart, migliore è la qualità della vita delle persone che abitano la Città da lei amministrata. Migliorie che sono, poi, l’obiettivo primario anche di UrbisMap. Se vuoi approfondire l’argomento, scrivici, ci faremo una chiacchierata!