Carta vince o carta perde, cosa succede alla filiera della carta?

Come mai un’azienda che si occupa di web gis e cartografia digitale parla della filiera della carta? Può sembrare insolito, si, ma nemmeno così tanto. Infatti, la crisi che sta vivendo la filiera della carta negli ultimi tempi, dagli imballaggi all’indotto della stampa, ha molto da farci riflettere sull’importanza del processo (ormai in atto) di digitalizzazione del Paese.

Ma cerchiamo di capire effettivamente cosa sta succedendo e come poter bypassare il problema adottando, definitivamente, alcune soluzioni digitali al posto del cartaceo, soprattutto nel mondo della Pubblica Amministrazione.

Da cosa nasce la crisi della carta?

La crisi degli approvvigionamenti di carta e l’aumento dei costi di tutta la filiera, generati da un’inflazione a livello mondiale sull’energia e sulle materie prime (gas, acciaio e legno), si sta trasferendo (e facendo ampiamente sentire) sull’utente finale. Si parla di aumenti medi fino al 20% nel 2020. La cellulosa conta addirittura un aumento del costo di quasi il 70%. Gli imprenditori di settore (stamperie, tipografie, case editrici, etc) iniziano oggi a ultimare le proprie scorte di carta: è allarme per tutti i settori collegati.

I rincari della carta e i ritardi negli approvvigionamenti sono un’emergenza a cui guardiamo con preoccupazione da mesi, per questo torniamo a chiedere il credito d’imposta sugli acquisti di carta come misura per mitigare l’emergenza.

Ricardo Franco Levi (presidente AIE)

La guerra della carta

Con le scorte terminate, le tempistiche su forniture e distribuzione dilatate, case editrici e tipografie che corrono ai ripari, si respira una vera e propria aria di crisi, in un Paese in cui il mercato del libro fattura circa 1.710 milioni di euro all’anno (dati AIE ottobre 2021). Un dato importante, soprattutto in un anno di forte crisi economica come il 2020, in cui si è registrata una crescita del 16,3%.

Da queste cifre si intuisce quanto, in un Era sempre più digitale, il mercato della carta resta fondamentale tenendo così un’ampia fetta di mercato. Perché il digitale è bello, ma pensiamo non sia ancora totalmente compreso.

Ad esempio, i libri digitali sono davvero un buon investimento per la casa editrice? Su un ebook, il cui prezzo si aggira intorno ai 7.99 euro, il 35% va al portale di vendita, 1.00 euro circa viene riconosciuto all’autore, così che all’editore rimangono sui 4 euro. A questi andranno sottratti ulteriormente costi fissi, di grafica, impaginazione, editing, traduzione e diritti. Si intuisce facilmente a quanto ammonta il guadagno finale. Inoltre, la maggior parte dei lettori, per gusto personale continua a preferire il libro cartaceo.

carta stampa

La digitalizzazione ci salverà?

Occupandoci di servizi digitali, prevalentemente offerti alle Pubbliche Amministrazioni, pensiamo fortemente che il processo di digitalizzazione in atto colmerà problemi particolarmente importanti come l’attuale crisi della carta.

La sostituzione del cartaceo, soprattutto nel settore pubblico, con servizi esclusivamente digitali rivolti al cittadino, eviterà processi burocratici ormai obsoleti, ma soprattutto dannosi per l’ambiente.

Si pensi, ad esempio, al settore tecnico degli Enti locali il quale, grazie a servizi di dematerializzazione delle banche dati, smette di stampare in cartaceo tutti gli elaborati grafici, relazionali, i pareri, le istanze e i titoli edilizi contenuti all’interno di una pratica edilizia quando il cittadino presenta una richiesta di accesso agli atti. Pagine e pagine di preziosa carta che possono essere oggi sostitute con file pdf, ad alta risoluzione, con una capienza di qualche Mbyte. Senza pensare alla velocità di acquisizione della documentazione digitale, rispetto a quella cartacea.

Altro settore pubblico altamente coinvolto è senz’altro quello sanitario. Si pensi, ad esempio, agli infiniti archivi delle Asl territoriali, contenenti cartelle cliniche, pratiche mediche, contratti, etc che negli anni si sono accumulati. Allo stesso modo del settore tecnico comunale, anche il settore sanitario dovrebbe eliminare il supporto cartaceo, per trasferire i propri archivi su cloud certificati, a cui poter dare facilmente accesso a cittadini e operatori sanitari.

In generale, quindi, in tantissimi ambiti (soprattutto pubblici) il supporto digitale si può “facilmente” sostituire quello cartaceo, bypassando le attuali problematiche del mercato, migliorando la qualità ambientale e, al tempo stesso, velocizzando i tempi di accesso a servizi e documenti pubblici.

La digitalizzazione non può che essere un beneficio per tutti, e a parer nostro il “buon esempio” dovrà essere dato proprio dalla Pubblica Amministrazione, che con grande fatica ha il ruolo di cambiare il sistema con azioni sempre più adeguate e a misura d’uomo (e di ambiente).

Tu cosa ne pensi? Credi, come noi, che il digitale salverà il mondo? Lascia un commento sotto il post e se vuoi avere maggiori informazioni sul nostro servizio di dematerializzazione scrivici utilizzando il form contatti sottostante, ti risponderemo in breve tempo.

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