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La sicurezza nella dematerializzazione

Come sappiamo uno dei servizi di Urbismap è la dematerializzazione dei documenti cartacei con cui viene convertita in digitale tutta la documentazione presente negli archivi dell’Ente pubblico o privato, in particolare le pratiche edilizie e la loro georeferenziazione su mappa. Questo processo ha come obiettivo la creazione di un flusso di documenti digitali aventi pieno valore giuridico, che vada prima ad affiancare e poi, sul lungo periodo, a sostituire la normale documentazione cartacea negli archivi di qualunque attività pubblica o privata.

Un servizio realizzato principalmente per la Pubblica Amministrazione, sviluppato mettendo al centro dell’attenzione l’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione in tutti i processi, proprio come viene citato nel CAD (Codice dell’amministrazione digitale), precisamente nell’art. 42 che espone:

“Le pubbliche amministrazioni valutano in termini di rapporto tra costi e benefici il recupero su supporto informatico dei documenti e degli atti cartacei dei quali sia obbligatoria o opportuna la conservazione e provvedono alla predisposizione dei conseguenti piani di sostituzione degli archivi cartacei con archivi informatici […]”.

Idem per le aziende private, la dematerializzazione strettamente collegata alla reingegnerizzazione dei processi in ottica digitale, va ad ottimizzare i flussi informativi, velocizzare le operazioni, ridurre gli errori e affrontare criticità più o meno previste.

Come si gestisce un documento informatico?

Tramite le linee guida Agid che rappresentano uno dei più importanti punti di riferimento per la Pubblica Amministrazione, ma anche per i privati per la gestione del documento informatico in tutte le sue fasi, dalla creazione fino alla conservazione.  Le indicazioni contenute nelle Linee guida sono non soltanto utili, ma obbligatorie per tutte le pubbliche amministrazioni e i privati, ove non diversamente previsto, che effettuano attività di conservazione.

In particolare i documenti ottenuti tramite processo di dematerializzazione devono garantire la cosiddetta conservazione digitale, garantendo l’accessibilità, la leggibilità, l’autenticità e la reperibilità dei documenti e dei fascicoli informatici con i metadati ad essi associati.  

Questo per certificare che le copie per immagine su supporto informatico di documenti originali formati in origine su supporto analogico siano conformi agli originali da cui sono tratte, in quanto realizzate con procedimenti conformi nel rispetto della legislazione.

agid dematerializzazione

Cybersecurity e Dematerializzazione

Per assicurare l’integrità e la riservatezza dei sistemi informativi ed informatici della pubblica amministrazione e dei privati un ruolo fondamentale è costituito dalla cybersecurity che permette di avere un approccio strutturato per la protezione delle singole informazioni.

Nel processo di dematerializzazione le PA sono obbligate al rispetto delle misure di sicurezza ICT e perciò le linee guida Agid individuano innanzitutto delle figure che garantiscono la corretta conservazione e gestione documentale, quali il coordinatore della gestione documentale e, dove nominato, il responsabile della conservazione.

Questi, acquisito il parere del responsabile della protezione dei dati personali predispongono il piano di sicurezza del sistema di gestione informatica dei documenti, che garantisce, come si è detto, la disponibilità, l’integrità, la riservatezza delle informazioni e definisce le opportune misure tecniche e organizzative che siano in grado di garantire un livello di sicurezza adeguato rispetto al rischio di violazione della normativa in materia di protezione dei dati personali, tenendo conto anche della tipologia di dati trattati.

Il piano di sicurezza si basa sull’analisi dei rischi a cui sono esposti i dati e i documenti trattati e sulle direttive strategiche stabilite dal vertice dell’Amministrazione, definendo le politiche generali di sicurezza adottate, le modalità di accesso al servizio di protocollo, di gestione documentale ed archivistico e gli interventi operativi adottati a livello organizzativo, procedurale e tecnico e in caso di violazione dei dati personali, secondo quanto previsto dalle apposite disposizioni del GDPR, REG UE 679/2016

Cos’é il GDPR e perché si utilizza

Il GDPR (General Data Protection Regulation), è il regolamento generale europeo sulla protezione dei dati che disciplina il modo in cui le aziende e le altre organizzazioni trattano i dati personali. E’ da evidenziare che tutti i servizi devono essere sempre organizzati nel rispetto dei principi e dei requisiti previsti in materia di sicurezza dei dati e dei sistemi dal GDPR, non a caso anche le linee guida AGID rinviano alla medesima disciplina in diversi punti.

Ad esempio viene stabilito l’obbligo di adozione delle suddette misure da parte del titolare del trattamento o del responsabile del trattamento e per l’individuazione di tali figure si rinvia alla disciplina di cui al GDPR , in particolare all’art. 28 del Regolamento UE 679/2016, che  stabilisce i requisiti soggettivi del responsabile del trattamento. In particolare si afferma:

“Qualora un trattamento debba essere effettuato per conto del titolare del trattamento, quest’ultimo ricorre unicamente a responsabili del trattamento che presentino garanzie sufficienti per mettere in atto misure tecniche e organizzative adeguate in modo tale che il trattamento soddisfi i requisiti del presente regolamento e garantisca la tutela dei diritti dell’interessato.”

Vengono anche citati gli articoli 32-33-34 del Regolamento UE 679/2016 sulla sicurezza del trattamento, che indicano che il titolare e il responsabile del trattamento mettono in atto misure tecniche e organizzative per garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio, documentano qualsiasi violazione dei dati personali, comprese le circostanze a essa relative, le sue conseguenze e i provvedimenti adottati per porvi rimedio; inoltre vengono definite la procedura di notifica di una violazione dei dati personali all’autorità di controllo e quella di comunicazione di una violazione dei dati personali all’interessato.

In conclusione

Il nostro servizio di dematerializzazione tiene conto delle linee guida Agid per la digitalizzazione e conservazione dei documenti informatici. Come abbiamo spiegato le Pubbliche Amministrazioni sono obbligate a seguire queste linee guida e noi siamo in grado di supportarle in tutto il processo e accompagnarle al compimento dell’obiettivo di digitalizzazione. Il tutto nel massimo rispetto della legislazione.

Continueremo ad affrontare il tema della dematerializzazione e tutti gli argomenti ad essa collegati. Nel frattempo, se lavori per una Pubblica Amministrazione e vuoi richiederci informazioni sul nostro servizio di dematerializzazione o su tutti i nostri altri servizi, utilizza il form sottostante.

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    Urbismap e AREA: l’azienda regionale è sempre più smart

    Servizio di gestione del patrimonio immobiliare: l’esempio di AREA

    AREA, ovvero l’Azienda Regionale per l’Edilizia Abitativa, istituita nel 2006, è l’Ente della Regione Sardegna che risponde alla domanda abitativa di soggetti in condizioni economiche e sociali disagiate.

    In poche parole, è l’azienda che si occupa di attuare interventi di edilizia residenziale da assegnare con canoni di locazione agevolati, promuovere la conservazione e il recupero del patrimonio edilizio esistente, gestire il patrimonio pubblico proprietà, anche in termini manutentivi, proporre interventi edilizi e urbanistici anche più complessi, come nuovi piani di rigenerazione urbana.

    Le proprietà di AREA sono oggi in quasi tutta l’Isola, arrivando a coprire 327 comuni su 377, con un grado di copertura territoriale che sfiora il 90%.

    Esigenze e necessità: cos’abbiamo fatto per AREA

    Dalla premessa si può intuire quali siano le esigenze dell’Agenzia regionale in termini di gestione del proprio patrimonio immobiliare. Infatti, seppur suddivisi per territori di competenza, l’Ente si trova a dover gestire una grande quantità di immobili, distinti in terreni, fabbricati residenziali, fabbricati pubblici e commerciali. Gestione complessa se non sostenuta da software e sistemi digitali.

    Da questa esigenza entra in gioco UrbisMap, ed il servizio disponibile sul Geoportale di gestione del patrimonio immobiliare (ne abbiamo recentemente parlato sui nostri social).

    Dopo un briefing iniziale con il servizio territoriale di Carbonia, ascoltate le esigenze, verificati e riordinati i documenti a disposizione, il primo step è stato quello di mappare su sistema gis tutte le proprietà dell’Ente, distinte per tipologia, destinazione d’uso e destinazione urbanistica.

    Il secondo step ha visto l’importazione delle mappe prodotte, e delle informazioni ad esse associate, su UrbisMap. Qui, tramite elaborazioni specifiche e personalizzate, è ora possibile consultare le mappe per conoscere tutte le informazioni di dettaglio provenienti dai dati in ingresso.

    urbismap e area: servizio gestione patrimonio

    Per quanto riguarda i terreni, intersecando il dato prodotto con il PUC di Carbonia, è ora possibile visualizzare su UrbisMap, per ogni particella di proprietà dell’Ente, la superfice ricadente in una specifica zona urbanistica. Questo consente ad AREA di poter valutare più velocemente l’indice di trasformabilità del singolo terreno ed il suo valore di mercato.

    Per quanto riguarda i fabbricati, la mappatura mediante apposite tematizzazioni, consente di identificare con chiarezza la distribuzione degli stessi sul territorio, distinti per proprietà totale di AREA, per proprietà parziale e per destinazione d’uso (alloggio, autorimessa, negozio, etc).

    L’importazione su Urbismap, alle proprietà in termini di mappa, ha interessato anche le altre informazioni ad esse associate, come ad esempio la descrizione del fabbricato, il codice UI del singolo alloggio, l’indirizzo e i dati catastali, la superficie dell’immobile, lo stato delle proprietà (venduto, locato, sfitto, etc) e i dati relativi ai contratti di locazione in essere con la corrispondente anagrafica dei locatari e delle manutenzioni.

    Il tutto, è stato reso privato su Urbismap, ovvero la consultazione del dato importato, sia su mappa che sotto forma di attributo, è disponibile solo ed esclusivamente agli operatori dell’Ente. In questo modo si garantisce l’operatività dell’Azienda, ma al tempo stesso si conserva la riservatezza del dato in termini di privacy.

    urbismap e area: servizio gestione patrimonio

    In sintesi, quali sono i vantaggi per AREA?

    A lavoro fatto, possiamo dire con fermezza che il servizio personalizzato di UrbisMap per la gestione del patrimonio immobiliare, consente all’Azienda regionale un più pratico e semplice controllo di tutte le proprietà dislocate sul territorio, consentendo facilità di lettura del dato ed immediata estrazione dello stesso.

    Il maggior controllo sulle proprietà dell’Ente, determina conseguentemente un miglior servizio offerto a cittadini e imprese, per immediatezza e puntualità, in caso di trattative d’acquisto, manutenzioni, contratti di locazione, ma anche per interventi di nuova edificazione.

    Il servizio, se associato a quello di dematerializzazione delle banche dati cartacee dell’Ente, consentirebbe accesso immediato a tutta la documentazione tecnica (edilizia e urbanistica) riguardante gli immobili. Questo faciliterebbe ulteriormente l’espletamento di attività quali richieste di accesso agli atti e istruttorie edilizie in capo all’Ente.

    Lavori per una Pubblica Amministrazione e vuoi avere maggiori informazioni su UrbisMap e il servizio di gestione del Patrimonio immobiliare? Scrivici utilizzando il form sottostante, oppure via e-mail a urbismap@gmail.com. Ti risponderemo nel più breve tempo possibile 🙂

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      Urbismap, nuovi strumenti: catasto, norme e numeri civici

      È da un po’ di tempo che non parliamo degli strumenti disponibili a tecnici e cittadini su Urbismap. Oggi ne vedremmo alcuni nel dettaglio, che come sempre sono stati aggiunti per semplificare la consultazione dei dati territoriali tramite il nostro Geoportale.

      Come già sapete, Urbismap nasce per rendere facile la vita a tecnici, liberi professionisti e cittadini, rendendo disponibili alla consultazione i dati territoriali italiani, quali piani urbanistici comunali, piani paesaggistici regionali, piani attuativi, piani particolareggiati, norme tecniche di attuazione, ma anche catasto e toponomastica.

      Nel tempo abbiamo ampliato la mole di dati disponibili sul Geoportale, e recentemente abbiamo aggiunto nuovi strumenti che consentono a tutti di visualizzare su mappa, con estrema semplicità, anche la cartografia catastale, le etichette delle norme urbanistiche e i numeri civici. Vediamo nel dettaglio il loro funzionamento.

      Cartografia catastale: fogli e particelle con un clic su Urbismap

      Da sempre, su Urbismap, come risposta al clic su mappa, è possibile visualizzare l’informazione catastale, quindi sezione, foglio e particella del punto interrogato. Informazione disponibile, all’interno dell’area di dialogo, nella tab dati, agli iscritti al Geoportale. Precisiamo “agli iscritti” della versione gratuita, in quanto la lettura del dato catastale non è disponibile se non si è registrati. Per questo motivo, se non foste ancora registrati o loggati, nella tab dati vi apparirà il messaggio “registrati o accedi per conoscere i dati catastali“.

      Una volta registrati e dopo aver effettuato il login, è ora possibile visualizzare l’informazione catastale all’interno della tab dati. In risposta al clic, infatti, nell’area di dialogo, apparirà l’informazione sotto la voce “dati catastali in real time“, ovvero comune, sezione, foglio e particella (immagine 1).

      Oltre a questo, recentemente abbiamo esteso la funzione catastale rendendo disponibile in mappa la cartografia corrispondente a tutto il territorio comunale interrogato. La funzione è disponibile sotto forma di layer, e come tutti gli altri è possibile accenderlo o spegnerlo a piacimento. Una volta selezionato, cliccando sulla freccia accanto al nome del layer, in questo caso “catasto Assemini“, sulla mappa apparirà la cartografia catastale comunale, sovrapposta alla mappa di sfondo, con i relativi numeri di fogli e particelle in evidenza (immagine 2).

      Lo strumento non è ancora disponibile per tutti i comuni d’Italia, ma spoiler: presto lo sarà 🙂

      Label norme: le etichette ora disponibili in mappa

      Seguendo sempre lo stesso principio di semplificazione, il secondo strumento che abbiamo recentemente aggiunto è quello denominato label norme. Disponibile all’interno dell’area di dialogo, nella tab dati, consente di accendere e spegnere in mappa le etichette relative alle norme dal piano visualizzato in quel momento.

      Lo strumento, quindi, serve ad avere una panoramica generale ed immediata della pianificazione comunale che si sta consultando, restituendo a video tutte le norme che compongono il piano senza dover necessariamente interrogare la mappa con il clic.

      Guardando le immagini sotto riportate è più chiaro: dopo aver selezionato il piano che si desidera consultare, in questo caso il Puc di Assemini, cliccando sullo strumento “label norme“, sopra lo stesso piano appariranno tutte le norme e destinazioni urbanistiche dettate dal piano stesso (A1, A2, B1, B2, etc), fornendo così una panoramica chiara e precisa di tutto l’assetto urbanistico comunale.

      Lo strumento è valido anche per gli altri Piani disponibili nella tab dati: nella seconda immagine, infatti, si riporta l’esempio del Piano di Assetto Idrogeologico di Assemini, per cui su mappa sono disponibili le norme dettate dal Piano, ovvero le “zone” di pericolosità idraulica (Hi1, Hi2, Hi3, Hi4), con la corrispondente perimetrazione.

      Numeri civici con un clic

      Ultimo, ma non per importanza, il nuovo strumento che consente di accendere e spegnere sulla mappa di Urbismap i numeri civici di tutto il territorio nazionale. Posizionato anche questo all’interno della tab dati, subito sopra lo strumento label norme, se acceso rende immediatamente disponibili i numeri civici di tutti i comuni d’Italia, semplificando così la ricerca di uno specifico fabbricato lungo una strada urbana o extra urbana.

      Come gli altri strumenti, anche questo può essere “acceso” solo all’occorrenza, così da non disturbare la vista all’utente rendendo la mappa troppo caotica e carica di informazioni.

      I numeri civici sono costantemente aggiornati e vengono letti in real time da open street map. Lo strumento si affianca a quello da sempre presente con la barra di ricerca, la quale consente di ricercare e selezionare su mappa uno specifico punto tramite indirizzo e numero civico. Se la ricerca non dovesse andare a buon fine, ma conosciamo via e numero civico, utilizzando lo strumento numeri civici sarà più semplice individuare il fabbricato di proprio interesse lungo la via, già disponibile dalla mappa di sfondo.

      Novità e aggiornamenti: stiamo arrivando!

      In questo articolo dello scorso dicembre, in cui vi parlammo del lavoro fatto e di quello che vorremmo fare nel 2022, vi anticipammo alcune novità di Urbismap, tra cui gli strumenti appena elencati. Abbiamo però in serbo tante altre novità, dedicate sia agli utenti privati che agli utenti della Pubblica Amministrazione, oltre ai bandi del PNRR (trovi un primo articolo qui), che non tarderemo a “spoilerarvi”.

      Continuate a seguirci e a leggere il blog di Urbismap, così da rimanere sempre aggiornati sullo sviluppo del nostro Geoportale. Infine, ricordate che siamo sempre disponibili a rispondere a qualsiasi dubbio abbiate, che sia su un singolo strumento o sui servizi offerti a Enti pubblici e aziende. Per farlo potete utilizzare il form sottostante.

      A presto, Urbismap staff 😉

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        Facciamo il punto su PA e PNRR: fatto, da fare e in progress

        Il primo trimestre del 2022 sta per terminare, abbiamo visto nel nostro precedente articolo come con l’arrivo dei fondi PNRR siano stati emanati i primi bandi e avvisi pubblici per la realizzazione di opere legate sia alla digitalizzazione della PA che all’istruzione, ricerca e rivoluzione ecologica.

        È giusto e doveroso fare il punto su quanto è stato fatto e quanto c’è ancora da fare sul tanto chiacchierato PNRR, per capire meglio i prossimi bandi. Questa volta, però, ci focalizzeremo sulle linee dedicate alla Pubblica Amministrazione, linee che Urbismap segue attentamente dati i servizi che abbiamo deciso, da qualche anno, di offrire agli Enti pubblici e che con gli stessi principi del Piano permettono di velocizzare e semplificare la macchina burocratica.

        Il nostro obiettivo principale, all’uscita di tutti i bandi, sarà quello di accompagnare Comuni ed Enti per comprendere insieme, e poi progettare, come poter accedere a tali finanziamenti attraverso nuovi e vecchi servizi forniti da Urbismap.

        Iniziative PA Digitale: facciamo il punto

        Sono 10 le iniziative presenti nel PNRR per la PA digitale. Ora cerchiamo di vedere nello specifico quali sono quelle già attive, quali sono in prossima partenza e quali in rampa di lancio previste nei prossimi mesi o nel prossimo anno.

        INIZIATIVE IN CORSO
        – Adozione PAGO PA e APP IO da parte delle PA: le due piattaforme integrate consentono alla Pubblica Amministrazione di dialogare più velocemente con i cittadini tramite l’invio di avvisi e l’accesso ai nuovi strumenti di pagamento digitale.


        – Adozione identità digitale per le PA: ovvero lo SPID, che consente di accedere a tutta una serie di servizi legati della Pubblica Amministrazione. Un servizio che permette di bypassare attese e lunghe code agli sportelli degli Enti pubblici. Tali servizi, PAGO PA + SPID, in un futuro non troppo lontano vorremmo fossero integrati a Urbismap per la richiesta degli accessi agli atti semi automatizzata da parte del cittadino verso quelle amministrazioni che sceglieranno di aderire al nostro servizio di Dematerializzazione delle banche dati cartacee.


        – Mobility as a service: mira a integrare una pluralità di servizi legati al trasporto (per esempio: e-bike, autobus, car sharing) attraverso piattaforme che forniscono all’utenza finale la possibilità di pianificare dei viaggi/spostamenti e i relativi pagamenti.


        Digitalizzazione grandi amministrazioni centrali: ha l’obiettivo di portare a termine diversi interventi “verticali” per ridisegnare e digitalizzare le grandi amministrazioni centrali, a partire da quelli fondamentali per la semplificazione dell’erogazione di servizi al cittadino e con più impatto in termini di efficienza dell’apparato pubblico.

        PROSSIME INIZIATIVE PRONTE ALLA PARTENZA

        Nel prossimo trimestre sono diverse le iniziative che andranno a completamento di questo primo percorso di cambiamento nella Pubblica Amministrazione. Per il mese di Aprile 2022 partiranno gli avvisi per la Migrazione in Cloud di PA locali e scuole e l’Erogazione di servizi pubblici digitali (user experience).

        Quali sono gli obiettivi di questi progetti? Per la migrazione in cloud si parla di un investimento che si aggira intorno al miliardo di euro con l’obiettivo di migrare le applicazioni e i database della Pubblica Amministrazione verso infrastrutture cloud, sicure e certificate, le quali garantiscono una più veloce accessibilità ai servizi e agli atti.

        Urbismap nasce in cloud, evitando così inutili costi e innumerevoli limitazioni che l’Ente è costretto ad accettare ogni volta che accede ai propri servizi desktop. Al tempo stesso, il servizio di Dematerializzazione degli archivi è strutturato sullo stesso sistema in cloud, consentendoci di rendere disponibile la mole di dati appartenente all’Ente, da noi digitalizzata, dopo pochi e semplici clic. Un servizio molto apprezzato dai Comuni, ma ancora di più dai cittadini, i quali dimezzano il tempo di attesa per l’acquisizione di atti e documenti pubblici o privati.

        Per Erogazione Servizi Pubblici digitali (user experience) si intende una linea guida per la creazione di modelli standard volti alla realizzazione dei servizi digitali della Pubblica Amministrazione. Detto così sembra incomprensibile, ma in sintesi cerca di dare un nuovo volto ai servizi pubblici, che siano uguali e riconoscibili per tutti e che siano facili e intuitivi da utilizzare, a prescindere dalla piattaforma in cui sono collocati o da chi li sviluppi.

        Anche Urbismap, per quanto sia un servizio privato rivolto alla PA, cercherà di integrare il più possibile queste linee guida all’interno della sua piattaforma. Il motivo è semplicissimo: lavoriamo per la Pubblica Amministrazione e il nostro obiettivo è sempre quello di facilitare, in ogni modo possibile, il lavoro degli operatori pubblici, soddisfando l’esigenza del libero professionista e del cittadino.

        Come ultima fase del trimestre, da luglio 2022 le PA potranno aderire alla sperimentazione della piattaforma PDND. La PDND (Piattaforma Digitale Nazionale Dati) consentirà l’interoperabilità dei sistemi informativi di banche e gestori di servizi pubblici. Questo comporta un servizio semplice, veloce e fruibile per i cittadini e permetterà alle istituzioni di erogare servizi in modo più veloce ed efficace.

        Guarda qui una schematizzazione delle attività del PNRR

        Accedi al PNRR con Urbismap

        Tramite le nostre piattaforme, vi abbiamo raccontato più e più volte il lavoro di digitalizzazione e semplificazione che ogni giorno facciamo, e che abbiamo intenzione di fare nei prossimi mesi, o forse anni.

        Ad oggi non conosciamo ancora, nel dettaglio, le modalità di partecipazione ai bandi di finanziamento del PNRR. Ciò che già sappiamo è che usciranno a breve e che i nostri servizi già si sposano abbastanza bene con le linee guida generali del Piano stesso.

        L’obiettivo sarà quindi, per i prossimi mesi, studiare e analizzare tutte le possibilità economiche date dai finanziamento in uscita, ed accompagnare nuovi e vecchi clienti ad usufruire di tali somme, con progetti e servizi all’avanguardia e tecnologicamente performanti.

        Vi terremo costantemente aggiornati su tutti i Bandi del PNRR in prossima uscita, sui progetti e sulle linee guida che verranno dettate dal Ministero. Nel frattempo, se lavori per una Pubblica Amministrazione e vuoi richiederci informazioni sui nostri servizi, utilizza il form sottostante.

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          PTPR Lazio: approvato con deliberazione del consiglio un nuovo aggiornamento

          Avevamo già pubblicato tempo fa un articolo dove parlavamo dei diversi piani paesaggistici regionali presenti su Urbismap. Oggi siamo qui per aggiornarvi, in particolare, sul PTPR Piano Paesaggistico Regionale Lazio.

          Torniamo a parlare del lavoro che facciamo e che più ci contraddistingue, ovvero la ricerca e pubblicazione dei dati territoriali a livello nazionale. Cerchiamo sempre di rimane aggiornati su modifiche e nuove pubblicazioni, perché la pubblicazione dei Piani urbanistici, su tutto il territorio italiano, rimane sempre il nostro miglior lavoro.

          Il nuovo piano disciplina l’uso dell’intero territorio laziale, salvaguardando i vincoli del paesaggio e fornendo certezze agli enti locali, agli operatori del settore e ai cittadini con efficacia solo nelle zone vincolate, riconosciute come beni paesaggistici, del patrimonio naturale e culturale secondo gli articoli 134 del D.lvo 42/2002

          “Con l’approvazione del nuovo PTPR abbiamo raggiunto un grande traguardo. Sono stati superati i precedenti contrasti istituzionali attraverso la sottoscrizione di un accordo con il ministero della Cultura che ha permesso di contemperare le richieste ministeriali con le proposte dell’Amministrazione regionale: un positivo risultato che consentirà al Lazio di avere finalmente un efficace strumento di salvaguardia e pianificazione. Il Piano Territoriale, pertanto, è frutto della concertazione con il ministero e della collaborazione con gli enti locali e gli operatori del settore, mentre i suoi principi fondanti sono la semplificazione e la certezza delle norme per assicurare una maggiore trasparenza e una corretta gestione del territorio”

          Massimiliano Valeriani, assessore Politiche Abitative, Urbanistica, Ciclo dei rifiuti e impianti di trattamento, Smaltimento e Recupero della Regione Lazio

          Il testo approvato dal Consiglio regionale prevede che non vengano ricompresi tra i beni paesaggistici diffusi (come fasce costiere, lacuali, corsi d’acqua, tutelati per legge ai sensi dell’articolo 142 del Codice) le zone ‘territoriali omogenee’ come il centro storico e la cosiddetta ‘città consolidata, così come quelle ricomprese nei piani pluriennali di attuazione; in questo modo, per l’approvazione degli strumenti urbanistici e delle varianti sarà necessario il parere paesaggistico solo se ricadenti in aree vincolate.

          Inoltre, non serve l’autorizzazione paesaggistica per interventi di demolizione e ripristino a seguito di ‘repressione degli abusi edilizi’; è prevista la deroga per le opere pubbliche anche se non inserite negli strumenti urbanistici; è recepito il nuovo articolo sulle disposizioni speciali per i territori colpiti da eventi calamitosi ed, infine, è prevista la riformulazione per la procedura riguardante l’errata perimetrazione dei vincoli

          Il piano territoriale riconosce la multifunzionalità nelle aree agricole e per le altre identità paesaggistiche viene garantita una chiarezza e semplificazione amministrativa. Per le coste marine e dei laghi è stato introdotto l’indice di edificabilità territoriale e sono state consentite le strutture connesse agli stabilimenti balneari e le deroghe per le opere pubbliche.

          PTPR Lazio su Urbismap: come visualizzarlo

          Accedendo a UrbisMap, dopo aver effettuato il Login (o la registrazione gratuita, se ancora non fossi iscritto), potrai ricercare e visualizzare le informazioni dei Piani regionali in pochi semplici passi.

          Il primissimo è cliccare sul punto geografico di tuo interesse. Dopo il clic, si aprirà l’area di dialogo a destra e all’interno della tab “dati” verranno elencate tutte le informazioni urbanistiche che su quel punto si intersecano. Tra queste, sui territorio di Lombardia, Lazio, Piemonte, Toscana e Puglia, oltre che Sardegna, è disponibile l’informazione dettata dal Piano Regionale, compresi gli eventuali vincoli che esso comporta.

          Oltre che la lettura delle informazioni, dalla tab dati è possibile accendere e spegnere il layer del Piano regionale sopra la mappa di sfondo. Cliccando sulla freccia accanto al nome del Piano, sulla mappa verrà visualizzato il piano stesso, e nel caso del PTPR il layer andrà a ricoprire tutto il territorio regionale. Sempre tramite la tab dati, si potrà accedere alle norme a corredo del Piano. Per farlo, basterò cliccare sull’icona a destra del nome.

          Infine, nota di grande importanza, si è scelto di suddividere i Piani regionali per tavole tematiche, le quali possono essere selezionate dal menù a tendina presente sotto il nome del PTPR. Dalla selezione, il layer visualizzato sopra la mappa di sfondo cambierà, così come gli attributi restituiti nell’area di dialogo. In quest’ultimi, altra nota di estremo valore, si sono rese pubbliche le schede, in formato pdf, degli ambiti di paesaggio dei rispettivi piani.

          Visualizzazione smart di tavole e norme regionali

          L’obiettivo principale di queste pubblicazioni, come dichiarato più volte, è quello di offrire un sistema unico a cittadini, tecnici, liberi professionisti ed enti pubblici, su cui consultare piani urbanistici, normative e vincoli, senza alcuna distinzione territoriale. Il tecnico che opera su più territori regionali, grazie ad un unico sistema, ottiene velocità di ricerca e di consultazione del dato, senza l’intoppo di dover passare da un sito istituzionale all’altro.

          Presto comunicheremo la pubblicazione di nuovi dati, non solo a livello regionale, ma anche a livello comunale e metropolitano. Ti consigliamo, quindi, di continuare a seguire il Blog per conoscere periodicamente gli aggiornamenti dei dati presenti su Urbismap.

          Se, invece, lavori per una Pubblica Amministrazione e vuoi pubblicare gratuitamente i dati del tuo territorio comunale, scrivici tramite il form sottostante.

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            UrbisMap 2021: resoconto di fine anno e work in progress

            Potremmo dire che la stesura di questo articolo di fine anno, in casa Urbismap, sia diventata una tradizione. Ci piace l’idea di poter condividere con tutti voi ciò che siamo riusciti a fare durante l’anno con la nostra startup, i traguardi, i progetti, ma anche le difficoltà e i buoni propositi per l’anno che verrà.

            Se una anno fa, in questo articolo, per descrivere il 2020 abbiamo usato la parola “faticoso“, quest’anno per il 2021 di Urbismap vorremmo usare la parola “costruttivo“, ovvero che crea o mira a creare risultati. È così, infatti, che possiamo dire di aver raggiunto numerosi risultati prefissati alla fine dello 2020, consapevoli di doverne raggiungere ancora tanti altri e di aver intrapreso un bel viaggio su quella che riteniamo la strada giusta.

            Costruzione e condivisione: le persone di Urbismap

            Una cosa che forse emerge poco dalla nostra comunicazione è il ruolo, fondamentale e decisivo, del gruppo di lavoro. Un team che in pochi anni si è visto triplicato. Persone che credono fortemente nei valori e nella mission della startup, tanto che se oggi possiamo definire il nostro 2021 “costruttivo” è soprattutto grazie al lavoro di costruzione, appunto, svolto da ognuno di loro, con empatia, entusiasmo, energia e divertimento.

            Il 2021 è stato bello anche e soprattutto per questo: ci siamo parlati, ascoltati, riconosciuti nelle azioni e nelle parole, e abbiamo saputo costruire, oltre ai nuovi servizi, un rapporto di lavoro sinergico e stimolante.

            I servizi per le Pubbliche Amministrazioni sempre più smart

            Se nel 2020 abbiamo “seminato” il nostro terreno di nuovi servizi digitali dedicati alle Pubbliche Amministrazioni, nel 2021 abbiamo raccolto i frutti, ma soprattutto personalizzato e ottimizzato.

            Partendo dall’ascolto delle esigenze degli Enti, abbiamo lavorato alla personalizzazione dei servizi creati lo scorso anno: dalla dematerializzazione delle banche dati cartacee, alla costruzione di nuovi layer tematici da consultare su mappa e pubblicazione di nuovi strumenti all’interno dell’interfaccia avanzata del Geoportale.

            Personalizzazioni non solo rivolte al mondo “tecnico” della Pubblica Amministrazione, ma anche a quello finanziario e di controllo del territorio.

            Per il settore finanziario, ad esempio, abbiamo personalizzato il servizio di interoperabilità con lo sportello SUAPE. Come già spiegato in questo vecchio articolo, la personalizzazione ha permesso al settore tributario di utilizzare l’estensione di Urbismap in maniera più pratica e in linea alle proprie esigenze. In tal senso, l’interoperabilità è stata ottimizzata per la ricerca, consultazione ed estrazione delle sole pratiche di avvio, variazione e cessazione delle attività produttive, con visualizzazione di alcuni dati specifici contenuti nelle stesse.

            Il servizio, così pensato, consente agli operatori una più rapida lettura dei soli dati necessari al calcolo di alcune specifiche imposte comunali, ad esempio la TARI, velocizzando così l’istruttoria per le richieste di pagamento.

            Per il controllo del territorio, invece, abbiamo ottimizzato il servizio compreso nel cosiddetto “modulo SUAPE” dedicato all’URP, ovvero un sistema di notifiche georeferenziate che gli operatori comunali possono utilizzare per segnalare task ai settori dell’Ente su problemi di varia natura presenti sul territorio. Ad esempio, se utilizzato da mobile, consente di segnalare all’ufficio manutenzioni la presenza di buche o perdite d’acqua nel centro urbano, con invio simultaneo dell’alert a chi dovrà prendere in carico la lavorazione, sia via e-mail che sull’account di Urbismap, con indicazione delle coordinate geografiche, una nota descrittiva e un’immagine.

            Quest’anno però, in maggior misura, ci siamo dedicati all’ottimizzazione del servizio di dematerializzazione. Un servizio che consente agli Enti di superare il gap burocratico dato dalla mancanza, a volte totale, di banche dati digitali. Quest’ultime, infatti, oltre a ottimizzare i tempi istruttori dell’Ente, migliorano qualitativamente il servizio offerto ai cittadini, velocizzando ad esempio le richieste di accesso agli atti, attività che nel 2021, per il Superbonus, ha visto una crescita smisurata.

            Un servizio, questo, ancora più utile nell’anno in cui l’emergenza epidemiologica non ha smesso di esistere, rendendo così accessibile la numerosa mole di dati anche in smartworking.

            Il processo di digitalizzazione della PA non è tanto caro solo a Urbismap, ma anche ai nuovi Governi i quali, nel 2021, hanno intensamente lavorato al cosiddetto PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il Piano, detta le basi di un grandissimo processo di digitalizzazione del Paese, di cui più volte vi abbiamo parlato e che pensiamo potrà essere sfruttato, sia nel pubblico che nel privato, per portare avanti la propria rivoluzione digitale.

            acquisizione pratiche

            Nuovi strumenti per cittadini e pubbliche amministrazioni

            A fine 2020 vi presentammo la nuova interfaccia di Urbismap e alcuni nuovi strumenti, tra cui la possibilità di acquistare le visure con pochi click dal Geoportale. In 365 giorni il lavoro dei nostri programmatori si è concentrato soprattutto sull’ottimizzazione del lavoro svolto nel 2020, oltre che al miglioramento dell’usabilità dell’interfaccia stessa.

            L’ottimizzazione ha visto, in particolare, il riordino di molte funzionalità già presenti in interfaccia, le tab e l’aggiunta di alcuni strumenti. Nel dettaglio:

            • Pubblicazione del layer catasto ai cittadini, con visualizzazione delle etichette indicanti foglio e particelle, in sovrapposizione alla mappa di sfondo;
            • Layer numeri civici, il quale può essere attivato in sovrapposizione all’urbanistica selezionata e alla mappa di sfondo;
            • Label normative, che consente la visualizzazione su mappa delle etichette rappresentanti le norme urbanistiche del piano selezionato;
            • Ottimizzazione dello strumento misura e pubblicazione dello scalimetro;
            • Possibilità di disabilitare qualsiasi layer urbanistico, così da visualizzare la sola mappa o ortofoto selezionata;
            • Visualizzazione dei Piani Regionali in singole tavole tematiche, migliorando la velocità di lettura su tutto il territorio regionale;

            In dirittura d’arrivo lo strumento (tanto richiesto) layout di stampa: consente la stampa in pdf di estratti di mappa (singoli o multipli) in scala. Lo avremmo dovuto pubblicare i mesi scorsi, ma stiamo migliorando il più possibile il suo funzionamento.

            Infine, un piccolo spoiler: da inizio anno sarà disponibile una nuova organizzazione della tab layer. Più pulita e facile da consultare, consentirà una più rapida visualizzazione del solo territorio di interesse, delle pianificazioni e delle normative comunali.

            Nuovi servizi sì, ma anche una nuova casa per Urbismap

            La più grande novità di quest’anno per Urbismap è stata la scelta di cambiare “casa”. La crescita smisurata del team, non solo di Urbismap, ma anche di Sarden e Piano Casa Sardegna, ha decretato un urgente necessità di spazi e così è stato: questo dicembre entreremo per la prima volta nella nostra nuova casa.

            I nostri buoni propositi per il 2022

            Buoni propositi per il nuovo anno? Navigare a vista non può più essere il nostro mantra, quindi mai come quest’anno abbiamo sentito l’esigenza di programmare, programmare, programmare: dai nuovi investimenti economici alle nuove features del Geoportale, dall’ideazione e lancio di nuovi servizi, fino all’organizzazione e implementazione del team.

            Solo con la programmazione saremo in grado di crescere in modo qualitativo, sotto ogni punto di vista. Ad esempio, potremmo dedicare parte di quello che sarà il nuovo team Urbismap alla produzione e pubblicazione di nuove mappe a livello nazionale, attività un po’ trascurata negli ultimi tempi, ma fondamentale.

            Nuovi progetti? Assolutamente si! Il primo tra questi, già pubblicato da un mesetto e che faremo crescere nel corso del prossimo anno, è Smartingegnere. Un nuovo sito web dentro il quale, a mo’ di scatola degli attrezzi digitali, pubblichiamo guide specifiche e dettagliate su tutto ciò che l’Ingegnere dovrebbe sapere per poter lavorare in modo più smart!

            Ultima nota, ma non per importanza, vogliamo augurare a tutti Buone Feste. Nelle prossime settimane ci fermeremo qualche giorno per riposare e tornare pienamente operativi dai primi giorni del 2021!

            Tanti auguri, UrbisMap Staff.

            Urbanistica: quale futuro per città e territorio dopo la pandemia?

            La pandemia da Covid 19 inevitabilmente ha influito nei diversi contesti in cui viviamo. In molti sostengono che ci saranno altre crisi a livello mondiale, che siano essere di carattere economico, ambientale, climatico, energetico o sanitario andranno ad influire sul nostro modo di abitare gli spazi. Difatti l’urbanistica sarà argomento principale perché dovrà ripensare il nostro modo di vivere e organizzare le città in maniera ecosostenibile.

            Agli studiosi di Architettura e Urbanistica viene chiesto di interrogarsi su cosa nella progettazione architettonica e urbana, nella pianificazione urbanistica e nelle scienze del territorio è andato storto per permettere l’espansione di un virus di origine animale. Si chiede una riflessione territorialista che consenta di cogliere l’occasione per proporre un futuro differente per le città odierne e proiettarle in un futuro diverso nell’interesse delle prossime generazioni.

            Il Covid 19 ha reso più evidenti alcuni aspetti delle interazioni città-territorio-ambiente, dunque è necessario elaborare azioni su misura nel rispetto delle situazioni locali e dei caratteri distintivi delle popolazioni in modo da non produrre risposte diseguali. Intervenire su inclusività, sostenibilità, innovazione dei sistemi urbani e sui fattori economici deve e può essere una risposta efficace.

            Esempi dal passato

            Abbiamo tanti casi che dimostrano un miglioramento causato dalla reazione alle devastanti epidemie che si sono susseguite nel corso della millenaria storia dell’uomo, dalla peste ateniese del 430 a.C. alla peste nera europea del XIV secolo, alla più recente spagnola 1919-1920. Le modalità di estensione e diffusione sono ovviamente differenti per stili di vita, igiene, scambi commerciali, mobilità personale, rivoluzione industriale e tanti altri fattori, nonostante ciò, sono molti gli esempi che si possono portare a suffragio del riconoscimento delle ricadute positive sulle città, laddove sono state gestite bene le fasi di rilancio post epidemia.

            Ben noto il caso di Venezia dove le epidemie di peste, importate dai traffici marittimi, pur dimezzando ogni volta la popolazione non abbiano compromesso la sua potenza marittima. Un altro caso quello delle ripetute epidemie di colera a Napoli nell’800 che hanno portato un risanamento e una riqualificazione di quartieri storici con la realizzazione di piazze, strade e nuovi edifici. Molto più evidente la trasformazione di Parigi che per risanare la città colpita da gravi epidemie di colera nella metà dell’800, ha applicato principi igienico-sanitari per sistemare fognature e realizzare grandi viali, in quei quartieri densissimi soffocati dall’urbanizzazione sfrenata.

            persone in piazza

            Detto ciò, quindi, come dev’essere la città del futuro post pandemia?

            La città del futuro deve tornare a privilegiare il non-costruito, spazi di relazione, spazi pubblici disponibili per tutti, che interpretino morfologia e condizioni naturali. Spazi che utilizzino strategicamente il mondo vegetale, intrecciandone la vita con quella degli abitanti, riportando l’attività agricola in ambito urbano, non solo a scala maggiore, ma anche tramite orti urbani e sistematica copertura a verde del costruito. Oggi ancora lo spazio pubblico viene pensato invaso da automobili in sosta, pensando gli spazi assumendo come prima finalità quella della circolazione.

            La città del futuro deve rigenerare le periferie assicurando densità tali da garantire intensità di rapporti sociali, compresenza ed aglomerati di attività diverse, diversità espressiva del costruito, spazio a stratificazioni, plurime identità delle parti e dando caratteri ai luoghi, al non-costruito, evitando lo stanco affiancarsi di unità edilizie e tipologie omogenee.

            C’è bisogno di una profonda mutazione del modo di approcciarsi al tema della formazione o trasformazione degli ambienti di vita. Bisogna scardinare convinzioni stantie e inattuali, come ad esempio quella per la quale c’è distinzione fra architettura e edilizia, pericolosa perché porta a giustificare interessi differenziati. Un sostanziale cambiamento si avrà quindi quando, abbandonate le patologie del costruire contemporaneo, gli ambienti di vita non verranno più trasformati aggiungendo edifici e oggetti, ma avvalendosi soprattutto di relazioni immateriali prima che materiali.

            Ora tocca a voi: scrivete nei commenti la vostra opinione sul futuro della città post pandemia. È giusto reagire come è successo in passato o la nuova realtà che viviamo non permette troppo spazio di manovra?

            Smart working per la PA: è davvero possibile o è poco efficiente?

            Centinaia di dipendenti pubblici durante questa pandemia hanno iniziato a lavorare da casa in condizioni di emergenza e senza una vera e propria organizzazione da parte dell’Ente. Questo ha portato sicuramente a delle proteste da parte dei cittadini e le critiche non sono mancate, facendo passare di fatto il messaggio che il lavoro agile da casa per la pubblica amministrazione non portava a potenziali benefici.

            Oggi abbiamo imparato a conoscere bene lo smart working, una modalità che permette al lavoratore dipendente di avere un certo grado di flessibilità e autonomia per quanto concerne la scelta di tempi, spazi e strumenti di lavoro, prendendosi poi la responsabilità sui risultati del lavoro in base alle proprie scelte. Con il primo lockdown la quota di lavoratori da remoto è salita sino ad un picco di 7 milioni in pochissimo tempo, per poi assestarsi a circa 5 milioni.

            In questo scenario, si inserisce la proposta del ministro Brunetta che vuole ridurre al 15% i dipendenti pubblici che potranno lavorare da casa. Questa proposta arriva ovviamente da molte segnalazioni di lavoro poco efficiente, come ritardi su procedure burocratiche, fatica di accesso agli sportelli degli uffici pubblici e ritardi su vari permessi, per esempio di costruzione o ristrutturazione.

            Quali sono gli step di questa proposta?

            Lo smartworking semplificato per la pubblica amministrazione è possibile fino alla fine dello stato di emergenza fissato al 31 dicembre 2021. Quindi fino alla fine dell’anno ogni amministrazione pubblica può chiedere ai propri dipendenti di lavorare da remoto, magari per alcuni giorni la settimana. Non c’è un numero limite dei dipendenti che possono effettuare il lavoro agile, l’importante è garantire l’erogazione dei servizi rivolti a cittadini e imprese in maniera regolare, efficiente e continuativa.

            A partire dal 15 Ottobre, però, ci sarà un rientro graduale negli uffici da parte dei dipendenti pubblici dotati di green pass, che sarà obbligatorio per accedere al luogo di lavoro, e di fatto questa data sancirà il passaggio da lavoro agile a modalità ordinaria. I primi a tornare saranno proprio i lavoratori degli sportelli, poi i lavoratori del back office, sia nelle amministrazioni centrali che in quelle periferiche.

            Dal primo gennaio 2022 ogni amministrazione con più di 50 dipendenti entro il 31 gennaio di ogni anno deve redigere il Piano Integrato Attività e Organizzazione (Piao) con gli obiettivi programmatici e strategici della performance e la strategia di gestione del capitale umano, quindi anche il ricorso al lavoro agile definito nel Pola, il piano organizzativo di lavoro agile con la quota minima del 15% di dipendenti da remoto. Per le amministrazioni che non presenteranno il Pola, la quota di lavoro agile sarà comunque del 15%.

            Nell’ambito di queste nuove regole si inseriscono i sindacati che lavorano ad una definizione di lavoro agile per i dipendenti pubblici che sia finalizzato a conseguire il miglioramento dei servizi pubblici e l’innovazione organizzativa garantendo un equilibrio tra vita professionale e vita lavorativa. Secondo la prima bozza sarà necessario un accordo individuale scritto con orari, giornate in smartworking, in ufficio e in sede remota. Il contratto prevede 3 fasce di lavoro da remoto: operatività, contattabilità, inoperatibilità. Sono facilitati allo smartworking i genitori con figli minori di 3 anni o disabili e dipendenti con disabilità.

            urbismap geoportale

            Ma lo scenario è davvero quello di una PA inefficiente?

            Ci conoscete ormai da qualche tempo e sapete bene quanto teniamo al rimodernamento digitale della pubblica amministrazione. Tutti i nostri servizi hanno questo obiettivo. Urbismap nasce proprio con l’obiettivo di poter avere informazioni da remoto in qualsiasi momento, quindi un alleato molto importante per la pubblica amministrazione, che ne ha avuto un’esplosione di utilizzo durante questa pandemia e nello specifico durante il primo lockdown dove, come abbiamo visto prima, circa 7 milioni di persone erano in casa.

            Portiamo, quindi, la nostra esperienza a riguardo e rispondendo alla domanda sull’inefficienza delle PA noi possiamo rispondere che no, non sono inefficienti! Anzi, se a disposizione hanno sistemi e processi digitali che le supportano e che le permettono di offrire al cittadino un servizio sempre più rapido e puntuale, lo Smartworking può rivelarsi anche più produttivo per i dipendenti e semplificativo per i cittadini.

            Il Geoportale Urbismap insieme al nostro servizio di Dematerializzazione, di interoperabilità e di Gestione dello sportello Suape, garantiscono una continuità e risulteranno alleati perfetti quando da gennaio 2022 le amministrazioni dovranno redigere il Piao (piano integrato attività e organizzazione) e il Pola (piano organizzazione lavoro agile).

            Ora tocca a voi: scrivete nei commenti la vostra opinione a riguardo. Smartworking si o no? La Pubblica Amministrazione, tirando le somme, è stata meno o più produttiva pre-pandemia?

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            Se lavori per un Ente pubblico, un Comune o un Unione di Comuni e vuoi avere maggiori informazioni sui servizi che UrbisMap può offrire personalizzandoli in base alle tue esigenze, compila il form sottostante. Ti risponderemo in brevissimo tempo per fornirti tutti i dettagli, anche economici, sul servizio.

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              Agente Immobiliare: il tuo asso nella manica si chiama Urbismap

              Il mondo delle Agenzie Immobiliari sta cambiando, velocemente e costantemente. La trasformazione digitale prende sempre più piede e le nuove tecnologie stanno cambiando quella che è la figura dell’Agente Immobiliare: l’esigenza di stare al passo con queste tecnologie è alta perché sono mutate le esigenze di chi compra e di chi vende. Quindi del mercato!

              Le competenze di un professionista rimangono sempre insostituibili, ma senza un approccio innovativo legato all’utilizzo di strumenti tecnologici c’è una grossa probabilità di perdere una numerosa fetta del proprio giro d’affari. L’utilizzo di strumenti tecnologici a supporto del lavoro nell’immobiliare permette di modellare meglio il proprio tempo a disposizione, facilitare il lavoro da remoto e migliorare il rapporto con i clienti. Si stima che il mancato utilizzo di tali strumenti potrebbe incidere fra il 30% e il 50% in termini di calo del fatturato.

              Cosa può fare Urbismap per l’Agente Immobiliare?

              Uno strumento tecnologico che può fare la differenza in questo senso è proprio Urbismap!

              Urbismap, tramite la sua piattaforma online, permette all’Agente di lavorare in maniera semplice e veloce, facendo guadagnare tempo prezioso a tutta la sua attività. Aiuta a mostrare ai clienti il patrimonio immobiliare in carico, fornire le giuste informazioni tecniche, urbanistiche e catastali legate agli immobili e individuare eventuali condizioni urbanistico-normative che ne limitano le eventuali trasformazioni future.

              Si potrebbe anche dire che l’Agente immobiliare con esperienza consolidata su un determinato territorio, riesca facilmente a bypassare l’utilizzo di tali strumenti, dotandosi delle sole conoscenze acquisite negli anni. Sappiamo anche, però, che strumenti urbanistici, norme e vincoli possono cambiare frequentemente, modificando così di fatto il valore degli immobili, in termini di mercato e di trasformazione.

              Rimanere aggiornati, quindi, diventa difficile e insostenibile senza strumenti tecnologici studiati ad hoc, i quali offrono una lettura immediata (e aggiornata) dei dati, evitando così tempi di attesa determinati dalla ricerca e acquisizione dei dati stessi.

              Urbismap, in tempo reale, mentre siete in presenza del vostro cliente durante la visione della casa, consente dallo smartphone e in pochi click di avere tutte le informazioni tecniche e urbanistiche che possono essere determinanti per i clienti in via preliminare. Come detto in precedenza, uno strumento tecnologico che ti consente di guadagnare tempo prezioso per la tua attività e migliorare il rapporto di fiducia con il proprio cliente.

              asso nella manica agente immobiliare

              Ci sono tanti servizi online dedicati all’assistenza di un agente immobiliare, tra cui quelli legati alla gestione del proprio patrimonio immobiliare in vendita, all’acquisizione delle visure catastali, oppure della gestione della privacy e dell’antiriciclaggio. Nessuno di questi, però, riesce a fornire risposte a quesiti prettamente tecnici con pochi click sullo smartphone.

              Urbismap si pone come obiettivo quello di potenziare la figura dell’Agente Immobiliare offrendogli uno strumento di ultima generazione che lo aiuti nel supportare al meglio i proprio clienti.

              La trasformazione digitale di questo settore è già in atto e Urbismap può essere il tuo asso nella manica.

              Aiutaci a migliorare

              Che tu utilizzi o meno la nostra piattaforma, ti chiediamo 10 secondi del tuo tempo prezioso per rispondere a due domande. Per noi è fondamentale avere dei feedback, che ci consentono di migliorare e accrescere il nostro servizio anche per il settore immobiliare! Quindi, se sei un agente immobiliare:

              – Che tipo di funzione vorresti trovare, all’interno di Urbismap, per svolgere al meglio il tuo lavoro?

              – Usi già una delle nostre funzioni, come la miglioreresti?

              Ti ringraziamo e ti invitiamo a scriverci un commento qui sotto con le risposte.

              Bologna: approvato il nuovo Piano Urbanistico Generale e la variante al Regolamento Edilizio

              26 Luglio 2021 è la data che stabilisce l’approvazione, da parte del consiglio comunale di Bologna, del nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG) della città. Un nuovo strumento che permette la trasformazione della città attraverso tre principali obiettivi: Resilienza e Ambiente, Abitabilità e inclusione, Attrattività e lavoro. Nella stessa seduta è stata approvata anche la variante al Regolamento Edilizio. Sia il piano che la variante entreranno in vigore a partire dal 29 settembre 2021.

              Come cambia l’immagine della città con questo nuovo piano?

              Bologna vuole essere una città moderna ed europea e con i principali obiettivi del PUG punta alla realizzazione di strategie urbane e locali, cioè cerca di stabilire per ciascuna area della città, le priorità, le criticità e le opportunità per la rigenerazione dello spazio pubblico.

              Ma vediamo nello specifico i tre obiettivi che caratterizzano il piano.

              – Resilienza e Ambiente: Assicurare salute e benessere a chi abita la città oggi e a chi la abiterà domani, minimizzando i rischi per le persone e le cose, anche quelli che derivano dal cambiamento climatico, sostenendo la transizione energetica. Assumere i target dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite e dell’Agenda Metropolitana come traduzione degli obiettivi del piano secondo un approccio metabolico.

              – Abilità e inclusione: Sostenere la crescita demografica offrendo abitazioni e servizi cui famiglie, giovani e studenti possono accedere garantendo altresì spazi innovativi per il lavoro.

              – Attrattività e Lavoro: Rafforzare e adeguare le infrastrutture sopra e sottosuolo, per sostenere l’innovazione e la crescita economica, mettendo in valore le dinamiche locali; favorire i nuovi lavori e l’affermarsi di un’economia circolare.

              Piano urbanistico generale bologna e variante regolamento edilizio

              Le strategie e la loro attuazione sul territorio

              Una volta definiti i tre grandi obiettivi principali del piano urbanistico generale che proiettano la città nel futuro, sulla base di essi si strutturano le strategie per la qualità urbana ed ecologico-ambientale che si definiscono nell’attuazione di azioni mirate.

              Per quanto riguarda Resilienza e ambiente le strategie puntano alla rigenerazione dei suoli antropizzati per contrastare il consumo di suolo, lo sviluppo dell’eco-rete urbana, la prevenzione e mitigazione dei rischi, il sostegno alla transizione energetica e ai processi di economia circolare.

              Abilità e inclusione richiede invece l’estensione delle possibilità di accesso alla casa, la diffusione di una rete equilibrata di attrezzature e servizi di qualità, il ridisegno degli spazi aperti e la conservazione dei caratteri del paesaggio storico urbano, rinnovandone il ruolo.

              Per Attrattività e lavoro è necessario sostenere una complessiva re-infrastrutturazione urbana, favorire l’insediamento diffuso delle attività economiche in condizioni di compatibilità ambientale, sostenere la qualificazione dei poli metropolitani integrali in luoghi da abitare inseriti nel contesto, qualificare la relazione tra territorio urbano e territorio extraurbano.

              Nuovo PUG di Bologna: quando su Urbismap?

              Abbiamo gia iniziato ad integrare il nuovo Piano Urbanistico Generale (PUG) di Bologna, così da poter sostituire quello attualmente presente su UrbisMap e rendere il servizio del Geoportale sempre più preciso e puntuale.

              Appena il Piano verrà pubblicato vi aggiorneremo, nel frattempo continuate ad utilizzare UrbisMap tramite questo link. La nostra piattaforma è sempre aggiornata e user friendly da tutti i tuoi dispositivi.