Comune di Oristano: esempio digital di una buona amministrazione 2.0

Sulla scia rivoluzionaria delle pubbliche amministrazioni annunciata dal PNRR (piano nazionale di ripresa e resilienza) oggi vorremo parlare di un comune isolano che da tempo si distingue per le sue azioni, un comune che sta attuando una vera e propria strategia di implementazione di servizi pubblici digitali ai suoi cittadini.

Parliamo di Oristano, comune da 30.500 abitanti situato nell’omonima provincia, che negli ultimi anni ha investito molto per organizzare processi e servizi cercando di intercettare le esigenze di tutte le fasce della popolazione, secondo l’idea per cui la digitalizzazione funziona se tutti gli attori della partita vincono: cittadini, dipendenti dell’ente e amministratori.

Ma quali sono i servizi che Oristano offre ai suoi cittadini?

Da circa un mese i cittadini possono toccare con mano la digitalizzazione della pubblica amministrazione, tramite l’utilizzo dell’App IO che consente l’accesso a tutti i servizi digitali che il comune può offrire in maniera semplice e personalizzata, direttamente su smartphone.

“È un importante passo avanti verso la semplificazione dei rapporti cittadino-amministrazione che già oggi consente notevole risparmio di tempo al cittadino, ma che in futuro, con le successive implementazioni di servizi, avrà un impatto ancora più importante anche economicamente. Il cittadino deve sentire l’amministrazione al suo fianco, non come elemento di contrapposizione.

Il sindaco Andrea Lutzu

Un altro servizio online che il comune offre ormai da due anni è UrbisMap: il nostro sistema informativo territoriale che facilita la comunicazione tra Pubblica Amministrazione e cittadino, offrendo la consultazione di tutti i dati urbanistici, catastali e normativi tramite un sistema in Cloud con interfaccia facile e intuitiva.

L’assessore all’urbanistica Gianfranco Licheri è un sostenitore del servizio e invoglia i propri cittadini all’utilizzo del Geoportale. Come Ad esempio per il bonus facciate. Infatti, grazie ad UrbisMap i cittadini di Oristano possono verificare, gratuitamente e velocemente, se il proprio immobile rientra nelle zone e sottozone urbanistiche che possono accedere al bonus.

Il Comune di Oristano si avvale di UrbisMap anche per un altro servizio: l’interoperabilità dello sportello SUAPE. L’integrazione del Bacino SUAPE dell’Ente all’interno del Geoportale, ha permesso di georeferenziare e rendere disponibili alla consultazione qualsiasi pratica edilizia e produttiva, con disponibilità di download dei dati, moduli e allegati compresi.

Il modulo, finanziato grazie al Bando della Regione Sardegna, consente al Comune di velocizzare i processi istruttori delle pratiche e, conseguentemente, ridurre i tempi di rilascio dei provvedimenti finali. Semplificazione per l’Ente, ma soprattutto velocizzazione per i privati cittadini e liberi professionisti.

Infine, da anni Oristano ha avviato il proprio processo di digitalizzazione, dalla dematerializzazione degli archivi cartacei ai sistemi di pagamento online, che dimostrano una visione al futuro sempre più smart, in linea con l’attuale processo di rinnovamento dettato dal PNRR che porterà, entro il 2026, il 75% delle pubbliche amministrazioni italiane ad essere digitali.

Che vantaggi si acquisiscono grazie anche alla digitalizzazione?

Una buona Pubblica Amministrazione che vuole semplificare e digitalizzare offre ai propri cittadini una buona qualità della vita. Il modo di pensare, così virtuoso, elastico e adatto al cambiamento, si riflette su tutti gli aspetti della vita territoriale. Non a caso (come abbiamo già citato in diversi articoli e post) molte cittadine del territorio isolano sono ai primi posti tra le città più smart d’Italia. È questa ottima qualità della vita nel comune di Oristano che recentemente l’ha portata al terzo posto a livello nazionale per la qualità dei servizi digitali offerti ai bambini (in base agli indicatori statistici selezionati dal Sole 24 Ore).

La buona amministrazione e la capacità delle istituzioni di mettere in campo servizi efficienti, ha portato ad un miglioramento delle condizioni di vita, un assottigliamento delle lacune nei confronti dei più fragili e un adeguamento alle aspettative dei più giovani che oggi vedono nelle istituzioni uno strumento di supporto e non più un qualcosa da demonizzare.

“Siamo orgogliosi di questo risultato, ma per Oristano non è una novità assoluta. Da anni Torre Grande è premiata dai pediatri italiani con la bandiera verde come spiaggia a misura di bambino. Inoltre, le stesse classifiche del Sole 24 ore ogni anno attribuiscono buoni risultati sulla qualità della vita, con punte di eccellenza su indicatori come l’ecosistema urbano e la sicurezza.

Il sindaco Andrea Lutzu

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    Siti contaminati e aree a rischio sanitario in Italia: facciamo il punto.

    Per l’Ispra, in Italia abbiamo 12.482 siti contaminati, quindi aree territoriali a forte rischio sanitario. Nello specifico, l’Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale, per sito contaminato si riferisce a quei territori in cui l’insistenza di attività umane ha provocato nel tempo un’alterazione delle caratteristiche qualitative ambientali di suolo, sottosuolo e acque, tale da figurare come un rischio per la salute umana.

    Sempre l’Ispra distingue i siti da “potenzialmente contaminati” a “con grave rischio sanitario“, questi ultimi conosciuti anche come Siti di Interesse Nazionale (SIN), di cui si contano 58 aree in tutta Italia. Si tratta, per lo più, di aree industriali dismesse e in attività, aree protagoniste di importanti incidenti con rilascio di inquinanti chimici, e aree in cui sono stati ammassati o interrati rifiuti pericolosi.

    Dal 1998 vi è il forte interesse a voler bonificare tali aree, da cui nasce la normativa in materia, introdotta con il D.M. 471/99, poi modificata dal D.Lgs. 152/06 “Norme in materia ambientale”.

    Qualche numero dai Siti contaminati

    Dei 12.482 siti contaminati, oltre 3.000 si trovano in Lombardia, occupando quindi il primo posto in classifica come Regione con il maggior numero di aree inquinate in Italia.

    Fonte: Il Sole 24 Ore – Confindustria

    Dei 58 Siti di interesse Nazionale, troviamo sempre la Lombardia in testa, con 5 siti ad alto rischio sanitario, poi Piemonte, Toscana, Sicilia e Puglia con 4 siti per Regione. La Sardegna ne conta 2, uno nel Sulcis Iglesiente e l’altro a Porto Torres.

    Oltre 3 miliardi di euro stanziati finora per la bonifica dei 58 siti che però tardano a compiersi. A emergere è sicuramente l’estrema lentezza della macchina burocratica italiana.

    Da non tralasciare l’elevata percentuale di malattie gravi che in queste aree tendono a proliferare e il rischio mortalità più alto del 4-5% rispetto alla popolazione generale, con prospettiva di peggioramento.

    Urbanisticamente, le aree SIN sono soggette a particolari vincoli? Ovviamente si!

    Ogni area è ovviamente soggetta a vincolo, regolamentato da Decreto Ministeriale. Da UrbisMap, cliccando nell’area riconosciuta come SIN, è possibile accedere alla Normativa di riferimento e agli allegati ministeriali in cui si decreta il perimetro dell’area e gli interventi di bonifica.

    In alcuni casi, qualsiasi edificabilità di suoli in siti inquinati di interesse nazionale deve essere preceduta dalla completa bonifica ambientale, come ribadito dal T.A.R. Trento con la sentenza, sez. un., 20 novembre 2013, n. 382.

    Ciò significa che, finché le aree non verranno bonificate (con tutte le note negative che ne comporta a livello di salute), a fermarsi sono l’attività edilizia, l’occupazione e l’economia.

    Strumenti di webgis possono aiutare a velocizzare i processi di bonifica sul territorio da parte degli organi competenti? Assolutamente si! Semplificando soprattutto i processi di analisi prima e monitoraggio dopo.

    Palermo ha un nuovo Piano Regolatore: la palla passa al Genio Civile

    Dallo scorso 29 Novembre la Città di Palermo ha un nuovo Piano Regolatore Generale. L’ufficio del Piano ha concluso la redazione del Piano che adesso passa al Genio Civile, il quale entro 60 giorni dovrà dare il proprio parere, che se positivo avvierà l’Iter in Consiglio e la fase di partecipazione democratica.

    Un lavoro lungo, di oltre tre anni, con la produzione di quasi 600 tavole, tutto per una nuova Palermo: smart e bio-ecologica, proiettata al 2030 con consumo zero di suolo.

    In parallelo, l’ufficio del Piano sta provvedendo a redigere la relazione e le planimetrie del Piano Particolareggiato del Centro Storico, che verrà anch’esso inviato al Genio per il parere definitivo.

    Come cambierà Palermo con il nuovo PRG?

    Il nuovo PRG di Palermo si prefigge di poter avere, entro il 2030, una Città più verde e con meno consumo di suolo, in linea con gli stessi principi enunciati dal nuovo Piano di Governo del Territorio di Milano, di cui ne abbiamo recentemente parlato in questo articolo.

    Una Città che riesca a valorizzare le aree industriali dismesse, con la prospettiva di uno sviluppo più sostenibile. Una Città che vuole andare verso il recupero del tessuto urbano esistente, la rigenerazione, l’innovazione e il miglioramento architettonico. Ma soprattutto una Città capace di ostacolare la speculazione e favorire l’inclusione sociale.

    Dalla nota rilasciata dai Consiglieri si legge quanto valore viene riposto nella fase che succederà il parere del Genio Civile: la partecipazione attiva di tutta la cittadinanza, dai tecnici alla parte politica, durante la quale si potranno valutare e proporre le misure migliori per lo sviluppo sostenibile della Città di Palermo.

    600 tavole: come agevolarne la consultazione durante la fase partecipativa?

    Dalla nota dei Consiglieri emerge l’enorme quantità di elaborati che nel corso dei tre anni sono stati prodotti per la redazione del nuovo piano. Quasi 600 tavole che se stampate non sarebbero in linea con i principi di eco-sostenibilità dettati dal piano stesso.

    Oltre al fatto di non essere un’azione proprio ecologica, si pensi ad un comune cittadino che desidera visionare il Piano ed eventualmente presentare le dovute osservazioni entro i tempi disponibili. Presumibilmente, si dovrà recare in Comune e consultare tavole e relazioni. Quindi, 600 elaborati da visionare su carta.

    Quanto tempo impiegherebbe il cittadino per visionarli tutti? Aggiungendo magari il fatto che non sia proprio un esperto in materia. Noi pensiamo un’infinità incalcolabile.

    Utilizzare un Geoportale per la consultazione dei Piani, invece, anche durante la fase delle osservazioni, è fattibile? Certo che si!

    “Ripiegare” sull’utilizzo di un Geoportale per la consultazione del Piano, anche in fase partecipativa, invece di stampare oltre 600 elaborati (per chissà quante copie), sarebbe davvero una scelta green, in linea con i principi enunciati dal piano stesso.

    Inoltre, la consultazione sarebbe di libero accesso a chiunque, anche ai meno esperti, e a tutti coloro che seppur esperti non avrebbero mai il tempo materiale per consultare tutte le tavole del Piano in cartaceo, una per una, fino alla seicentesima.

    Un webgis come UrbisMap mostrerebbe a chiunque la pianificazione, questa sovrapposta alla mappa satellitare e correlata alle norme tecniche d’attuazione (così come è già possibile fare con l’attuale PRG di Palermo). Ognuno potrà così verificare facilmente ciò che gli interessa, in qualsiasi momento, da qualsiasi dispositivo e decidere se consegnare al Comune le proprie osservazioni.

    Una scelta decisamente più smart e green. Gli alberi di Palermo ringrazierebbero assai!

    Sardegna: approvate le norme di attuazione del PAI 2019

    La Regione Sardegna, con Deliberazione del Comitato Istituzionale n.1 del 03/10/2019 e successiva del 28/10/2019, ha approvato l’aggiornamento delle Norme di attuazione del PAI, il Piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico.

    Noi abbiamo già reso tutto disponibile su UrbisMap, nella sezione Normativa Sardegna, ma prima vediamo cosa comporta l’aggiornamento.

    Il PAI è lo strumento urbanistico redatto e approvato nel 2006 con Decreto del Presidente della Regione Sardegna, insieme ai suoi elaborati descrittivi e cartografici, che consente di programmare le azioni e le norme d’uso per la conservazione, difesa e valorizzazione del suolo, correlate alla prevenzione del rischio idrogeologico.

    Nel corso degli anni il PAI è stato oggetto di modifiche e integrazioni, tra cui quelle risalenti al 2015 da cui è stato aggiornato lo scorso ottobre il Testo Coordinato delle Norme Tecniche di attuazione del PAI.

    Quali sono gli articoli, e relativi commi, modificati e approvati nelle Norme di attuazione del PAI?

    Dalla Deliberazione n. 1 del 03/10/2019 si evincono le modifiche dei seguenti articoli, visionabili nella loro completezza su questo link:

    • ARTICOLO 8: Indirizzi per la pianificazione urbanistica e per l’uso di aree di costa;
    • ARTICOLO 18: Sistemazione dei versanti;
    • ARTICOLO 21: Indirizzi per la progettazione, realizzazione e identificazione delle misure di manutenzione delle nuove infrastrutture;
    • ARTICOLO 23: Prescrizioni generali per gli interventi ammessi nelle aree di pericolosità idrogeologica;
    • ARTICOLO 24: Studi di compatibilità idraulica;
    • ARTICOLO 25: Studi di compatibilità geologica e geotecnica;
    • ARTICOLO 27: Disciplina delle aree di pericolosità idraulica molto elevata (Hi4);
    • ARTICOLO 30ter: Identificazione e disciplina delle aree di pericolosità quale misura di prima salvaguardia;
    • ARTICOLO 31: Disciplina delle aree di pericolosità molto elevata da frana (Hg4);
    • ARTICOLO 37: Varianti ed aggiornamenti del PAI;
    • ARTICOLO 41: Norme per le aree di pericolosità PAI/PGRA;
    • ARTICOLO 47: Invarianza Idraulica;

    Nella Deliberazione n. 1 del 28/10/2019, invece, si riportano le modifiche apportate all’Allegato A del 03/10/2019, sui commi degli articoli 8, 24, 25 e 27, visionabili tramite questo link.

    Se utilizzate UrbisMap in Sardegna, il dato riportato dal Geoportale dopo il click su mappa è già stato adeguato all’aggiornamento del PAI 2019. Ciò significa che le informazioni restituite sono sempre aggiornate e verificate, conferendo così attendibilità al Report di destinazione urbanistica che decidete di scaricare.

    Se però avete dubbi scriveteci tramite questa pagina, siamo sempre a disposizione.

    Milano: approvato il nuovo Piano di Governo del Territorio

    Con 26 voti favorevoli e 12 contrari, lo scorso 14 ottobre, il Consiglio Comunale di Milano ha approvato il nuovo Piano di Governo del Territorio per Milano 2030, che comprende il nuovo Documento di Piano, la variante del Piano dei Servizi, del Piano per le Attrezzature Religiose e la variante del Piano delle Regole.

    Cosa cambia per Milano con il nuovo PGT?

    I tre punti principali su cui si è lavorato per la modifica del Piano di Milano sono: casa, ambiente e periferie. Punti cardine per una Città che cresce quotidianamente, in termini di popolazione e servizi annessi, che deve saper rispondere ai nuovi fabbisogni dei cittadini con affitti a prezzi accessibili, aumento dei parchi pubblici e una migliore qualità della vita.

    Fabbisogni che il nuovo PGT di Milano soddisfa grazie all’incremento dell’offerta di housing sociale, la riduzione del consumo di suolo con la nascita di 20 nuovi parchi, la rigenerazione degli edifici a emissioni zero, alla riqualificazione di piazze e aree strategiche della città, fino al recupero o abbattimento degli edifici abbandonati.

    I 5 principali obiettivi del nuovo PGT di Milano

    1. Una città connessa, metropolitana e globale
    La pianificazione urbanistica sarà pienamente connessa allo sviluppo delle infrastrutture di mobilità. Infatti, nei prossimi anni verrà realizzata la linea M4, il prolungamento della metro verso Monza e Settimo Milanese, l’adeguamento della cintura ferroviaria in funzione della Circle Line e il potenziamento del Servizio Ferroviario Regionale e dell’alta velocità.

    Secondo la logica di una continua crescita urbana, quindi l’esigenza di avere una minor distanza tra una fermata metro/treno e l’altra, da cui deriva un minor uso dell’auto privata, il Piano incentiva interventi di rigenerazione in prossimità di 13 nodi di interscambio, dove si da la possibilità di superare l’indice di edificabilità massimo.

    2. Una città di opportunità, attrattiva e inclusiva
    Il Piano individua 6 aree – San Siro-Trotto, Bovisa-Goccia, Piazza D’Armi, Ronchetto, Porto di Mare e Rubattino – il cui sviluppo sarà legato all’insediamento di “Grandi Funzioni Urbane”, come ospedali, impianti sportivi, parchi, sedi amministrative, progetti per nuovi servizi sull’area metropolitana.

    Si prevede anche di recepire  il cambio di destinazione d’uso tra le categorie produttivo, terziario, ricettivo e servizi privati, in modo da incentivare la nascita di opportunità di lavoro per i giovani.

    Inoltre, data la crescente presenza giovanile, il Piano incentiva la realizzazione di case in affitto, consentendo ai privati di superare l’indice di edificabilità massima mediante la realizzazione di edilizia sociale in locazione, in vendita di tipo agevolato e co-abitazioni.

    3. Una città green, vivibile e resiliente
    Il nuovo Piano garantisce la riduzione del consumo di suolo del 4% rispetto al Piano vigente, l’ampliamento del parco Sud per circa 1,5 milioni di mq, la connessione tra il parco Nord e il parco Sud che genererà il grande Parco Metropolitano, la nascita di almeno 20 nuovi parchi tra cui i 7 previsti all’interno degli scali ferroviari e un piano di forestazione per l’area metropolitana.

    Per l’edificato, si richiede l’innalzamento degli standard con il miglioramento delle prestazioni energetiche, la realizzazione di nuove aree permeabili e la certificazione della riduzione di CO2.

    4. Una città, 88 quartieri da chiamare per nome
    Il Piano vuole valorizzare tutti gli 88 quartieri che compongono Milano, superando il divario territoriale e sociale tra centro e periferia, ponendo al centro le piazze, migliorando lo spazio pubblico e i loro servizi.

    Cuore di questa strategia sono i progetti per la riapertura dei Navigli, la riqualificazione degli scali ferroviari e la rigenerazione di 7 piazze ad alta accessibilità. Anche in questi ambiti sarà possibile superare l’indice di edificabilità massimo (1 mq/mq anziché 0,7 mq/mq) per la realizzazione di Edilizia Residenziale Sociale.

    5. Una città che si rigenera
    Riqualificare l’esistente per non consumare ulteriore suolo pubblico. Il Piano individua alcune aree ai margini del territorio che dovranno essere valorizzate con interventi mirati al recupero del patrimonio edilizio degradato.

    Si prevede il recupero di 3 mila alloggi di edilizia residenziale pubblica, la realizzazione sugli Scali Ferroviari di alcuni alloggi a canone sociale, la sperimentazione in 10 aree pubbliche di edilizia popolare e servizi abitativi all’interno di contesti sociali misti. Misure severe sul fronte degli edifici abbandonati, i quali perdono i diritti volumetrici esistenti con l’assegnazione solo dell’indice di edificabilità unico per chi lascia stabili in stato di degrado.

    Nuovo PGT di Milano: presto su UrbisMap.

    Stiamo già lavorando al nuovo PGT di Milano, così da poter sostituire quello attualmente presente su UrbisMap e rendere il servizio del Geoportale sempre più puntuale. Presto, avrete accesso a tutta l’informativa urbanistica, vincolistica e normativa dettata dal nuovo piano, stampabile tramite il Report di destinazione urbanistica.

    Vi aggiorneremo non appena avremmo pubblicato il nuovo Piano di Governo del Territorio di Milano, nel mentre continuate a testare la nuova interfaccia di UrbisMap tramite questo link e a rispondere al sondaggio sulla sua usabilità.

    Guida all’utilizzo della nuova versione di UrbisMap

    Nell’ultimo articolo vi abbiamo annunciato il lancio in beta test di quella che da qui a poco sarà la nuova interfaccia ufficiale di UrbisMap. Progettata secondo uno schema mobile-first, ottimizza e semplifica il percorso dell’utente soprattutto da smartphone.

    Essendo in fase di test, sulla nuova versione mancano alcune “pietre miliari” di UrbisMap, come lo strumento per la stampa del Report di Destinazione Urbanistica. Strumenti che verranno inseriti nel corso di queste settimane.

    L’obiettivo del test, ovvero del sondaggio sottoposto agli utenti che ne provano l’usabilità, è quello di individuare bug e difficoltà che il nuovo sistema ancora presenta, oltre a percorsi di utilizzo preferenziali, migliorie e suggerimenti.

    Il nuovo funzionamento di UrbisMap, step by step.

    Urbismap-guida-nuova-interfaccia

    La nuovissima interfaccia Mobile di UrbisMap

    Accedendo alla nuova versione di UrbisMap da mobile, a darci il benvenuto non c’è più quel fastidioso pop-up, bensì un’interfaccia pulita, semplice, con la mappa in primo piano e un’area di dialogo “dinamica”.

    Grazie alla funzione drag, tenendo premuto e al contempo spostando su e giù la barra grigia, l’area di dialogo può essere nascosta, oppure essere visibile a metà schermo e a schermo intero. Da qui si ha accesso alle 4 nuove sezioni principali di UrbisMap:

    • NOTIFICHE / INFORMAZIONI: da questa sezione l’utente riceve notifiche sulla piattaforma e informazioni di carattere generale, oltre a poter cliccare sui bottoni che consentono di individuare su mappa la propria posizione geografica e attivare la visualizzazione full screen;
    • RICERCA: la vecchia barra di ricerca di UrbisMap viene spostata all’interno di questa sezione. Qui si può ricercare un piano specifico o un punto sulla mappa digitando alcune parole chiavi, ad esempio “Piano Urbanistico Cagliari” o “Via Roma, 2 Cagliari“, come spiegato in questo vecchio articolo;
    • CONSULTAZIONE: è la sezione nella quale appaiono tutte le informazioni catastali, urbanistiche, normative e vincolistiche del punto cliccato o ricercato sulla mappa. A sostituzione del vecchio fumetto, è ora possibile visualizzare in un’unica soluzione tutto ciò che riguarda il punto geografico, cliccare sui singoli piani per attivarne la visualizzazione sulla mappa, accedere alla normativa del piano selezionato e effettuare il zoom sullo stesso. Da qui, successivamente, sarà possibile visualizzare e stampare il report di destinazione urbanistica.
    • PROFILO PERSONALE: è la sezione nella quale l’utente può accedere o registrarsi a UrbisMap, cambiare le proprie credenziali e verificare lo stato del proprio profilo.

    Un menù a forma di hamburger, posizionato in alto a sinistra dell’area di dialogo, vi consente di selezionare la pianificazione a livello comunale che si vuole visualizzare su mappa.

    Il clic su mappa da mobile può avvenire sia con doppio clic sullo schermo, oppure facendo una leggera pressione sul punto desiderato. Dopo aver eseguito l’azione apparirà sulla mappa il marker blu e, di conseguenza, le informazioni territoriali nell’area di dialogo.

    Con la nuova versione, oggi è anche possibile ruotare la mappa sullo schermo a 360°, esattamente come facciamo su qualsiasi altra app di mappa! La funzione è utilissima, sia da mobile che da desktop, ad esempio per confrontare planimetrie catastali o di progetto con i piani e la mappa presenti su UrbisMap.

    Cliccando sull’icona a forma di fumetto, a sinistra del nome del piano, si apre il menù dal quale si ha accesso alla normativa completa e alla funzione “zoom su questo piano“.

    Sotto il nome del piano, invece, appare l’elenco delle zone urbanistiche e dei vincoli a cui è soggetto il punto cliccato. Affianco alle singole zone, appare un pallino con il colore associato alla zona sulla mappa. Visivamente permette una più rapida corrispondenza / individuazione delle zone sul dispositivo.

    Infine, l’area di dialogo grazie alla funzione scroll, consente la lettura di tutta l’informativa presente su UrbisMap. Cliccando sulla x in basso a destra dell’area questa verrà chiusa dando nuovo accesso alla mappa in full screen.

    urbismap-nuova-versione-desktop

    UrbisMap versione desktop: old but gold!

    L’utilizzo di UrbisMap da desktop, attraverso la nuova interfaccia, non cambia di molto rispetto alla versione mobile. Così come non cambiano le performance rispetto all’interfaccia attuale, anzi aumentano.

    Alcuni aspetti, però, differenziano l’utilizzo di UrbisMap da desktop rispetto che da mobile. Da desktop, infatti:

    • L’area di dialogo non è dinamica, ma fissa sul lato destro dello schermo. Qui, attraverso la funzione scroll, l’utente può visualizzare tutte le informazioni territoriali del punto cliccato su mappa e accedere alle altre funzioni e strumenti;
    • Per visualizzare le informazioni di un punto geografico, l’utente deve cliccare due volte sopra la mappa , oppure ricercarlo tramite toponimo nella sezione ricerca.

    Le sezioni dell’area di dialogo presenti su mobile sono identiche a quelle visualizzate da desktop. Identico anche il percorso utente per accedere ad ogni singolo strumento o funzionalità.

    Finalmente, però, anche qui spariscono messaggi di benvenuto, pop-up e fumetti, così che l’informazione ricercata sia di immediata visualizzazione e lettura.

    Tra non molto l’interfaccia verrà completata e ottimizzata al 100% su entrambe le versioni. Il vostro contributo continua ad essere prezioso per l’individuazione di eventuali bug e malfunzionamenti. Vi ricordiamo, quindi, di continuare a provare la nuova interfaccia di UrbisMap e di lasciarci un feedback attraverso questo sondaggio, veloce e anonimo.

    Una nuova interfaccia Mobile-first per UrbisMap

    Da tempo vi abbiamo parlato del lavoro che stiamo svolgendo per realizzare la nuova interfaccia di UrbisMap. Bhe, ormai ci siamo e la nuova versione è oggi in fase di beta test.

    Ma perché lo facciamo? Perché stiamo modificando l’user experience sul nostro Geoportale?

    Perché chi utilizza il Geoportale, deve vivere la miglior esperienza possibile, veloce e semplice, così che l’utilizzo del sistema si avvicini sempre di più ai suoi bisogni, alle sue abitudini e necessità.

    Come progettare, quindi, la nuova interfaccia di UrbisMap? Ovviamente mobile friendly, anzi Mobile-first!

    Essere mobile first significa progettare e ottimizzare il percorso dell’utente da smartphone, prima che da desktop.

    Lo smartphone è oggi lo strumento più utilizzato al mondo per lavorare, comunicare e informarsi. Qualsiasi lavoro voi facciate, avete sempre sul vostro smartphone tools che vi aiutano a semplificare e velocizzare il lavoro, in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo.

    UrbisMap vuole offrire lo stesso servizio. Dev’essere performante su mobile, allo stesso modo di quanto lo è oggi su desktop. Chiunque lo utilizzi deve poter ottenere le stesse prestazioni anche fuori dall’ufficio, in pochi clic, collegandosi semplicemente a internet.

    Vogliamo fare la differenza. Vogliamo che l’ingegnere, durante un comunissimo sopralluogo, possa verificare per l’ennesima volta l’indice di fabbricabilità della zona in cui risiede il cantiere, così come l’agente immobiliare che durante la vista nel proprio immobile in centro storico da parte di possibili acquirenti, possa loro elencare tutti i vincoli a cui è soggetto.

    Cosa cambia con la nuova interfaccia?

    Less is more. Meno icone, basta pop-up, ma tutte le funzioni rimangono.

    Sparisce il messaggio di benvenuto, si riducono le icone, addio pop-up, ma tutti gli strumenti rimangono, anzi aumenteranno.

    Al clic sulla mappa, non appare il fumetto dal quale era possibile estrapolare una sintesi di tutte le informazioni che caratterizzano il punto cliccato. Con la nuova interfaccia tutte le informazioni appaiono, in un’unica soluzione, nella nuova area di dialogo, sempre disponibile grazie alla funzione drag su mobile o perché fissata sul lato destro del desktop.

    Con la funzione scroll si potrà scorrere all’interno dell’area per visualizzare tutte le informazioni. In alto a sinistra, affianco al nome del Comune, vi è il bottone del menù dal quale si può selezionare la pianificazione comunale che si desidera visualizzare su mappa.

    L’area di dialogo, oltre a contenere le informazioni riguardanti il punto su mappa, da accesso alle sezioni notifiche, ricerca e profilo personale.

    Nell’area di ricerca, come nell’attuale interfaccia, è possibile digitare il nome di un piano specifico, di una via o di una Città per visualizzarli su mappa.

    Il clic sulla freccia che affianca il nome del Piano, attiva la visualizzazione dello stesso sulla mappa. Mentre, l’icona a forma di nuvoletta, presente sulla destra del nome, da accesso alla normativa di riferimento e permette di attivare lo zoom sul Piano.

    Un test per raccogliere i vostri feedback!

    Come anticipato, la nuova interfaccia è in fase di beta test. Finché non sarà ultimata in ogni minimo dettaglio potrete continuare ad utilizzare il Geoportale su www.urbismap.com

    In questa fase, però, per noi è davvero prezioso il vostro contributo di test e valutazione. Per questo vi chiediamo di provare la nuova interfaccia tramite questo link, da mobile o da desktop, così che poi possiate lasciare un feedback tramite questo sondaggio (breve e anonimo).

    Il tempo impiegato sarà prezioso per rendere UrbisMap sempre più performante da qualsiasi dispositivo, così che voi possiate sprecare sempre meno tempo durante le fasi del vostro lavoro in cui utilizzate il nostro sistema.

    Quindi, ricapitolando:

    Vi ringraziamo e vi terremo aggiornati appena la nuova versione sarà ufficialmente online.

    Chi è Paola Pisano, la ministra dell’Innovazione del Governo Conte Bis

    Eletta “donna più influente nel digitale” in Italia per il 2018 e Assessore all’Innovazione del Comune di Torino, Paola Pisano, classe 1977, lo scorso 5 settembre è stata eletta Ministra dell’Innovazione per il Governo Conte bis.

    Ma chi è Paola Pisano e perché la scelta di Conte di istituire il nuovo ministero dell’innovazione?

    Dalle docenze in Disruptive Innovation e Innovazione e modelli di business innovativi all’Università di Torino, alla direzione del Centro di innovazione tecnologica multidisciplinare dell’ateneo e presidenza della commissione aziendale del dipartimento di Informatica. Queste sono solo alcune delle esperienze nel settore che portano oggi Paola Pisano a dirigere uno dei ministeri fondamentali, ma sottovalutati, per un Italia che vuole e ha bisogno di cambiare.

    La nuova Ministra, avrà infatti il fondamentale compito di occuparsi della trasformazione digitale di questa Italia ancora troppo ancorata a processi, tecnologie e sistemi vecchi, lenti e mal funzionati.

    Il Presidente Conte crede fortemente in questa nuova linea di cambiamento, volendo così l’istituzione di un Ministero che si dedichi, in tutto e per tutto, all’innovazione, dando così una spinta, radicale e decisiva, ai tanto già annunciati principi di digitalizzazione e semplificazione all’interno della macchina pubblica.

    Nel futuro più prossimo, quindi, avremmo il primo dipartimento per la trasformazione digitale e un dipartimento dedicati al digitale che, oltre ad affiancare l’operato del Ministero, avranno come braccio operativo la neo nata Agenzia per l’Italia Digitale.

    Paola Pisano promotrice delle Smart Cities?

    Uno dei temi su cui la nuova Ministra è però particolarmente brava, è quello legato ai concetti di Smart Cities. A Torino ha sviluppato numerosi progetti che, in linea con i concetti di Smart Cities, semplificano e migliorano la vita dei cittadini, oltre a semplificare e velocizzare la macchina burocratica dell’Ente.

    Ad esempio, la sperimentazione delle auto a guida autonoma e dei droni, l’introduzione del 5G e la digitalizzazione dei servizi delle pubbliche amministrazioni.

    Paola Pisano, però, dall’esperienza torinese non classifica la sua Città come un modello di Smart City vero e proprio, bensì l’operato della sua amministrazione ha voluto promuovere e incentivare aziende e imprenditori che, attraverso le proprie idee e tecnologie, sapessero rendere “più digitale“, quindi “più smart“, il Capoluogo piemontese.

    Smart City si, quindi, ma anche sharing economy, promozione e diffusione di nuove idee e tecnologie che insieme portano al raggiungimento di un obiettivo comune: la semplificazione e la digitalizzazione dei servizi pubblici per un rapporto sempre più diretto con i cittadini. Logico pensare come da qui, inevitabilmente, si venga a migliorare la qualità della vita del cittadino e il modo in cui sceglie di vivere la Città.

    Proponiamo UrbisMap come Geoportale Nazionale al nuovo Ministro dell’innovazione? Perché no!

    Scherzi a parte, UrbisMap, come detto più volte, apprezza particolarmente i concetti di Smart Cities, ma ancor di più le idee e i progetti che aiutano a semplificare, velocizzare e rendere sempre più accessibile l’amministrazione pubblica.

    UrbisMap nasce proprio da questi concetti e dalla necessità di eliminare l’enorme divario tra pubblico e privato per l’accesso ai dati territoriali, tra cui quelli urbanistici, catastali e normativi.

    Quindi, si al nuovo Ministero per l’innovazione e alla definizione, reale e concreta, di nuovi processi di semplificazione, digitalizzazione e accessibilità pubblica su tutto il territorio nazionale.

    Piani di Protezione Civile: obblighi e doveri comunali

    I piani di protezione civile sono un importante strumento di pianificazione comunale, indispensabili per far fronte a qualsiasi evento calamitoso che può colpire un determinato territorio. Contenenti tutte le attività operative da eseguire in caso calamità, atte a salvaguardare e soccorrere la popolazione soggetta al rischio, devono altre sì tutelare il sistema produttivo, il patrimonio culturale e quello ambientale.

    La progettazione dei Piani di protezione civile, oltre ad essere obbligatoria per i Comuni italiani, in sintesi prevede:

    • definizione degli obiettivi e l’organizzazione delle azioni in caso di calamità naturali;
    • definizione dei responsabili di piano e delle singole funzioni;
    • creazione protocolli di attivazione e procedure di lavoro;
    • digitalizzazione e diffusione anche tramite tecnologie GIS;
    • individuazione delle aree di attesa della popolazione non soggette ai rischi (come scuole e palestre), aree di ricovero della popolazione non soggette a rischi (alberghi, ostelli, case private) e aree di ammassamento dei soccorsi e delle risorse;
    • individuazione delle sedi idonee ad ospitare i Centri Operativi e delle vie di fuga;
    • organizzazione delle strutture operative relative al livello di piano.

    Per la progettazione del Piano di protezione civile comunale, ci si deve ovviamente attenere alle disposizioni già in vigore sul territorio, dettate dal resto della pianificazione comunale, provinciale, regionale e nazionale.

    Ma quali sono gli obblighi da parte delle Amministrazioni comunali, oltre alla redazione del piano stesso?

    La redazione del Piano, così come l’istituzione della Protezione Civile locale, sono fondamentali per la gestione delle emergenze, l’attuazione delle misure di sicurezza, la definizione di responsabilità e compiti, ma soprattutto la salvaguardia di cittadini, animali e beni.

    Proprio per la popolazione è fondamentale che il Comune, così come gli altri organi ai quali piani deve far riferimento (Unione di Comuni, Provincia e Regione), renda disponibile e consultabile il Piano di Protezione civile comunale e che venga sempre aggiornato.

    Una volta entrato in vigore, il Piano dev’essere facilmente reperibile e consultabile dalla cittadinanza, in quanto contiene una serie di informazioni utili alla stessa in caso di calamità, ad esempio i modelli di intervento, in cui si riportano le così dette aree di emergenza.

    Le aree segnalate sul piano, che devono essere visibilmente riconoscibili, sono le aree di attesa, luoghi di primo ritrovo per la popolazione e di ricongiungimento per le famiglie, le aree e strutture di accoglienza, nelle quali destinare la popolazione colpita, e le aree di ammassamento di soccorritori e risorse.

    Tali aree devono essere raggiungibili attraverso un percorso sicuro, possibilmente pedonale, e segnalato con apposita cartellonistica stradale, così come dettato dalla normativa della Protezione Civile Nazionale.

    Come rendere facilmente accessibile ai cittadini il Piano di Protezione Civile

    Oltre ai metodi più tradizionali, quali la stampa cartacea (ma poco funzionale) e la cartellonistica stradale per la segnalazione delle aree di soccorso, di attesa e accoglienza, un sistema web-gis, facilmente utilizzabile da smartphone, può essere lo strumento giusto per la fase di accessibilità, divulgazione e consultazione del piano.

    In Sardegna, esiste un Sistema informativo di Protezione Civile regionale (SIPC), sul quale i Comuni devono obbligatoriamente pubblicare i propri piani di protezione civile e gestire le emergenze. Il sistema, però, non è accessibile alla cittadinanza, ma solo alla Pubblica Amministrazione, restando così un mero strumento interno per la gestione delle azioni di emergenza.

    Un web-gis come UrbisMap, invece, consente la pubblicazione gratuita dei Piani di protezione civile (a qualsiasi livello). Grazie alla sua facilità di utilizzo, tramite qualsiasi dispositivo, i cittadini, anche in fase di piena emergenza, potranno accedere alla mappa, geo-localizzarsi e vedere dove si trova l’area di attesa e le strutture di emergenza più vicine da poter raggiungere.

    In Sardegna sono diversi i Comuni che hanno scelto di pubblicare il proprio Piano di protezione civile su UrbisMap. Ad esempio, Olbia e i Comuni della Comunità Montana Gennargentu Mandrolisai.

    La velocità nell’acquisire l’informazione viene nettamente migliorata. Un servizio ai cittadini, ma anche uno strumento fondamentale per la Pubblica Amministrazione che si prefigge di divenire sempre più smart e digitale.

    Per avere maggiori informazioni sulla pubblicazioni dei piani su UrbisMap scrivici tramite la pagina contatti!

    Cagliari elezioni comunali: su mappa i risultati dello spoglio in tempo reale

    A UrbisMap piacciono le sfide, soprattutto quelle che inizialmente sembrano impossibili, così ci abbiamo provato e siamo riusciti nell’impresa: rendere visibili su mappa i risultati dello spoglio delle ultime elezioni comunali di Cagliari, aggiornati in tempo reale e geo-referenziati.

    Perché visualizzare su UrbisMap i risultati dello spoglio?

    UrbisMap è particolarmente versatile. Lo abbiamo visto diverse volte quanto si adatti alle diverse esigenze di mercato, così come lo si possa personalizzare in base alle necessità dell’utente che lo adopera, in particolare le Pubbliche Amministrazioni.

    In questo senso, abbiamo voluto adattare lo strumento all’esigenza locale del momento: offrire ai cittadini di Cagliari un informazione di pubblico interesse in tempo reale e gratuitamente, attraverso un sistema veloce, semplice da utilizzare e intuitivo.

    Certo, il sito istituzionale del Capoluogo offriva i dati in tempo reale relativi ai risultati scrutinati, ma non su mappa! Attraverso il geoportale, invece, lo spoglio è diventato dinamico, rendendo visibili su mappa i risultati forniti dal Comune di Cagliari in Open Data, da noi geo-referenziati per ogni sezione e per ogni candidato sindaco.

    Dalla gallery è semplice intuire l’andamento dello scrutinio e delle preferenze di voto.

    urbismap-elezioni-comunali-cagliari-2019

    Semplice e intuitivo: come funzionava il sistema?

    Accedendo sul sito di UrbisMap dedicato alle elezioni di Cagliari 2019, sia da smartphone che da desktop, la schermata si apriva con la mappa di Cagliari e una barra laterale con le informazioni sui candidati sindaci: Paolo Truzzu, Francesca Ghirra e Angelo Cremone.

    Grazie a layer di colore diverso, dopo qualche ora dall’inizio dello scrutinio, era semplice comprendere chi risultasse in testa tra gli sfidanti: blu per Truzzu, rosso per Ghirra e verde per Cremone. La barra destra forniva la somma dei voti scrutinati fino a quel momento, mentre cliccando sulla mappa avveniva la magia: sul fumetto apparivano i risultati per la singola sezione cliccata, la quale assumeva il colore del candidato in testa.

    Con l’andare dello scrutinio, quindi, le aree di Cagliari assumevano uno dei colori assegnati ai candidati, lasciando emergere, alla fine delle somme, molte considerazioni non solo politiche, ma anche sociali, economiche e culturali. Zone urbane storicamente di centro sinistra hanno deciso di cambiare profilo politico, dando così fiducia al nuovo candidato di centro destra.

    Questa mattina, intorno alle 9, il candidato Paolo Truzzu è stato eletto nuovo Sindaco della Città di Cagliari, evitando il ballottaggio con Francesca Ghirra per una manciata di voti.

    Il risultato? Le persone hanno sempre più voglia (e bisogno) di strumenti come UrbisMap!

    Quasi 4.000 utenti unici hanno utilizzato UrbisMap per visualizzare, in tempo reale, i risultati delle comunali cagliaritane. Inoltre, 63.292 rigenerazione di pagina, 16.605 click sulla mappa e 55.760 aggiornamenti automatici della mappa avvenuti durante il tempo dello spoglio delle schede.

    Utenti provenienti sopratutto dai Social, dalle testate giornalistiche online e dagli attori di questa campagna elettorale. Utenti sempre più digitali, più smart, che hanno sempre più bisogno di strumenti che gli semplifichino la vita, privata e lavorativa.

    Per dimostrare ciò che scriviamo, non vi sono solo i numeri dati da visualizzazioni e click, ma anche i feedback e le recensioni disponibili online. Qualcuno ha addirittura paragonato questa versione di UrbisMap “una droga” e noi ne siamo entusiasti!

    Non solo gli utenti, ma anche l’Amministrazione di Cagliari, offrendo gli Open Data, si è dimostrata sempre più propensa all’innovazione digitale e alla trasparenza nei confronti dei propri cittadini. Una città sempre più intelligente, in linea con i concetti di smart city.

    Come potremmo personalizzare la prossima volta UrbisMap? Consigli? Scrivici dalla pagina contatti!