Sardegna: aggiornato il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni

Qualche mese fa in Sardegna è stato deliberato l’aggiornamento intermedio del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA), ai sensi dell’art.42 delle NTA del Piano di Assetto Idrogeologico.

Il PGRA è lo strumento di pianificazione del territorio finalizzato a ridurre le conseguenze negative causate dalle alluvioni sulle persone, sull’ambiente, sul sistema socio-economico e sul patrimonio culturale. Il Piano si integra al resto della pianificazione vigente che mitiga il rischio idrogeologico, quindi il PAI e il PSFF.

Rispetto alla prima versione del Piano, approvata con Delibera n.2 del 15/03/2016, l’aggiornamento appena attuato approva gli studi per gli Scenari di intervento strategico e coordinato per il Rio Palmas, Rio Mannu di Fluminimaggiore, Fiume Tirso, Fluminimannu di Pabillonis, Rio Mogoro, Fiume Temo, Rio San Giovanni, Riu di San Teodoro, Rio di Siniscola, Riu Foddeddu, Riu Pelau e Riu Cixerri, e lo studio per gli Scenari di intervento strategico e coordinato per il Flumini Mannu

Su UrbisMap, da qualche settimana, è possibile consultare l’aggiornamento del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni della Sardegna, visualizzarlo su mappa e consultare la relativa normativa regionale. Come per qualsiasi altro piano, basta cliccare sul punto geografico d’interesse per conoscerne piani e normative. Dopo la visualizzazione su mappa è poi possibile scaricare e stampare il report di destinazione urbanistica (se non sai come fare leggi questo vecchio articolo).

Invece, per poter visualizzare e scaricare le relazioni e le tavole di ogni Scenario del PGRA accedi a questa pagina web dedicata.

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Allo stesso modo degli Scenari 2019, è stato recentemente pubblicato e reso interrogabile su mappa l’aggiornamento del PGRA della Sardegna con l’inondazione costiera, contenente la mappatura della pericolosità di inondazione da eventi meteo-marini.

Lo studio, svolto per determinare i perimetri delle zone di pericolosità da inondazione costiera, tiene conto anche di eventi meteo-marini a basso tempo di ritorno, mappando così le aree di pericolosità per i tempi di ritorno di 2, 20 e 100 anni.

Matera: storia, cultura, architettura e Urbismap

Matera è uno dei due capoluoghi di provincia della Basilicata. Eletta Capitale europea della cultura 2019, è città antichissima, nonché complessa e suggestiva. La sua storia urbanistica nasce nell’età della pietra, per poi evolversi e continuare in quella dei metalli, durante il tardo antico, il medioevo e fino ai nostri giorni.

Durante questa lunghissima storia, Matera è riuscita a conservare il suo originale impianto urbano e architettonico, che la rendono unica nel suo genere. Il paesaggio si contrappone tra il nucleo urbano, i Sassi di Matera, e il contesto circostante fatto di valloni, canyon e altipiani scolpiti nel tempo dal torrente Gravina.

Nel 1993 l’UNESCO ha dichiarato i Sassi di Matera Patrimonio Mondiale dell’Umanità e parte del territorio del Parco della Murgia Materana per via dell’eccezionale valore culturale, architettonico e storico presente.

Urbanistica, architettura e conservazione

“Matera è l’unico posto al mondo dove gli abitanti possono dire di vivere nelle stesse case dei loro avi di 9.000 anni prima”

Recita Fodor’s, una guida inglese. In fin dei conti è proprio così. Le grotte naturali, furono le prime abitazioni degli uomini, le quali si appropriarono delle forme naturali, determinando nella grotta percorsi ed architetture.

Spesso le abitazioni scavate nella roccia venivano “allungate” verso l’esterno con una costruzione chiamata “lamione“. Con l’andare del tempo il complesso edilizio di Matera divenne sempre più caotico e “ammassato“: i tetti delle case più a valle acquisivano la funzione di strada, scalinata, giardino o di pavimento per la casa che si ergeva di sopra.

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Un groviglio di cunicoli indescrivibile ed uno sviluppo sotterraneo della città inimmaginabile. Non si parla di qualche decina di casa e di qualche chiesa, ma di 80 chiese e 3.012 abitazioni, di cui oltre la metà sono interamente scavate nella roccia.665 con ingresso al di sotto del piano stradale;

Purtroppo oggi l’immenso Patrimonio di Matera non gode di ottima salute. A partire dal XVII secolo, il nucleo urbano costituito dai Sassi, ormai saturo, venne lentamente abbandonato per un nuovo nucleo posizionato all’esterno di quello più antico (oggi chiamati Rione Case Nuove e Rione del Piano), trasferendo con sé la vita commerciale, artigiana e religiosa.

I nuovi spazi dedicati alla collettività si trasferiscono sul piano e questo determinò un primo isolamento dei Sassi. Abbandono che si ripresentò nel secondo dopo guerra, quando l’elevato sovraffollamento e le scarse condizioni igienico sanitarie che portarono il Capo del Governo, Acilde de Gasperi, a promulgare una riforma ad hoc, la Legge risanamento Sassi.

La legge costrinse gli abitanti di Matera a trasferirsi nei nuovi quartieri popolari, con l’abbandono delle Grotte. La situazione si mantenne tale fino agli anni 90 circa, quando gli abitanti iniziarono, molto lentamente, a riabitare i sassi, cercando di conservarli e sapientemente recuperarli.

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Il centro storico: vincoli e urbanistica

Da quando Matera, e il suo centro storico, è stata ripopolata, ma soprattutto da quando l’UNESCO l’ha dichiarata Patrimonio dell’Umanità, sono in atto una serie di azioni, vincolistiche e di pianificazione, che salvaguardano e tendono a conservare la storicità del costruito.

Il Piano attualmente in vigore nella Città dei Sassi è il Piano Regolatore Generale risalente al ’99, con variante approvata e pubblicata su Gazzetta Ufficiale n.1 del 2007-01-08.

Sul territorio di Matera, ricadono inoltre vincoli a livello regionale, nazionale ed europeo, come l’International Bird Area (IBA), normativa europea che regolamenta aree considerate importanti habitat per la conservazione di popolazioni di uccelli selvatici.

Su Urbismap è possibile interrogare il PRG di Matera, accedere con pochi clic alle normative, ai vincoli e scaricare il Report di destinazione urbanistica. Un sistema veloce e pratico per chi ogni giorno deve tenere sott’occhio tutto ciò che ruota attorno all’urbanistica della Città dei Sassi.

Piani di classificazione acustica Lombardia: online su UrbisMap

La legge n. 447/1995 definisce l’inquinamento acustico come “l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le legittime fruizioni degli ambienti stessi

Anche l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), definisce i frastuoni derivati dal traffico urbano come il più rilevante problema ambientale europeo dopo l’inquinamento atmosferico. I grandi insediamenti urbani, ma non solo, hanno sentito la necessità di proteggere l’ambiente e la salute umana dagli impatti causati da tale forma di inquinamento, attraverso i piani di classificazione, o zonizzazione, acustica.

In tal senso, il DPCM del 14/11/1997 determina i valori limite di emissione, immissione, attenzione e qualità delle sorgenti sonore, definendo le classi di destinazione d’uso del territorio. I valori limite di attenzione sono quelli che una volta superati impongono l’adozione di un piano di risanamento comunale, mentre per valori limite di qualità sono i limiti di zona che devono esser conseguiti nel breve, medio e lungo periodo.

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I Piani di Classificazione acustica comunali

I piani di classificazione acustica comunali sono il risultato della suddivisione urbana in aree acustiche omogenee, per le quali si definiscono i livelli sonori ammissibili. Definiscono l’iter burocratico per l’inizio di nuove attività rumorose, la costruzione di nuove case e permettono di regolamentare l’impatto acustico di eventi occasionali come feste, concerti e manifestazioni.

La zonizzazione acustica viene definita in base al Piano Regolatore Generale, principale strumento di pianificazione a livello comunale. A ciascuna area omogenea, in relazione alla sua destinazione d’uso, viene associata una delle sei classi previste dal d.P.C.M. 14/11/1997. Per ogni classe sono previsti quattro distinti valori limite:

  • Valori limite di emissione;
  • Valori limite assoluti di immissione;
  • Valori di attenzione;
  • Valori di qualità.

La suddivisione delle classi acustiche, quindi dei valori limite, sono sempre definite dal decreto del Presidente dei Ministri. In particolare:

  • I – aree particolarmente protette;
  • II – aree prevalentemente residenziali;
  • III – aree di tipo misto Valori di qualità;
  • IV – aree di intensa attività umana;
  • V – aree prevalentemente industriali;
  • VI – aree esclusivamente industriali

Lo scopo dei Piani è quello di definire un limite alla rumorosità ambientale. I limiti più elevati sono quelli previsti per le aree a più intensa presenza umana (aree commerciali, artigianali  e produttive), quindi quelle aree in cui i livelli di rumorosità sono già di per sé elevati.

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Regione Lombardia: consultabili su UrbisMap i piani di classificazione acustica

Recentemente su UrbisMap è possibile consultare, con pochi clic su mappa, i piani di classificazione acustica delle più grandi città della Lombardia, tra cui Milano, Brescia, Bergamo, Mantova e Rho.

Liberi professionisti, funzionari e privati cittadini possono consultare abilmente, e gratuitamente, la normativa che regola la classificazione acustica della Lombardia cliccando sui seguenti link, o direttamente dalla mappa del Geoportale:

La classificazione acustica si sovrappone al resto della Pianificazione già presente sul Geoportale per le città della Lombardia, come i Piani di Governo del Territorio e il Piano Territoriale Regionale.

Oltre la visualizzazione della pianificazione su mappa è possibile scaricare il Report di Destinazione Urbanistica, come spiegato in questo vecchio articolo.

Real Estate D&D: un nuovo software per l’immobiliare

Real Estate Documents & Data è la nuova Start Up romana dedicata al mondo immobiliare. Oggi avremmo il piacere di intervistare, e farvi conoscere, Alessio Toccarelli, uno degli ideatori e promotori di R.E.D.D. con cui UrbisMap ha iniziato a collaborare.

In cosa consiste il progetto R.E.D.D. e perché una Start Up?

R.E.D.D. è il software che aiuta liberi professionisti e privati cittadini a controllare il corredo documentale dell’immobile, o di un complesso immobiliare, che intendono acquistare, indispensabile per la gestione e la valutazione dei rischi.

Il software, in fase di implementazione, sfrutta intelligenza artificiale per l’auto-lettura della documentazione immobiliare, caricata dall’utente, e la sovrapposizione delle planimetrie, evidenziando eventuali difformità.

Tramite R.E.D.D. tutti coloro che intendono acquistare un immobile, possono verificarne le condizioni edilizie, urbanistiche e catastali dello stesso. In questo modo, il software rilascia un punteggio sulla qualità della documentazione presentata, così che l’utente può verificare in autonomia il livello di rischio relativo all’acquisto che intende affrontare.

Da quali esperienze professionali è nata l’idea?

R.E.D.D. nasce dall’esperienza dello Studio Legale Delli Santi, il quale da decenni è il punto di riferimento, nazionale e internazionale, della consulenza urbanistica, amministrativa e immobiliare.

Le tante storie dei clienti dello studio, raccontano quanta impreparazione ci sia da parte di un acquirente nel saper verificare la fattibilità dell’acquisto prima di formalizzare l’atto di compravendita. Infatti, spesse volte capita che riscontrino anomalie per cui non si possa procedere alla valorizzazione e/o alla rivendita.

Da qui si creano una serie di conseguenza, il più delle volte gravose in termini monetari per l’acquirente, che con un semplice servizio che R.E.D.D. offre può risolvere in maniera pratica, economica e sbrigativa.

A quali esigenze di mercato risponde?

Il software risponde alle esigenze di acquirenti che necessitano di verificare il corredo documentale dell’immobile, prima di impegnarsi ad acquistarlo.

Inoltre, la Start Up si allinea alle esigenze di un mercato sempre più innovativo e digitale, offrendo servizi tramite intelligenza artificiale e
blockchain ad alto valore tecnologico, tra cui la lettura automatizzata della documentazione con evidenziazione delle irregolarità e la validazione degli asset tramite blockchain per la loro successiva tokenizzazione.

A chi è rivolto e quali sono le sue funzionalità più interessanti?

Il software è rivolto a tutti coloro che dovranno affrontare l’acquisto di un immobile: dai privati che scelgono di acquistare casa, ai consulenti immobiliari che seguono l’intermediazione per conto di società e privati.

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Il mondo immobiliare ha sempre più bisogno di innovazione, trasformazione digitale e semplificazione. A che punto siamo, secondo te, in Italia?

In ambito immobiliare si sta parlando da molti anni di innovazione tecnologica, ma ad oggi sono ancora pochi gli strumenti disponibili che possano essere così definiti.

Il mercato immobiliare è ancora culturalmente troppo tradizionale e ancorato a logiche e strumenti lontani dal mondo in cui viviamo, e dalle esigenze dei clienti.

Così tradizionale che spesso le novità vengono viste di malocchio, come il caso della prima transazione immobiliare in Italia avvenuta tramite l’utilizzo della cripto valuta, il bitcoin.

In quale modo UrbisMap e REDD potrebbero integrarsi?

UrbisMap gioca un ruolo fondamentale all’interno di R.E.D.D. Infatti, il Geoportale aiuta gli utenti a compilare buona parte dei dati richiesti, grazie all’interrogazione territoriale, la visualizzazione immediata di vincoli, piani e report di destinazione urbanistica.

In questo momento continuiamo a verificare manualmente ciò che viene riportato sul software, sfruttando UrbisMap per il controllo incrociato dei dati, finché non sarà definitivamente operativo il servizio di auto-lettura con intelligenza artificiale.

La soluzione che prevediamo di portare avanti sarà quella che vede una completa automazione di lettura e verifica, sfruttando i dati urbanistici, catastali e vincolistici già presenti su UrbisMap.

Dove siete e in quale modo, i professionisti del mondo immobiliare, possono accedere al Software?

La sede di R.E.D.D. si trova in pieno centro storico a Roma, ma abbiamo una sede anche a Milano, grazie alla collaborazione svolta con lo Studio Legale Delli Santi. Il progetto è visionabile online al seguente sito web www.realestatedd.net, ma per qualsiasi dubbio o chiarimento i nostri contatti sono riportati in questa pagina.

Da Nord a Sud con UrbisMap: nuovi piani, nuove città

Anche marzo è giunto a termine e con queste giornate che finalmente sanno di primavera, UrbisMap si arricchisce di nuovi piani e nuove città, soprattutto del Nord Italia. I buoni propositi stilati a dicembre 2018 non sono più “propositi“, ma azioni concrete.

Il team, perseguendo l’obiettivo di offrire con il Geoportale una banca dati sempre più ricca e aggiornata a livello nazionale, ha recentemente aggiunto i piani urbanistici e i dati normativi di molte città italiane.

Offrire uno strumento efficace per l’interrogazione territoriale è un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo! UrbisMap ha scelto di realizzarlo con un progetto di semplificazione sempre più ampio e per questo motivo siamo sempre alla ricerca di collaboratori a livello nazionale (per collaborare con noi clicca qui).

Paese che vai, UrbisMap che trovi!

Dai laghi del Nord Italia con Lecco e Sirmione, ai capoluoghi di provincia con Pavia, Brescia, Lodi, Sondrio, Vicenza, Cremona e Mantova. Ma non solo città, anche paesi più piccoli, fondamentali per completare il quadro urbanistico e rendere accessibili a tutti, tecnici e cittadini, i dati offerti sul geoportale.

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Quali sono i nuovi dati presenti su UrbisMap?

Dai piani urbanistici comunali alle norme tecniche d’attuazione: di seguito elencheremo alcuni dei nuovi dati presenti nell’area del Nord Italia su UrbisMap,facilmente consultabili con pochi clic.

A livello regionale, nelle aree delle città sopra indicate e recentemente inserite, è possibile consultare le seguenti pianificazioni e normative:

UrbisMap continua a crescere, dunque, così come la sua rete di collaboratori. Se sei un tecnico, un libero professionista o un appassionato di webgis, ti piace il nostro progetto e vuoi iniziare a collaborare con noi, vai sulla pagina lavora con noi e scrivici, ti aspettiamo!

Come sfruttare UrbisMap per accedere agli incentivi Piano Casa

Nell’ultimo articolo del nostro blog abbiamo fatto il punto sul Piano Casa, la misura che smuove e incentiva gli interventi edilizi sugli immobili residenziali.

L’incentivo, dal 2009 si è diffuso e modificato in maniera diversa su tutto il territorio nazionale. Ogni regione, infatti, ha adattato la misura alle proprie esigenze e a quelle dei propri cittadini.

Per questo motivo, per i tecnici che operano in diverse regioni contemporaneamente, spesso risulta complesso tenere a mente tutte le applicazioni del Piano Casa, soprattutto in termini urbanistici.

Cosa cambia da regione a regione?

Come anticipato nell’articolo “Piano Casa 2019” la misura cambia da regione a regione, sia in termini di scadenza, sia di tipologia di interventi ammessi e tipologia d’immobili sui quali è possibile eseguirli.

Le regioni Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Umbria, Liguria, Lazio, Basilicata, ma in un certo verso anche il Piemonte, hanno reso il Piano Casa una misura a tempo indeterminato.

Le regioni, invece, che presentano prossima scadenza sono Sardegna, Veneto, Abruzzo, Puglia e Campania, entro il 2019, mentre Sicilia, Calabria, Marche, Molise e Toscane entro il 2020.

In tutte, però, l’incentivo è pressoché rivolto ad un aumento della volumetria pari al 20% del costruito, demolizioni e ricostruzioni, promuovendo l’utilizzo di sistemi eco-sostenibili e di efficientamento energetico.

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Ma il Piano Casa è applicabile in qualsiasi situazione urbanistica?

No e qui entra in gioco UrbisMap!

Fermo restando che ogni immobile ha la propria storia urbanistica, catastale e costruttiva, e che in ogni regione le zone urbanistiche nelle quali il Piano Casa NON è adottabile sono diverse, possiamo iniziare ausare UrbisMap per scoprire in quale zona urbanistica ricade l’immobile.

In Sardegna, ad esempio, è consentito accedere agli incentivi del Piano Casa (in scadenza il 30 giugno 2019) in tutte le zone urbanistiche, ma in ognuna di esse si hanno differenti limitazioni e specifiche di ampliamento, demolizione, ricostruzione e destinazione d’uso, come riportato in questa sintesi.

Tecnici e cittadini, cliccando sulla mappa di UrbisMap, scoprono velocemente in quale zona urbanistica ricade l’immobile. Una volta definita, si possono anche visualizzare gli altri piani che intersecano l’immobile, soprattutto il Piano di assetto idrogeologico e i relativi livelli di pericolosità.

Una volta verificati piani e normative alle quali è soggetto l’immobile, si potrà scaricare e stampare il Report di destinazione urbanistica, che nel caso del privato potrà mostrarlo al proprio tecnico di riferimento che poi gli seguirà la pratica edilizia.

È più complicato a dirsi che a farsi! Quindi, per sapere se la tua casa può accedere agli incentivi del Piano Casa, scopri prima in quale zona urbanistica ricade con UrbisMap. Accedi alla mappa e scarica il report di destinazione urbanistica, oppure richiedici maggiori informazioni.

Piano Casa 2019 regione per regione: quando scade?

Ristrutturazione, ampliamento e ricostruzione della propria casa sono le azioni protagoniste, in quasi tutte le regioni italiane, del famoso incentivo Piano Casa, introdotto dal Governo nel 2008 con Decreto Legge 112/2008 per sopperire alla forte crisi edilizia.

Cos’è il Piano Casa?

A partire dal 1 aprile 2009 (ebbene sì, sono già passati dieci anni!) venne introdotta la nuova forma di incentivo per la ristrutturazione, l’ampliamento e la ricostruzione della propria casa, il tutto regolamentato da disposizioni di legge regionali.

Il forte impatto subito dal settore edile con la crisi economica, portò in stallo buona parte delle opere, soprattutto in edilizia privata, su tutto il territorio nazionale. L’incentivo, quindi, aveva l’onore di dare nuova linfa al settore dal punto di vista occupazionale e di andare incontro alle esigenze abitative degli italiani.

In particolare, da Decreto Legge 112/2008, il Piano Casa prevedeva:

  • L’aumento una tantum del 20% di volume totale degli edifici esistenti a destinazione abitativa;
  • La possibilità di ricostruire edifici non vincolati realizzati prima del 1989 con un aumento di cubatura del 30% in via ordinaria o del 35% adottando sistemi in bioedilizia o fonti energetiche rinnovabili;
  • La diminuzione degli oneri di costruzione da corrispondere al Comune in caso di nuova costruzione o aumento di volumetria di edifici, fino al 60% in caso di ampliamento della prima casa del richiedente o di un suo parente fino al terzo grado.
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Cos’è cambiato dal 2009 a oggi?

Il Piano Casa venne introdotto come norma a tempo, ma la maggior parte delle Regioni decise di prorogarla per anni o di renderla una misura fissa. Attualmente, le regioni che hanno scelto di utilizzare l’incentivo come misura fissa sono il Friuli Venezia Giulia, la Valle d’Aosta, l’Umbria, la Liguria, il Lazio e la Basilicata.

Allo stesso modo, la regione Piemonte, in cui il Piano Casa è scaduto nel 2018, sta lavorando alla nuova legge regionale per il riuso, la riqualificazione e la rigenerazione urbana, per ridurre il consumo di nuovo suolo e incentivare il recupero di quello già in uso.

Tipo Piano Casa, ma a tempo indeterminato.

In Emilia Romagna e Lombardia, invece, è da anni che il Piano Casa non viene prorogato, adottando le disposizioni inserite nelle proprie leggi regionali.

Le regioni che hanno imposto una scadenza al Piano Casa entro il 2019 sono Sardegna, Veneto, Abruzzo, Puglia e Campania. Le restanti regioni, quali Sicilia, Calabria, Marche, Molise e Toscana hanno imposto la scadenza del Piano Casa entro il 31/12/2020.

Tutte le scadenze del Piano Casa!

In Sardegna si hanno ancora 100 giorni di tempo per poter sfruttare i vantaggi del Piano Casa. Infatti, a partire dal 30 giugno 2019 non sarà più possibile accedere agli incentivi. Per saperne di più visita il sito web dedicato al Piano Casa Sardegna, scopri le novità, i vantaggi e i bonus in scadenza!

In Veneto il Piano Casa è stato prorogato fino al 31 marzo 2019, aumentando gli incentivi sulle demolizione di edifici ed elementi di degrado e per gli interventi di efficientamento energetico e di sicurezza su edifici già esistenti in aree con pericolosità idraulica o idrogeologica.

In Campania la proroga del Piano Casa è slittata al 31 dicembre 2019 apportando alcune novità. Ad esempio, la concessione dell’aumento di volumetria pari al 20% su edifici residenziali uni-bifamiliari, di volumetria non superiore ai 1.500 mc e per quelli composti da non più di tre piani fuori terra, anche senza essere prima casa.

Inoltre, verrà concesso un aumento volumetrico del 50% per chi demolisce un immobile in area a rischio e lo ricostruisce in aree non a rischio.

Anche l’Abruzzo ha prorogato il Piano Casa al 31 dicembre 2019 confermando quasi interamente le misure adottate nel 2009. La stessa data di scadenza è stata scelta dalla Puglia. In quest’ultima regione, il Piano Casa consente l’aumento volumetrico fino al 20% del volume esistente, demolizioni e ricostruzioni con un premio di cubatura fino al 35% per chi adotta standard legati all’edilizia sostenibile.

UrbisMap è utile per sfruttare gli incentivi del Piano Casa?

Assolutamente si! Segui il blog di UrbisMap, nel prossimo articolo ti spiegheremo come sfruttare il Geoportale per poter accedere agli incentivi del Piano Casa. Se però sei troppo curioso, scrivici.

Agenti Immobiliari: UrbisMap come strumento portatile di consulenza

Gli agenti immobiliari sono tra i consulenti che più hanno necessità di lavorare con sistemi che gli diano velocità, semplificazione e che gli facciano guadagnare tempo, oro prezioso in termini monetari.

Tra una visita e l’altra, per mostrare ai propri clienti il patrimonio immobiliare da loro gestito, o tra acquisizioni, atti di compravendita, richieste di mutuo o accesso agli atti, devono avere un amico fedele che lo aiuti a semplificare parte del proprio operato, almeno quello tecnico.

Infatti, la maggior parte degli agenti immobiliari, con l’esperienza acquisita nel corso degli anni, riesce a dare ai propri clienti le giuste informazioni tecniche o urbanistiche legate agli immobili che stanno per vendere o acquisire.

Ad esempio, informazioni sullo stato urbanistico e catastale dell’immobile, il suo attuale valore di mercato, i vincoli urbanistici e normativi sotto i quali ricade, e così via.

Il reperimento di queste informazioni, però, spesso implica un lavoro oneroso, non tanto in termini economici, ma in termini temporali. Insomma, la risposta ai clienti non avviene mai immediatamente. Con UrbisMap invece si! Il geoportale, infatti, si pone come un salta la fila e con pochi click da accesso alle fondamentali informazioni tecniche richieste dai clienti in via preliminare.

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Esistono molti servizi online dedicati all’agente immobiliare, tra cui quelli legati alla gestione del proprio patrimonio immobiliare in vendita, all’acquisizione delle visure catastali, oppure della gestione della privacy e dell’antiriciclaggio. Nessuno di questi, però riesce a fornire risposte a quesiti prettamente tecnici con pochi click sullo smartphone.

E se UrbisMap offrisse un servizio informativo all-in-one per agenti immobiliari, che racchiude buona parte dei servizi tecnici richiesti in fase di acquisizione o visita sull’immobile in vendita? Ad esempio:

  • Visualizzazione direttamente su mappa, con un solo click, dei valori medi di mercato. In questo modo sarà più semplice fare una stima preliminare sull’immobile;
  • Visualizzazione di tutte le informazioni urbanistiche, catastali e normative con un click sull’immobile direttamente su mappa;
  • Stampa del Report di destinazione Urbanistica;
  • Acquisto di visure catastali con click su mappa.

Se sei un agente immobiliare sappi che 2 dei 4 servizi elencati sono già disponibili, ma se stessimo lavorando anche al resto saresti entusiasta? Vorresti lasciarci qualche feedback tra i servizi già offerti e quelli in programma? Scrivici!

Nuovo Suape: semplificazione si, ma a piccoli passi

Come tutti ben sappiamo, lo scorso 11 marzo è stata pubblicata, sul sito della Regione Sardegna, la nuova piattaforma Suape. Il progetto di ammodernamento, è legato ad un più ampio progetto di facilitazione a seguito della nuova Legge di semplificazione 1/2019 della Regione Sardegna, come ben spiegato in questo precedente articolo.

Semplificazione si, ma le cose non vanno mai come vorremmo e sono sempre più complicate di quanto sperato. Infatti, fin da subito la piattaforma ha riscontrato diversi bug e rallentamenti, per cui i tecnici e funzionari sardi hanno dovuto rallentare il proprio operato.

Certo che il team progettuale non ha avuto vita facile, se solo pensiamo alla migrazione nei nuovi sistemi di oltre 400.000 pratiche, la configurazione di circa 600 enti e l’accreditamento e profilazione di più 6.000 operatori che ha dovuto gestire prima del lancio online della nuova piattaforma.

Inoltre, l’eccessivo traffico di utenza registrato al momento del rilascio, ha generato non pochi problemi. Il team di lavoro è però riuscito a far rientrare tempestivamente alcune delle difficoltà riscontrate, tra cui raddoppiare la potenza di calcolo del sistema, risolvere le problematiche bloccanti e raccogliere tutte le segnalazioni di malfunzionamenti minori.

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L’ultima news riportata sul sito ufficiale della piattaforma, risalente allo scorso venerdì, descrive alcuni accorgimenti su come poter operare al meglio nella nuova piattaforma Suape, tra cui:

  • Come visionare le pratiche ancora da inviare;
  • Accorgimenti tecnici per poter operare sulla piattaforma;
  • I driver da selezionare per firmare i moduli on line;
  • Come integrare le pratiche presentate con la vecchia piattaforma;
  • Inoltrate la comunicazione di inizio lavori su una vecchia pratica.

Per poter accedere alla descrizione di tutti gli accorgimenti cliccate sul link della news di Sardegna Impresa. Oppure, in caso riscontraste nuovi bug e malfunzionamenti, potete contattare l’assistenza Suape Sardegna cliccando su questo link.

Semplificare, quindi, è un duro lavoro, ma non impossibile. UrbisMap lo dimostra, offrendo con il suo SIT e Geoportale una soluzione online, moderna, veloce e sempre aggiornata per l’accesso ai dati catastali, urbanistici, normativi e vincolistici del territorio nazionale.

Continuate a seguire il Blog di UrbisMap per rimanere aggiornati sulle news legate al Geoportale e di settore. Se avete domande o curiosità scriveteci!

UrbisMap: smart & green. Il geoportale che vuole bene al pianeta

Negli ultimi giorni si è parlato molto di eco-sostenibilità e di battaglia in difesa del clima. Infatti, lo scorso venerdì 15 marzo, il mondo è sceso in piazza per sostenere l’iniziativa promossa dalla giovane svedese Greta Thunberg lanciata sui social con l’hashtag #fridayforfuture.

Greta, dallo scorso agosto, salta la scuola tutti i venerdì per promuovere la sua battaglia contro l’irrefrenabile cambiamento climatico globale. Ogni venerdì mattina si reca davanti al Parlamento svedese esibendo un cartello con scritto Skolstrejk för Klimatet, cioè sciopero scolastico per il clima.

L’iniziativa è impazzita sui Social, diventando virale in poco tempo, così che quest’ultimo venerdì, in tutto il mondo, gli studenti sono scesi in piazza per sostenere a gran voce la battaglia della giovane svedese, anche in Italia.

L’obiettivo dello sciopero era quello di chiedere il rispetto degli obiettivi tracciati dall’accordo sul clima firmato a Parigi: l’intesa del 2015, firmata da 195 paesi, prevede la riduzione fino a zero delle emissioni di gas serra entro il 2050 e così di contenere l’aumento delle temperature entro 1,5° C rispetto all’età preindustriale.

Ma cosa c’entra UrbisMap con la battaglia di Greta? Bhe, lo sciopero di venerdì scorso c’ha fatto riflettere, così da associare la questione ad alcune recensioni ricevute negli ultimi tempi sull’utilità del nostro Geoportale nei confronti di liberi professionisti e funzionari comunali.

Un agronomo, che opera per conto di un ente pubblico regionale, ha recentemente sostenuto che:

Urbismap migliorerebbe decisamente la gestione dei sopralluoghi sul territorio da parte degli Enti Pubblici. Il Geoportale, infatti, integrando la pianificazione territoriale vigente alla mappa satellitare aggiornata, migliora il controllo sull’uso del suolo rispetto alla normativa, limitando così il via vai di funzionari che, altrimenti, sono obbligati a recarsi su tutti i terreni per verificarne il costruito o l’uso che ne viene fatto.

Allo stesso modo, un Geometra ha recentemente lasciato questa recensione:

La possibilità data da UrbisMap di stampare gli estratti di mappa in scala, con la visualizzazione della mappa satellitare e la pianificazione vigente sovrapposta, mi permette di non dovermi sempre recare sul luogo in questione per verificare lo stato di fatto del costruito rispetto a quanto censurato al catasto e in linea con la normativa vigente. Un ottimo strumento per semplificare e accelerare l’operato dei tecnici.

Questo dimostra, quindi, quanto UrbisMap oltre ad essere smart, sia anche green. La semplificazione e la velocità di controllo territoriale attraverso il nostro Geoportale giova non solo alla burocrazia, ma anche al pianeta. Meno sopralluoghi sul territorio nazionale, significa un minore utilizzo delle auto, quindi meno emissioni di Co2 in atmosfera.

Ipotizziamo, così per gioco, che i 40.000 utenti unici che nel 2018 hanno utilizzato il Geoportale UrbisMap compiano almeno un sopralluogo all’anno con un tragitto di 100 Km. La somma dei chilometri che compiono i nostri utenti per un solo sopralluogo è, quindi, di 4 milioni.

Supponiamo, ora, che l’emissione media di Co2 di un auto standard si aggiri intorno ai 95 g/Km (limite imposto entro il 2021). Questo implica che i nostri utenti, con un solo sopralluogo e un tragitto di 100 Km, insieme, producono la bellezza di 380 tonnelate di Co2. Cioè servirebbero 493,5 alberi per compensare la Co2 prodotta per un solo sopralluogo di ognuno.

È una semplificazione estrema, certo, utile a farvi notare quanto sistemi innovativi, veloci e sempre aggiornati come UrbisMap possano davvero semplificare l’operate delle Pubbliche Amministrazioni e dei liberi professionisti, ma al tempo stesso contribuire alla salvaguardia del pianeta.

Per avere maggiori informazioni scrivici attraverso la pagina contatti, oppure via e-mail all’indirizzo urbismap@gmail.com