decarbonizzazione: aziende green entro il 2050

Decarbonizzazione: aziende green entro il 2050

L’emergenza climatica è di certo un tema prioritario delle agende politiche nazionali e internazionali. Una delle chiavi individuate per ridurre i gas serra è la decarbonizzazione energetica.

Quello dell’energia, infatti, risulta essere tra i principali comparti responsabili, secondo i dati dell’Unione Europea (2019), delle emissioni di CO2 contando il 77,01% del totale. Al secondo posto abbiamo l’agricoltura, con il 10,55%, seguito dal 9,10% dei processi industriali e uso dei prodotti, all’ultimo posto invece troviamo il trattamento dei rifiuti che totalizza il 3,32%.

Ma cosa si intende per decarbonizzazione?

Il termine decarbonizzazione indica il processo di riduzione del carbonio e prevede:

  • abbandono delle fonti fossili;
  • maggiore efficienza dei consumi;
  • completo approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili come l’eolico, il fotovoltaico e le biomasse.

L’obiettivo, molto ambizioso, è quello di raggiungere la carbon neutrality entro il 2050.

Un processo lungo e macchinoso

Il 12 dicembre 2015, alla Conferenza di Parigi sul clima, è stato sottoscritto l’Accordo sui cambiamenti climatici: un trattato internazionale giuridicamente vincolante sul cambiamento climatico, che delinea un percorso per la decarbonizzazione, con l’obiettivo di mantenere l’aumento della temperatura globale al di sotto dei 2°C e di raggiungere il traguardo delle emissioni zero entro il 2050.

L’Accordo di Parigi è entrato in vigore il 4 novembre 2016 con la ratifica da parte di almeno 55 Paesi, tra questi sono presenti tutti i Paesi dell’UE.

L’impegno dell’Italia

Molti Paesi, tra i quali l’Italia, hanno inserito nei propri piani di ripresa dalla pandemia globale da Covid-19 una particolare attenzione alla transizione verde.

Il nostro Paese ha un obiettivo green molto importante: ridurre del 55% le emissioni inquinanti entro il 2030 per raggiungere la totale carbon neutrality entro il 2050, come secondo gli accordi del Green Deal.

Per raggiungere i risultati prefissati c’è bisogno dell’impegno da parte di tutti: dallo Stato (per quanto riguarda i finanziamenti), al contesto domestico e ancora a quello aziendale.

Le imprese sono state chiamate a ridurre le proprie emissioni, dirette e indirette, non solo in vista della tutela dell’ambiente, ma anche come scelta strategica di business a lungo termine.

Molte aziende hanno già adottato delle “soluzioni green” nei loro processi produttivi, come la digitalizzazione di molti sistemi e l’installazione e l’impiego di pannelli fotovoltaici.

Il regolamento del NGEU (Next Generation European Union) prevede che un minimo del 37% della spesa per investimenti e riforme programmata nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) debba sostenere gli obiettivi climatici.

Tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 sono state apportate delle modifiche significative al PNRR legate al nuovo capitolo REPowerEU, che vertono a misure di aiuto per le imprese (PMI). Il PNRR, nel quale si parla di progressiva decarbonizzazione di tutti i settori, rappresenta un’ottima occasione per accelerare e raggiungere la transizione ecologica.

Gli investimenti del Piano sono suddivisi in 6 missioni e ben 2 di queste sono focalizzate sul tema della decarbonizzazione e sull’impiego di fonti energetiche rinnovabili.

Vediamo quali sono:

  • Missione 2, in particola la Componente 2 (M2C2), “Rivoluzione verde e transizione energetica”: si occupa della transizione energetica e della mobilità sostenibile. Trovano spazio nella Missione anche i temi della sicurezza del territorio, con interventi di prevenzione e di ripristino a fronte dei significativi rischi idrogeologici, della salvaguardia delle aree verdi e della biodiversità;
  • Missione 3 “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”: dedicata sempre alla decarbonizzazione e alla riduzione delle emissioni attraverso il potenziamento della rete ferroviaria per ridurre drasticamente la percentuale del traffico che, ad oggi, vede il 90% dei passeggeri muoversi su strada, e la digitalizzazione dei sistemi logistici.

La decarbonizzazione attraverso l’elettrificazione: una delle strade possibili

Esistono diverse strategie per avviare il percorso di decarbonizzazione, una delle possibili strade passa sicuramente attraverso l’elettrificazione.

Elettrificare i settori che risultano essere i maggiori produttori di emissioni di gas serra è dunque un passo fondamentale da compiere.

Attenzione però: l’obiettivo dell’elettrificazione, per far si che porti alla decarbonizzazione, è importante che avvenga attraverso l’investimento nella produzione di energia pulita, e quindi attraverso l’impiego di fonti energetiche rinnovabili come il solare, l’idroelettrico, l’eolico e il geotermico.

Passare semplicemente all’ elettrificazione infatti, non risolverebbe il problema delle emissioni gas serra, ma lo sposterebbe solamente dagli utenti ai produttori.

Possiamo dire quindi che la sostituzione dei combustibili fossili con l’elettricità a zero emissioni può accelerare e favorire il processo di decarbonizzazione, ma anche dell’efficienza energetica e della digitalizzazione (in particolar modo delle Pubbliche Amministrazioni), altra missione prioritaria del PNRR.

Quello della decarbonizzazione è dunque un processo lungo, macchinoso e ambizioso ed è fondamentale che tutti, soprattutto le imprese, abbiano un ruolo attivo nel perseguire tale obiettivo, definendo delle strategie concrete per raggiungerlo. Per le aziende, la decarbonizzazione rappresenta senza dubbio una sfida, perché richiede l’implementazione di nuove tecnologie, processi e materiali, ma è anche un’ottima opportunità in quanto significa efficientamento e maggiore responsabilità nell’utilizzo delle risorse. In questo contesto, i fondi del PNRR destinati alle imprese nell’ambito della Missione 2 rappresentano un grande slancio per il mercato italiano per rafforzare e trasformare il Paese con interventi mirati. 

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