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Geoportale UrbisMap: passato, presente e futuro

UrbisMap non si ferma mai!

Dall’ultimo aggiornamento abbiamo continuato a lavorare per migliorare sempre di più il nostro Geoportale, caricando con costanza nuovi strumenti urbanistici e affinando la user experience.

Facciamo insieme un breve sunto degli aggiornamenti più salienti:

  • Mappa nazionale del dissesto idrogeologico ISPRA, che fornisce il quadro di riferimento sulla pericolosità per frane e alluvioni di tutto il territorio nazionale e gli indicatori di rischio relativi a popolazione, famiglie, imprese, beni culturali e immobili;
  • Mappa delle cabine primarie, fondamentale per l’individuazione delle cabine di alta tensione, alle quali aziende e privati che vogliono dar vita ad una Comunità Energetica Rinnovabile (CER), potranno allacciarsi;
  • Carta Geologica: offre un quadro generale delle informazioni geologiche di una determinata area, molto utile in fase di programmazione territoriale, soprattutto per la la prevenzione e riduzione del dissesto idrogeologico;
  • Carta della Natura: utilizzata per le valutazioni ambientali, individuazione delle reti ecologiche, pianificazione e analisi degli scenari di un territorio;
  • Sistemi Catastali – Origini degli assi: mappe che forniscono una rappresentazione delle origini catastali. Le origini catastali, basate sulla proiezione Cassini-Soldner, sono quei punti di riferimento sui quali si basa il sistema catastale italiano. Questi centri di riferimento, identificati da una coppia di coordinate x e y, variano nel territorio italiano e sono in tutto 849 (31 di grande estensione e 818 di piccola estensione). Servono per ricostruire tutte le informazioni catastali di una determinata area geografica;
  • Comune Affiliato: con questa dicitura viene indicato un Comune che beneficia dei servizi di UrbisMap, certificando anche la bontà dei dati caricati sul Geoportale;
  • Catasto delle Frane di alta quota nelle Alpi: la raccolta di informazioni sulle frane che avvengono negli ambienti alpini di alta quota, è uno dei primi elementi conoscitivi da acquisire per poter definire eventuali scenari di pericolosità e rischio;
  • Punti Fiduciali: abbiamo caricato sul Geoportale UrbisMap i punti fiduciali di tutto il territorio nazionale, ovvero i punti di riferimento utilizzati come appoggio per ogni rilievo topografico di aggiornamento catastale. Questi punti ti permetteranno di realizzare i tuoi rilievi in modo corretto.

È stato fatto inoltre un grandissimo lavoro di implementazione dati, che ha portato al caricamento di numerosissimi strumenti urbanistici aggiornati a livello nazionale, tra PRG, PUC, PAI, Piano di Classificazione Acustica e alcune mappature di usi civici (Sardegna).

Tutte le novità appena descritte sono disponibili con la versione Freemium di UrbisMap. Per cui, per visualizzarle e consultarle, ricordati di accedere al tuo account UrbisMap! 

Non ne hai ancora uno? Registrarsi è gratuito e semplicissimo, basterà solo un indirizzo e-mail! In più, per i nuovi iscritti che stanno accedendo al Geoportale per la prima volta, abbiamo pensato ad una breve guida introduttiva che ti accompagnerà nella consultazione e nell’utilizzo di tutti gli strumenti a tua disposizione! Cosa aspetti? Iscriviti subito!

Quasi un anno di UrbisMap Premium: nuove funzioni in arrivo sul Geoportale!

Parliamo ora delle novità legate al nostro amato Pacchetto Premium che tra un mese spegnerà la sua prima candelina. 

Dopo il lancio del Pacchetto a maggio 2023, abbiamo costantemente lavorato per migliorare un prodotto che già così è stato apprezzato tantissimo! 

Fra le novità, DISPONIBILI DA OGGI, vi presentiamo:

  • SEGNALIBRI: è un’estensione del nostro “strumento misura” e ti permette di disegnare su mappa, salvare i disegni che crei, personalizzarli come preferisci tramite colori identificativi, titoli, caselle di testo o note, e stamparli. Puoi trovare tutti i disegni salvati nella sezione “i tuoi segnalibri”, che funzionerà appunto come raccoglitore di tutti i tuoi lavori;
  • SLIDER WMS CATASTO: strumento che consente di regolare il grado di trasparenza da applicare al layer del catasto;
  • IMMAGINI GEOREFERENZIATE SCARICABILI: come sappiamo, la georeferenziazione è definita come attribuzione di coordinate geografiche ad un elemento grafico, quindi consente ad una mappa priva di informazione geografica, di essere posizionata correttamente sulla superficie terrestre. Su UrbisMap è ora possibile esportare le immagini georeferenziate di ciò che si sta visualizzando sulla schermata, utilizzando tutti i piani e i layers presenti sul nostro Geoportale. Grazie a questa nuova funzione puoi esportare le immagini georeferenziate di uno o più tematismi (PUC, PAI, ecc) di una determinata porzione di territorio. Puoi inoltre importare e visualizzare queste stesse immagini sui sistemi gis, nei quali verranno collocate spazialmente nella posizione corretta. 

Le nuove funzioni introdotte nel nostro Geoportale rappresentano un passo avanti significativo nel soddisfare le esigenze dei nostri utenti in modo più efficiente ed efficace.

Dall’introduzione di strumenti di personalizzazione avanzati alla semplificazione dei processi, ci impegniamo costantemente a migliorare l’esperienza dei nostri utenti e a soddisfare le loro esigenze in continua evoluzione.

Siamo curiosi ed entusiasti di vedere come queste nuove implementazioni contribuiranno a rendere UrbisMap Premium ancora più utile, coinvolgente e soddisfacente.

Continueremo ad ascoltare e fare tesoro dei feedback che ci date e a migliorare costantemente il nostro servizio per offrire soluzioni sempre più innovative e all’avanguardia che semplifichino ogni giorno il lavoro dei nostri clienti! 

Non sei ancora un utente Premium? Acquista subito il Pacchetto e inizia a semplificare il tuo lavoro!

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Le 6 Zone Climatiche d’Italia: cosa sono e il loro ruolo in fase di progettazione edilizia

Il territorio italiano è suddiviso in 6 zone climatiche per la quale è possibile immaginare le medesime condizioni climatiche o comunque molto simili.

Questa classificazione, introdotta dal DPR n.412 del 26 agosto 1993, tiene conto del clima ed è calcolata sulla base dei gradi-giorno (GG), ovvero la somma per i vari giorni dell’anno della differenza tra temperatura dell’ambiente interno (convenzionalmente fissata a 20°C) e quella media esterna giornaliera.

Più alto sarà il risultato ottenuto e più rigido sarà il clima in quella zona.

Sostanzialmente, vengono definiti, zona per zona, quanti gradi sono necessari per ogni giorno per riuscire a riscaldare un’abitazione.

Per classificare le fasce climatiche vengono utilizzate le lettere dell’alfabeto dalla A (zone con il clima più caldo, alla F (zone più fredde).

Ogni comune, quindi, verrà assegnato ad un’area climatica, per la quale vigono specifici criteri e tempistiche per l’utilizzo e l’installazione degli impianti termici di riscaldamento.

Questa suddivisione viene usata per stabilire i requisiti di isolamento termico degli edifici e gli standard di efficienza energetica.

Vediamo insieme quali sono le zone climatiche italiane:

  • Zona Climatica A: comprende le regioni italiane più calde, con gradi-giorno inferiori a 600;
  • Zona Climatica B: comuni con gradi-giorno compresi tra  600 e 900;
  • Zona Climatica C: gradi-giorno compresi tra 900 e 1400;
  • Zona Climatica D: gradi-giorno compresi tra 1400 e 2100;
  • Zona Climatica E: gradi-giorno tra 2100 e 3000;
  • Zona Climatica F: gradi giorno superiori a 3000, comprende le aree più fredde d’Italia.

La normativa sul clima in Italia

La normativa italiana in materia di clima prevede disposizioni specifiche per ogni zona climatica ed è incentrata sulla riduzione dei consumi energetici e sull’incremento dell’efficienza energetica, in linea con gli obiettivi europei verso la carbon neutrality.

Il fine è dunque quello di adeguare gli edifici alle condizioni climatiche, riducendo le emissioni di CO2 e il consumo energetico.

La classificazione in zone climatiche è utile soprattutto per stabilire la durata del periodo di riscaldamento, definito dall’art.4 del DPR 74/2013 per ogni comune, che avrà una maggiore o una minore durata.

Le zone climatiche e la progettazione edilizia

In fase di progettazione edilizia è necessario tenere conto di numerosi fattori climatici e ambientali, al fine di costruire un immobile che sia in linea con le normative climatiche vigenti ed efficiente dal punto di vista del consumo energetico e della sostenibilità.

Oltre a tener conto di fattori come umidità dell’aria, temperatura e livello delle precipitazioni, durante una progettazione edilizia verranno valutate anche caratteristiche microclimatiche come possibili ombreggiamenti, presenza di bacini d’acqua, boschi e zone verdi. 

Inoltre, particolarmente importante in fase di progettazione edilizia è il numero di gradi giorno di quella determinata località, dai quali dipenderanno il fabbisogno energetico per il riscaldamento e i requisiti prestazionali per l’isolamento termico. 

UrbisMap: mappa delle zone climatiche

Rispettare i criteri imposti dalle zone climatiche rappresenta già un passo in direzione di una maggiore efficienza energetica e per risparmiare sulla bolletta. Un ulteriore passo avanti è decidere di utilizzare fonti di energia rinnovabile, come il fotovoltaico e l’eolico. 

Per aiutarti in quest’ operazione, UrbisMap ha pubblicato sul Geoportale la mappa delle zone climatiche, accessibile a tutti coloro che possiedono un account Freemium gratuito. 

Come consultare la mappa?

  1. Vai su urbismap.com
  2. Accedi al tuo account; non ne hai ancora uno? Registrati subito, farlo è veloce e semplicissimo, ma soprattutto GRATUITO!
  3. Vai nella terza tab, quella dedicata ai layers, e sotto la voce “Seleziona il piano da applicare alla mappa” ricerca “zone climatiche” e con un semplice clic verrà applicato il layer sovrapposto alla mappa di sfondo
  4. Interroga e clicca sul punto geografico di tuo interesse
  5. Consulta nella tab dati (la seconda) tutte le informazioni relative alla zona climatica in cui ricade quel determinato punto

Vuoi installare un impianto fotovoltaico? UrbisMap ti aiuta anche in questo caso! Sul Geoportale infatti, oltre alla mappa delle zone climatiche, puoi consultare la mappa dei “siti non idonei all’installazione degli impianti alimentati da fonti energetiche rinnovabili”, che ti guiderà ad avviare le procedure per dare vita alla tua scelta green.

Che aspetti? Consulta subito il nostro Geoportale!

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UrbisMap: caricati più di 100 nuovi dati urbanistici sul Geoportale!

Il nuovo anno è iniziato da pochi mesi e in un batter d’occhio siamo già arrivati a Marzo!

Il tempo è volato, ma le novità sono già tante: è stato fatto un grande lavoro di aggiornamento dati urbanistici sul Geoportale, abbiamo ripreso il nostro amato UrbisMap Tour con le prime tappe in Sardegna e la previsione di nuove date oltre Isola nei prossimi mesi e abbiamo attivato la prima convenzione con l’Ordine degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori di Cagliari.

Tra la fine del 2023 e i primi mesi di questo 2024 sono stati caricati sul nostro webgis più di 100 nuovi dati, aggiornati a livello nazionale. 

Molti dei piani urbanistici, soprattutto PUC e PRG, pubblicati negli ultimi mesi, riguardano la Sardegna (per esempio con Triei, Terralba, Carloforte…), la Campania (Procida, Bosco Reale, Caserta…), la Liguria (Ceriale, Beverino, Alta Val Tidone…) la Sicilia (Messina, Agrigento, Modica..) e il Lazio (Alatri, Orte…).

Delle significative implementazioni a livello nazionale legate ai layers sono state sicuramente:

  • Mappa nazionale del dissesto idrogeologico ISPRA, che fornisce il quadro di riferimento sulla pericolosità per frane e alluvioni di tutto il territorio nazionale e gli indicatori di rischio relativi a popolazione, famiglie, imprese, beni culturali e immobili.
  • Mappa delle cabine primarie, fondamentale per individuare le cabine di alta tensione alle quali aziende e privati che vogliono dar vita ad una Comunità Energetica Rinnovabile (CER) potranno allacciarsi. 
  • Carta Geologica, che offre un quadro generale delle informazioni geologiche di una determinata area, molto utile in fase di programmazione territoriale, soprattutto per la prevenzione e riduzione del dissesto idrogeologico.
  • Carta della Natura, utilizzata per le valutazioni ambientali, individuazione delle reti ecologiche, pianificazione e analisi degli scenari di un territorio.

Tra i dati urbanistici pubblicati recentemente ricordiamo anche:

-Il Piano di Classificazione Acustica di Triei, Esterzili, Tula e Ceriale

-La variante del PAI di Olbia (2023)

-La variante del reticolo idrografico e fasce di strahler di Sant’Antioco

-La variante al PAI (piena) di Sant’Antioco

A livello regionale, sono stati implementati numerosi e importanti strumenti urbanistici della Calabria, nello specifico il PAI (piena, frana e erosione costiera) e la vincolistica che ricade sui territori della regione.

Sono stati caricati inoltre gli usi civici di ben due comuni: Pattada e Cabras (Sardegna).

Come ti avevamo già raccontato in questo precedente articolo, gli usi civici possono risultare spesso complessi, soprattutto la loro esatta collocazione rispetto al territorio.

Negli ultimi anni, soprattutto in Sardegna, i terreni ad uso civico sono stati al centro di numerosi dibattiti e di riforme legislative, mirate a garantire una migliore e maggiore gestione di tali risorse.

Avere a disposizione una loro mappatura è dunque un bene preziosissimo che semplifica non pochi processi urbanistici.

Cogliamo anche l’occasione per ricordarti che, fra i tanti servizi dedicati alla Pubblica Amministrazione, UrbisMap offre, per i Comuni che lo richiedono, il servizio di ricerca e mappatura dei terreni ad uso civico.

Lavori per una Pubblica Amministrazione e vuoi ricevere maggiori informazioni sul nostro servizio legato agli usi civici? Contattaci tramite e-mail: info@urbismap.com

Come consultare i nuovi dati urbanistici pubblicati sul Geoportale

dati urbanistici, mappa dissesto idrogeologico

Tutte le novità appena descritte sono disponibili con la versione Freemium di UrbisMap. Per cui, per visualizzarle e consultarle, ricordati di accedere al tuo account UrbisMap.

Non ne hai ancora uno? Registrarsi è gratuito e semplicissimo, basterà solo un indirizzo e-mail, cosa aspetti?

Dopo aver effettuato l’accesso troverai tutti gli aggiornamenti tra la seconda e la terza tab, ovvero la tab dati e la tab layers.

Qui potrai effettuare la tua ricerca tramite l’apposita barra, filtrando per territorio regionale (ad esempio inserendo la parola chiave “Sardegna” o “Liguria”) oppure inserendo direttamente il nome del piano specifico (ad esempio “carta geologica”). Cliccando su uno dei risultati ottenuti con la ricerca il piano verrà visualizzato sulla mappa

In alternativa, puoi ricercare i dati interrogando direttamente la mappa, cliccando sul punto geografico di tuo interesse e visualizzare nell’area di dialogo a destra, e all’interno della tab dati, le informazioni urbanistiche riguardanti quel punto.

L’obiettivo principale di queste pubblicazioni è quello di implementare sempre più dati per offrire un sistema unico e completo a cittadini, tecnici, liberi professionisti ed enti pubblici, su cui consultare piani urbanistici, normative e vincoli di tutto il territorio nazionale. 

Vuoi avere accesso a più strumenti? Passa a UrbisMap Premium!

Con l’abbonamento a Premium, disponibile nella versione da 12 o 24 mesi, tecnici e liberi professionisti che operano nel settore dell’edilizia, dell’urbanistica, delle energie rinnovabili e dell’immobiliare, hanno accesso a strumenti avanzati e dedicati pensati per semplificare tantissimi processi legati alla loro professione.

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Se invece vuoi ricevere informazioni più specifiche riguardo i nuovi dati pubblicati sul Geoportale, scrivici utilizzando il form sottostante!

Digitalizzazione della PA: archivi comunali digitali

Gli Enti, e in generale tutta la PA, risentono della gestione cartacea tradizionale della documentazione degli archivi, che occupano molto spazio fisico e non sempre vengono conservati in strutture idonee.

Il processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione è una priorità a livello nazionale, nonché una delle missioni principali del PNRR.

Nel 2020, con il Superbonus 110%, si è verificato un boom di richieste di accesso agli atti pervenute presso gli uffici tecnici comunali, molti dei quali impreparati a gestire l’enorme mole di lavoro; per poter avviare l’iter previsto dal superbonus è necessario verificare, infatti, la regolarità edilizia e urbanistica dell’intervento.

 Questo ha fatto emergere la difficoltà nel ricercare le varie pratiche e le tempistiche annesse. 

Gli archivi delle pratiche edilizie storiche cartacee, costituiscono infatti, un grosso ostacolo nella gestione quotidiana dell’ufficio che risulta essere molto onerosa sia in termini ambientali, sia procedimentali, di condivisione, di archiviazione e sicurezza, oltre a comportare tempi di consultazione elevati, rischi di perdita o smarrimento e degradabilità della materia.

La digitalizzazione delle pratiche edilizie diventa dunque necessaria oltre che prioritaria e uno tra i primi interventi ai quali dedicarsi per l’efficientamento dei servizi comunali. Questo processo garantisce la validità legale, la leggibilità dei documenti informatici nel corso del tempo, la riduzione dei costi di gestione e mantenimento, l’accessibilità e la fruibilità dei documenti anche da remoto.

Il lungo processo di digitalizzazione

Approfondiamo insieme il complicato processo di digitalizzazione di un archivio comunale, tutte le fasi preliminari e il ruolo fondamentale dell’archivista.

Partiamo col dire che i Comuni hanno l’obbligo annuale di conservare, ordinare e inventariare i propri archivi, suddividendoli in: archivio corrente, archivio di deposito e archivio storico, assegnando ad ogni pratica una posizione.

 Questo ovviamente implica delle spese economiche e di personale dedicato, non sempre facile da trovare.

La digitalizzazione dei documenti dell’archivio deve essere un processo ben strutturato che consenta di riprodurre il più fedelmente possibile in digitale, tutte le informazioni che descrivono e contestualizzano ogni pratica.

Per poter procedere alla digitalizzazione è necessario e obbligatorio che l’archivio sia riordinato e schedato, ed è qui che entra in gioco il ruolo dell’archivista, fondamentale in questa fase.

Il riordino dell’archivio

Il compito di riordinare l’archivio cartaceo spetta all’archivista ed è suddiviso in diversi step:

  • Il primo è quello del sopralluogo, durante il quale l’archivista deve verificare lo stato dell’archivio 
  • Redazione del progetto, che dovrà essere presentato e approvato dalla Soprintendenza archivistica, e comprende: una fase di schedatura di tutti i documenti presenti nell’archivio, che permette di scoprire le pratiche di ogni faldone, di conoscere tutto ciò che è effettivamente contenuto all’interno dei documenti e di riordinarli per come sono stati prodotti dall’Ente; il riordino prima virtuale e poi fisico di tutta la documentazione; fase di etichettatura, nella quale viene attribuito ad ogni faldone un numero identificativo, che verrà poi riportato anche nel file digitale dell’archivio
  • Possiamo ora procedere con la fase effettiva di digitalizzazione, durante la quale le pratiche, già riordinate, vengono scansionate e metadatate, in modo tale da accertare la validità della scansione
  • Una volta terminata la scansione, tutta la documentazione dovrà essere restituita all’Ente di appartenenza, con preliminare autorizzazione e avviso alla Soprintendenza. 

Il processo di digitalizzazione implica l’impiego di risorse economiche, di personale dedicato e strumentazione. Gli Enti, però, non sempre dispongono di tutti i mezzi necessari,  per questo motivo possono decidere di affidare il servizio ad aziende esterne autorizzate, che si occuperanno, previa richiesta di autorizzazione allo spostamento temporaneo, di riordinare, scansionare e digitalizzare i loro archivi.

UrbisMap fa parte di queste aziende e, grazie a personale dedicato e altamente qualificato, aiuta le aziende nel processo di transizione digitale offrendo loro il servizio di scansione degli archivi comunali.

Il servizio di UrbisMap

UrbisMap, tra i tanti servizi studiati per la Pubblica Amministrazione, offre la possibilità di digitalizzare gli archivi comunali.

 Vediamo, passo passo, com’è strutturato il nostro servizio!

Prima di tutto, una volta ricevuta l’autorizzazione dalla Soprintendenza, affinché l’archivio risulti schedato e riordinato, si trasferirà la documentazione presso la sede di UrbisMap. Queste fasi, in alternativa, possono essere realizzate anche in loco, per poi procedere con la digitalizzazione.

Tutte le attività saranno gestite dal personale archivistico della nostra azienda, che si occuperà di presentare il progetto alla Soprintendenza seguendo tutte le fasi precedentemente descritte.

Le pratiche verranno successivamente scansionate nel nostro ufficio dedicato e metadatate, per poi essere restituite al Comune di appartenenza.

Ad ultimo, le pratiche, verranno digitalizzate, archiviate e georeferenziate dai nostri tecnici che si occuperanno di inserire tutti i dati della pratica sul nostro Geoportale, creare il fascicolo del fabbricato sul webgis, inserendo le coordinate dell’immobile all’interno della pratica su mappa tramite, per esempio, dati catastali.

Questa pratica, già georeferenziata, verrà resa poi disponibile e scaricabile da tutti coloro autorizzati alla consultazione di quella determinata banca dati.

Quindi, perchè digitalizzare?

I vantaggi della digitalizzazione, come abbiamo visto, sono molteplici, tra i principali ricordiamo quindi:

-Facilità nel trovare e ricercare le pratiche

-Preservare il deterioramento della carta e la sua conservazione

-Archivio sempre riordinato

-Eliminare le difficoltà di trattamento e di gestione della carta e il costo economico annesso.

I fondi PNRR

Per incentivare la Pubblica Amministrazione a partecipare attivamente al processo di trasformazione digitale, il PNRR ha attivato diverse Misure e riservato fondi mirati al raggiungimento di questo obiettivo. 

Come è emerso dal webinar “PA digitale 2026: guida pratica per superare con successo i controlli formali previsti dagli Avvisi PNRR”, organizzato dal Dipartimento della transizione digitale insieme ad ANCI, i risparmi sui contributi PNRR per la digitalizzazione dei comuni possono essere utilizzati senza vincolo di destinazione. 

Per le Misure contenute nella Missione 1, infatti, viene applicata l’erogazione dei fondi per obiettivi (sistema c.d. sistema “lump sum”) e non anche attraverso la progettazione puntuale della spesa. 

Se quindi un comune ha ricevuto dei fondi destinati alla digitalizzazione ma non li ha spesi tutti, le eventuali eccedenze possono essere impiegate acquistando ulteriori servizi mirati alla stessa finalità.

Un modo utile di sfruttare questi fondi è proprio quello di dedicarli alla scansione e digitalizzazione degli archivi: intervento che richiede tempo e  investimenti economici ma che ripaga immediatamente e quotidianamente!

Il tuo Comune ha richiesto o ricevuto i fondi PNRR per la transizione digitale? Richiedi maggiori informazioni sul nostro servizio scansioni!

UrbisMap Premium: l’ingrediente segreto per un progetto edilizio senza intoppi

Sviluppare un progetto edilizio è un processo a volte lungo e complicato in quanto implica l’utilizzo di numerose risorse e strumenti.

Per organizzare il flusso di lavoro e gestire al meglio ciascun aspetto, il processo di progettazione edilizia viene generalmente suddiviso in 3 fasi principali, vediamole insieme:

  • Progetto di fattibilità tecnica ed economica (ex progetto preliminare)
  • Progetto definitivo
  • Progetto esecutivo

Progetto di fattibilità tecnica ed economica (PFTE)

Rappresenta un primo livello di progettazione ed è mirato a definire gli obiettivi e le caratteristiche generali dell’intervento da realizzare, attraverso l’individuazione e l’analisi di tutte le possibili soluzioni progettuali alternative, come ad esempio la localizzazione dell’intervento per le opere di nuova costruzione.

Il PFTE individua dunque gli impatti economici-sociali-ambientali dell’opera e, tra più soluzioni, quella che presenta il miglior rapporto tra costi e benefici per la collettività, in relazione alle specifiche esigenze da soddisfare e prestazioni da fornire.

Progetto definitivo

Il secondo step è quello del progetto definitivo, che viene impostato sulla base del progetto preliminare già approvato.

In questa fase vengono realizzati gli elaborati grafici e descrittivi oltre ai calcoli economici relativi ad essi. Qui sono contenuti tutti gli elementi utili ai fini dei necessari titoli abilitativi e dell’accertamento di conformità urbanistica.

Il progetto definitivo deve essere strutturato in maniera puntuale e precisa per evitare poi eventuali incongruenze tecniche e di costo nella fase di progettazione esecutiva.

Progetto esecutivo

In questa fase vengono definiti, in conformità al progetto definitivo, tutti i particolari architettonici, impiantistici e strutturali degli interventi da realizzare e i relativi costi.

Il progetto esecutivo deve essere sviluppato in modo tale da permettere che ogni elemento sia identificabile in forma, tipologia, qualità, dimensione e prezzo. 

Il processo edilizio è quindi una sequenza organizzata di fasi operative che, partendo dall’individuazione delle esigenze dell’utente, arriva al loro soddisfacimento in termini edilizi.

Quelli appena elencati sono i 3 livelli dell’iter progettuale standard. adesso ti proponiamo invece, come abbiamo fatto pochi giorni fa anche sui nostri canali social, una lista di consigli per semplificare e organizzare al meglio il tuo lavoro di progettazione.

Quattro consigli per un progetto edilizio senza intoppi (o quasi)

Ecco le4 cose da fare per una progettazione di ristrutturazione edilizia senza intoppi”:

  1. Prima di tutto è fondamentale conoscere il contesto e quindi piani, norme e vincoli che ricadono nella zona di intervento, ad esempio un vincolo paesaggistico o un vincolo idrogeologico. In questa prima fase è anche  necessario reperire tutta la documentazione cartacea e digitale pregressa, dal cliente o tramite accesso agli atti presso l’Ente.
  2. Il secondo step va dedicato alla verifica di questa documentazione: in questo modo saremo in grado di valutare la fattibilità o non fattibilità dell’intervento e di presentare un progetto formalmente corretto che, a seconda dei vincoli su cui ricade, avrà bisogno di una o più autorizzazioni.
  3. La terza fase è quella del sopralluogo e del rilievo che permetterà di identificare le caratteristiche e le qualità dell’immobile, trasformate poi in forma grafica in modo da documentare: lo stato di conservazione dell’opera, le tipologie di materiali utilizzati, i diversi tempi di realizzazione delle parti e eventuali trasformazioni rispetto al progetto originale. Verranno dunque confrontati, grazie alla fase di rilievo, il progetto originale con le misurazioni appena effettuate; se non ci sono incongruenze si può procedere con la “stesura” del nuovo progetto, in caso contrario saranno prima necessarie delle sanatorie
  4. Siamo arrivati all’ultima fase: la realizzazione grafica del progetto. Abbiamo raccolto tutti gli strumenti necessari per non avere intoppi improvvisi, ora non ci resta che sviluppare il nostro progetto che ovviamente dovrà basarsi sulle analisi precedenti e tutti i piani e regolamenti in vigore, oltre che cercare di soddisfare le esigenze del nostro cliente. 

E se ti dicessimo che puoi semplificare ancora di più tutte queste fasi grazie ad un unico strumento

UrbisMap Premium

UrbisMap ha sviluppato per te il Pacchetto Premium che risponde proprio a queste esigenze!

Premium è stato pensato per semplificare tantissimi aspetti del lavoro di tecnici e liberi professionisti che operano nel campo dell’urbanistica, edilizia, immobiliare e delle energie rinnovabili.

Come? Attraverso strumenti avanzati ed esclusivi che ti aiuteranno ogni giorno in tante attività legate alla tua professione. 

Ma vediamo come UrbisMap Premium può semplificare  le fasi che ti abbiamo appena elencato!

Grazie al nostro webgis non avrai più l’obbligo di recarti fisicamente presso i vari uffici degli Enti per reperire tutta la documentazione preliminare. Di conseguenza il primo step, quello dedicato alla ricerca di tutti i dati catastali, normativi e territoriali che definiscono le modalità di esecuzione della progettazione edilizia, verrà completato con pochi semplici clic: geolocalizzandoti nel punto di tuo interesse, avrai tutti i dati disponibili all’interno del Geoportale e li potrai ottenere e consultare in pochissimo tempo.

Puoi ora dedicarti in tutta tranquillità alla seconda fase, quella del controllo formale di tutta la documentazione raccolta, alla quale potrai accedere tramite Geoportale in qualsiasi momento e da qualsiasi dispositivo.

Attraverso l’ausilio dello strumento misura potrai svolgere da remoto buona parte della terza fase, dedicata al sopralluogo. Infatti, grazie a questo strumento potrai effettuare rilievi e misurazioni su terreni e fabbricati comodamente da casa tua o dal tuo ufficio. Nello specifico potrai:

misurare la distanza tra due punti, ad esempio per valutare la distanza di sicurezza di un terreno o di un fabbricato da fiumi, laghi oppure da specifici vincoli paesaggistici;

misurare la lunghezza di un perimetro di una specifica particella catastale insieme alla sua area, attività molto utile per valutare preliminarmente la dimensione del terreno e quindi la sua trasformabilità;

-l’area di una circonferenza e la lunghezza del suo raggio.

In più, grazie allo strumento layout di stampa puoi creare, salvare e scaricare, in formato dwg o pdf, estratti di mappa in scala di una specifica porzione di territorio con piani urbanistici selezionati.

Potremmo quindi aggiungere un quinto step alle “4 cose da fare per una progettazione di ristrutturazione edilizia senza intoppi”: abbonarsi a UrbisMap Premium! 

La nuova lista sarà:

  1. Ricerca di piani, norme e vincoli che ricadono nella zona di intervento
  2. Verifica della documentazione ricercata
  3. Sopralluogo e rilievo
  4. Realizzazione grafica del progetto
  5. Scegliere il Pacchetto Premium per semplificare tutte le fasi precedenti 

Questa è la nostra “ricetta” per avere meno intoppi possibili durante una progettazione o un intervento edilizio e per rendere questo processo il più semplice possibile grazie a un piccolo ingrediente segreto: UrbisMap Premium! E tu, aggiungeresti altri step? 

Scopri tutti i servizi del Pacchetto e diventa utente Premium!

Vuoi ricevere maggiori informazioni o hai bisogno di assistenza? Contattaci utilizzando il form sottostante!

PNRR: Dal 2019 ad oggi, facciamo il punto della situazione

Ormai lo sapete bene: il PNRR è un tema a noi molto caro!

Ve ne abbiamo parlato in tanti articoli del nostro blog e ad oggi, ci sembrava doveroso fare il punto della situazione per capire dove siamo arrivati, quali sono le misure in atto e le novità sul Piano.

Un piccolo passo indietro: lo scenario italiano pre pandemia e PNRR

La pandemia di Covid-19, come ben sappiamo, ha colpito l’economia italiana più di altri Paesi europei. Questo fattore è andato a incidere su un Paese già fragile dal punto di vista economico, sociale e ambientale. Basti pensare che tra il 1999 e il 2019, il Pil in Italia è cresciuto del 7,9%, tra il 2005 e il 2019 il numero di persone sotto la soglia di povertà assoluta è salito dal 3,3% al 7,7%, fino a raggiungere il 9,4% nel 2020. 

L’Italia inoltre, risulta essere particolarmente vulnerabile ai cambiamenti climatici e all’aumento delle ondate di calore e delle siccità.

Riportando le stime dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), nel 2017 ben il 12,6% della popolazione viveva in aree considerate e classificate ad elevata pericolosità di frana o a rischio alluvioni, dato già peggiorato rispetto al 2015. 

Insomma, lo scenario non era dei migliori già nel periodo pre pandemico e una delle cause è stata sicuramente l’incapacità di cogliere le molteplici opportunità legate alla rivoluzione digitale.

Evince dunque che l’Italia debba necessariamente modernizzare la sua Pubblica Amministrazione, rafforzare il suo sistema produttivo e agire maggiormente verso il contrasto alla povertà, all’esclusione sociale e alle disuguaglianze. 

La risposta alla pandemia

Abbiamo visto la situazione presente prima del 2019, ma qual è stata la risposta alla crisi pandemica?

L’Unione Europea ha risposto alla pandemia da covid-19 con il Next Generation EU (NGEU), un programma molto ambizioso che prevede investimenti e riforme mirate a favorire e accelerare la transizione ecologica e digitale, migliorare la formazione dei lavoratori, raggiungere una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale.

Per l’Italia il NGEU è sicuramente una grandissima opportunità di riforme, investimenti, sviluppo e riscatto. Il nostro Paese, inoltre, è il primo beneficiario dei due principali strumenti del NGEU:

  • il Dispositivo per la Ripresa e Resilienza (RRF) che ha una durata di 6 anni, dal 2021 al 2026, e una dimensione di 672,5 miliardi di euro, di cui 312,5 milioni in sovvenzioni e 360 miliardi in prestiti a tassi agevolati;
  • il Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa (REACT-EU).

Il Dispositivo RRF ha richiesto agli Stati membri di presentare un pacchetto di investimenti e riforme che devono includere sei grandi aree di intervento:

  • transizione verde
  • trasformazione digitale
  • crescita intelligente, sostenibile e inclusiva
  • coesione sociale e territoriale
  • salute e resilienza economica, sociale e istituzionale
  • politiche per le nuove generazioni, l’infanzia e i giovani

Ed è qui che nasce il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)

Articolato in 6 Missioni e 16 Componenti, il PNRR ha come obiettivo l’ammodernamento del Paese, riparare i danni economici e sociali della crisi pandemica, risolvere le debolezze strutturali dell’economia italiana e avviare il Paese ad una transizione ecologica e digitale.

Vediamo insieme quali sono le Missioni che lo compongono:

M1. “Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo”

M2.  “Rivoluzione verde e transizione ecologica”

M3. “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”

M4. “Istruzione e ricerca”

M5.  “Inclusione e coesione”

M6. “Salute”

La transizione ecologica, come indicato dall’Agenda 2030 dell’ONU, è alla base del nuovo modello di sviluppo italiano ed europeo e arriva direttamente dall’European Green Deal, che segna come obiettivo Europeo il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050 e la riduzione delle emissioni serra del 55% entro il 2030.

Secondo le direttive del NGEU ben il 37% della spesa per investimenti e riforme dei PNRR deve sostenere gli obiettivi climatici, in modo tale da ridurre le emissioni inquinanti, prevenire e contrastare il dissesto del territorio, minimizzare l’impatto delle attività produttive sull’ambiente in modo da lasciare un’Italia più verde con un’economia più sostenibile alle generazioni future.  

Alla transizione digitale, invece, deve essere dedicato almeno il 20%

È previsto inoltre che, grazie al PNRR, nel 2026 il Pil sarà più alto del 3,6% rispetto ad uno scenario senza il Piano. 

Gli ultimi aggiornamenti

Possiamo affermare che molti obiettivi preposti dal 2020 ad oggi sono stati raggiunti, ma sono ancora tanti quelli da realizzare e la strada è ancora lunga.

Fra i “successi” ricordiamo per esempio l’attivazione della Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) della Missione 1.3.1 del PNRR, che ha permesso lo scambio semplificato di informazioni tra Enti e Pubblica Amministrazione, favorendo l’interoperabilità dei sistemi informativi e delle basi dati pubbliche. 

Recentemente è stata approvata una nuova proroga che riguarda proprio la Misura 1.3.1: tutti i Comuni finanziati hanno ancora circa 90 giorni a disposizione per scegliere le software house con cui avviare il processo di interoperabilità con la nuova PDND. Anche UrbisMap, da sempre sostenitore del processo di digitalizzazione della PA, ha sviluppato le proprie API. Il servizio, come spieghiamo in questo vecchio articolo, consiste nello sviluppo, pubblicazione e mantenimento degli e-service sulla PDND, che danno accesso ai dati presenti sul Geoportale.

Il nuovo PNRR

Ora il valore del Piano è pari a 194,4 miliardi di euro di cui 122,6 miliardi in prestiti e 71,8 miliardi in sovvenzioni e copre 66 riforme e 150 investimenti

A fine 2023 la Commissione Europea ha approvato il nuovo PNRR italiano, nel quale è stato incluso un nuovo capitolo dedicato all’iniziativa REPowerEU.

Per trovare i fondi necessari a attuare gli investimenti per questo capitolo, il Governo ha proposto di definanziare ben 9 investimenti dal PNRR da coprire con altre fonti di finanziamento come i fondi europei e nazionali delle politiche di coesione.

Sempre a fine 2023, il Governo ha richiesto a Bruxelles la quinta rata di finanziamenti, nella quale sono stati inseriti 52 obiettivi dal valore complessivo di 10,6 miliardi di euro.

Sono stati messi in conto importanti investimenti nei comparti dell’agricoltura per aumentare l’efficienza dei sistemi di irrigazione e per favorire la produzione di energia verde, nel settore dei trasporti pubblici con interventi come l’elettrificazione della linea ferroviaria del Mezzogiorno, nel settore culturale, sanitario, della Pubblica Amministrazione con interventi per la transizione digitale, e dell’Università, con l’assegnazione di borse di studio e il finanziamento di progetti di ricerca. Sono previsti significativi traguardi in tema di digitalizzazione, con particolare riferimento al Ministero della difesa, della giustizia, al Consiglio di Stato, all’Inps e all’Inail. 

Per quanto riguarda le riforme si può affermare che sono stati raggiunti importanti obiettivi, come la piena operatività del sistema nazionale di e-procurement per l’acquisizione di beni, servizi e informazioni per via telematica, riorganizzazione del sistema scolastico e l’entrata in vigore delle misure dedicate alla concorrenza e al quadro legislativo degli appalti pubblici.

Lultima relazione sullo stato di attuazione del PNRR della Corte dei Conti presenta i dati relativi al primo semestre 2023. Risultano conseguiti tutti i 28 obiettivi del periodo di tempo preso in analisi, portando al 34% il livello complessivo di attuazione del Piano. 

A Gennaio 2024 a Palazzo Chigi si è tenuta la Cabina di regia PNRR, con lo scopo di effettuare una verifica dello stato di attuazione del Piano ed è stata fatta una prima analisi sul conseguimento dei 39 traguardi della sesta rata, pari a 9,1 miliardi di euro, e i 74 traguardi della settima rata pari a 19,67 miliardi di euro.

Secondo il ministro degli affari europei e del PNRR Raffaele Fitto, però, alcuni interventi del PNRR da qui al 30 giugno 2026, non possono essere realizzati, come emerge dalla relazione semestrale della Corte dei Conti sullo stato di attuazione del Piano, infatti,  oltre la metà delle misure è ancora in una fase iniziale dei progetti.

 A rallentare la realizzazione del Piano contribuisce sicuramente la precarietà del personale pubblico dedicato, al momento, inoltre, non è stata fornita una descrizione dettagliata degli interventi che si intendono realizzare con il Piano, ma solo una lista degli obiettivi generali del nuovo PNRR.

Alcuni progetti, come già anticipato, sono stati dunque modificati in quanto considerati irrealizzabili o non ammissibili e rischiavano di non essere attuati nei tempi prefissati. I finanziamenti per questi progetti verranno quindi presi da altri programmi europei e nazionali in quanto il PNRR ha invece, secondo la Meloni, tempi “molto più stringenti”.

UrbisMap: il servizio di Esternalizzazione SUAPE

L’istituzione del SUAPE ha avuto un ruolo cardine all’interno della digitalizzazione delle Pubbliche Amministrazioni.

Nel 2017 il servizio è stato introdotto anche in Sardegna e questo ha permesso di riunire, all’interno di un unico portale telematico, tutti i procedimenti amministrativi legati all’edilizia e alla produttività.

Con il SUAPE, quindi, chi vuole avviare o sviluppare un’attività in Sardegna, oppure tutti coloro che devono realizzare un intervento edilizio, hanno finalmente un unico strumento per interagire con i vari Enti e interlocutori.

Ora, il cittadino può presentare per via telematica la propria pratica al SUAPE senza limiti di orario e senza l’obbligo di recarsi fisicamente in un ufficio.

Quali sono i vantaggi del SUAPE?

  • Semplificazione: avere un unico portale di riferimento permette al cittadino di non doversi rivolgere a mille uffici e mille tecnici, e all’Ente di avere tutte le pratiche raccolte digitalmente nel medesimo strumento. In poche parole, tecnici, cittadini e Pubblica Amministrazione parlano finalmente la stessa lingua, semplificando gran parte del lavoro di entrambe le parti;
  • riduzione dei tempi: tutte le procedure vengono presentate per via telematica e vengono inoltrate automaticamente all’Ente di riferimento, che si ritroverà una sorta di “scrivania elettronica” pronta da lavorare. Al termine della procedura, il cittadino ottiene una ricevuta automatica che attesta la presentazione e la presa in carico della pratica da parte del sistema;
  • trasparenza: tutte le pratiche vengono raccolte, registrate e firmate digitalmente, questo fa sì che i dati siano sempre consultabili sia dal cittadino che dall’Ente e che vengano conservati sotto forma di storico all’interno del portale;
  • universalità: finalmente tutte le pratiche vengono inviate con la stessa procedura da parte di tutti i cittadini, creando così una modalità universale di presentazione della richiesta. Al contempo, anche gli Enti riceveranno le pratiche in maniera predefinita e uguale per tutti.

Per poter inviare la pratica è necessario compilare la DUA (Dichiarazione Unica Abilitativa) e la modulistica necessaria; una volta spedita, la pratica verrà poi inoltrata all’Ente di competenza.

Ad oggi la gestione delle pratiche è in mano a Comuni e Unioni di Comuni che possono decidere di affidarsi ad aziende esterne che si occupano di svolgere e offrire quel determinato servizio per l’Ente.

Perchè delegare?

Gli Enti, spesso scarni di personale ma soprattutto di tempo, hanno reso il servizio altalenante, portando così all’esternalizzazione del SUAPE.

È qui che entra in gioco UrbisMap!

Il servizio di UrbisMap

Sostituendoci di fatto all’organigramma della PA, il nostro servizio garantisce la gestione, il supporto e la verifica formale delle pratiche SUAPE tramite personale altamente qualificato e performante.

Vediamo sinteticamente in cosa consiste il nostro servizio:

  • Set-up iniziale del Portale SUAPE comunale, con la predisposizione e il caricamento dei nuovi modelli su carta intestata;
  • Accesso accreditato dei nostri operatori allo sportello comunale e ai propri servizi di protocollazione;
  • Attivazione del servizio, con assistenza telefonica al pubblico 5 giorni alla settimana e, se richiesto, Front Office settimanale presso gli uffici dell’Ente;
  • Verifica formale, soccorso istruttorio, avvio dei procedimenti, indizione conferenze e rilascio dei provvedimenti;
  • Pre-istruttoria urbanistica tramite il Geoportale UrbisMap, in base alle dichiarazioni indicate nella modulistica sulla presenza di vincoli paesaggistici e idrogeologici;
  • Assistenza agli Enti terzi per una maggiore comprensione dei procedimenti in corso, velocizzando così il rilascio dei pareri.

I vantaggi di affidare l’esternalizzazione SUAPE a UrbisMap

UrbisMap garantisce ai cittadini un servizio puntuale e dedicato, inoltre consente alle Unioni e ai singoli Comuni di alleggerire la propria mole di lavoro, prendendo in carico le pratiche presentate dal cittadino tramite lo sportello regionale, sottoponendole a verifica formale e presentandole poi al tecnico di competenza.

Ma perchè scegliere proprio UrbisMap?

Grazie all’ausilio del Geoportale UrbisMap, i nostri tecnici effettuano un controllo diretto delle pratiche sul nostro webgis, che viene messo anche a disposizione degli Enti. Questo cruciale passaggio permette di velocizzare il processo istruttorio e la verifica sulla veridicità delle autocertificazioni pervenute sul portale. Al tempo stesso il Geoportale è disponibile anche ai cittadini, sarà dunque più semplice anche per loro ricercare e individuare norme e regolamenti edilizi che li guideranno ad una corretta compilazione delle pratiche da presentare.

In sostanza, UrbisMap funziona da ponte che unisce tecnici, Pubblica Amministrazione e cittadini, che hanno finalmente a loro disposizione uno strumento unico ma soprattutto unificatore.

Se lavori per un Ente pubblico, un Comune o un Unione di Comuni, e vuoi avere maggiori informazioni sul servizio di esternalizzazione SUAPE di UrbisMap, puoi scriverci tramite il form sottostante. Ti risponderemo in brevissimo tempo per fornirti tutti i dettagli, anche economici, sul servizio.

UrbisMap: salutiamo il 2023, accogliamo il 2024!

Il 2024 bussa ormai alla porta: concludiamo il capitolo di un anno ricco di sfide, successi e crescita, ripercorrendo il viaggio che è stato il 2023 per la nostra azienda.

Come sempre, facciamo insieme un riassunto di quelli che sono stati i momenti chiave dell’anno che sta per finire per UrbisMap.

Da Gennaio sono cambiate tante cose: è stato un anno dedicato allo sviluppo della nostra azienda tra eventi e duro lavoro per migliorare tutti quegli aspetti che rendono unico il Geoportale UrbisMap!

Urbis Tour

urbis tour

Un grandissimo trampolino di lancio per noi è stato l’avvio dell’ “Urbis Tour” che ci ha permesso di incontrare tecnici, liberi professionisti e Pubblica Amministrazione e soprattutto di poterci confrontare con loro.

Ma in cosa consiste?

Sono, essenzialmente, delle giornate, organizzate in tutta la Sardegna e dedicate alla formazione, durante le quali presentiamo e formiamo i partecipanti sul funzionamento di tutte le versioni di UrbisMap: Freemium, Premium e Premium PA.

La nostra prima tappa è stata Olbia verso fine Settembre, per poi spostarci in altre località della Sardegna come a Monserrato, per un evento formativo dedicato ai Geologi e siamo stati invitati a Cagliari presso la sede degli Architetti per un altro evento dedicato al loro Ordine. 

Una tappa d’eccezione è stata Genova, in cui siamo atterrati in occasione della 40esima Assemblea ANCI, alla quale abbiamo fieramente partecipato in qualità di unico espositore tech sardo.

Durante l’Assemblea, abbiamo potuto presentare UrbisMap a livello nazionale e il nostro focus principale è stata la Pubblica Amministrazione. Entrambi sono stati motivi di grande orgoglio per la nostra azienda.

Piccolo grande spoiler: il tour continuerà anche nel 2024, quindi se non abbiamo ancora tenuto un evento nel tuo Comune ma ti piacerebbe organizzarne o richiederne uno, scrivici, siamo sempre a disposizione!

UrbisMap’s Academy

urbismap's academy

Un’altra grande new entry è stata la UrbisMap’s Academy! 

Premessa: non siamo una scuola di formazione, ma ci piace, e pensiamo che sia importante, investire nei talenti e trasmettere il nostro sapere a nuove persone. Per questo motivo, a novembre, abbiamo ideato e lanciato il nostro primo corso di formazione per diventare tecnico GIS.

Il corso, rivolto ad ingegneri, architetti, geometri, geologi e periti, ma anche appassionati della materia e studenti, è mirato a fornire le basi, immediatamente pratiche, per realizzare e gestire sistemi informativi territoriali, che serviranno nella professione di tecnico GIS in ambito urbanistico, edilizio, ambientale e tecnologico.

Passiamo alle novità tecniche!

Iniziamo col botto: UrbisMap Premium

Come ben sai, nel 2023 abbiamo lanciato il nostro, ma anche vostro, amato Pacchetto Premium, il servizio in abbonamento dedicato a tecnici e liberi professionisti.

Grazie ai suoi strumenti avanzati, UrbisMap Premium semplifica ogni giorno il lavoro di architetti, ingegneri, geometri, geologi, periti e non solo!

È stata la novità sicuramente più apprezzata e per questo vi ringraziamo con tutto il cuore: è una soddisfazione immensa per noi ricevere i vostri feedback e i vostri consigli su come migliorare un prodotto, che già così com’è, state amando!

Già da adesso, ma ancora di più nel 2024, stiamo lavorando e continueremo a lavorare e a migliorare le funzioni del Pacchetto Premium, apportando numerose migliorie anche grazie ai vostri preziosi consigli.

Insomma, Premium è l’alleato ideale se lavori nel settore dell’edilizia, dell’immobiliare e delle energie rinnovabili, quindi se non l’hai ancora acquistato, cosa stai aspettando? Per l’anno nuovo, regalati un lavoro più semplice e veloce, acquista subito!

Cos’è cambiato all’interno del Geoportale?

Se utilizzi spesso UrbisMap, ti sarai sicuramente accorto che sono cambiate un po’ di cose.

Grazie al lavoro dei nostri tecnici abbiamo potuto migliorare l’interfaccia del Geoportale, rendendola più leggibile, chiara e funzionale. È stato possibile, inoltre, affinare i servizi già in essere per la Pubblica Amministrazione, migliorare la qualità dei dati presenti su UrbisMap.com, aggiungerne di nuovi e potenziare il back e il front-end di tutto il sistema.

I buoni propositi per il 2024!

Cosa ci aspettiamo dal 2024? Se le aspettative sono alte, le ambizioni lo sono ancora di più!

Fieri di quello che abbiamo raggiunto nel 2023, per il nuovo anno abbiamo come obiettivo una crescita a 360 gradi, che vedrà protagoniste tantissime novità legate a tutti gli aspetti di UrbisMap

Sicuramente presenteremo un Pacchetto Premium aggiornato, migliorato e ancora più performante, proprio imperdibile insomma! (Ti ho già detto che per il nuovo anno sarebbe proprio un bel regalo? Dagli un’occhiata dai!

L’Urbis Tour, come già annunciato, non si fermerà..anzi: prevediamo di portare UrbisMap in maggiori posti possibili! Per il momento abbiamo già in programma alcune date in Sardegna, ma speriamo di riuscire a organizzare qualche tappa in Italia, accrescendo la presenza di UrbisMap a livello Nazionale

Anche l’ Academy prevede interessanti novità: il corso per tecnico GIS è stato un successo e, perchè no, potrebbe ripetersi anche nel 2024! Quindi, se sei interessato, contattaci subito e scrivici quale argomento ti piacerebbe affrontare nei nostri corsi!

Il super recap di fine anno è terminato, giuro, grazie per essere arrivato fino alla fine di questa lettura! Ti vogliamo ringraziare anche per l’anno trascorso insieme e per la fedeltà riposta.

Approfittiamo di questo momento per augurarti sinceramente delle serene e felici feste, tieniti pronto: le novità del 2024 sono vicinissime!

A presto, UrbisMap Staff.


Urbismap: pubblicati i piani nazionali di zone sismiche e climatiche

Negli ultimi anni stiamo assistendo a forti e preoccupanti cambiamenti climatici che stanno destabilizzando la struttura dei nostri territori, non solo nazionali, ma mondiali. Questo da il via ad una concatenazione di episodi naturalistici importanti, come alluvioni o terremoti, che scombussolano l’assetto ambientale a cui eravamo abituati. Mettiamo dentro questo prospetto una guerra tra potenze mondiali che sono in grado di influire sulla nostra quotidianità (es: nella distribuzione del gas) e capiamo che siamo di fronte a delle importanti problematiche sociali, ambientali e climatiche che non possono più essere tralasciate.

Sono di questi giorni le notizie che riportano una serie di terremoti nella nostra penisola e, per ridurre gli effetti sul patrimonio pubblico e privato, lo Stato già da tempo si è concentrato sulla classificazione di tutto il territorio in termini di pericolosità sismica, ovvero differenziando tutto lo stivale per zone sismiche in base all’intensità con cui il fenomeno si potrebbe presentare, definite in base allo studio degli avvenimenti passati e da cui derivano norme e regolamenti per la costruzione o l’adeguamento degli edifici, pubblici e privati.

Recentemente è stato aggiornato il piano delle zone sismiche, in cui si suddivide il territorio nazionale in quattro zone: si va dalla zona uno che ha la probabilità più alta che capiti un forte terremoto, sino alla zona quattro dove la probabilità che capiti un terremoto è molto bassa. Rispetto al passato viene ora eliminata la dicitura di territorio “non-classificato” e a ciascuna zona viene attribuito un valore d’azione sismica, di cui si deve tener conto in fase di progettazione e realizzazione delle nuove costruzioni, o durante il recupero del patrimonio esistente.

Le novità introdotte con l’aggiornamento sono state pienamente recepite e ulteriormente affinate, grazie anche agli studi svolti dai centri di competenza (Ingv, Reluis, Eucentre). Il piano è stato recentemente pubblicato sul nostro Geoportale Urbismap, dal quale interrogando la mappa si ottiene in risposta tutta l’informativa urbanistica locale e nazionale, tra cui la classificazione sismica, accompagnata da tutte le norme, i vincoli e le regole speciali introdotte dall’aggiornamento.

Zone climatiche nazionali

Come detto in precedenza, siamo in un periodo di transizione dove dobbiamo fare i conti con quanto accade nel mondo. Da questa considerazione generale deriva la recente decisione del Ministro della transizione ecologica Roberto Cingolani di ridurre il consumo di gas nella penisola rimodulando il calendario d’utilizzo dei sistemi di riscaldamento, in luoghi pubblici e privati, regione per regione, ovvero spostando di 15 giorni l’accensione rispetto ai precedenti standard e anticipando di una settimana lo spegnimento.

Il piano ministeriale prevede anche l’abbassamento di un grado centigrado per tutti gli edifici, che dovrà quindi settarsi a diciassette gradi per quelli ad uso produttivo e a diciannove per le restanti costruzioni, abitazioni incluse, fatta eccezione per ospedali, asili nido e scuole materne, case di riposo e piscine.

Tutto questo è stato attuato usufruendo della classificazione climatica di tutto il territorio nazionale, data dal D.P.R. n.412 del 26/08/1993, allegato A, e le sue successive modifiche, in cui si stabilisce la classificazione climatica di oltre 8000 comuni italiani in relazione alla loro temperatura media durante l’anno. Temperature che devono necessariamente essere prese in considerazione per la definizione dei calendari legati al riscaldamento degli edifici, ma anche per la classificazione energetica degli stessi.

Le zone climatiche italiane sono sei e vengono classificate in ordine crescente di rigidità: A (<600 GG), B (600 – 900 GG), C (901 – 1400 GG), D (1401 – 2100 GG), E (2101 – 3000 GG), F ( >3000 GG), dove per GG si intende “gradi giorno” ovvero la somma della differenza (solo quella positiva) tra la temperatura interna decretata da ogni Paese (fissata a 20°C) e la temperatura media esterna. Tanto è più alto il valore, tanto più rigido risulta il clima dello specifico territorio.

Partendo, da questa classificazione delle zone climatiche, considerando le condizioni ambientali attuali, specifiche per ogni zona d’Italia, il Ministro della transizione ecologica ha potuto stabilire il nuovo calendario sull’utilizzo del riscaldamento, in vigore dallo scorso 22 ottobre.

Perché consultare il piano delle zone climatiche su Urbismap?

Urbismap da la possibilità a tutti di consultare su mappa il piano delle zone climatiche. Quest’ultimo suddivide il territorio nazionale nelle 6 zone e all’interrogazione di uno specifico territorio è possibile conoscere la specifica classificazione climatica e i GG (gradi giorno), con cui un tecnico potrà redigere le relazioni termiche necessarie per la costruzione di nuovi edifici o la ristrutturazione del patrimonio esistente, rendendo quest’ultimi più efficaci da punto di vista energetico.

Nuovi piani anche in Sardegna: pubblicate le mappe delle aree non idonee all’installazione di impianti a fonti energetiche rinnovabili

L’ulteriore piano appena pubblicato su Urbismap riguarda solo la regione Sardegna e individua le aree e i siti non idonei all’installazione d’impianti a fonti rinnovabili. Il piano, definito dall’Assessorato all’Industria, in collaborazione con gli Assessori della difesa dell’ambiente e degli Enti Locali, Finanze e Urbanistica tramite Deliberazione n.59/90 del 27/11/2020, detta le linee guida per l’autorizzazione di specifici impianti alimentati da fonti rinnovabili, come fotovoltaico ed eolico.

Il piano ha certamente come obiettivo la tutela ambientale e del paesaggio regionale, oltre che della biodiversità e del patrimonio storico e culturale, ma vuole anche perseguire gli obiettivi energetici previsti entro il 2030 con cui la regione, attraverso l’installazione di impianti di generazione da fonte rinnovabile, produrrà circa 2-3 TWh di energia elettrica ulteriore rispetto a quella esistente.

Nell’ottica di fornire un quadro di riferimento il più possibile completo, su Urbismap è stato pubblicato oltre al layer del piano, che permette di visualizzare su mappa le aree e i siti classificati come non idonei all’installazione di impianti a fonti rinnovabili, anche le tavole, le tabelle e gli allegati della deliberazione, con tutti i riferimenti che consentono la più adeguata classificazione dell’area.

Le disposizioni si applicano alle seguenti tipologie di impianto, da cui derivano ulteriori classi, per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile:

  • Impianto fotovoltaico al suolo e solare termodinamico;
  • Impianto eolico;
  • Impianto di generazione elettrica da biomasse, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas;
  • Impianto idroelettrico;
  • Impianto geotermoelettrico.

Il riconoscimento di non idoneità di una specifica area o sito ad accogliere una tipologia d’impianto dipende anche dalle caratteristiche dimensionali dell’impianto stesso da realizzare, oltre che dall’esistenza di specifici vincoli riportati nelle restanti normative vigenti, regionali e comunali, sia per quanto riguarda aree e siti sensibili, sia per elementi presenti nel territorio (es: reti stradali o ferroviarie, aeroporti, condotte idriche, etc etc).

Come visualizzare i nuovi piani su Urbismap

Il procedimento per visualizzare i nuovi piani sul Geoportale è molto semplice. Tutti i piani di cui abbiamo parlato, nazionali e non, sono consultabili da qualsiasi utente interrogando la mappa su un punto di proprio interesse. Una volta entrati su Urbismap.com, possiamo cliccare sul punto geografico e visualizzare nell’area di dialogo le informazioni urbanistiche connesse al punto, quindi anche i nuovi piani pubblicati. Oppure, possiamo visualizzare il piano senza dover necessariamente interrogare la mappa, andando prima sulla tab layer e selezionando il piano specifico al quale siamo interessati, ad esempio “classificazione sismica” o “zone climatiche” o ancora “aree non idonee fonti rinnovabili”.

Vuoi avere informazioni più specifiche su Urbismap o i Piani appena pubblicati? Scrivici, puoi farlo compilando il form sottostante.

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    Il Gis a supporto della rigenerazione urbana

    Negli ultimi anni si è diffuso sempre più il concetto di rigenerazione urbana, un nuovo modo di intendere e concepire le città al fine di renderle più smart, efficienti, abitabili e sostenibili.

    La rigenerazione urbana è un vero e proprio processo che avviene attraverso un insieme di azioni volte al recupero e alla riqualificazione di uno spazio urbano, in cui si cerca di limitare il consumo di territorio a tutela della sostenibilità ambientale, migliorando la qualità della vita del cittadino, del decoro urbano e del tessuto sociale.

    Qualche mese fa, in questo articolo, abbiamo parlato di tutte le opportunità offerte dal governo, in particolare degli investimenti previsti dal PNRR anche in ambito di rigenerazione urbana, dedicati alla costruzione e ristrutturazione di edifici pubblici, alla demolizione di quelli abusivi, alla promozione di attività culturali e sportive nelle aree riqualificate, ma anche alla sostenibilità e creazione delle aree verdi urbane.

    Investimenti destinati non solo alle grandi aree metropolitane, ma accessibili anche a realtà comunali di piccole dimensioni. Accedervi non è semplice e la concorrenza è tanta. Senz’altro, pensiamo che gli Enti che già utilizzano strumenti e servizi digitali, che semplificano alcuni dei processi valutativi e progettuali, come i sistemi GIS, sia un passo avanti agli altri.

    Quindi, come può il GIS, meglio ancora se in cloud, aiutare i Comuni nella progettazione ed esecuzione degli interventi di rigenerazione urbana?

    Il digitale per la rigenerazione urbana

    Gli Enti pubblici hanno il fondamentale ruolo di coordinare e gestire, oltre che progettare e pianificare, gli interventi di rigenerazione urbana. Per farlo hanno bisogno di strumenti digitali che semplificano tutte le sue fasi. Tra questi, troviamo sicuramente i sistemi GIS (Geographic information system), che come il buon wikipedia ci insegna, altro non sono che: sistemi informativi geografici che consentono l’acquisizione, registrazione, analisi, visualizzazione, restituzione, condivisione e presentazione di informazioni derivanti da dati geografici.

    I sistemi GIS sono, quindi, in grado di fornire dati preziosi sia per chi governa città e territori, sia per chi progetta e costruisce negli stessi luoghi. Infatti, permettono di mappare quartieri, zone, aree e ottenere informazioni utili per organizzare infrastrutture, viabilità, centri abitati, migliorando il controllo del territorio e i flussi di lavoro per la gestione delle pratiche di pianificazione.

    Tutto il mondo della progettazione, da diversi anni, è orientato verso una maggiore attenzione nei confronti della trasformazione del territorio, attraverso l’utilizzo di sistemi informatici come i sistemi GIS, o la loro integrazione con il sistema BIM (Building Information Modeling), il quale consente di migliorare tutta la gestione dei dati di progettazione e costruzione, ottimizzando i processi di pianificazione, realizzazione e gestione delle opere architettoniche.

    In questo modo è possibile valorizzare il dato informativo come elemento centrale del processo di pianificazione, unendo tramite i sistemi GIS le informazioni relative ad un edificio o un’infrastruttura con gli aspetti che caratterizzano il territorio dove è collocato.

    Il sistema GIS di Urbismap

    La digitalizzazione va a favore della rigenerazione urbana e Urbismap, in qualità di sistema GIS, fa parte di questo processo di trasformazione e innovazione. Come raccontato pù volte, infatti, Urbismap nasce come Sistema Informativo Territoriale in cloud che aiuta le Pubbliche Amministrazioni, i Tecnici e i privati Cittadini a consultare, velocemente e in ogni momento, piani urbanistici, dati catastali, vincoli e normative di tutto il territorio nazionale.

    Trasformato e arricchito di nuovi strumenti negli anni, Urbismap resta comunque lo strumento GIS che facilita, velocizza e migliora il controllo e la pianificazione del territorio in termini urbanistici, normativi, edilizi, ambientali e di gestione delle risorse pubbliche.

    Ripensare un intero quartiere o un’infrastruttura sono operazioni complesse, per cui l’utilizzo di un Geoportale come Urbismap può supportare, concretamente, gli attori coinvolti nelle scelte di sviluppo, di progettazione, di realizzazione e di gestione. Infatti, per sua natura, permette la pubblicazione e consultazione di una mole importante di dati, associati alle informazioni geografiche del territorio d’interesse progettuale.

    Inoltre, essendo in cloud e accessibile a tutti, anche al tecnico e al cittadino, facilita la collaborazione tra Pubblica Amministrazione e progettisti, integrandosi perfettamente con i sistemi di progettazione e ottenendo così un’attività di pianificazione condivisa tra chi progetta le opere, chi le realizza e chi, poi, le gestisce. In questo senso, il fulcro di tutto il sistema, è la condivisione e l’accessibilità del dato.

    Il PNRR ha dettato le linee progettuali per gli interventi di rigenerazione urbana, agli Enti resta l’onere di progettare e promuovere tali interventi, utilizzando anche sistemi come quelli di cui vi abbiamo appena raccontato, i quali garantiscono in maggior modo trasparenza, semplificazione, operatività e attuazione di ciò che si è progettato.

    Se lavori per un Ente Pubblico e vuoi avere informazioni più specifiche sul GIS di Urbismap scrivici, compilando il form sottostante.

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